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SUPPONIAMO DI VOLER ENTRARE IN UN PAESE:
Continuum di soluzioni intermedie
TRANSAZIONI INVESTIMENTI DIRETTI
(acquisti spot, (compro direttamente l’azienda) invece di
andare in cina compro da un cinese)
MODELLO CAGE: cerca di misurare la distanza tra due paesi, per prevedere l’impatto che questa
distanza avrà sull’azienda -> si basa su 4 variabili:
CULTURALI (due paesi che hanno linguaggio, norme sociali, etnie, reti sociali, tutto diverso,
oppure che hanno tutto uguale, come cibo, broadcaster) 37
AMMINISTRATIVE (in alcuni paesi le istituzioni / associazioni sono deboli, ostili)
GEOGRAFICHE (due paesi che non hanno sistemi di trasporto condivisi e molto distanti)
ECONOMICHE (diversa ricchezza dei consumatori, o informazione diversa)
Aziende guidate anche dai benefici che si hanno: ALTERNATIVE -> Entrano nel paese con
prodotti differenti paese per paese (servizio funerario, mc donald, cilindrata automobili) o con
prodotti uguali -> spesso è da conciliare le aziende globale con le esigenze dei consumatori,
bisogna adattare il prodotto, ricerca di un equilibrio. Si cercano adattamenti, e diversi sistemi di
coordinamento tra le varie aziende dei differenti paesi. Differenti modelli.
MODELLO EUROPEO: ci sono tante subsidiary nel mondo, legate ad una unità centrale (RETE),
esse hanno un altissimo potere decisionale, sono autonome, e l holding, esercita una influenza su
di loro in un modo molto semplice, nomina i top manager, che cercano una strategia che si adatti al
contesto globale, e si cerca di avere siti produttivi e commercializzazione dedicati in ogni subsidiry.
Modello affermato intorno agli anni ’20.
MODELLO STATUNITENSE: è lo stesso modello, ma con meno autonomia, infatti alcune cose
vengono anche decise a livello centrale. Quindi sia le subsidiary che il governo centrale prendono
decisioni. A livello centrale viene decisa l’allocazione di risorse finanziarie per ogni singola
subsidiary, anche risorse umane, ricerca e sviluppo di nuovi prodotti. Funziona bene quando h
necessità di bilanciare la riduzione dei costi con l’adattamento a livello locale (moda), tranne
hermes che vende gli stessi prodotti in tutto il mondo.
MODELLO GIAPPONESE: AFFERMATO DAGLI ANNI ’70, sempre subsidiary con unità centrali, il
potere decisionale però è tutto centralizzato. La casa madre definisce una strategia globale, e le
singole subsidiary sono incaricate solo di realizzare la strategia, con la vendita, la distribuzione,
funziona quando il prodotto non devo adattarlo al contesto locale.
SI STA DIFFONDENDO UN ALTRO SISTEMA – operazioni transnazionali: qui le subsidiary si
interfacciano direttamente l’una con l’altra, si crea una connessione in RETE. Ogni subsidiary, qui
è fonte di idee, può suggerire idee, e si colloca con centro di competenze -> PONE DUE
VANTAGGI: posso sfruttare le economie di scala tipiche di una struttura giapponese o
statunitense, ed abbinarla all’adattamento locale che c’è nel modello europeo. Il lavoro della unità
centrale è diverso dai precedenti, infatti si deve creare un contesto di collaborazione tra le diverse
subsidiary. 38
6.4 - LE MODALITA’ DI DIVERSIFICAZIONE
Una strategia di diversificazione può essere implementata in diversi modi: tramite lo sviluppo
interno, l’acquisizione, la fusione, la joint venture, l’alleanza, oppure per mezzo di accordi con terzi.
In nessun caso, comunque, è possibile avere la garanzia del successo e, qualunque sia la
modalità di espansione per cui un’impresa opta, i compromessi saranno inevitabili.
Acquisizioni
L’acquisto di un’impresa è spesso considerato il modo più semplice per diversificare le proprie
attività, poiché, in via teorica, permette all’azienda di ottenere in maniera immediata l’insieme di
risorse necessarie per il raggiungimento di un vantaggio competitivo all’interno di un settore.
Vantaggi. Uno dei principali vantaggi dell’acquisizione è rappresentato dal fatto che in questo
modo un’azienda è in grado di posizionarsi all’interno di un nuovo settore in maniera immediata.
Un altro vantaggio è quello di eliminare dal mercato un potenziale concorrente.
Svantaggi. Il primo svantaggio, forse quello più importante, è che le acquisizioni possono essere
un modo molto dispendioso di entrare in un nuovo mercato. E’ dunque possibile che, per quanto
elevato, il valore creato dall’acquisizione venga dissipato nello sforzo economico impiegato per
ottenerlo. Nella maggior parte dei casi la potenziale acquisizione possiede una serie di attività e di
capacità, ma solo alcune di esse interessano veramente l’acquirente. La gestione di attività
superflue e il loro mantenimento all’interno del portafoglio di attività è spesso fonte di ingenti costi,
in termini sia di denaro sia di tempo.
Processo di integrazione post-acquisizione. Tra le altre cause di fallimento di un’acquisizione ci
sono le difficoltà che si possono incontrare nel processo di integrazione post-acquisizione. Il tipo di
integrazione più facile da gestire è l’assorbimento, dove l’acquirente non fa altro che inserire
l’azienda all’interno delle strutture di cui dispone. Si tratta di un’ipotesi che si verifica in particolare
quando un’azienda di gradi dimensioni, già attiva all’interno del settore, acquisisce un concorrente
più piccolo per aumentare la scala complessiva. Altro modo è quello della preservazione; in
questo caso viene lasciata una certa indipendenza all’azienda acquisita, che, in altre parole, ha la
libertà d’azione di un’entità autonoma. Si parla invece di simbiosi, nel caso in cui l’acquirente
intenda iniettare le proprie risorse all’azienda acquisita, o viceversa; in questo caso le due aziende
si integrano fino a formare un’entità nuova e coerente. (la più difficile da realizzare)
Sviluppo interno
Svantaggi. Gli svantaggi principali dello sviluppo interno sono l’esatto contrario di quelli che sono i
vantaggi dell’acquisizione. Innanzitutto, poiché l’azienda deve sviluppare risorse che in precedenza
non possedeva, lo sviluppo interno è un processo che richiede necessariamente un lungo periodo
di tempo. Un altro rischio connesso allo sviluppo interno è che i risultati non corrispondo alle
aspettative iniziali. Così, se nel caso delle acquisizioni è possibile porre rimedio a una situazione
svantaggiosa rivendendo l’azienda acquisita, nel caso dello sviluppo interno risulta invece piuttosto
difficile recuperare gli investimenti fatti in un progetto che non è andato a buon fine.
Vantaggi. Processo decisorio incrementale che concili il processo di apprendimento che avviene
all’interno dell’impresa con i continui cambiamenti delle condizioni ambientali. E’ il modo più
semplice, di trasferire alcune delle risorse immateriali a un nuovo business. Quando un’azienda
intende utilizzare appieno una risorsa tangibile o intangibile, lo sviluppo interno è il metodo più
efficace. Inoltre non si può ignorare il fatto che un’azienda può trarre vantaggio dalle conseguenze
dello sviluppo interno, in particolare dall’esperienza e dalle conoscenze che si accumulano in
conseguenza di tale sviluppo; così nel tempo, questo know-how tacito può diventare un’importante
risorsa, capace di indirizzare l’azienda verso un’ulteriore espansione. 39
Alleanze
Qualunque tipo di alleanza, mira a godere dei benefici dello sviluppo interno e dell’acquisizione,
senza però dover fare i conti con le difficoltà che entrambe presentano.
Vantaggi. Gli obiettivi di un’alleanza variano a seconda dei casi; ci soffermeremo brevemente sulle
alleanze che hanno lo scopo di combinare tra loro risorse complementari per poter entrare in un
nuovo business. Si tratta di alleanze che tendono a verificarsi quando un’azienda dispone di
risorse che potrebbero essere di grande valore se venissero utilizzate in un nuovo business, ma
non è in grado di mettere in atto il progetto senza le attività di un’altra impresa.
Svantaggi. Sebbene le alleanze presentino innumerevoli vantaggi, si tratta di operazioni che non
sono prive di rischi. In particolare, le questioni più delicate sono quelle che riguardano il controllo e
la leadership. Per risolvere problemi di questo genere può essere utile la disciplina legale che
regola le alleanze, la quale stabilisce le modalità e i termini dell’accordo. In generale, nel breve
periodo, la competizione tra le parti di un’alleanza non riguarda tanto il mercato quanto i vantaggi
derivanti dall’alleanza stessa. In particolare, viene considerata “vincente” l’azienda che per prima
riesce a migliorare le proprie competenze oppure a sviluppare le risorse di cui non disponeva
inizialmente.
In generale, dunque, le alleanze possono essere utili per garantire a un’impresa le risorse di base
supplementari, per avere accesso ad attività e capacità di cui l’azienda non dispone oppure per
dividere i costi e i rischi delle operazioni più impegnative. Ciononostante accade spesso che
l’alleanza sia una struttura di gestione eccessivamente fragile, incapace di conciliare necessità e
obiettivi competitivi contrastanti. Molte alleanze, per accordo o no, hanno una durata limitata;
mentre altre non solo riescono a resistere nel tempo, ma danno i risultati pianificati inizialmente.
Focus Joint venture
La joint venture (jv) è un accordo formale tra due o più imprese che prevede la costituzione di una
nuova società compartecipata per lo svolgimento di attività fondate sull’utilizzo congiunto di risorse
detenute dalle aziende fondatrici. A seconda delle attività svolte, la jv può essere verticale o
orizzontale. Si ha una jv verticale quando la società compartecipata è finalizzata allo svolgimento
di attività tra loro sequenziali. Si ha una jv orizzontale quando l’oggetto della società sia la
collaborazione allo svolgimento congiunto di una medesima attività, che generalmente per
dimensione eccede le capacità della singola azienda. Nella pratica aziendale, la jv viene stipulata
frequentemente tra aziende appartenenti a differenti Paesi ed è utilizzata come strumento per
superare le barriere legali di una nazione o per beneficiare di vantaggi di natura fiscale. La jv può
trovare inoltre motivazioni nel tentativo di ridurre i rischi connessi all’entrata in nuovi mercati, nel
dover sopperire una limitata conoscenza delle norme e istituzioni locali, nella necessità di
accedere a competenze detenute dal partner o nel tentativo di conseguire medi