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SBU
(ROCE) confrontata con il costo medio ponderato del capitale investito in quella SBU
(CMPC ).
SBU ROCE – CMPC
SBU
- DISTRUGGONO VALORE + CREANO VALORE
Capitale investito > 1 GRANDI DEMOLITORI DEL VALORE PILASTRI DEL VALORE
specifico di ogni SBU < 1 PICCOLE DISTRATTORI DEL VALORE COMPLEMENTI DEL VALORE
Demolitori del valore: SBU che dissipano valore e assorbono quote significative del capitale investito
(sono grandi e non funzionano). In questi casi è necessario procedere velocemente a un rafforzamento
della posizione competitiva se vi sono adeguati margini di manovra, altrimenti valutare opzioni di
ridimensionamento o di uscita del settore. Le valutazioni devono essere sempre effettuate tenendo conto
delle eventuali interrelazioni fra questi e gli altri business del portafoglio. Esempio Campari: Odessa
spumanti. A2A: estero (ceduta).
Distrattori di valore: corrispondono a business marginali (incidono poco) per i quali si dovrebbe
procedere al disinvestimento, anche per focalizzare l’iniziativa strategica e non disperdere risorse
finanziarie in iniziative povere di risultati. Distruggono ugualmente valore, però in questo caso incidono
poco, quindi si potrebbe disinvestire o ristrutturare se vi sono opportunità di crescita. Esempio Campari:
crodino, campari soda, soft drinks e Ginsano spumanti.
34. Illustra la matrice della compatibilità
L’idea centrale della “matrice della compatibilità” o “matrice del vantaggio parentale” è che
l’impresa multibusiness dovrebbe avere un portafoglio dotato di SBU in sintonia con il profilo delle
unità centrali (insieme denominato “casa madre”) e quindi con le risorse (in particolare quelle intangibili
e competenze) che tali unità possono apportarvi. Due variabili:
§ Grado di compatibilità tra opportunità parentali e caratteristiche parentali, al fine di valutare
se sussistono potenziali di miglioramento delle performance di una SBU grazie all’inserimento in
un determinato portafoglio e all’impiego delle competenze e dei beni (tangibili e intangibili)
posseduti dalle unità centrali;
§ Grado di compatibilità tra fattori critici di successo e caratteristiche parentali, al fine di
giudicare se la direzione aziendale ha la capacità di comprendere e gestire i fattori critici di
successo di un particolare business per conseguire un vantaggio competitivo nella SBU che
presidia quel business.
Le opportunità parentali indicano una potenzialità di miglioramento delle performance di un business
grazie all’intervento della direzione aziendale. Le caratteristiche parentali sono ricondotte a 5 elementi
che caratterizzano il contesto organizzativo (struttura, sistemi, processi) delle unità centrali: mappe
mentali/cognitive che guidano il vertice aziendale, struttura aziendale del vertice e i sistemi operativi in
uso, funzioni centralizzate, profili di competenze e valori che orientano l’azione manageriale, grado di
delega ai responsabili di SBU. I fattori critici di successo sono gli elementi da soddisfare per competere
con successo in un business e conseguire un vantaggio competitivo.
Core business: si concentra l’attività della “casa madre”, verso i quali ha un’elevata compatibilità sia con
gli elementi di cui la SBU ha bisogno per sfruttare il potenziale del business sia con i fattori critici di
successo. A2A: ambiente, generazione e trading, reti e calore.
Business alieni: bassa compatibilità con le opportunità parentali e la casa madre ha diverse
incompatibilità con i fattori critici di successo del business in cui opera la SBU, per cui si ha distruzione
di valore. In genere sono SBU candidate alla cessione. A2A: estero. 17
Business periferici: il potenziale di creazione di valore è leggermente superiore al potenziale di
distruzione di valore. Sono SBU che generano ricchezza, ma in misura ridotta e piuttosto incerta.
A2A: smart city e commerciale.
Compatibilità fra opportunità parentali e caratteristiche parentali
BASSA ALTA
Core business
Business zavorra
fattori parentali
e
successo ALTA Business periferici
tra caratteristiche
Compatibilità di
critici BASSA Business alieno Business trappola
35. Business zavorra e business trappola: significato ed esempi riferiti alle imprese che preferisci
Business zavorra: tendenzialmente presenti nelle SBU di un’impresa multibusiness. A essi la casa madre
non fornisce un contributo significativo per la creazione di valore (bassa compatibilità sull’asse
orizzontale), ma non esistono incompatibilità con i fattori critici di successo dell’ambito competitivo.
Possono essere ad esempio business storici dell’azienda in grado di generare un flusso stabile e continuo,
ma non in crescita, di reddito e di cassa.
Business trappola: la casa madre interviene significativamente per un cambiamento della SBU, ma
distrugge valore (bassa compatibilità con i fattori critici di successo). Denominati “trappola” in quanto
attirano l’attenzione e l’entusiasmo dei manager, ma nascondono forti potenziali di distruzione di valore.
LE DIREZIONI DI EVOLUZIONE: INTEGRAZIONE VERTICALE – CAP 8
36. Discuti le differenti scelte di integrazione verticale
L’integrazione verticale è l’internalizzazione di una serie di attività verticalmente correlate. Maggiori
sono la proprietà e il controllo esercitato da un’impresa su fasi successive della catena del valore,
maggiore è il grado di integrazione verticale dell’impresa stessa, misurato dal rapporto tra il valore
aggiunto creato dall’impresa e i suoi ricavi di vendita. Riguarda le scelte di “make or buy”.
Differenti tipologie:
§ A monte: l’azienda assume il controllo e la proprietà della produzione delle proprie componenti o
di altri input (fornitori). Ad esempio un’impresa assemblatrice di auto, che inizia a produrre
volanti.
§ A valle: l’azienda assume il controllo e la proprietà di attività precedentemente svolte dai propri
clienti (distribuzione/trade). Ad esempio un’impresa assemblatrice di auto che decide di aprire una
concessionaria di vendita.
§ Completa: quando tutti gli stadi della produzione sono realizzati all’interno di una stessa impresa.
Ad esempio Sony sta seguendo una profonda verticalizzazione che sta portando la compagnia a
seguire l’intera filiera di produzione dei suoi prodotti.
§ Parziale: riguarda la verticalizzazione di alcuni stadi del processo produttivo, non tutti sono
interamente autosufficienti. 18
Vi è anche la forma estrema di impresa virtuale: azienda il cui scopo principale è coordinare l’attività di
una rete di fornitori e di collaboratori a valle. Il cuore del gruppo svolge il ruolo di integratore dei sistemi
(compito di mero coordinamento). Il problema potrebbe essere quello di riscontrare un’“impresa vuota”.
Il management deve affrontare un processo decisionale al fine di scegliere il raggio d’azione verticale
dell’impresa, ossia decidere tra le forme alternative di relazione verticale.
37. Criteri per creare valore attraverso l’integrazione verticale
Definizione integrazione verticale (domanda 36) + Per integrarsi verticalmente, un’azienda deve scegliere
tra “make or buy”. Il fattore che più di ogni altro influisce sull’ampiezza dei confini aziendali è la
capacità delle risorse aziendali di creare un vantaggio competitivo: dove le risorse sono in grado di
generare tale vantaggio, l’impresa deve scegliere “make” in quanto le risorse di cui dispone sono in grado
di creare valore; viceversa, l’azienda dovrebbe precedere verso la scelta “buy”. Un’impresa deve quindi
integrarsi verticalmente solo nelle attività che sono in grado di creare valore a partire dalle risorse
aziendali. Altre motivazioni che spingono le imprese ad integrarsi verticalmente:
- Vantaggi dell’integrazione fisica dei processi tramite economie tecniche: risparmi di costo
generati dall’integrazione fisica dei processi. Localizzare le due fasi della lavorazione nello stesso
stabilimento riduce i costi di trasporto e assicura un certo risparmio energetico.
- Eliminazione di comportamenti opportunistici e dissimulazione strategica (ciascuna parte
cerca di accrescere e sfruttare il proprio potere contrattuale a danno dell’altra);
- Evita costi di transazione (dovuti al trasferimento delle conoscenze tacite) e gli svantaggi
derivanti da investimenti specifici (riferiti ad una particolare transazione);
- Maggiore efficienza nei processi e correzione dei fallimenti di mercato (internalizzano le
esternalità);
- Favorire lo sviluppo delle competenze distintive: l’integrazione può favorire lo sviluppo di
competenze distintive se le competenze in diverse attività collegate siano tra di loro indipendenti;
- Permette di estendere la propria posizione di monopolio da uno stadio della catena del valore di
un settore ad uno contiguo o di conquistare maggiore potere di mercato;
- Vantaggi di flessibilità in termini di rapidità di reazione alle incertezze della domanda in quanto
l’integrazione garantisce velocità e coordinamento nell’effettuare adattamenti simultanei su tutti
i livelli.
38. Ragioni per l’integrazione a monte
L’integrazione verticale a monte si ha quando l’azienda assume il controllo e la proprietà della
produzione delle proprie componenti o di altri input. L’azienda decide di integrarsi verso le fonti di
approvvigionamento delle materie prime.
A monte coinvolgono fornitori di materie prime, componenti e semilavorati, o con imprese di servizi
funzionali a produrre l’output delle attività aziendali. L’obiettivo è quello di favorire la creazione di
economie di scala, scopo, esperienza, velocità e un’accresciuta capacità di sviluppare innovazioni
significative. Uno scambio intenso lungo la filiera è fondamentale ai fini di allineare processi e tempi di
sviluppo del prodotto/servizio assicurato al cliente. Secondo questa prospettiva, le relazioni verticali sono
incluse tra le più importanti fonti del vantaggio competitivo, sia dal pdv della singola impresa sia
dell’intera filiera.
39. Ragioni per l’integrazione a valle
L’integrazione verticale a monte si ha quando l’azienda assume il controllo e la proprietà di attività
precedentemente svolte dai propri clienti. L’azienda si muove verso i mercati di consumo finale. 19
A valle riguardano gli accordi per la distribuzione commerciale o fisica (reti distributive). Anche in
questo caso entrano in gioco fattori quali economie di scopo e di scala, soprattutto sull’acquisizione e
sull’utilizzo pi&ug