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In Italia le certificazioni sono molto diffuse, poiché vengono considerate strumenti per validare l’attività dell’impresa
secondo parametri etici, sociali e ambientali, da utilizzare nella comunicazione. Esistono inoltre marchi collegati al
tema della sostenibilità come quelli del Commercio Equo e Solidale (Fair Trade) o della sostenibilità ambientale del
prodotto e di processo (Ecolabel, FSC). Tra le altre principali certificazioni troviamo:
1. ISO 14000: norme per migliorare la gestione ambientale e raggiungere obiettivi economici e ambientali
compatibili;
2. ISO 14001: norma che affronta tale delicato equilibrio, aiutando l’impresa a individuare gli aspetti della propria
attività che impattano l’ambiente e, quindi, a definire obiettivi di miglioramento e programma di gestione per
raggiungerli, con riesami a intervalli regolari per garantire lo sviluppo continuo;
3. EN 16001: sistema di gestione per l’energia Energy Management System (EnMS), quindi relativa al consumo
energetico. Identificando i consumi energetici passati, presenti e futuri si adotta un piano di monitoraggio per poi
attuare piani di miglioramento;
4. EMAS (Eco-Management and Audit Scheme): sistema comunitario di ecogestione e audit a cui possono aderire
volontariamente imprese e organizzazioni, pubbliche e private, per avere informazioni sulle prestazioni ambientali
delle organizzazioni;
5. SA8000: codice di condotta internazionale che riguarda il rispetto dei diritti dei lavoratori dell’impresa, con
procedure di controllo e verifiche di conformità da parte degli enti accreditati dalla SAI;
6. AA1000: standard di adesione volontaria per la responsabilità sociale verso i portatori d’interesse, che identifica
alcuni principi guida da osservare nella rendicontazione sociale;
7. OHSAS (Occupational Health and Safety Assessment Series) 18001: gestione della sicurezza e della salute dei
lavoratori;
8. ISO 20121: standard per chi si occupa di progettare e realizzare eventi;
9. Ecolabel: marchio europeo di qualità ecologica che premia prodotti e servizi migliori dal punto di vista
ambientale;
FSC (Forest Stewardship Council), che affronta temi come deforestazione e taglio illegale, cercando di coniugare
interessi ambientali, sociali ed economici.
Spesso i bilanci di sostenibilità e i report ambientali vengono consultati solo dagli addetti ai lavori.
• Il report ambientale, invece, descrive la relazione tra impresa e ambiente, misurando l’entità dei fattori d’impatto
generati dall’impresa, con possibilità di certificazione del report da parte di un ente terzo,
• Il bilancio sociale è tuttavia uno strumento di rendicontazione e comunicazione che ha un duplice valore di
gestione dell’organizzazione e di comunicazione, in quanto presenta in modo complessivo l’impegno
dell’organizzazione.
Dal 2017 anche in Italia per le grandi aziende diventerà obbligatorio rendere pubblici risultati finanziari, ambientali,
sociali e di governance, analizzati in modo unitario.
7. Comunicare con il pubblico interno
Diffondere all’interno dell’azienda la consapevolezza dell’impegno può incidere su motivazioni, orgoglio, senso di
appartenenza dei collaboratori e, quindi, buon funzionamento dei processi.
Le finalità più importanti, per un’organizzazione che vuole coinvolgere il pubblico interno nel CSR sono: diffondere
mission, vision, cultura e valori aziendali e favorire il lavoro di squadra, la creatività e i processi di cambiamento.
L’obiettivo strategico è quindi rendere complici i dipendenti nelle politiche aziendali, stimolando la partecipazione
attiva e la condivisione per superare le resistenze al cambiamento.
Gli strumenti tradizionali come manifesti e locandine, si affiancano a intranet aziendali e strumenti utilizzati per la
comunicazione esterna. Si possono coinvolgere i dipendenti nella stesura del bilancio e del Codice di Comportamento,
creare momenti di presentazione interna del Codice Etico o aprirsi alla collaborazione con gli stakeholder esterni
importanti per i dipendenti (es.: sindacati).
L’houseorgan, utilizzato per raccontare l’azienda, può dare voce ai dipendenti contribuendo a migliorare la conoscenza
delle persone che contribuiscono a realizzare il cambiamento, così come newsletter e pubblicazioni che l’azienda
realizza periodicamente, che possono prevedere spazi dedicati. Tali modalità non prevedono costi aggiuntivi e possono
contribuire a creare una nuova cultura aziendale, grazie a canali e modalità di comunicazione che permettano ai
collaboratori di dare un feedback.
Per accrescere l’attenzione alla sostenibilità si possono realizzare corsi in modalità e-learning, documenti da mettere a
disposizione sulla intranet aziendale, bibliografie e sitografie. Il rapporto coi dipendenti si fonda su dialogo e
trasparenza, che li fanno sentire coinvolti e responsabili e, quindi, con una visione chiara sul futuro proprio e
dell’impresa.
L’impresa può organizzare la partecipazione del personale alla vita della comunità durante l’orario di lavoro, con
programmi di volontariato che aumentano il senso di appartenenza e la collaborazione col territorio.
8. Comunicare con gli stakeholder esterni
Un’impresa può comunicare il proprio impegno scegliendo come sede un edificio con caratteristiche green, o costruirlo
o ristrutturarlo come tale, possibilmente in un’area raggiungibile con i mezzi pubblici. Un punto vendita può definirsi
sostenibile quando prevede l’utilizzo di materiali naturali o riciclati, impianti di riscaldamento e raffreddamento
energeticamente efficienti, sistemi di illuminazione e apparecchiature elettriche ad alta efficienza, sistemi di risparmio
idrico e di energia.
Per aiutare i clienti a compiere scelte d’acquisto consapevoli dal punto di vista ambientale si possono offrire loro
informazioni sul ciclo di vita dei prodotti e sui temi della sostenibilità, attraverso incontri con esperti a laboratori e
mostre, ma anche nelle scuole. In altri casi si prevede un servizio di consulenza per offrire consigli su come arredare o
rimodernare una casa green (in termini di materiali ed efficienza energetica), collaborando anche con associazioni non
profit.
La storia dell’impresa, dei prodotti e delle persone che l’hanno creata e cresciuta rappresenta uno strumento di
comunicazione importante. Sono molte le aziende che hanno infatti creato musei aziendali e che si riuniscono
nell’associazione Museimpresa. Esse propongono percorsi di valori, accompagnando i visitatori in un viaggio nel
tempo.
Intervenire su materiali, forme e tecnologie per ottimizzare la produzione, facilitarne la dismissione, cercare utilizzi
ulteriori per allungare la vita del prodotto, incrementare l’utilizzo di sostanze riciclate e riciclabili compatibili con i
sistemi di raccolta differenziata esistenti e usare fonti rinnovabili sono alcuni modi di migliorare il packaging e
l’imballaggio, primario (usaot per la vendita), secondario (che raggruppa diverse unità di vendita) e terziario (per il
trasporto).
I media classici restano importanti per le aziende con prodotti di mass market, ma sono i device moderni a rendere
diretto l’accesso alle informazioni e all’ascolto finalizzato alla soddisfazione dei desideri degli utenti (si pensi ai tour
virtuali in alberghi e musei),
quando il messaggio è articolato, occorre lavorare sui contenuti per rendere virale la campagna, ingaggiando le
persone anziché soltanto informarle ed educarle. Esse sono infatti sempre più interessate a contribuire con le proprie
opinioni e azioni a creare prodotti e servizi, attraverso le piattaforme di condivisione dei progetti. Si creano infatti
sempre più comunità che condividono interessi che possono essere fonti di informazioni a costo zero utili per ampliare
le quote di mercato. Da esse nasce l’idea che le aziende debbano fare meno cose di qualità superiore (si pensi alle
Guide alla riparazione & alla cura dei prodotti Patagonia).
Il Cause Related Marketing deve rappresentare una scelta strategica dell’impresa e non un’operazione di marketing
promozionale di breve periodo, slegata dal comportamento sostenibile dell’azienda. Attraverso tale approccio, i beni
possono, al contrario, acquisire una valenza superiore di ordine immateriale.
Il primo programma di CRM venne realizzato nel 1983 da American Express per un progetto a supporto del restauro
della Statua della Libertà. La banca ha donato un penny per ogni transazione e un dollaro per ogni nuova carta
registrata, ottenendo un forte incremento delle entrate.
In Italia il primo programma di CRM fu invece di Dash, che nel 1987 propose “Mille lire per un mattone”, finalizzato a
realizzare un villaggio per ragazzi in Kenya.
L’evento è uno strumento multimediale ad alta comunicabilità, interattivo e duttile, utile per creare la relazione one-
to-one con le persone, valorizzare l’impegno sociale e accedere facilmente ai media, superando il problema
dell’affollamento degli spazi su quelli classici. Gli eventi non convenzionali hanno ribaltato i modelli del marketing
tradizionale: non è più il consumatore ad andare verso il prodotto o azienda, ma è quest’ultima a raggiungere il
consumatore nel suo ambiente. In tal modo è possibile verificare sul campo le reazioni ed i commenti, migliorando il
grado di conoscenza reciproca e quindi le successive iniziative di marketing relazionale, realizzando modifiche a
prodotti e servizi per renderli più vicini alle aspettative.
Entertainment, creatività, professionalità ed eticità sono le caratteristiche ideali di chi organizza un evento sociale.
Progettare i materiali di comunicazione che saranno utilizzati per promuovere l’evento (programma della
manifestazione, pieghevoli, segnaletica interna, locandine, banner, materiali per i social network) necessitano di
un’immagine coordinata e di una coerenza stilistica e comunicazionale tra mezzi. L’organizzazione dev’essere infatti
conoscibile e riconoscibile visivamente dai diversi pubblici. Durante l’evento, è utile prevedere una documentazione
video con il racconto in real time; dopo l’evento, sono importanti follow up e invio di materiali.
Spesso, per realizzare un evento, l’organizzazione (sponsee) necessita del supporto finanziario dello sponsor, che può
rafforzare così la propria immagine presso i pubblici di riferimento. È fondamentale, però, che vi sia coerenza valoriale
tra i due.
Le relazioni pubbliche rappresentano uno strumento importante per portare all’interno dell’organizzazione l’evoluzione
di valori sociali e aspirazioni. Il primo passo è l’ascolto: una strategia di Digital PR deve infatti prevedere una
mappatura della blogosfera per individuare gli influencer che