Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 27
Riassunto esame Comunicazione e Socioterapia, prof. Benvenuti, libro consigliato Lezioni di socioterapia,  Benvenuti Pag. 1 Riassunto esame Comunicazione e Socioterapia, prof. Benvenuti, libro consigliato Lezioni di socioterapia,  Benvenuti Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Comunicazione e Socioterapia, prof. Benvenuti, libro consigliato Lezioni di socioterapia,  Benvenuti Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Comunicazione e Socioterapia, prof. Benvenuti, libro consigliato Lezioni di socioterapia,  Benvenuti Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Comunicazione e Socioterapia, prof. Benvenuti, libro consigliato Lezioni di socioterapia,  Benvenuti Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Comunicazione e Socioterapia, prof. Benvenuti, libro consigliato Lezioni di socioterapia,  Benvenuti Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Comunicazione e Socioterapia, prof. Benvenuti, libro consigliato Lezioni di socioterapia,  Benvenuti Pag. 26
1 su 27
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

MOVIMENTO.

Alla cui radice vi è l’idea che le aree motorie della corteccia celerale sarebbero destinate a compiti

esecutivi (quindi privi di valenza percettiva o cognitiva).

Neuroni specchio

Mentre vi sarebbero neuroni che si attivano in alcune aree celebrali, non in relazione ai semplici

movimenti ma ad “atti motori finalizzati”, quali: afferrare, tenere e manipolare; che rispondo alle

forme e alle dimensioni degli oggetti, sia quando si interagisce con essi sia quando ci si limita ad

osservarli.

Questi neuroni sono in grado di discriminare l’informazione sensoriale, ma usandola in base alla

possibilità di azioni che essa offre (indipendentemente dal fatto che queste azioni vengano

concretamente fatte o meno).

Per tali autori un cervello che agisce è un cervello che comprende e la “comprensione” si riflette

nell’attivazione dei “neuroni specchio”.

Essi mostrano che il riconoscimento degli altri, delle loro azioni o intenzioni dipende dal nostro

patrimonio motorio. Questo vale anche per le emozioni, infatti la nostra capacità di coglierle dagli

altri è correlata da un insieme di aree caratterizzate da proprietà specchio.

Infatti al pari delle azioni anche le emozioni risultano immediatamente condivise: la percezione del

dolore o del disgusto altrui attivano le stesse aree della corteccia celebrale coinvolte quando siamo

noi a provare dolore o disgusto.

Noi immagazziniamo le rappresentazioni e le usiamo come nuovi mezzi per decodificare nuove

immagini. Qui l’investimento affettivo è importante, perché se non gestito, può alterare l’idea delle

rappresentazioni possedute.

6

Esempio: le persone con il problema delle manie di persecuzione, rileggono e reinterpretano

continuamente il passato in funzione dell’ultima sensazione.

Un meccanismo diverso si ha rispetto le nuove riduzioni sensitive (cioè prive di corrispondenti

esterni): in questo caso, o non si riesce a rilevare il nuovo, oppure si ritrova a decodificarlo sotto

diverse forme.

Cercando la comprensione del nuovo, anche solo attraverso l’attrazione estetica esercitata da un

ambito conoscitivo. Tale curiosità però deve essere supportata da forti capacità metodologiche che

ci permettano di costruire la conoscenza scientifica anche in ragioni sconosciute.

Il cervello diviene organo corporeo dedicato alla gestione della funzione simbolica. Al cervello

arrivano i prodotti dei sensi (input) in quella che viene chiamata “attività di riduzione sensiva

dell’ambiente” che altrimenti non potrebbe arrivargli.

Esempio: vedo una matita perché i miei occhi o il mio tatto vengono sensibilizzati dalla sua visione

o dal suo contatto. Immagazziniamo la matita sotto forma di rappresentazione perché l’ho notata e

investita affettivamente; se non l’ho investita affettivamente, non la memorizzerò.

Questo processo è chiamato “osserv/azione” indicando il fatto che non esiste un processo di

osservazione neutro, visto come una pura registrazione di immagini.

Esempio: Diverso è il comportamento di un investigatore che sembra non aver notato nulla,

comunque ricorda i particolari che possono assumere significato soltanto in seguito. Sulla base

dell’investimento affettivo dovuto ad un forte legame con la sua professione.

Il sistema motorio

La riflessione di Rizzolati e Sinigaglia prosegue sul “sistema motorio”, a partire da una tazzina di

caffè.

Per prendere la tazzina dobbiamo localizzarla, raggiungerla e afferrarla in modo opportuno. Ma

soprattutto dobbiamo identificarla e in questo processo è la tazzina che ci detta un insieme di misure

e modalità di afferramento.

Prima di raggiungere la tazzina, dita e mano sono già pre-configurate in funzione dello scopo per

cui la afferriamo. La riflessione continua nel dimostrare che a partire dai primati, esiste una

particolare classe di neuroni che reagisce alla semplice visione di un atto, compiuta da altri.

Si tratta dei “neuroni specchio”:

- Si attivano solo se esiste un’interazione tra l’effettore (mano, bocca) e l’oggetto da parte

dello sperimentatore (altro);

- Restano inattivi nel caso in cui ci si limiti a mimare l’atto in assenza di oggetto.;

- Sono indipendenti dalla distanza

- Sono in funzione della mano;

- Si distinguono tra quelli che reagiscono solo all’osservazione di cui singolo atto e quelli che

sono meno selettivi e rispondono solo a più atti motori.

Il passo successivo mette a confronto “l’atto motorio” codificato dai neuroni, con quello

“osservato” che lo attiva: si parla di “congruenza” tra i due sia in senso stretto (quando vi è una

esatta corrispondenza), sia in senso lato (quando tra i due vi è una gradazione di corrispondenza pur

essendo chiaramente connessi).

La corteccia frontale e la corteccia parietale posteriore, sono un mosaico di aree distinte ma

connesse, che lavorano in parallelo. Quindi il sistema motorio non è da considerarsi periferico alle

7

attività celebrali ma contribuisce in maniera decisiva a realizzare le trasformazioni “senso-motorie”

da cui dipendono l’individuazione, la localizzazione degli oggetti e l’attuazione dei movimenti.

I neuroni specchio e la comprensione

Il comportamento dei neuroni a specchio è una conseguenza dell’organizzazione a catena degli atti

motori. Questa riflessione permette di inserire una sottocategoria di neuroni a specchio chiamata

“neuroni comunicativi”.

Neuroni comunicativi: rispondono all’osservazione di atti compiuti con la bocca ma dotati di una

funzione comunicativa. A differenza dei neuroni a specchio, questi rispondono alla vista di atti

intransitivi.

Ciò che ci permette di ridurre ad un formato comune l’informazione sensoriale è la traduzione. La

codifica del gesto in neuroni specifici anche le risposte selettive a stimoli visivi.

La percezione visiva di un oggetto comporta l’automatica selezione delle proprietà intrinseche di

interazione con esso.

Nell’esempio della tazzina “le affordance” (qualità fisiche di un oggetto che suggeriscono come

manipolarlo adeguatamente) visive offerte al nostro sistema motorio, riguardano il manico, il corpo

centrale ecc.

La presenza di più affordance tra cui scegliere nel passaggio all’atto motorio fa ipotizzare la

presenza di un “dizionario” di atti motori riguardante gli atti dotati di maggior efficacia

(probabilmente costruito dall’infanzia).

CONCETTI USATI IN SOCIOTERAPIA:

Atti motori potenziali-> coincidenti con rappresentazioni e sistema di rappresentazioni, organizzati

sulla base dei loro investimenti affettivi.

Affordance-> Indica che la percezione visiva di un oggetto, implica un’automatica selezione delle

qualità intrinseche che sono necessarie ai fini dell’interazione con esso.

Sensi-sorgente-> sono alla radice della riduzione sensitiva dell’ambiente e fonte di input che vanno

a formare le R o i sistemi di R.

Affordance-R-> somma delle opportunità che l’interlocutore offre ai sensi-sorgente dell’attore.

Identificazione-> processo virtuale che permette alla persona di poter acquisire un sistema di

rappresentazioni dall’esterno.

Dizionario-R-> contiene tutte le rappresentazioni e i sistemi di rappresentazione che una persona

ha incontrato e memorizzato nella sua vita.

Oggetto-> uno dei due poli dell’atto motorio virtuale, nel momento in cui questo passa ad uno stato

motorio vero e viceversa. Può infatti essere la premessa per la costruzione di una rappresentazione o

la sua conseguenza.

Vedere con la mano-> il vedere che guida la mano, equivale a vedere con la mano, rispetto alla

quale l’oggetto percepito appare immediatamente codificato come insieme determinato di ipotesi

d’azione.

Osservazione-> dell’oggetto o dell’osserv/azione viene identificata in funzione della costruzione di

un sistema di R passabile per essere inserito nel dizionario-R.

Comprensione-> E’ alle radici del rapporto esistente tra R e riduzione sensitiva dell’ambiente. La

sua mancanza rendere impossibile la stessa riduzione.

Fiducia-> E’ il credito che diamo a noi stessi, ad essere coinvolti sono almeno due sistemi di R.

Uno riguarda il giudizio dell’attore e di se stesso, l’altro è legato alla convinzione di possedere una

capacità di decodifica corretta dell’altro o della situazione.

Addestramento-> indica una gestione tecnologica del corpo legata ad un artificio educativo.

Spazio-> porzione dell’ambiente che risulta definita dal sistema di relazione contenuto dal

dizionario-R.

8

Spazio peripersonale-> o spazio vicino, è un concetto che nasce dal corpo. Come strumento di

misura per l’esterno. E’ inteso come base per definire lo spazio che ci circonda che è indipendente

dalle stesse funzioni sensoriali.

Protesi-> un effetto stimolante dovuto all’introduzione di uno strumento, comporta una

rimodulazione dei confini dello spazio peripersonale. Esempi di protesi sono sia strumenti legati

all’evoluzione della comunicazione, ma anche quelli inventati dall’uomo per ovviare i limiti,

deficienze o menomazioni.

Confine-> Ampliamento dello spazio peripersonale dovuto all’introduzione di protesi, provoca una

continua rimodulazione dello spazio.

Esempio: nei mezzi di comunicazione di massa, ogni nuovo medium ed ogni sua variazione, ci

obbligano a ripesare i reciproci rapporti con quelli precedenti, rimodulando i loro spazi d’azione.

Gesti transitivi e intransitivi-> nei gesti transitivi il gesto è rivolto all’oggetto (al cibo ecc), in

quelli intransitivi il gesto appartiene al repertorio comunicativo come lo schioccare le labbra.

Neuroni canonici-> sono il primo aggancio con il concetto di rappresentazione. Neuroni che si

attivano durante l’esecuzione degli atti motori e una parte di essi anche a fronte di stimoli visivi.

Neuroni a specchio-> seconda componente fondamentale per la costruzione del legame

neurobiologico della rappresentazione. Attraverso esperimenti con le scimmie si è notato che essi si

attivano sia quando la scimmia vede effettuare l’azione (sciogliere la banana) sia quando la vedono

fare da un altro (sperimentatore). Fanno riferimento a classi specializzate rispondenti

all’osservazione di un solo determinato tipo di atto o al massimo di due.

Fluidità dell’azione-> aspetto dell’organizzazione motoria per cui ogni neurone che si attiva

nell’afferramento è anche collegato con l’atto motorio successivo e questo fornisce una fluida

esecuzione dell’atto.

I neuroni specchio e le specificità umane

Per Rizzo

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
27 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher BobsK di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Comunicazione e sociologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Benvenuti Leonardo.