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FRANCIA, INGHILTERRA E SCOZIA, UNA PARTNERSHIP DI SUCCESSO Il
Il codice Da Vinci
successo de ha spinto la Columbia Pictures ad
acquistare i diritti del libro per farne nel 2006 il film girato da Ron
Howard, tra il Louvre e la Basilica di Saint Sulpice a Parigi, l’Abbazia di
Westminster a Londra e la Cappella di Rosslyn in Scozia. Dato il
potenziale economico del film, è stata creata la più grande partnership di
sempre, tra la compagnia di trasporti Eurostar, la CP, e tre DMO (gli enti
per il turismo francese, inglese e scozzese). I tre enti hanno avviato una
serie di azioni di marketing congiunte, per stimolare gli appassionati a
visitare le ambientazioni del film: è stato creato un sito web dedicato alla
scoperta dei luoghi del film, alle attrazioni correlate e al come visitarle, ai
backstage e alla movie map del film. Da questa partnership di successo i
tre paesi hanno incrementato il profilo delle loro destinazioni a livello
mondiale, ottimizzando il rapporto costi/benefici con risultati rilevanti. È
difficile individuare il reale indotto cineturistico, ma è chiaro che il
successo internazionale di un film non basta da solo a stimolare gli
spettatori a visitare le location.
LA NUOVA ZELANDA E LA “TERRA DI MEZZO” Fino a qualche anno fa non
Il
rientrava tra le principali mete turistiche, ma grazie alla trilogia de
Signore degli Anelli di Peter Jackson, la Nuova Zelanda, identificata con la
‘terra di mezzo’ è stata protagonista di una delle più grandi produzioni
della storia del cinema, riuscendo a cogliere il fenomeno mediatico
generato dal film e, sin dalla prima uscita della trilogia nel 2001, si è
posizionata come attraente destinazione turistica. Da una ricerca della
Tourism New Zealand si riscontra che è aumentato il grado di conoscenza
della Nuova Zelanda grazie al film, che spesso spinge al viaggio come
motivazione primaria. Per il raggiungimento di questo obiettivo sono
state attuate strategie di destination branding, coinvolgendo organi
governativi nel finanziamento del film; 4 agenzie governative hanno
promosso la NZ come destinazione turistica attraverso un'attività di
public relation, stampa, conferenze, eventi, la creazione dello slogan New
Zealand is Middle-Earth, con l'adesione al progetto della compagnia
aerea Air New Zeland, ed anche con la scelta del timing dell'opera in tre
uscite (anche se il film è stato girato in un'unica soluzione). Il progetto è
stato un ottimo esempio di sinergia tra tutti gli enti impegnati nella
costruzione della destinazione (compreso il governo neozelandese),
basato sulla costruzione di una nuova identità essenzialmente
cineturistica. Dopo l'uscita del primo film gli arrivi sono aumentati del 9%
circa ed il livello si è mantenuto alto fino al 2006. Accanto a questi effetti
positivi, a cui si aggiungono quelli relativi alla crescita del settore
commerciale, si sono verificati effetti negativi, come l'aumento del costo
delle abitazioni, del costo del lavoro e la crescita di problemi ambientali
legati al superamento della capacità di carico delle destinazioni.
Sideways
SIDEWAYS E LA CALIFORNIA di Alexander Payne del 2004,
girato nella Santa Ynez Valley, a Santa Barbara, è diventato un caso di
successo cineturistico con la sua struttura narrativa (road movie) che
supporta l'idea dell’esperienza di viaggio, in questo caso nelle aziende
vinicole della California del sud. Dietro il film c'è il lavoro e l'attività degli
enti locali, della camera di commercio e della Film Commission di Santa
Barbara che insieme hanno attuato un piano di marketing per
raggiungere, con successo e con soli 24mila dollari, gli obiettivi prefissati:
trarre dal film visibilità internazionale, differenziarsi dalla concorrenza
delle altre zone vinicole della California e aumentare i flussi turistici. La
strategia era quella di collegare gli aspetti reali di un'esperienza turistica
all'esperienza di viaggio del film. Il punto forte delle azioni promozionali è
stata la Tour map, vista da oltre 100mila persone, il che ha provocato un
processo a catena che ha amplificato la promozione del film e
incrementando i flussi turistici del 15% in un anno. È questo un chiaro
esempio di co-marketing in cui si costruiscono alleanze tra aziende per
ottenere benefici economici e di immagine: l’insieme di queste attività
strategiche ha tra l'altro creato 50 pacchetti turistici, aumentato il traffico
sul web del 30%, ottenuto citazioni dai media e avuto un'audience di 103
Sideways
milioni di persone. In poco tempo è diventato un cult per gli
amanti, e non, del vino ed è un esempio di ottimizzazione delle risorse
del territorio, senza stravolgere né la destinazione turistica né il progetto
filmico, ma avvalorando entrambi attraverso una collaborazione
efficiente.
IL GALLES DEL NORD E LE SUE LOCATION CINEMATOGRAFICHE L'area del
Galles, in particolare quella del Nord, offre da sempre paesaggi e location
tra le preferite dai cineasti e dai produttori di film. Questi luoghi hanno
Tomb Raider 2, Il primo cavaliere,
ospitato vari successi televisivi come
007: Dalla Russia con amore. Gli impatti economici derivanti dal rapporto
cinema/territorio sono stati riconosciuti da sempre da parte delle autorità
preposte alla gestione dello sviluppo economico, ma tali effetti non si
sono estesi oltre il periodo di permanenza sul territorio della troupe. Per
Wales Screen
questo motivo nel 2003 due importanti enti gallesi –
Commission North Wales Tourism Partnership –
e hanno deciso di unire le
proprie forze per lavorare congiuntamente al raggiungimento di un
obiettivo comune: estendere gli effetti positivi creati dal legame
cinema/territorio sul lungo periodo. Questi enti hanno creato una sorta di
itinerario in grado di valorizzare luoghi e temi legati a produzioni
cinematografiche e televisive che il Galles del Nord ha ospitato. Una
spinta notevole alla promozione di questo progetto è arrivata con il lancio
della Movie Map North Wales, che illustra 30 location cinematografiche e
televisive dislocate sul territorio e riporta informazioni sulla produzione e
il posizionamento di targhe commemorative. L'itinerario creato dagli enti
gallesi non consente solo la fruizione ordinata e guidata di alcune risorse,
ma ha l’obiettivo di creare un patrimonio cinematografico-televisivo-
culturale a disposizione dei turisti e, ancora di più, dei residenti.
4. IL CINEMA STRUMENTO DI MARKETING TERRITORIALE
IL MARKETING COME STRUMENTO DI PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE
DEL TERRITORIO Anche in quelle location dove la potenzialità attrattiva
risulta esigua o inconsistente per attirare flussi di domanda, potrebbero
crearsi condizioni di attrattività grazie ad una pellicola cinematografica.
L'attività di marketing deve muoversi secondo alcune direttive principali
orientando la strategia sistemica territoriale verso obiettivi precisi:
promuovere la realizzazione di un'offerta mirata ad intersecare le
richieste provenienti dal mercato e coerenti con i fattori di attrattiva del
territorio; incentivare gli attori locali ad assumere comportamenti
connessi con il disegno di offerta complessivo; favorire la visibilità delle
offerte territoriali sui mercati; facilitare l'accesso al territorio dal punto di
vista logistico; rafforzare gli elementi di identità che differenziano
l'offerta del territorio rispetto ai territori concorrenti. Il marketing
territoriale insomma fornisce alle politiche di sviluppo locale gli strumenti
concettuali ed operativi per collegare in modo efficace l'offerta alla
potenziale domanda, e si pone dunque come l'insieme di strumenti per la
promozione del prodotto territorio, sintetizzando un insieme di attività
relative al rafforzamento delle condizioni economiche. I soggetti
interessati al marketing territoriale sono distinti in funzione di tre criteri:
il livello geografico di competenza (comunale, di area metropolitana,
regionale o nazionale), la natura proprietaria (gli organi di governo), le
funzioni svolte (suddivise a loro volta in: pianificazione della strategia di
sviluppo economico, attrazione di investimenti produttivi esterni al
territorio, rafforzamento della competitività dei prodotti di origine locale
e sviluppo turistico).
Quando si parla di industria turistica, e quando il soggetto al centro della
riflessione è il territorio e quando vi sono le basi su cui sviluppare un
destination management,
pensiero strategico, si può parlare di che si
delinea come approccio di gestione strategica e operativa che non può
essere ridotto ad una collezione di strumenti ed esperienze, ma che va
inteso come un processo che può portare a ripensare nel suo insieme il
sistema di risorse e attori che danno vita all'economia turistica di
un'area.
IL MARKETING TERRITORIALE E IL CINETURISMO Il cinema può avere le
potenzialità per costruire l'identità di un territorio. Il meccanismo
attraverso cui la promozione del territorio può essere perseguita si
location management,
chiama che si occupa di collocare alcuni luoghi in
punti chiave di un'opera cinematografica. Prima di promuovere un
territorio gli attori locali devono fare un'analisi di benchmarking, cioè uno
studio sugli eventuali competitors, quei territori che presentano
orientamenti turistico-ricettivi simili. Questa analisi è consigliata anche in
ambito cineturistico perché permette l’elaborazione di strategie di
promozione e sviluppo che considerino il territorio un insieme di risorse
in competizione con altre realtà territoriali. La promozione territoriale non
si ferma però solo alla presenza delle location nel film, ciò che è
determinante è anche la riconoscibilità, la manifestazione della propria
identità culturale, associata alla comunicazione di uno stile di vita che
possa attrarre turismo. I film di successo diventano, almeno per un
determinato periodo, una componente dell'immaginario collettivo, ma
hanno bisogno di interventi, strategie ed investimenti perché gli effetti si
possano esplicitare, sia che essi vogliano creare un'immagine d’area a
sostegno di politiche di marketing territoriale sia che siano inclusi in una
politica di sostegno allo sviluppo turistico della località. Gli strumenti
utilizzati per sfruttare la visibilità di un territorio vanno dai mezzi di
comunicazione cartacea (guide, brochure, mappe) alle produzioni
audiovisive complementari (realizzate con il consenso della casa di
produzione del film, in collaborazione con gli enti locali, utilizzando
testimonial che spesso sono i personaggi legati al succe