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GEOGRAFIA IDIOGRAFICA:
l’individuazione dell’unico e dell’eccezionale (singoli luoghi, in quanto dotati di una
loro originalità non replicabile o difficile da riscontrare in altre parti della Terra).
corrisponde al metodo deduttivo, tende alla ricerca della
GEOGRAFIA NOMOTETICA:
regolarità e delle concordanze nelle forme di organizzazione spaziale, tali che possono
essere anche rappresentate tramite configurazioni geometriche. Essa mira a ricostruire
alcuni elementi delle singole realtà regionali, trascurando ciò che è eccezionale (geografia
generale: ricostruire schemi concettuali).
I principi della geografia
I principi della geografia sono cinque:
consente di individuare il luogo dove si trova un
Principio dell’osservazione:
determinato oggetto o si verifica un particolare fenomeno e di delimitare l’area di
interesse. Questo principio ci permette di verificare se le ipotesi generali della ricerca
sono attendibili così da essere scientificamente approvate. Nel processo deduttivo
l’osservazione diretta è ciò che convalida una teoria. Invece nel metodo induttivo
l'osservazione diretta di un fenomeno è il punto di partenza, la base dalla quale
iniziare ad indagare un fenomeno. Quindi questo principio costituisce in entrambe le
situazioni un aspetto fondamentale.
: individua le forze scatenanti e spiega la diversa distribuzione
Principio di causalità
dei fenomeni geografici sulla superficie terrestre, la loro diversa intensità, il loro
combinarsi in un medesimo luogo o in luoghi differenti, l’evoluzione dei rapporti tra
un oggetto o una regione e gli oggetti o le regioni circostanti. Va alla ricerca del
perché determinati elementi, eventi, naturali o umani si presentano in quel
determinato luogo. (società, paesaggi).
: impone l’esame dei riflessi geografici effettivi di tutti
Principio di consequenzialità
i fatti che questa scienza studia. Implica la ricerca delle variabili che si manifestano
in un contesto spaziale, va ad indagare i riflessi geografici reali di tutti i rapporti che
questa scienza analizza, principalmente il rapporto uomo ambiente.
tra gli oggetti e i fenomeni
Principio di correlazione e di interdipendenza:
distribuiti nello spazio vi sono relazioni che raramente possono considerarsi casuali.
Essi si influenzano a vicenda per il fatto di coesistere o per essere gli uni legati
geneticamente agli altri, sicché si instaurano tra loro rapporti di connessione e di
interdipendenza. Da qui scaturisce l’equilibrio dinamico dell’insieme, col mutare
dell’intensità e dell’estensione dell’area di applicazione delle forze che concorrono ad
alterarne o perfezionare l’armonia (Principio di sviluppo e dinamicità). Un principio
intrinseco perché tra i fenomeni presenti nello spazio vi sono delle relazioni che
raramente possono considerarsi casuali ed è proprio partendo da questa
consapevoleza che chi fa geografia va alla ricerca delle relazioni che si instaurano tra
uomo e ambiente. i gruppi umani, mediante libera scelta di finalità future,
Principio di finalità:
materiali e trascendenti, rispondenti a particolari tendenze o esigenze, agiscono in
modo decisivo sull’organizzazione razionale dello spazio, sorretta da tecniche
adeguate, e sui conseguenti processi costitutivi del paesaggio.
Questi principi si articolano in modo concatenato e stando ad essi e utilizzando i
metodi tipici dell’indagine geografica, questa disciplina cerca di rispondere a delle
domande.
Le 5 W della geografia
Where, when, what (how), why and who.
cosa, dove, come, quando, perché, accadono
Le domande della geografia:
determinati fenomeni sulla faccia della Terra e tra i popoli che la abitano?
Quale impatto hanno le dinamiche relazioni uomo-ambiente all’interno di un
contesto territoriale locale ma anche a livello globale?
Che cosa fare, come procedere per ottenere benefici reciproci per l’umanità e per
l’ambiente naturale?
Formazione e istruzione geografica: nuclei tematici
Ogni percorso di formazione e istruzione geografica può essere pianificato in base a
due nuclei macrotematici, che fungono da filo conduttore nei vari livelli di
formazione e istruzione:
• uno relativo alle conoscenze (contenuti che si acquisiscono con lo studio ma anche
con l’esperienza, il sapere che deriva dalla teoria e dalla pratica).
• uno relativo alle abilità (il fare consapevole, l’insieme di tutte le azioni che
mettiamo in atto per raggiungere un risultato, essendo ben consapevoli di ciò che si
fa, l’agire con cognizione di causa).
Le competenze sono una combinazione tra conoscenza e abilità appropriate al
contesto in cui si trova ad operare. Mettere in atto conoscenze e abilità anche in
contesti diversi dai quali sono state acquisite.
SAPERE, SAPER FARE, SAPER ESSERE
Questi due nuclei vanno a sviluppare tematiche diverse:
Il macrotema delle conoscenze affronta tematiche quali: paesaggio, ambiente e
sistema territoriale. Il tema del paesaggio per alcuni studiosi della disciplina la
esaurisce, alcuni ritengono che insegnare geografia significa insegnare e occuparsi
del paesaggio. Quindi per certi aspetti è il fulcro della ricerca e della didattica
geografica perché è ritenuto la porta d’accesso al territorio, la prima configurazione
della territorialità.
Il macrotema delle abilità affronta tematiche relative all’orientamento, alle carte
mentali e al linguaggio della geo graficità. Lavorare sull’orientamento sul luogo e in
funzione alla carta geografica, significa, lavorare sull’immagine mentale o cartacea
che ciascuno di noi ha dello spazio. Differenza tra carta mentale e geografica: è
l’immagine che ognuno di noi ha dello spazio e assolutamente unica, cartacea: la
rappresentazione approssimata (perché riproduce la sfera terrestre, una superficie
tridimensionale e utilizza le proiezioni per far si che le riproduzioni siano veritiere)
ridotta (perchè esistono le scale di riduzione) e simbolica (perché nella carta
geografica si utilizzano dei simboli per rappresentare gli elementi del territorio) della
realtà. Lavorare con la carta geografica e acquisire un linguaggio appropriato della
geo graficità significa studiare e imparare le carte geografiche. Mappa mentale e carta
geografica sono collegate tra di loro perché attraverso la carta geografica si può
correggere la rappresentazione mentale dello spazio, la costruzione di una mappa
mentale è un processo che dura tutta la vita.
Nella formazione geografica si insegna la carta geografica (fornire le conoscenze per
poter costruire carte geografiche e poter distinguere la carta dalla realtà) e con la
carta geografica (dare ordine allo spazio geografico e correggere la nostra mappa
mentale, interpretare lo spazio geografico, conoscere gli elementi più importanti di
un territorio).
Vecchi approcci
L’insegnante era impegnato ad operare unità didattiche più che unità di
apprendimento, era concentrato a cimentarsi su ciò che doveva insegnare piuttosto
che a ciò che gli studenti potevano imparare.
Convinzione dovuta e derivante da:
• approccio scientifico alla disciplina,
• modalità didattiche prettamente “trasmissive”
• finalità perseguite dalle istituzioni scolastiche
• programmi fondati su unità didattiche e non su unità di apprendimento.
In geografia è necessario abbandonare il vecchio approccio trasmissivo se si vuole
educare, istruire, formare, in modo autentico, facendo sì che le conoscenze diventino
competenze da utilizzare in contesti e in modi diversi dove si sono acquisite. E’
necessario quindi attuare delle strategie, tecniche e degli approcci attivi, incentrati
sulla persona che costruisce la propria conoscenza in modo autonomo.
Per perseguire apprendimenti significativi e competenze autentiche è fondamentale:
• un coinvolgimento affettivo-emotivo
• un aggancio alla propria matrice cognitiva
• una partecipazione alla costruzione della conoscenza.
Un apprendimento significativo, anche in Geografia, si caratterizza per la sua
autenticità. È “autentico” l’apprendimento non relativo al solo caso di studio nel
contesto istituzionale, ma valido e spendibile nei diversi contesti esperienziali di vita,
quando la conoscenza diviene competenza.
La geografia per educare, istruire e formare utilizza degli approcci nuovi:
Approccio costruttivista: questo approccio si fonda non sulla acquisizione della
conoscenza ma sulla costruzione di essa in maniera autonoma e attiva. Utilizzando
questo approccio il soggetto che apprende assume una posizione centrale all’interno
del processo formativo e l’apprendimento avviene attraverso l’interpretazione
personale degli eventi che vanno ad integrare la mappa cognitiva (mentale). Il
docente occupa un ruolo secondario perché svolge il ruolo di tutor, di
accompagnatore e di facilitatore. La didattica costruttivista è connessa ai meccanismi
di metacognizione e di autovalutazione. Il socio-costruttivismo pone l’accento sulla
co-costruzione delle conoscenze, che diviene un processo di condivisione
dell’apprendimento in un contesto sociale. Questa teoria di riferimento è
fondamentale per la geografia, in quanto ogni contatto con il mondo non è mai
avulso dalle relazioni che si stabiliscono con gli altri. Il modello socio-costruttivo
riflette più di ogni altro l’agire territoriale e si presta ad affrontare la comprensione
delle diverse configurazioni di un territorio inteso come costruzione sociale, sia
autocentrata, quando la territorializzazione è costruita dalla società locale, sia
eterocentrata, quando nel processo intervengono corpi sociali esterni.
Per condurre in modo efficace l’approccio cooperativo è utile:
-sistemare lo spazio di apprendimento in modo da facilitare la comunicazione tra i
discenti;
-proporre il lavoro di gruppo in un contesto di ricerca in cui una forte motivazione
condivisa sia sempre all’origine del processo di apprendimento,
-favorire l’autonomia dei gruppi con una consegna di lavoro precisa, chiara e
stimolante, ossia assegnare a ciascun gruppo un compito, inizialmente organizzare
gruppi poco numerosi e gradualmente giungere a gruppi di 4 o 5 membri,
-assegnare a ciascun membro del gruppo un ruolo che faciliti la gestione e il
funzionamento del gruppo e il buon esito del lavoro,
-creare occasioni perché il gruppo e ciascun membro riflettano su come si è svolto il
lavoro. :
Compiti del docente
-costruire un significativo ambiente di apprendimento,
-con