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MARCHI ALL'INTERNO DEI FILM - IL PRODUCT PLACEMENT
Il product placement è vietato nei notiziari, nei programmi di attualità, nei programmi per bambini e nei documentari. Inserire un prodotto all'interno di un film arricchisce la personalità del prodotto stesso, facendolo vivere in una storia e rendendolo funzionale più o meno alla trama. Ha un effetto testimonial, in quanto la notorietà del personaggio si trasferisce sul prodotto con un costo minimo.
Le produzioni ne traggono beneficio economico immediato, in quanto possono utilizzare le risorse economiche investite dalle aziende che a loro volta avranno un ritorno di immagine notevole.
Placement commerciale: la presenza del prodotto non interferisce con il contesto narrativo e viene considerata una vera e propria pubblicità.
Placement culturale: svolge una funzione artistica caratterizzando il personaggio, quindi è funzionale alla trama.
BIL: borsa
Internazionale delle location: allo scopo di presentazione di creare una sinergia tra le produzioni audiovisive del territorio, ponendo particolare attenzione al potenziamento del co-marketing in molti paesi già utilizzato con successo, ma anche per salvaguardare e promuovere, attraverso l'audiovisivo, l'identità dei luoghi, la cultura e le bellezze del territorio, o rendo nel contempo, un'alternativa di vacanza sui luoghi del cinema e super corse cine turisti proposti dagli addetti lavori4.
Destination management organization e marketing territoriale: la capacità di attrarre ussi turistici non deriva semplicemente dall'azione di singole componenti territoriali ma la risultante di un'attività sistemica che sintetizza tutte le componenti territoriali non coeso e coerente piano di sviluppo turistico capace di esprimere e integrare i diversi interessi-DMO U: l'esistenza di un insieme di attività più generale che
chiude funzioni tipiche del marketing di aggiungere altro attinenti allo sviluppo turistico della destinazione - sono istituzioni pubbliche che si occupano di marketing, branding, piani di azione, training/formazione in una destinazione. 3 temi condizionanti: quelli relativi alla governance, ai prodotti offerti e all'estensione territoriale. Il Destination management si delinea come un approccio di gestione strategica e operativa, deve essere inteso come un percorso, un processo che può condurre a rivedere e ripensare nel suo insieme il sistema di risorse che si costituisce e dà vita all'economia turistica di un'area. Una destinazione per diventare tale deve focalizzare l'attenzione sul prodotto o i prodotti sui quali deve puntare per perseguire i traguardi fissati relativi allo sviluppo turistico e territoriale, si tratta di andare a definire l'identità stessa della destinazione. Il principale compito della Dmo, il marketing della destinazione, soloconoscendo bisogni, motivazioni e preferenze della domanda si può sviluppare un prodotto turistico di successo, che venga percepito come in grado di soddisfare i turisti. Il turismo delle tre L: landscape /leisure/learning ovvero paesaggio, comodità e cultura: un turismo attivo e propositivo. Destination marketing: si fonda sulla promozione di un'offerta turistica territoriale integrata e coesa focalizzata sui punti di forza e unicità, esso ha la potenzialità di generare senso di appartenenza e identificazione presso la comunità dei residenti, degli operatori turistici e degli stakeholder che entrano in relazione con il progetto. Il processo di pianificazione strategica di marketing deve costantemente preoccuparsi della gestione dell'immagine, tenendo sotto controllo il suo evolversi presso i pubblici obiettivi ed accertandone l'adeguatezza. STRATEGIC IMAGE MANAGEMENT: Consiste nella comunicazione, rivolta al proprio target, dei benefici offerti dal prodotto turistico, in modo da creare una percezione positiva e desiderabile.salienti dell'immagine-alcune DMO hanno cominciato ad impiegare metodologie di promozione turistica che sfruttano la forte suggestione che libri e film soprattutto sono in grado di esercitare sul lettore spettatori DESTINATION o LOCATION PLACEMENT: intervento mirato complimenti orienti azioni di Placemarketing spontaneo trasformandolo in azioni studiate di Destination management-intervento nelle seguenti aree:- la gestione dell'immagine
- Le relazioni con le comunità locali
- il marketing della relazione fra destinazione opera audiovisiva
un'immagine che risulti attraente per un progetto di film industru tourism coerente con quello del proprio target e che sia desiderabile per i residenti
Film commission al compito di influenzare la scelta delle location e controllare che nella rappresentazione che ne viene data, venga complessivamente rispettata l'identità dei territori, al fine di evitare la promozione di immagini non realistiche. Inoltre il compito di favorire la realizzazione di riprese che valorizzino adeguatamente gli aspetti che giocano un ruolo maggiore nel differenziare positivamente il territorio dei concorrenti - incoraggiare inoltre le produzioni ad orientare le riprese in aree verso le quali è più auspicabile un incremento turistico - favorire agevolazioni maggiori alle produzioni che scelgono di girare nei periodi di bassa stagione
Le film commission dovrebbero collaborare con le DMO nel valutare la maggiore o minore attitudine di ogni progetto sottoposto alla loro attenzione ad influenzare
L'immagine dei luoghi che vengono ritratti e farsi che non vadano persi occasioni di promozione territoriale. Dovrebbero inoltre impegnarsi in un dialogo per informare queste ultime dei rischi di possibili impatti indesiderabili sull'immagine del territorio e facendo sì che per contrastare loro prodursi, sia possibile predisporre tempestivamente adeguate misure di Destination management.
COMMUNITY PLANNING: è importante verificare da parte delle DMO che le produzioni audiovisive rispettino l'identità del luogo e ne valorizzano le tipicità, favorendo un senso di identificazione e orgoglio all'interno della comunità dei residenti.
Il marketing è la relazione fra territorio e opera audiovisiva: le DMO devono impegnarsi a predisporre un'offerta turistica coerente con quanto mostrato sullo schermo, prevedere gli aspetti economici legati alla fruizione dell'offerta stessa, distribuire adeguatamente tale offerta, dare
all'aluce una campagna di comunicazioneL'aspetto motivazionale del cine turismo: turista cercatore di autenticità, unita all'esigenza del territorio di reinventarsi attraverso l'immagine filmica, costruendo prodotti turistici con un'ottica socio territoriale; in cui la logica della diversificazione della personalizzazione al sopravvento su quella omologatrice e quindi globalizzata
2 elementi che caratterizzano la base motivazionale del cine turista: Push factor e Pull factor
Fattori pull: infatti sono condizionati dall'intensità di esposizione del territorio e dal grado di integrazione di quest'ultimo con la trama del film
Fattori Push: spingono verso la scelta di quei territori che hanno qualcosa di familiare con le caratteristiche ricercate per la propria vacanza
3 categorie-Place: rientrando e proprietà del luogo rappresentato, tra le quali figurano la spettacolarità di uno scenario, di un paesaggio, le condizioni climatiche.
caratteristiche culturali e sociali-performance: sono inclusi gli aspetti relativi alla trama o il contenuto tematico del lm, alcuni aspettatori possono immedesimarsi con quanto visto
personality: è dato dalla motivazione al pellegrinaggio presso una location che ha ospitato una delle star del cinema o delle personalità preferite, sono rilevanti sia i personaggi del film che gli attori AllStar che li interpretano
3 tipologie di effetti che la visione di un film può generare sullo spettatore: cognitivi, affettivi, comportamentali
Location e non location
Location immediatamente riconoscibili perché già molto famose: metropoli come Roma, Parigi, Madrid... il fatto che l'identità dei luoghi in questione sia già così definita non incide molto sul cineturismo poiché tali destinazioni sono già mete turistiche mature
Zone appartenenti a grandi destinazioni turistiche,
che vengono però scoperte grazie ai lm: ad esempio Notting Hill, ci sono dei quartieri o dei locali ancora sconosciuti e che una volta portati sul grande schermo diventano più visitati. Oppure ci sono zone totalmente sconosciute che decidono di appropriarsi totalmente dell'identità cinematografica creata con i film. E tre categorie di fattori che generano con maggior probabilità il turismo indotto da film: - lm specific factors: fattori direttamente associabili all'opera - Destination attributes: caratteristiche della destinazione ritratta nel film - Destination marketing Activities: attività di promozione della destinazione in associazione al film da parte delle DMO Dalla percezione al viaggio del film induced tourism: - la ricerca di informazioni sulla destinazione percepite come più attraenti - la progressiva selezione dell'alternativa disposizione - la scelta finale dell'alternativa più convincente La relazione fra cinema e turismo siDimostra molto articolata poiché l'influenza dei film sui comportamenti turistici si caratterizza per gradi di intensità diverso lungo le fasi, la maggior parte dei turisti potenziali tende a farsi influenzare dalla visione di film in misura via via decrescente.
Due modelli di movie induced tourism: americano e europeo.
In America sono stati condotti degli studi che hanno dimostrato un incremento delle visite in un luogo turistico dal 12 al 70% dopo aver visto un film - film come "Balla coi lupi", "Incontri ravvicinati del terzo tipo", "Highlander" - in Arizona si trova il paradiso degli avanzi dei vecchi gloriosi film western, dove si organizza natura a cavallo tra le imponenti rocce rosse della Monument Valley - la serie "Sex and the City" e "I Soprano" sono stati più potenti spot pubblicitari di tutti i tempi per la città di New York - Australia: "Crocodile Dundee" ecc. - Nuova Zelanda: presa d'assalto dopo la proiezione della saga "Signore degli Anelli" - Inghilterra:
Harry Potter, Di contro non esiste documentata l’esistenza di casi negativi, ov