Estratto del documento

Per un'epistemologia del servizio sociale

INTRODUZIONE (Marzotto)

Dpr 14/1987 il servizio sociale è diventato una disciplina universitaria = processo di consolidamento della posizione di servizio sociale tra le discipline scientifiche.

Il sapere sociale professionale è relativamente nuovo e si colloca in una posizione di confine con altri saperi più forti e quindi è urgente individuare ciò che caratterizza il suo oggetto e il suo metodo di lavoro. Per raggiungere questo obiettivo ogni A.S. ha di fronte 2 percorsi possibili:

  1. Appiattimento su altre discipline
  2. Produzione di qualcosa di originale che connoti il servizio sociale

La sfida di fondare scientificamente il processo di conoscenza dell'A.S. a volte è coinciso con l'applicazione con paradigmi scientifici altrui derivanti dalla sociologia o dalla psicologia

COSTRUZIONE DI UNA TEORIA DEL SERVIZIO SOCIALE.

Oggetto "virtuale" del servizio sociale

L'oggetto

Peculiare del S.S. sono le relazioni, i nessi, i legami tra le persone, tra i componenti di un organismo = OGGETTO VIRTUALE. Le azioni dell'A.S. sono frutto di interpretazioni che egli stesso formula a seguito di segnalazione da parte di soggetti intermedi tra la domanda e il suo portatore. Inoltre, nel S.S. la domanda è diversa a seconda del contesto in cui il professionista è collocato dal punto di vista istituzionale ENTE = elemento che connota fortemente i fondamenti della sua prassi.

Livelli dell'intervento sociale

Qual è l'oggetto del servizio sociale? Si può rispondere a questa domanda a più livelli:

  • I livello è quello che connota il servizio sociale come un INTERVENTO DIRETTO (lavoro svolto per la soluzione di un problema in una determinata situazione in cui si incontrano un professionista che indaga e un portatore di disagio)
  • II livello riconosce scientificità alle azioni dell'A.S. = LAVORO DIRETTO

(interventi destinati all'individuazione/predisposizione di risorse per la gestione di un problema)

♦ III livello è quello esistenziale che prende in considerazione l'incontro tra le 2 persone (l'altro si pone di fronte a me per farmi sperimentare la sua presenza e mi chiede di pormi anch'io come una persona nella mia essenzialità scendendo dal piedistallo dell'osservatore e classificatore, secondo paradigmi sistemici o biologici)

Se non viene valorizzato il III livello si corre il rischio di tecnicismo e la disumanizzazione del lavoro sociale. Alcuni autori si orientano verso una posizione che assegna all'A.S. una funzione scientificamente fondata sul fatto che ciò che lega professionista e utente è la comune appartenenza al genere umano.

Per anni è stato pensato che la scientificità del S.S. fosse il fare indagini ed elaborare una diagnosi, oggi l'interesse è rivolto soprattutto agli obiettivi e al

metodo specifico del S.S. dato che nemmeno più la diagnosi sociale è condotta solo su dati raccolti ed elaborati dall'operatore che poi decide un intervento e agisce lo specifico delle scienze sociali è conoscere intervenendo. Virtù e rischi dell'azione dell'assistente sociale Ogni servizio sociale come azione promossa dagli A.S. non può essere efficace se non passa attraverso il coinvolgimento di chi presta servizio e l'iniziativa degli interessati (UTENTI), in quanto a loro volta soggetti d'azione. Se così non fosse significherebbe che il servizio considera coloro a cui è rivolto non come soggetti ma come oggetti da modificare. Pericolo: utilizzare l'esperienza per costruire nelle nostre menti itinerari preconfezionati. SAPERE PRATICO E SERVIZIO SOCIALE (Botturi) L'idea di sapere pratico Il servizio sociale implica il possesso di un sapere pratico caratteristica: essere strutturato e diretto in funzione.

del compimento delle azioni. Quando un sapere è scienza? Un metodo di sapere è scientifico in quanto è pubblico e intersoggettibile e quindi offre la possibilità di condividere un metodo d'indagine e la sua verifica.

Il sapere scientifico è caratterizzato dal fatto di essere sottoposto metodologicamente al controllo della comunità omogenea e competente = COMUNITÀ SCIENTIFICA.

N.B. tutto questo avviene sempre all'interno di un contesto storico e quindi anche il sapere scientifico non è un sapere stabile ma è un sapere che viene formulato entro un determinato momento culturale (condizionamento).

La filosofia contemporanea ha ritrovato l'interesse per l'ambito pratico e per le caratteristiche peculiari del suo sapere. Anche il sapere pratico ha una sua rigorosità che non può essere assimilata in tutto a quella delle scienze esatte.

Il sapere pratico non è interessato alla conoscenza di una

legge generale in grado dispiegare un caso concreto ma ha interesse ad applicare eventuali criteri universali ad una situazione concreta = CONOSCERE PER AGIRE.

Sapere per operare

Il sapere pratico è un sapere per operare istruito all'AZIONE.

Differenza tra ragionamento tecnico e pratico: il sillogismo teorico termina con una proposizione mentre il ragionamento pratico termina con una decisione.

2 tipi di sapere pratico:

  1. Sapere tecnico è il sapere per l'azione produttiva
  2. Sapere pratico è il sapere per l'azione del soggetto che non ha effetto fuori di lui (es. morale)

Il sapere produttivo-tecnico è quel sapere che è funzionale alla produttività di uno stato di cose esterne al soggetto INVECE il sapere pratico è prassi in senso proprio dove il termine del sapere stesso è l'azione = TRASFORMAZIONE DEL SOGGETTO STESSO. L'azione è diretta a cambiare le relazioni e quindi ad influenzare e a cambiare la

relazione anche di altrisoggetti (es. nell'azione educativa). Il termine di un'azione è il soggetto stesso. Il sapere scientifico TEORICO mira al sapere di chiunque, invece nel sapere PRATICO il soggetto è coinvolto nel suo sapere perché il termine ultimo è la trasformazione di uno stato di cose esterne o un cambiamento del comportamento di sé e/o di altri. Il soggetto è coinvolto sin dall'inizio nel suo termine operativo e non potrà mai essere neutrale rispetto a quello che viene compiuto.

Sapere tipologico

Il sapere pratico riguarda realtà variabili e categorizzabili solo approssimativamente. Esso manca dell'universalità delle scienze ma è dotato di un'altra modalità universale = TIPOLOGICA.

Cosa vuol dire tipologico? Un tipo è singolare che ha caratteri tali da ricomprendere in sé molteplici possibili individui; infatti il sapere tipologico ha sempre una componente figurale,

Cioè procede per figure ricomprensive. Un esempio è il racconto che si riferisce sempre a eventi e fatti singolari ma può tracciare una figura dell'esperienza che può far conoscere qualcosa che vale per molte o tutte le realtà simili, nessi che valgono per tutti i casi. Quindi il sapere pratico è un sapere narrativo nel senso di un'interpretazione di figure significative, di "tipi" che mostrano il vero comune a casi simili. Il sapere pratico (narrativo) è un sapere compositivo in cui si sa tanto più quanto più si è in grado di comporre una figura o di comprendere una composizione figurale. Il sapere teorico cerca sempre di ricondurre il caso particolare a una legge universale invece in quello pratico non si ha a che fare con l'universale concettuale ma con quello tipologico perché ciò che interessa è il sapere di una realtà concreta che però è complessa.

complessità pratica ha dei vincoli di comprensibilità; per comprendere non bisogna scomporre analiticamente perché ciò che interessa è il concreto, l'insieme unitario e quindi l'analisi scomponendo divide e fa perdere l'intero. Quindi è la comprensione dei casi che li rende comprensibili. Per questo quanto più si ha a disposizione un patrimonio di sapere tipologico tanto più facile è comprendere la realtà pratica.

Dialogicità

Il sapere pratico è un sapere intrinsecamente dialogico cioè è comprensibile attraverso il dibattito dei casi. Ogni discussione è possibile solo in base all'accettazione condivisa di alcune opinioni accreditate e indiscutibili. Se non si fa riferimento ad alcune tesi e/o alcuni valori ritenuti validi, la discussione non può instaurarsi. Quindi la vera discussione presuppone l'accordo sia a livello di premesse che come scopo.

Sapere

“prudenziale” del concreto

Un’altra caratteristica del sapere pratico è la sua natura prudenziale dettata dal fatto che esso mira all’azione che è sempre particolare. Il sapere pratico per compiere il suo compito non può fermarsi all’enunciazione di alcune verità fondamentali cioè di principi o valori ma deve cercare il significato di sapere universale al caso concreto, altrimenti resta astratto e inefficace.

Nell’ambito del sapere pratico esistono 2 momenti coessenziali e distinti:

  1. Momento più teorico che mira all’universale, ai principi e al metodo della loro utilizzazione metodo che può essere oggetto di trasmissione per insegnamento ed è l’elemento tipico dell’elaborazione scientifica e della scuola
  2. Momento pratico operativo che si lascia istruire solo dall’azione perché mira ad essa e quindi si può apprendere solo per imitazione e per esperienza

Momento

pratico-teorico e momento pratico-pratico: entrambi necessari alla pienezza del sapere pratico ma diversi.

Sapere ermeneutico

Il sapere pratico ha natura ermeneutica = INTERPRETATIVA. Il termine ermeneutico è riassuntivo di tutto il sapere pratico perché afferma il duplice fatto che la realtà dell'azione deve essere interpretata cioè comprensibile sia nel suo insieme complesso sia in rapporto all'agente.

Sapere pratico e coinvolgimento soggettivo nel servizio sociale

Il servizio sociale è un'elaborazione e una realizzazione di sapere pratico. Ha bisogno di acquisire saperi teorici ma solo con i saperi teorici non si realizzerebbe nessun servizio sociale. Progettazione di interventi: forma specifica di sapere pratico che deve interpretare la situazione in cui si intravede.

Il S.S. non può essere definito solo come un sapere pratico di tipo tecnico cioè volto alla trasformazione di uno stato di cose esterno secondo una metodologia

prestabilita. Quindi il S.S. non è solo una tecnica ma soprattutto una PRASSI, cioè un modo di agire e di pensare che si basa su principi e valori condivisi.
Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 5
Riassunto esame biografia, cultura e servizio sociale, prof. Bini, libro consigliato Per un epistemologia del servizio sociale, Marzotto Pag. 1
1 su 5
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Acquista con carta o PayPal
Scarica i documenti tutte le volte che vuoi
Dettagli
SSD
Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Naliab di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biografia, cultura e servizio sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Bini Laura.
Appunti correlati Invia appunti e guadagna

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community