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MARIA CALOGERO

Maria nasce a Cesena nel 1903, fu sua fin da piccola una cultura che ruota intorno al rispetto

dell'individuo e giudica senza senso gerarchie e prevaricazioni.

Frequenta l'università con indirizzo di lettere e filosofia a Roma.

Sviluppa in seguito una passione per la pedagogia e l'assistenza sociale aiutata dagli ideali della

famiglia antifascisti.

Nel 1929 si sposa con guido calogero e con lui inizia la sua carriera nel sociale. Partecipò fin da

subito ai movimenti cospiratori in Italia dando assistenza alle famiglie dei carcerati/esiliati.

Maria ha operato nell'ombra del marito perchè nel periodo storico in cui si trovano con la grande

pressione fascista costringeva le donne all'anonimato d'azione.

La polizia fascista tiene controllate tutte le attività della famiglia calogero per sospetti di

cospirazione ma grazie alle amicizie (benedetto croce) di guido riescono quasi sempre a sfuggire

alle accuse. La famiglia affiggeva manifesti sui muri della città con parole pacifiste e nel 1940

contribuì alla stesura del “manifesto del liberal socialismo”.

Nel 1942 guido verrà arrestato per le sue esperesse idee liberali ma anche presto scarcerato anche se

sospeso dall'attività di insegnamento presso l'università dove lavorava.

Nello stesso anno nasceva il Partito d'Azione (mazzini e rosselli) e senza esitare la famiglia

calogero ne fece parte fin dall'inizio perchè ne condivideva gli ideali antifascisti e liberali (di

amendola) con la speranza di fondare uno stato laico e repubblicano.

La famiglia lega con Carlo Azeglio Ciampi, allievo di guido, con il quale operano a Scanno per

aiutare la comunità di sfollati.

Finito il controllo tedesco nel 44 maria sente il bisogno di aiutare, di ricostruire la coscienza civica.

Attenzione particolare pone sul riconoscimento dei diritti delle donne, sui problemi sociali,

tematiche pedagogiche.

Aderisce alla costruzione del movimento di collaborazione civica, organizza scuole per reduci e

doposcuole per i bambini.

Nel 46 partecipa al convegno Tremezzo presentando una esperiensza sociale e un progetto

formativo che si concretizzerà con il CEPAS (centro di educazione professionale per assistenti

sociali). Secondo maria l'assistenza sociale è un attitudine a risolvere da sé i problemi e a

conquistare con la collettività più larghe opportunità di vita e d'azione.

Il suo obiettivo era quello di realizzare una società più giusta con convivenza basata sul dialogo e

rispetto reciproco.

Nel 1943 nacque l'AAI (amministrazione aiuti internazionali) che gestiva gli aiuti economici

mandati dagli USA e che diede un fondamentale contributo alla formazione degli operatori nel

sociale finanziandone le scuole e i corsi. Ovviamente maria ne fece parte e incluse riunioni per

discutere dell'operato degli assistenti sociali all'estero per poter confrontarne l'operato in modo da

migliorare sul territorio italiano.

Altre associazioni impo che nacquero nel dopo guerra furono:

movimento di collaborazione civica

– UNLA unione nazionale per la lotta contro l'analfabetismo

– movimento di collaborazione educativa

– associazione italiana per la libertà della cultura

– COS centri di orientamento sociale

– SCI servizio civile internazionale

L'operato di maria si intercciava in tutte queste associazioni ma maggiormente si è impegnata nella

sua battaglia per l'emancipazione fammenile con “Unione Donne Italiane”, impegnate con la lotta

per il suffragio universale ottenuta solo nel 45 (uguaglianza tra i sessi). Nonostante tutto Maria

rimproverò l'UDI di non essere abbastanza impegnato nel sociale, come ad esempio di non

promuovere corsi di formazione e scuole.

Come già detto nel 45 nasce il movimento di collaborazione civica che si occupava di

risollevamento morale in aria di dopoguerra, esso rappresentò una delle esperienze pedagogiche più

importanti per maria.

Organizzarono le prime esperienze di volontariato per i giovani studenti che spontaneamente

povano aiutare in centri estivi, colonie, doposcuola.

Lo scopo era quello di inserire giovani nel operato sociale e mostrare all'italia gli obiettivi per

risolvere i problemi politici e sociali, promuovere e sviluppare il sentimento della solidarietà fra

cittadini, promuovere corsi di studio per coloro che vogliono esercitare una professione sociale.

I ragazzi si presentarono numerosi spontaneamenteal MMC per diventare volontari e aiutare i

bambini sfollati.

Nel 46 maria fu ispettrice dirigente dell'operato dei ragazzi ai quali fece anche un corso

sull'assietnza sociale.

Più avanti si formerà il corpo volontario del servizio sociale (CVSS) che aprirà il primo centro

sociale a roma. Il MMC fu anche un'ottima scuola di democrazia in un clima di facsismo

deldopoguerra.

Maria fu tra i fondatori del centro d'azione educativa di Pilo Albertelli che si occupava di

alfabetizzare la popolazione.

Nell'agosto del 46 maria fa il suo ingresso professionale nel campo dell'assistenza sociale all'inetrno

dei campi profughi di roma come aiuto alla direzione che per mancanza di personale qualificato non

potevano verificare le necessità dei singoli (attività di assistenza morale, educazione indirizzando i

bambini in asili, scuole, colonie). Rendendosi conto come venivano gestiti male i fondi, maria

riflette sulla necessità di organizzare dei servizi sociali efficienti esercitando un controllo nei

confronti degli enti che utilizzavano queste risorse (distribuzione di risorse secondo criteri di equità

sociale e di qualità dei servizi). Proprio per questo si sentiva il bisogno di fondare una scuola che

preparasse gli assistenti in tutti i settore a 360 gradi. Nacque così il CEPAS subito dopo il convegno

tremezzo e maria con le sue idee contribuì nella formazione di questo.

Per sistemare i campi profughi oltre ad eseguire ispezioni, propone di creare biblioteche e spazi

culturali, dormitori per piccoli gruppi di ragazzi, archivio che indichi la situazione sociale, sanitaria

ed economica i ogni profugo e della sua famiglia. Gli istituti che lei propone devono intervenire per

riuscire a superare la cronicità della condizione dando l'opportunità di uscire dalla condizione di

“provvisorio stabile”.

Compito dell'assistente sociale diventa quello di concorrere allo sviluppo della società in senso

democratico, stimolando la collaborazione civica e promuovendo le risorse della comunità.

CEPAS → fondata nel 46 a roma da guido e maria calogero secondo una visione laica

dell'assistenza. Secondo maria i giovani dovevano essere bene a conoscenza dei problemi della

società fin da giovani e partecipare alle istituzioni per il miglioramento della società (come appunto

vuole insegnare la scuola). Insegnate del cepas lavora in un modo strano rispetto al tempo

organizzando gruppi di discussione e di analisi delle dinamiche di gruppo “il fare insieme” e il “fare

organizzativo”. Introdusse i tirocini.

Nell'82 il CEPAS è entrato a tutti gli effetti nell'università di roma La Sapenza e ora si è trasformato

in diploma universitario di servizio sociale (DUSS) lasciando il CEPAS alla storia.

PAOLINA TARUGI

è considerata la prima assistente sociale italiana ed è nota per il servizio sociale in fabbrica e per la

formazione degli assistenti sociali.

Paolina studia presso il ginnasio A.Manzoni di Milano e nel 1912 si laurea in giurisprudenza a

Pavia.

Nel 1921 dà un notevole contributo all'organizzazione dell'assistenza sociale in fabbrica, sempre

protesa per i diritti dei cittadini in condizione di disagio e delle donne.

Ha sempreavuto problemi legati al sesso femminile che la impegnaranno in una lotta alle

discriminazioni, come primo problema infatti sarà la sua volontà di entrare nell'albo della forense

allora accessibile solo agli uomini come del resto tutti i lavori ai pubblici uffici.

Fece parte della corrente del femminismo riformista definita “femminismo pratico” con l'obiettivo

di dare alle donne la possibilità di contribuire alla sfera pubblica.

Programma dell'UFN prevede l'elevazione della donna, difesa dell'infanzia e della maternità, del

lavoro, diffusione dell'istruzione, assistenza e collocamento; a questo si unisce uno studio sulle

cause del disagio analizzandone i bisogni.

Nel 1921 viene fondato a milano il IIAS istituto italiano di assistenza sociale di cui paolina ne fa

parte. L'istituto impianta l'attività basata su 3 figure di assistenza sociale: segretaria sociale(alla

quale viene fatto un corso da professionisti riguardo assistenza, campi sociali, sanitari, economici e

legali), assistente sanitaria e medico di fabbrica. L'assistente sociale doveva essere una figura

neutrale e mediatrice nella lotta di classe tra operaio e datore.

Lo IIAS provvede a istituire nelle aziende ambulatori per azioni di profilassi (in particolare per

combattere la tubercolosi), pone attenzione alla maternità adibendo stanze per l'allattamento e nidi.

La lotta per la TBC occupa risorse e fondi tanto che le aziende iniziarono a coprire le spese

ospedaliere per gli operai infetti e investe in personale mandando assistenti sociali per campagna di

prevenzione ed educazione all'igiene della persona e dell'ambiente in cui vive, educazione

alimentare e propaganda per prevenzione sugli infortuni sul lavoro. Inoltre compito dell'assistente

era anche quello di indirizzare l'operaio nelle strutture o negli istituti di cui necessita dando info

sulle pratiche in modo da facilitargli il compito.

Il vantaggio che il datore di lavoro ricavava dall'aiuto dell'assistente sociale era quello di evitare

equivoci con i dipendenti (attraverso la mediazione dell'AS), appianando divergenze e cmq

contenendo il conflitto tra classi (secondo la tarugi nodo fondamentale per miglioramento sociale).

Nel 1928 presso l'università Bocconi viene istituita una scuola per asistenti sociali come richiesto

dal regime fascista → avvicinare lo stato alle masse, organizzarle, farsi interprete dei loro bisogni.

Le assistenti sociali fasciste della conindustria non hanno più compiti burocratico- amministrativi

ma si concentrano solo sul campo sociale.

Nel 1942 paolina istituisce un nuovo servizio denominato servizio del lavoro femminile e minorile a

cui è affidato il compito di studiare le condizioni di lavoro e trovare soluzioni ai problemi sindacali,

economici e sociali (paolina diventa ispettrice).

Nella conferenza internazionale di Parigi nel 28 sottolinea l'importanza di migliorare l'insegnamento

e i metodi del servizio sociale e che il servizio sociale &egra

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Publisher
A.A. 2014-2015
6 pagine
4 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maddi.sironi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi e fondamenti del servizio sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Dellavalle Marilena.