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ARTE GRECA: LA CITTÀ
Per arte greca si deve intendere quel complesso di produzione artistica antica delle popolazioni di lingua ellenica
nella Grecia, nelle isole dell'Egeo, nelle colonie fondate in Asia Minore e sul Mar Nero, in Sicilia e nell'Italia
meridionale. Nell'ambito dell'arte greca rientrano anche i prodotti di quelle zone conquistate da Alessandro Magno
che fecero propri alcuni caratteri della produzione artistica ellenica come avvenne in Siria, in Egitto ecc ecc.
Problema della forma → i greci si posero il problema di “come rappresentare”. La storia dell'arte greca s'identifica
con questa continua ricerca e graduale conquista della perfetta forma di rappresentazione e i suoi vari stadi altro non
costituiscono che le singole fasi di questo processo. L'artista greco mostra di aver acquistato una consapevolezza del
valore della sua opera, indipendentemente dall'uso e dalla destinazione di essa. Egli è il primo che libera l'arte dai
vincoli della funzione magico-religiosa, didattica o celebrativa e che ne abbia penetrato il concetto di autonomia. Tra
le varie soluzioni del problema la più alta ed originale fu quella della fedeltà assoluta all'aspetto naturale delle cose
raggiunta con una resa illusionistica della realtà stessa (mimèsi) attuata in Età classica.
Inoltre anche la scelta del soggetto è importante, dato che venne considerata per la prima volta l'uomo come
individualità, come protagonista del mondo. In lui si vide e si esaltò non l'elemento imperfetto o occasionale ma il
suo essere ragionevole. All'uomo si attribuì il potere di lottare, contrastare il fato e gli dei per affermare la propria
personalità. Nella figura umana l'artista greco proiettò il proprio ideale estetico di ordine e razionalità, di verità e di
armonia.
Già nel Rinascimento il mondo ellenico costituiva un modello ideale che si tendeva a riproporre e a ricostruire
nell'attuale. Il mondo greco fu quindi considerato dalla nostra cultura perfetto ed emblematicamente definito
“classico”. La parola deriva dal latino “classicus” che indicava chi apparteneva alla prima classe dei cittadini, il
termine passò a definire il concetto di ottimo e di perfetto e fu usato per denominare la produzione artistica greca e
romana. Tuttavia all'interno dell'arte classica fu successivamente individuato un periodo (V-Vi sc a.C) che venne
chiamato “classico”. Si tratta di una periodizzazione che deriva dalla lettura dell'arte antica quale troviamo in
Cicerone, Quintiliano che videro la massima espressione dell'arte. Questa impostazione fu ripresa nel 700. Il termine
indica anche alcune espressioni artistiche nelle quali la manifestazione dei sentimenti e delle emozioni risulta
contenuta in forme controllate di razionalità e armonia. Winckelmann (studioso della storia dell'arte antica)
individuò anche l'impostazione storica che inizialmente restò in secondo piano ma sulla quale, in seguito, si impostò
la nuova ricerca archeologica a partire dalla fine dell'800. Così l'arte iniziò ad essere analizzata entro un contesto
storico e si svincolò dalla concezione che la vedeva come un modello immutabile.
Eredità del mondo greco
I Greci approfondirono scientificamente lo studio dell'anatomia del corpo umano, della sua struttura, del movimento,
dell'articolazione. Stabilirono per primi le leggi del rapporto proporzionale e dell'equilibrio organico delle forme.
Studiarono la volumetria dei corpi e il loro valore spaziale.
Archeologia
Dallo studio di questo mondo è nata una particolare scienza, l'archeologia termine che deriva dal greco “conoscenza
del passato”. Tra i primi ricercatori ci furono Lessing (Lacoonte) e Winckelmann (storia dell'arte antica)
Lo sviluppo delle arti in Grecia
• Architettura → trovò la sua perfetta espressione nel tempio, edificio di semplice e chiara struttura, ma che
assume un carattere monumentale. Le dimensioni del tempio ebbero una precisa funzione pratica. I santuari
accolsero spesso i compiti politi e sociali oltreché religiosi. Essi furono anche i primi centri di sviluppo della
cultura artistica greca per la produzione di statue votive e di ceramiche a destinazione sacra. Grazie alla
simmetrica disposizione degli elementi esso offriva una visione perfettamente armonica nel suo complesso
da qualsiasi punto di vista. La sua struttura invita il fedele a girare intorno alla costruzione e a penetrare
nella dimora del dio attraverso spazi aperti tra le colonne lungo tutto il perimetro del tempio. L'effetto di
apparente semplicità ed elementarità è il risultato di una profonda indagine razionale.
• Scultura →principi fondamentali dell'ideale artistico nuovo: aderenza alla realtà delle forme e perfetta
armonia proporzionale. La maggior parte delle statue originali si sono perse e oggi le copie rappresentano
l'unica testimonianza della scultura greca.
• Pittura → dopo la fioritura della pittura cretese e le più modeste manifestazioni di quella micenea si apre una
lacuna che si estende a tutto il periodo greco.
Tra la civiltà micenea e quella greca vi è un intervallo di 4 secoli dal 1184 a.C (data della distruzione di Troia) al 776
a.C (data della prima Olimpiade) → questo periodo viene definito Medioevo ellenico, nel quale si colloca
convenzionalmente il passaggio dall'Età del Bronzo all'Età del Ferro.
Nel Medioevo ellenico non c'erano grandi città ricche per i frequenti scambi commerciali bensì villaggi isolati, il
ferro divenne il materiale più utilizzato, inizia a maturare il concetto di poleis (Stati indipendenti retti a regime
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monarchico o aristocratico) . A questi primi secoli di espansione territoriale e di assestamento politico della Grecia
corrisponde al periodo di formazione dell'arte greca. La produzione artistica di questo periodo è limitata alle piccole
sculture votive e alla ceramica dipinta, generi minori e comuni a tutte le culture primitive ma che in Grecia
assumono in particolare un valore per l'originalità delle forme, il gusto e la finezza dell'esecuzione.
→ Con il XI secolo si verificarono profondi mutamenti:
• riprese il commercio
• un nuovo impulso all'artigianato
• la società divenne più complessa e ricca
• si fondarono colonie in Italia meridionale e in Sicilia
• venne introdotto un nuovo alfabeto sulla base di quello Fenicio
• iniziò la grande tradizione letteraria (Omero ed Esiodo)
• si sviluppa la ceramica geometrica che ebbe come fulcro Atene. La città secondo la leggenda fondata da
Teseo era rimasta immune dall'invasione dorica grazie anche alla presenza delle montagne. Questo nuovo
modo di decorazione esprime già lo spirito che costituì il fondamento di gran parte delle cultura greca.
Il principio di kosmos e taxis, ovvero di armonia e ordine, esprime il carattere basilare di questa produzione artistica.
Nell'ultima fase del periodo geometrico divenne abituale la rappresentazione della figura umana. (esempio celebre
anfora di Dyplon → funzione funeraria. I funerali potevano essere riferiti a episodi reali ma anche alle esequie di
qualche famoso eroe come Ettore e Patroclo, oppure a entrambe le cose dato che per i Greci il mito era un paradigma
di vita. Figure umane e animale inserite nella parte mediana del vaso in proporzione alle forme geometriche per non
alterare l'armonia.)
Dall'esperienza di questi anni si sviluppò l'arte ellenica.
La città greca
Il centro cittadino non era più l'acropoli, dove vennero invece costruiti templi eretti sui luoghi degli antichi megara
micenei, le città si estesero in pianura e vennero cinte di poderose mura. Questo cambiamento si verificò anche in
ambito politico infatti dalla gestione aristocratica si passò alla democrazia. Con il V secolo a.C. si sviluppo un
sistema urbanistico ordinato e razionale che fu ideato dall'architetto Ippodamo Da Mileto. Elemento caratterizzante
della città ippodamea è l'andamento delle strade che, incrociandosi ortogonalmente, creano isolati rettangolari dalla
forma allungata, realizzatisi su misure fisse. Lo schema fu applicato anche a zone non costruite in previsione di
ampliamenti dovuti ad un aumento di popolazione. Inoltre divise le varie aree cittadine destinate a funzioni civili,
commerciali, religiose e militari e l'inserimento ordinato dell'agorà nella nuova struttura urbana.
L'agorà era il centro e il fulcro della vita cittadina poiché in essa si svolgevano le riunioni dell'assemblea e
trovavano posto edifici pubblici e amministrativi, vi erano anche templi e are che testimoniavano la funzione civile e
insieme religiosa della piazza. A partire dal V sec a. C divenne luogo di mercato finché nel periodo ellenistico si
sentì la necessità di distinguere le funzioni creando un'agorà commerciale e una politica. Con il sistema ippomadeo
la piazza venne ordinata e inserita organicamente nello schema urbano. Tutt'intorno si stendeva la città coni suoi
monumenti tra cui il teatro era sicuramente uno dei più importanti ed emblematici per la cultura greca. La sua
architettura va considerata tendendo presente la funzione delle varie parti. L'edificio arrivò alla sua forma completa
attraverso una lunga evoluzione che si concluse nel IV sec a.C
Composto da 3 parti fondamentali:
1. orchestra – parte davanti della cavea e vi si svolgevano le azioni del coro.
2. Cavea - forma semicircolare, sedili in pietra disposti a gradinate
3. scena
Nella fase ellenistica compare il proscenio, pedana nella quale recitavano gli attori. Uno dei più antichi teatri greci è
quello di Dioniso ad Atene contenete 14 mila spettatori.
In occasione di feste dedicate a Dioniso si svolgevano le rappresentazioni. Il primo giorno era dedicato alla
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recitazione di odi dirambiche, il secondo a 5 commedie, mentre gli ultimi 3 erano riservati agli agoni tragici. Ogni
giorno venivano rappresentate 3 tragedie e 1 dramma satiresco preparati da un unico autore e al termine una giuria
decideva il drammaturgo vincitore.
Le abitazioni con il sistema ippomadeo iniziarono ad essere sistemate in isolati regolari; avevano un cortile
lastricato che si collegava a un portico sul quale davano le stanze del soggiorno. Ad ovest del portico spesso a due
piani era l'andron, sala dei banchetti arredata con letti e tavoli. Procedendo nel tempo molte case divennero più
lussuose.
Riguardo ai monumenti funerari si può affermare che l'interesse maggiore fu riservato all'esterno delle tombe che
indicavano al mondo dei vivi la presenza del morto, me