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Durante l’Ottocento gli studi volti alla riscoperta dell’arte greca, portati avanti da
Winckelmann, svalutazione romana,
hanno causato una generale dell’arte che fu
Novecento Riegl,
controbilanciata agli inizi del da il quale ripropose il processo di
allontanamento dei romani dai greci non come una decadenza ma come una
creazione di nuovi linguaggi e gusti.
Queste due valutazioni si presentano come opposte ma hanno un punto di
contatto intrinseco: in entrambe l’arte romana è descritta in rapporti oppositivi
rispetto alla greca, ma ne ingloba molti elementi. La costante convivenza di elementi
romani e greci ha portato alla diffusione della concezione bipolare di questa cultura
artistica.
Diffusione, selezione, funzione.
Se basiamo la romanità dell’arte romana su ciò che essa possiede di non-greco,
affermiamo la perpetua classicità dell’arte greca che rappresenta ancora oggi il
maggior ostacolo ad una definizione di arte romana in quanto tale. Infatti la
stile greco
diffusione dello fuori dal mondo che gli è proprio, rende il suo linguaggio
termine di paragone ineludibile
“mediterraneo” facendo in modo che diventi un
per ogni altra corrente artistica della zona.
Ciò che risulta di più difficile comprensione è il fatto che la Grecia conquistò il Lazio
molto prima che Roma conquistasse la Grecia. Infatti, in quel momento, i Romani
erano in uno stadio primitivo che permise ai Greci di comportarsi come “civilizzatori”
invertendo i ruoli dal conquistato al conquistatore.
processo diffusivo
Riprendendo il descritto al §1 potremmo dire che i Romani
rappresentano la cultura artistica “meno attiva” sulla quale la greca si impone nei
espansione assimilazione; formazione
due processi di e mentre il primo processo di
prevede una sorta di equivalenza tra le varie culture artistiche, nell’ultimo processo
standardizzazione
di sarà proprio Roma a fornire un impulso che sarà decisivo per
consegnare all’Europa una koinè figurativa compatta.
Tuttavia il quadro risultante da questa analisi non è reale dal momento che deve
artistica medio-italica”
essere aggiunta l’influenza della “cultura che altro non è se
non le regioni dell’Italia meridionale a loro volta più o meno ellenizzate. Per essere
più preciso questo modello dovrebbe essere ampliato sotto diversi aspetti:
- definendo le caratteristiche delle interazioni di ciascuna area con le aree adiacenti
e con il modello greco.
- Combinandolo con un modello gerarchico che differisca i vari livelli di
ellenizzazione in base al loro approssimarsi o allontanarsi dal modello greco, e in
base al momento in cui ciascuna area viene a contatto con Roma.
formazione
Dunque dobbiamo aggiungere alla fase di del modello additivo il fatto
che la cultura artistica romana appare caratterizzata da aree contigue in cui già era
greco. espansione assimilazione
presente l’elemento Nelle successive fasi di e
Roma entra in contatto con altre culture artistiche, più o meno ellenizzate.
Ma si deve tener conto di un altro elemento fondamentale: come è diverso, a livello
di importanza, l’ingresso nell’Impero di alcune provincie piuttosto che di altre, o il
sono diversi i volti
livello di ellenizzazione di alcune aree rispetto ad altre, così
compresenti nella cultura artistica greca.
Tale circostanza ha portato a definire l’arte romana come priva di un centro proprio,
vista la sua dipendenza dalla cultura greca e dalla cultura italica, a sua volta
ellenizzata.
Se combiniamo il modello additivo con la gerarchizzazione degli ellenismi e della
loro assunzione nella cultura artistica romana, otteniamo nello stadio della
formazione un’area romana o latina in cui altre aree culturali e la presenza greca
espansione
erano egualmente importanti. Per quanto riguarda gli stadi intermedi di e
assimilazione, vediamo che ad una espansione politica di Roma in territori greci ne
corrisponde una artistica greca nei territori romani che la assimilano e la rendono il
linguaggio artistico dominante. Infine, l’ultimo stadio che prevede il processo di
standardizzazione porta ad una koinè che può essere descritta come “sistema
semantico”.