vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
NEOELLENISMO
Inizia con Domiziano (81-96) già con Vespasiano abbiamo la divisione tra ritratto privato romano (rozzo e
realistico) e ritratto pubblico ellenistico (ideale, sontuoso e arrotondato); nei rilievi invece una nuova
concezione dello spazio (nell’arco di Tito vi è una concavità verso il fruitore di soggetti in fila, che si evolverà
un secolo dopo con il coinvolgimento stesso dello spettatore nella scena, tramite l’utilizzo di soggetti di
schiena).
Al periodo Domizianeo risale anche la Tomba degli Haterii commistione di arte plebea e arte patrizia, di
caratteristiche romane ed ellenistiche (tipo i motivi naturali sulle colonne e le parrucche ricamate).
CREAZIONE DI UN’ARTE IMPERIALE
Periodo definito “Felice Tempora” (da Nerva a Marco Aurelio, 96-180) massima espansione e comunanza
tra province si consolida il mix greco romano (Tomba di Via Latina volte a crociera + pitture
ellenistiche), il ritratto si evolve (si tenta di unire il dualismo precedente volto rozzo e divino si mantiene
il carattere eroico in un viso realistico esaltando le qualità umane il reggente è servo di Dio ma non
divino); il ritratto è influenzato anche dalla questione dell’obbligo di adozione.
A questo periodo risale il “Maestro di Traiano” fautore dei fregi della “Colonna di Traiano”, dei fregi
dell’”Arco di Traiano” , dell’ “arco di Costantino” vengono raffigurate le classi subalterne (contadini e
bambini nel contesto dell’Institutio Alimentaria di Traiano); in caso il maestro non dovesse coincidere con
l’architetto, è possibile che quest’ultimo si identifichi in Apollodoro (1 dei 2 costruttori del Foro di Traiano).
La colonna di traiano è esempio di un rilievo storico, disceso a pergamena (come un foglio), con personaggi
a incavo e a rilievo, prospettiva che aiuta la leggibilità dal basso, che mai ripete il pattern di scene,
considera i Daci come un nemico da onorare (tramite pose eroiche), Traiano non punisce a giudica, il
naturalismo viene messo da parte nel raffigurare i cadaveri impilati (Fatti in modo irrealistico per necessità
di spazio).
Di età Adriana (117-138) sono il “Ritratto di Ankara” (Traiano bronzeo in vecchiaia), il “Ritratto postumo”
(eroico, commissionato da Adriano), la “Transenna con episodi traianei”(con sfondo i mercati traianei), il
Tempio di Venere (causa dello scontro tra Adriano e Apollodoro).
In questo periodo viene ripreso il classicismo greco nella scultura su modello di atleta greco è l’”Antinoo”,
i “Rilievi di caccia dell’arco di Costantino” (cacce sono iconografie orientali); questo classicismo spirava
anche ad Atene (“Sarcofago dei Bambini”).
L’avvicinamento alla Grecia da parte di Adriano è anche di matrice politica, visto il suo tentativo di fermare
le espansioni e riallacciare i rapporti con la capitale del classicismo.
Vi è anche il compimento dell’assimilazione etrusca-italica concretizzata nell’erezione del “Pantheon” in
Grecia si venerava dall’esterno-a Roma si venera all’interno, la struttura a cupola in Grecia sparisce dal
geometrico- etruschi e romani le mantengono (la struttura a cupola è affine a quella del “Mausoleo di
Adriano”).
Importante per l’imperatore stesso era anche Villa Adriana (residenza di Tivoli) avente un Teatro Marittimo,
circondato da un canale sovrastato da ponti a cui si accede alle altre aree della casa, pavimentate a
mosaico:
- Piazza d’oro porticato peristilio avente angoli absidati per creare giochi prospettici; tipo di costruzione
che non si diffonde;
- Canopo ambiente di valle terminante con uno specchio d’acqua contornato da opere greche famose,
come “Amazzone fidiaca” o “Cariatidi”.
Di questo periodo sono anche le maggiori produzioni di sarcofagi decorati su 3 lati (erano appoggiati al
muro, a differenza di quelli greci al centro del tumulo, e decorati su 4 lati) come il “Sarcofago di
Camposanto di Pisa” (ghirlande e motivi orientali), “S del mito di Aettone” (Aettone, un cacciatore, sgama
Artemide che fa il bagno durante la caccia perché è caldo lei si incazza e lo trasforma in un cervo lui si
accorge specchiandosi in acqua di essere un cervo, poco dopo viene sbranato dai suoi 50 cani da caccia,
ignari i cani lo cercano, e arrivano alla caverna di Chirone, il quale regala loro un immagine del loro
defunto padrone), “S di Oreste” (Oreste, figlio di Agamennone, assiste alla morte del padre per mano di
Clitemnestra ed Egisto (l’amante); dopo, insieme alla sorella Elettra, si vendicherà uccidendo la madre ed
Egisto), “S dei Nobidi” (Niobe si prende gioco di Latona, madre di Apollo e Artemide, la quale poi invia i figli
a massacrare i figli dello schernitore, saettati con frecce).
I sarcofagi sono per la maggior parte commissionati e fatti di sana pianta, pochi sono imitazioni o fatti
tramite modello.
LA PRIMA CRISI DELLA TRADIZIONE ELLENISTICA
Età Antonina (138-192)
Periodo in cui prendono potere le zone orientali dell’impero, e in cui si assiste ad una proliferazione di
diverse tendenze locali; testimone di questa attenzione provinciale è il “Rilievo del T di Adriano” (dove le
personificazioni delle province sorreggono il carro adrianeo).
Maggiore levigazione della pelle e definizione della barba e dei capelli, anche a livello cromatico.
Data la crisi dovuta alle incursioni barbariche crisi religiosa, e introduzione del culto di Glykon (culto
iniziato da un impostore sotto la falsa promessa di una rinnovazione del culto di Asclepio; glykn è un
serpente).
Ci si avvicina anche verso una plastica + simbolica dove si predilige il messaggio simbolico al realismo
“Apoteosi di Sabina” (Sabina è una Nike insieme ad un angelo femmina, Aeternitas), “Apoteosi di Antonino
Pio e Faustina”(angelo è maschio, Aion, ovvero il tempo assoluto, da non confondere con Chronos, ovvero il
tempo della vita umana); nell’ultimo vi è un panneggio + ricco, un’uscita dell’angelo e dello scudo dalla
cornice e un “Decursio” sulla base (una antica cerimonia dove cavalli girano attorno a un fuoco e vengono
organizzati giochi) entrambi hanno forti chiaroscuri.
La pittura si evolve isolando i motivi parietali rendendoli più unici e impattanti, mentre il mosaico si
distacca, per stile, dalla pittura stessa.
Nei sarcofagi si accentuano i chiaroscuri vicino allo stile pergameno S di battagie vs barbari, S col mito
di Alcesti.
Rilievi importanti sono il “Fregio di Efeso” (soggetti in obliquo e chiaroscuri”, gli “11 rilievi di Marco Aurelio”
(3 provenienti da una chiesa nel Foro, 8 dall’arco di Costantino, non si conosce la reale ubicazione, come
nell’Atena Aphaia vi è una differenza stilistica notevole nei 3 la folla è sotto e l’architettura è sopra, negli 8
la gente ha come sfondo altra gente, il tutto dal fondo verso lo spettatore in cui risalta lo spettatore).
Caratteristiche innovative dell’arte Antonina sono quindi forte chiaroscuro fatto a trapano (che rompe il
naturalismo pittoricismo) e questione spaziale (dal fondo al davanti) la nuova concezione di arte è un
mix di arte pergamena (chiaroscuri), arte degli 11 rilievi (illusionismo innaturale e spazio) e arte traianea
(patos delle espressioni).
Il periodo ultimo antonino, quello di Commodo (161-192), è caratterizzato da raffigurazioni irrazionali
prime raffigurazioni di miracoli nell’arte antica a causa dell’ingresso di numerosi culti e sette orientali,
contenenti nella “colonna antonina” “miracolo del fulmine” e “della pioggia”
*differenze colonna traiana e adriana:
- T 1 maestro
- A + maestri
- T cronologia rispettata
- A scene non del tutto legate (alcune + in basso per essere in risalto)
- entrambe alte 100 piedi
- T scene di profilo
- A imperatore visto frontalmente visione divina dell’imperatore
- A tecniche di concavità di spazio
- A ci sono scene di stragi di barbari, decapitazioni di barbari scene cruente
Le decorazioni parietali che differiscono tra Domus Aurea e Casa dei dipinti decorazioni minpri ma schemi
liberi; sono particolari le grandi pitture dei mitrei, luoghi di culto di matrice iranica (“Mitreo del dio
solare”, “mitreo di Mitra Tauroctono”.
Particolare l’occhio del “Rilievo di Ostia.
ROMA E L’OCCIDENTE
La dinastia dei Severi (193-225)
periodo di forte centralizzazione del potere tramite burocrazia statale reclutata dalle province, essendo la
famiglia legata ad altre in Siria si ha un influsso orientalizzante, fautore di un distaccamento dalla realtà
oggettiva e di un realismo relegato al solo monumento storico narrativo; l’irrealismo prima plebeo diviene
arte ufficiale.
Stile severo quindi porta ideologie orientali e ascende l’arte plebea ad arte ufficiale.
I sarcofagi divengono più espressivi dato che perdono di realismo se ne importano dall’ Attica(“Klinè”
ovvero sarcofagi a forma di letto con imitazioni di tessuti in Pentelico) e dall’Asia Minore (A edicole e
colonne sui lati in Proconneso).
Per capire l’evolversi del pensiero e delle tendenze artistiche è fondamentale il “Sarcofago di Velletri”
caratterizzato dalla presenza del concetto di vita dopo la morte (prospettiva escatologica) con la quale si
comunica attraverso l’amore (mito di Alcesti, Eroti, mito di Protesilao), nella vita si recita una parte (uso di
maschere), bisogna dimostrare il proprio valore agli Dei senza opporsi (prove di Ercole), buona dottrina in
vita (Prometeo che forma gli uomini, le stagioni, Mercurio che accompagna l’anima in sicurezza)
Prevalenza del simbolo sulla forma (differenza fondamentale con l’arte classica che prevarrà anche nel
medioevo).
La questione dell’aldilà permette il proliferare del culto bacchico (Dioniso muore e risorge) “S dei Calpurni
Pisoni”.
I S potevano essere modellati su una base standard (scene di caccia (esalta virtus), scena filosofica (esalta
nobiltà)) dove veniva inserito poi il ritratto del defunto; quest’arte ricca di simbolismo sarà colei che
accoglierà la prima arte cristiana.
I sarcofagi iniziano anche a costare di più ma ad essere + sontuosi (“S Ludovisi”, “S Acilia”).
Tramite queste opere si può comprendere l’evolversi dell’arte tipica romana di questo periodo
espressionistica talvolta classicheggiante (genii alati, rappr di stagioni, e vittorie sono precursori degli
angeli cristiani); queste raffig sono anch