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TERME
Già dal V secolo a.C. sono testimoniati edifici termali greci con vasche a sedile e/o bagni a vapore di
forma circolare. Gli ambienti erano disposti in modo irregolare e l’acqua calda o fredda doveva agli
inizi essere ancora versata in bacini e nelle vasche a sedile con dei secchi o con altri recipienti. Il
bagno a vapore era riscaldato da un forno a carbone. In seguito si disposero i pavimenti di determinati
ambienti al sopra di piccoli pilastri di pietra e laterizio, tra i quali circolava l’aria calda riscaldando
l’acqua era trasportata da
così il pavimento. A Gortina è datato un impianto al 300 a.C. dove
condutture. Nell’epoca tardo repubblicana si sviluppò una tipologia standardizzata, che prevedeva il
dell’ambiente dell’acqua fredda e poi
susseguirsi dello spogliatoio, un ambiente con acqua molto
calda, percorsi dall’utente proprio in questo ordine (Fig. 28) spesso ad ognuno di questi ambienti si
accostava anche un bagno a vapore. Le grandi terme dell’epoca imperiale rappresentavano per il
popolo vasti luoghi di divertimento: oltre alle grandi piscine, esse comprendevano palestre e giardini
destinati ad attività sportive e ludiche e ai momenti di ozio (Fig. 29).
ABITAZIONI
Le abitazioni greche sono caratterizzate da un aspetto esterno semplice e piuttosto chiuso, dal
momento che esse vengono illuminate soltanto per mezzo di finestre piccole e per lo più elevate. Le
case di età classica erano di dimensioni piuttosto piccole, si accedeva dalla strada ad un cortile aperto,
intorno al quale si disponevano gli ambienti destinati alle attività economiche come anche quelli con
abitativa (Fig. 30). L’ambiente più importante per la comunità famigliare era l’oikos, che
funzione
ospitava il focolare; davanti al quale si trovava una tettoia sostenuta da una o più colonne. Inoltre
c’era un ambiente per banchetti destinato al padrone di casa ed i suoi ospiti (andron) e spesso altre
stanze al piano superiore. Le case di ceto abbiente a partire dal IV secolo a.C. e soprattutto in età
ellenistica vennero realizzate in modo sempre più imponente e dispendioso (Fig. 31). Intorno ai cortili
si innalzavano portici colonnati (peristili), sui quali si aprivano numerosi vani. La casa romana
si presenta chiusa verso l’esterno in modo simile a quella greca (Fig. 32): il fulcro era
(domus)
l’atrium (per la casa ad atrio) un grande bacino per l’acqua (impluvium) al centro, che copriva una
cisterna e al quale corrispondeva un’apertura nel tetto (compluvium). Al contrario della casa greca
l’atrium era completamente coperto e spesso molto altro, soltanto il piccolo compluvium garantiva la
e l’aereazione. Attorno all’atrium, al quale si accedeva dalla strada
necessaria illuminazione
attraverso le fauces ed il vestibulum, si disponevano piccoli ambienti in parte di tipo abitativo ed in
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parte destinati alle attività economiche. Nella parte posteriore della casa si trovavano due ambienti
simmetrici (alae) che si aprivano per tutta l’ampiezza dell’atrio. Sul lato situato di fronte l’ingresso
erano collocati gli ambienti più importanti della casa (tablinum, triclinium) dietro la casa si trovava
un giardino (hortus) e la parte frontale verso la strada spesso era sfruttata per inserirvi botteghe
(tabernae). Influenzati da lusso dei palazzi ellenistici i romani abbienti, a partire dall’età repubblicana,
ripresero elementi dell’architettura greca per la realizzazione delle loro domus: l’hortus venne
sostituito da un peristilio e vennero organizzati ampi locali lussuosissimi per orme e dimensioni. Tali
ambienti erano destinato ad ospitare i clientes (ospiti) e gli amici. Il termine villa definisce le
abitazioni fuori le mura della città. Spesso esse erano di dimensioni notevolmente maggiori rispetto
alle domus urbane e venivano circondate da vasti appezzamenti di terreno. L’origine delle ville risale
allo sviluppo di semplici poderi, che nel corso dell’ellenizzazione del ceto elevato romano subirono
un progressivo arricchimento con elementi dell’architettura ellenistica palaziale. Queste ville vennero
utilizzate soprattutto come luoghi del riposo e dell’ozio ed i conseguenza vennero allestite cn portici,
peristili, uccelliere, fontane, biblioteche e ambienti arredati in modo molto lussuoso. Tutte le tipologie
di ambienti sono polifunzionali. C’è una distinzione tra ambienti destinati alle semplici mansioni di
austeri e la loro posizione all’interno
casa o quelli destinati al lavoro o al riposo degli schiavi, erano
della casa era scelta in base alla funzionalità e al fatto che non dovevano essere visti; erano invece
situati in settori facilmente accessibili dall’ingresso gli spazi “pubblici”, per il ricevimento degli ospiti
per l’uso della famiglia, erano ovviamente ambienti molto lussuosi con un arredamento molto ricco.
e
TOPOGRAFIA STORICA
ATENE
Tracce sporadiche di insediamenti nell’area della futura Atene risalgono già all’età del neolitico, ma
insediamento di tipo urbano risale all’età micenea. La cinta muraria della
in realtà la prima forma di
cittadella, vennero realizzate con pietre poligonali nella tecnica detta “ciclopica” e fu chiamata “muro
pelasgico”. Il palazzo fu in centro politico, economico e religioso dell’insediamento circostante. A
nord ovest nell’area della successiva agorà si sono ritrovate tombe, fra le quali alcuni sepolcri a
camera di tipo principesco, che confermano l’elevato livello culturale di Atene nell’età micenea.
Con la fine della civiltà palaziale micenea, il potere regale venne meno in tutta la Grecia, ivi compresa
Atene: il palazzo fu effettivamente abbandonato intorno al 1200 a.C. e da questo momento in poi, per
circa 300 anni, cessano i ritrovamenti sull’acropoli. Continuò ad esistere una figura di sovrano, anche
se con poteri fortemente limitati e piuttosto come un primus inter pares.
è da collocarsi cronologicamente nell’VIII e VII secolo a.C. il compito
La nascita della poleis di Atene
di guida venne ripartito e si istituì un sistema basato su nove funzionari eletti annualmente (arconti).
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A partire dall’VIII secolo a.C. le tombe testimoniano un livello di benessere materiale in forte
crescita, almeno per quanto riguarda i ceti abbienti. Atene da un agglomerato di insediamenti sparsi
formare un unico centro urbano unitario. Sempre a partire dall’VIII secolo a.C. anche
venne a
l’Acropoli tornò nuovamente in funzione, ma ora in quanto altura destinata al culto degli dei, e in
particolar modo come sede del santuario di Atene. Le sculture frontali e gli elementi architettonici
testimoniano l’esistenza di diversi templi e di edifici di minore dimensioni, interpretati come
thesauroi o sale per banchetti. Un tempio monumentale dotato di frontoni decorati con leoni ed un
essere mitologico con tre corpi, fu forse dedicato in occasione delle festa delle Grandi Panatenee nel
566 a.C. una questione ancora aperta è la possibile attribuzione di queste sculture e dei frammenti
architettonici alle fondazioni templari conservatesi a sud dell’Eretteo, ed a quelle ipotizzate al di sotto
del Partenone. All’inizio del V secolo a.C. fu iniziata l’erezione di un tempio di enormi dimensioni,
dedicato a Zeus (nel punto dove sorgerà il futuro Olympieion), fu fondata una grande agorà, spostando
in tal modo il fulcro della città. al 510 a.C., un nuovo tempio di Atena sull’acropoli, dotato di un
Il dominio dei tiranni va dal 561
frontone decorato con la battaglia tra gli dei e i giganti, è collocato da alcuni alla fine dell’età tirannica,
da altri all’inizio del periodo successivo. Un progetto attribuibile invece sicuramente a tiranni è la
costruzione di un tempio dedicato a Zeus Olympios (l’Olympieion) nell’area sud-orientale della città.
All’epoca della caduta di Ippia, nel 510 a.C., l’edificio era rimasto incompiuto, e lo rimase anche
durante l’epoca della democrazia; soltanto nel periodo ellenistico il sovrano seleucide Antioco IV
riprese i lavori che vennero portati a termine sotto l’imperatore Adriano. Ai Pisistrati va attribuita la
per l’approvvigionamento idrico: una condutture sotterranea
costruzione di un importante complesso
che partendo da NE portava l’acqua in città rifornendo 9 bocche di fontane. Inoltre fuori città sorsero
diversi ginnasi destinati agli esercizi ginnici del ceto abbiente: il più famoso è quello situato nel bosco
dell’eroe Academo: l’Accademia.
L’epoca della democrazia (508.404 a.C.). Un nuovo e completo rifacimento del Acropoli ebbe inizio
a partire dal 447 ad opera di Pericle. Tra il 447 e il 432 a.C. fu realizzato il Partenone; la gigantesca
statua dell’Athena Parthenos, opera di fidiaca di oro e avorio con un’anima lignea, fu dedicata nel
438 a.C. altri edifici integravano il programma dell’acropoli:
I Propilei, un ingresso monumentale di rappresentanza con ali laterali asimmetriche (437-432
a.C.) la sua costruzione fu interrotta allo scoppio della Guerra del Peloponneso.
Il tempio di Atena Nike presso il bastione occidentale, iniziato insieme ai propilei, terminato
negli anni ’20 del V secolo a.C. e dotato di una balaustra che corre intorno all’area sacra. 26
L’Eretteo, eretto tra il 435 e il 406 a.C. in sostituzione dell’antico tempio di Atena: un edifico
polifunzionale dedicati agli antichi culti dell’Attici (Atena, Poseidone, Eracle etc.). Sono
pertinenti a questo edificio: il portico delle Cariatidi, situato al di sopra della tomba di
l’impronta del di Poseidone; ad ovest l’attiguo
Cecrope; il portico settentrionale con tridente
che conteneva l’olivo sacro di Atena.
recinto
Dopo Clistene l’agorà divenne il centro politico del potere (Fig. 36) l’agorà divenne sempre più un
centro destinato alle maggiori istituzioni di carattere politico e giuridico, grazie alla realizzazione del
vecchio e del nuovo Bouleuterion per il consiglio, della Tholos per i Pritani (i 50 membri del gruppo
esecutivo del consiglio), dei tribunali e soprattutto dell’Eliea, il tribunale popolare. Vennero inoltre
costruiti portici coperti destinati a riparare dal sole e dalla pioggia: la stoà Poikile (dipinta); la stoà d
Zeus Eleutherios, il più antico portico ad ali collocabile nel tardo V secolo a.C.; e la quasi
contemporanea stoà meridionale, destinata probabilmente ad attività di commerciali, dotata di una
serie di lunghe sale per banchetti, per i collegi dei funzionari, etc. Sulla collina di Colono, situato ad
ovest al i sopra dell’agorà, fu eretto tra il 450 e il 415 a.C. circa il tempio