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Ville
Le ville, a differenza delle altre abitazioni, non sono in città ma in campagna e sono riservate solo alle classi sociali più abbienti. Questo genere architettonico è tipicamente romano. Nasce inizialmente come abitazione del fattore quando questo si reca dalla città in campagna per vedere come vanno i lavori. Comprende anche una serie di stanze per la lavorazione o la conservazione dei prodotti agricoli. A partire dal II secolo subisce però una importante trasformazione e diventa il luogo per eccellenza in cui esibire la grande ricchezza dell'impero romano. Lo spazio in città era invece molto limitato e costoso. Quello che non si poteva fare in città si poteva fare in campagna. Si possono inserire una serie smisurata di opere senza nessuna regola o confronto con gli altri. In queste abitazioni non si parla mai di politica ma solo di poesia, arte ecc. La villa è il luogo dell'otium. La scelta dei luoghi dove costruirle siBasa esclusivamente sulla bellezza dei luoghi, del clima, della vicinanza a terme naturali. Luoghi di questo tipo sono ad esempio i colli Albani, il golfo di Napoli ecc.Es. Villa dei misteri a Pompei: era affacciata sul mare in posizione panoramica e si trovava al di fuori delle mura della città. È un blocco unico abbastanza compatto. Non si entra nell'atrio ma nel peristilio. Successivamente viene aggiunto anche una sorta di belvedere affacciato sul mare. 15
Le ville marittime sono di solito formate da diversi padiglioni distaccati collocati nelle varie zone della proprietà. Sono arrivate fino a noi anche rappresentazioni di ville marittime reali che non si sono conservate strutturalmente.
Es. villa di torre Astura: collocata sulla spiaggia collegata con un ponte alla zona delle peschiere, cioè vasche di allevamento dei pesci. Non hanno tanto uno scopo commerciale ma sono più grandi acquari per mostrare la propria ricchezza.
Ci sono anche esempi di ville
Costruite su isole, come a Capri, Giglio ecc.
Es. villa Jovis a Capri: costruita su un alto promontorio. La parte centrale di questa villa era costituita da una grossa cisterna, in quanto fino a lì l'acqua non arrivava.
Grotta azzurra di Capri: grotta naturale trasformata in una specie di triclinio acquatico dove effettuare pranzi sull'acqua nella grotta. Sono state aggiunte una serie di statue decorative che affioravano dall'acqua.
16106) Roma, arco di Tito: rilievi
- Anno: iniziato con Tito ancora regnante e completato non molti anni dopo la sua morte, sicuramente prima del 90 d.C
- Soggetto: delle decorazioni dell'arco dedicato all'imperatore Tito divinizzato sono giunti fino a noi parti del piccolo fregio posto dell'architrave, i rilievi dell'interno dell'unico fornice, due grandi pannelli laterali con le scene di trionfo e una formella con la raffigurazione dell'apoteosi di Tito. Il piccolo fregio, a figurette tozze in
Il rilievo di altissimo rilievo ripete la tradizione del piccolo fregio dell'altare dell'Ara Pacis. I due grandi pannelli invece hanno uno stile completamente diverso: il pannello di destra mostra una grande quadriga sulla quale si trova Tito, accompagnato da una Vittoria. La quadriga è guidata dalla personificazione di Virtus, mentre altri due personificazioni, forse quelle del senato e del popolo romano, sono collocate presso il fianco del carro; nel pannello di sinistra è rappresentato invece l'ingresso della processione attraverso la porta triumphalis, raffigurata all'estrema destra in prospettiva scorciata. I partecipanti della processione portano alcuni tesori del tempio di Salomone, che Tito fece portare a Roma dopo la vittoria.
Luogo: via Sacra, Roma.
107) Roma, monumento sepolcrale degli Haterii: Rilievi
Anno: 100 d.C. (confermato dalla cronologia dei monumenti raffigurati nel primo rilievo).
Soggetto: si tratta di un complesso di rilievi, iscrizioni,
pezzi di decorazione architettonica che costituivano la decorazione di un unico monumento sepolcrale, il cui committente è stato identificato con Haterius Tychicus (impresario dei lavori). Nell'architrave vi sono i busti quasi a tutto tondo di Mercurio, Cerere, Plutone e Proserpina di gusto classicistico. In altri tre rilievi, secondo la mentalità plebea, sono raffigurate le res gestae del defunto, un compianto funebre all'interno della casa del defunto e l'apoteosi. In particolare nell'ultimo rilievo la scena è stata interpretata come una visione dell'aldilà, dove la defunta divinizzata osserva la cerimonia della propria apoteosi. Nel rilievo si distinguono tre parti: in quella centrale era rappresentata la camera funeraria, a sinistra vi è una sorta di gru al di sopra della quale due schiavi posano una cesta che doveva contenere l'aquila liberata al momento della cremazione per simboleggiare l'apoteosi, in alto.Infine vi è una sorta di podio sporgente sul quale si trova la defunta distesa, un candelabro e uno strano monumento contenente una statua nuda.
- Luogo: antica via Labicana, Roma.
- Stile: tutti i rilievi sono improntati alla chiarezza esplicativa che accomuna le opere plebee a quelle ufficiali. A questa struttura corrisponde una ricchezza decorativa ed un gusto barocco, ben visibile nelle parti architettoniche, pittoricamente chiaroscurali, e nel ripetersi di motivi vegetali ovunque. Gusto tipicamente tardo-flavio.
1 di 20116) Roma, Foro Traiano: colonna Traiana
- Anno: 113 d.C.
- Soggetto: grande colonna coclide centenaria (cioè alta 100 piedi, 40m) di ordine dorico ma con capitello decorato con modanature ad ovuli e base poggiata su un alto basamento decorato con caste d'armi a bassissimo rilievo. Sulla fronte, sotto un epigrafe che ricorda l'offerta della colonna da parte del senato e del popolo romano, vi è una porta che conduce ad una
cella dove furono collocate le ceneri di Traiano e dove comincia una scala a chiocciola che porta allasommità della colonna, dominata dalla statua in bronzo di Traiano. La colonna è realizzata in blocchi di marmo. Lungo la superficie si snoda, come un rotolo di papiro dal bordo ondulato, una fascia continua spiraliforme nella quale sono illustrati gli avvenimenti della prima e della seconda guerra in Dacia (attuale Romania) di Traiano. È una narrazione continua, dove si passa da una scena all'altra attraverso sovrapposizioni e personaggi che appartengono a entrambe le scene. Il protagonista non è solo l'imperatore, ma anche l'esercito, che soprattutto in età traianea assume sempre più potere e importanza. Il repertorio della colonna traiana è molto più ampio rispetto agli esempi precedenti. L'attenzione si concentra anche su scene che prima non erano mai state incluse nei rilievi storici, come le feste. Vi sono anche avvenimenti
Traiano, nella piazza tra le due biblioteche e il tempio del Divo Traiano. Stile: si è dato il massimo rilievo a tutte le possibili indicazioni che potessero chiarire allo spettatore il momento e il luogo del singolo fatto, a sua volta presentato nella maniera più chiara possibile. Abbondano le prospettive a volo d'uccello o ribaltate, l'uso di raffigurare i paesaggi con scala diversa da quella delle figure. Il rilievo è assai basso, pittorico, con pro di solchi di contorno alle figure. Qui la mentalità romana si fonde perfettamente con lo spirito ellenistico. Questa rappresenterà il modello delle future colonne coclidi (colonne di Marco Aurelio, Onorio e Arcadio).Costantino: grande fregio traianeo • Soggetto: si tratta di 4 pannelli marmorei, che decoravano un edificio traianeo a noi sconosciuto, riutilizzati nell'attico e nel fornice centrale dell'arco di Costantino. Nel fregio si riconoscono la conquista di un villaggio dacico da parte dell'esercito romano, una grande carica di cavalieri condotta dallo stesso imperatore e l'ingresso di Traiano a Roma. Si tratta dunque di un grande rilievo storico che va ricondotto ad una delle due guerre Daciche di Traiano. Tuttavia, rispetto alla colonna, nella grande fregio non si tenta di ricostruire situazioni ed eventi precisi. Il susseguirsi degli eventi infatti non è rispettato e non è possibile identificare le diverse situazioni con vicende reali delle campagne. Tuttavia vi sono numerose consonanze stilistiche con la colonna traiana, soprattutto nell'uso del solco di contorno e nel rendimento delle figure dei barbari vinti, tanto che si possono attribuire ad ununico maestro, nonostante l'uso di due linguaggi differenti atti ad esprimere contenuti di tipo bene diverso (narrativo e simbolico) anche se relativi ad un medesimo soggetto.
- Luogo: Roma.
- Stile: stile baroccheggiante sia nella composizione che nel rendimento delle figure fortemente chiaroscurate.
121) Ercolano: quadretto di "quarto stile"
- Anno: I secolo d.C.
- Soggetto: frammento proveniente dalla parta alta di una parete di quarto stile. In esso è raffigurata un edicola centrale, sostenuta da due colonne e, in secondo piano un timpano poggiato su altre 4 colonne. Sullo sfondo, a colori più tenui, vi è un colonnato a due piani con una fantasiosa mensola centrale sulla quale poggiano il tripode e l'omphalos (oggetto di valore religioso) delfici. La rappresentazione è incorniciata in alto da un sipario, a testimoniare l'origine teatrale della rappresentazione.
- Luogo: Ercolano.
- Stile: grande cura nei dettagli.
- Roma: tempio di Venere e Roma
- Anno: iniziato nel 121 d.C. e terminato da Antonino Pio (restaurato da Massenzio).
- Soggetto: tempio dedicato a Venere e Roma, costruito da Adriano, poggiato su parte dell'accesso monumentale della domus Aurea di Nerone. L'edificio era bordato ai fianchi da due portici dalle colonne in granito grigio, che presentavano al centro un piccolo propileo (porticato antistante le porte di un tempio) e lasciavano aperte le due fronti del tempio. Il tempio era un grande decastilo corinzio, privo di podio e con doppia cella. In ciascuna delle due absidi vi era una statua di culto: quella di Roma nel lato verso il Foro è quella di Venere nel lato verso il Colosseo.
- Luogo: tra il Foro e il Colosseo, Roma.
- Autore: Apollodoro di Damasco.
- Stile: rifiuto della tradizione romana delle architetture templari su podio e propensione,