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L'economia di Dio di Gérard Delille
I. Lo specchio delle parentele
1) Un solo Dio
Metà I sec. d.C -> i matrimoni misti tra ebrei e arabi o greci cristiani o pagani sono ancora praticati
fino all'avvento dell'Islam, nonostante le antiche e ripetute condanne da parte ebraica e cristiana
(impedimento simile anche ai musulmani), i rapporti concubinari o sessuali non legalizzabili misti
erano ancora più consueti (i matrimoni misti potevano anche risultare tali per l'avventura
conversione durante la vita coniugale) => periodo di "tolleranza" religiosa. A partire dal IV sec. alla
diversità religiosa si sostituirà una netta separazione tra le comunità o un'uniformità religiosa che
comporterà la conversione di ampi strati della popolazione (ovviamente anche nei periodi in cui le
relazioni tra le comunità erano tese abbondano i legami amorosi misti) => le tre religioni
monoteistiche sono quindi accomunate da condanna o rifiuto dei matrimoni misti è più rigida
definizione.
2) Sguardi incrociati
Per quanto riguarda i problemi della parentela e dell'alleanza le tre grandi religioni hanno come
punto di riferimento e di partenza l'Antico Testamento => sistema ebraico bilineare, cioè affida a
ciascuna delle linee di discendenza, paterna e materna, ruoli diversi e spesso complementari ma
anche fortemente squilibrati in favore di quelli maschili; il matrimonio zio/nipote è un meccanismo
centrale di questa bilinearità; il sistema è inoltre generazionale, cioè tutte le persone della stessa
generazione vengono indicate con un stesso termine di parentela, in questo caso fratello-sorella.
Ebraismo -> l'Antico Testamento elenca i matrimoni proibiti:
- Levitico 18, 1-30: con la madre, matrigna, sorella o sorellastra, nipote, figlia della moglie del
padre, zie, nuora, moglie del fratello, una donna e sua figlia insieme, una donna e sua sorella
insieme, nipote della moglie. Da questo elenco capiamo che: i divieti riguardano gli uomini, mai
le donne che sono coinvolte sempre e solo in modo indiretto; alcuni divieti riguardano la co-
presenza di donne apparentate nello stesso harem; il sororato (l'uomo si risposa con la sorella
della moglie defunta) è autorizzato dopo il decesso, il levirato (la donna si risposa con il fratello
del marito defunto) è vietato, perché l'uomo "impregna" della sua sostanza la donna che
risposandosi con un fratello del marito metterebbe in contatto due fluidi identici (secondo Barry
l'autorizzazione al sororato è espressione di una società prevalentemente patrilineare). In realtà
nel Deuteronomio è introdotta un'eccezione al levirato: se i fratelli abitano assieme e uno di loro
muore senza figli la donna non sposerà un estraneo, ma il cognato.
- Talmud: aggiunge alla lista del Levitico il divieto di sposare la nonna, la prozia e la pronipote, e
raccomanda il matrimonio tra zio (o prozio)/nipote (=> è vietato il matrimonio nipote/zie(o
prozie), ma non è vietato il contrario!).
=> assoluta disparità tra i generi, l'elemento che determina questa disparità è di tipo generazionale:
all'uomo è vietato sposare una donna della generazione precedente alla sua => matrimoni obliqui
permessi alle donne, ma preclusi agli uomini. Lo dimostra la genealogia degli Erodi che mostra il
ripetersi di matrimoni zio/nipote, ma anche alleanze "dritte" tra cugini (paralleli o incrociati sia
patrilineari che matrilineari) => confermerebbero l'impianto patrilineare del sistema. Hanson ha
messo in luce la convivenza, nella genealogia degli Erodi, di endogamia ed esogamia.
Dal p.d.v. teorico se la coppia è rappresentata da fratello e sorella la relazione zio/nipote può
ripetersi ad ogni generazione, se le condizioni demografiche lo consentono => sistema a "elica" che
rimane costantemente equilibrato e chiuso: ogni maschio-zio trova una femmina-nipote, nessuno
entra o esce e la differenza generazionale è sempre rispettata. Nella realtà non vi è continua
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ripetizione di matrimoni zio/nipote => il matrimonio obliquo ha un ruolo circoscritto ma comunque
importante perché permette di modificare il senso degli scambi grazie alle aperture esogamiche.
In realtà nel mondo ebraico palestinese esistono profonde divisioni, ne veniamo a
conoscenza grazie alla trascrizione dei mss. di Qumran:
- Rotolo del Tempio (testo composto nel I a.C., documento della metà del I d.C.): condanna del
levirato senza eccezioni, condanna del matrimonio zio/nipote
- Commentario sulla legge di Mosè: condanna unione zio/nipote (il divieto è formulato a partire da
un ego femminile!)
- Scritto di Damasco (I a.C.): impone una stretta endogamia all'interno del clan paterno, condanna
la poligamia e i matrimoni zio(zia)/nipote => uguaglianza uomini e donne rispetto agli
impedimenti matrimoniali, cancellazione di tutti i meccanismi di tipo obliquo (base della
costruzione di un sistema cognatico).
Cristianesimo -> sistema cognatico. Il primo Nuovo Testamento aggiunge una condanna a
quelle dell'Antico T. e cioè la condanna del ripudio della moglie. Il cristianesimo deve però fare i
conti con i mores veteres dei romani e le tradizioni ebraiche. La legislazione matrimoniale romana
non esigeva dai cittadini ebrei alcuna rinuncia o nuovo comportamento particolare (era però vietata
la poligamia), fu solo con l'imperatore Costanzo II che il matrimonio zio/nipote, il levirato e il
sororato vennero vietati (vd. Canoni degli Apostoli 380-400 ca.). Lo smantellamento del sistema
matrimoniale ebraico si attua anche con il divieto di matrimoni misti, che costituisce non solo
un'infrazione alle regole comunitarie, ma anche un'impurità. => si profila un sistema di parentela e
alleanza inedito, dalle fondamenta culturali e religiose sempre più distanti da quelle ebraiche. -> S.
Agostino rifiuta l'endogamia a favore dell'esogamia che permette di allargare la cerchia dei
congiunti e degli alleati, la caritas cristiana avrebbe garantito la concordia fra tutti.
Il punto di partenza di questo sistema è la definizione stessa di matrimonio, che fa dei due
sposi una sola carne, di conseguenza tutti i membri della fratria di uno dei coniugi diventano fratelli
dell'altro => sono considerati affini => fine del levirato e del sororato e divieto di sposarsi con i
parenti fino al 4º grado => è un sistema esogamico, ma le famiglie mettono in atto diversi
meccanismi per orientare e organizzare le alleanze, si può replicare un matrimonio nella propria
discendenza diretta una volta superati i gradi di parentela vietati.
Islam -> i legami di parentela preesistono alla creazione dell'uomo, sono sacri e inviolabili
perché si sono posti sotto la protezione di Dio. Con il Corano sono precisati alcuni aspetti del
matrimonio, vietate alcune pratiche e meccanismi di scambio (zio/nipote), ma non è rielaborato un
intero sistema, che è uni-patrilineare => la circolazione delle donne segue un senso unico (è inoltre
proibito il matrimonio con baratto/permuta di donne). Il Corano legittima le unioni tra cugini di
ogni tipo, ma le ordina secondo una gerarchia precisa: prima la cugina parallela patrilineare (FBD,
figlia del fratello del padre), poi la cugina incrociata patrilineare (figlia della sorella del padre) e poi
le cugine del lato materno. Ripetuto con regolarità nel corso delle generazioni il matrimonio con la
FBD rafforza costantemente la linea principale a spese di quelle collaterali e tende a perpetuare la
presenza di uno zoccolo patrilineare nella discendenza diretta. Per permettere questo matrimonio ci
vogliono due uomini => a ogni cambio di generazione è necessario aggiungere un altro elemento
=> esige il ricorso all'esogamia.
3) Attraverso il mondo
Gli ebrei non avevano una propria amministrazione né un'autorità religiosa suprema => le
regole e i comportamenti erano influenzati anche dall'ambiente sociale e culturale circostante =>
quale distanza divide le regole dalle pratiche? Documentazione dalla fine dell'antichità al XVIII sec:
- genealogia di Ahima'az ben Paltiel (1054, Oria Puglie) -> endogamia ed esogamia sono
complementari, adattamento (ma non trasgressione) delle regole della parentela e dell'alleanza
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- documenti della Gheniza del Cairo (XI-XIII sec., studiate da Goiten) -> nelle genealogie i nomi
delle mogli compaiono raramente ma in alcuni casi la linea materna, più importante socialmente
di quella paterna viene data per prima; i nomi si trasmettono da nonno a nipote e possono
trasformarsi in cognome; la trasmissione ereditaria di beni o cariche favorisce il primogenito; la
poligamia non è praticata; frequenti i matrimoni tra cugini primi (anche per fattori di natura
economica); levirato e sororato sono numerosi; aperture esogamiche
- ebrei siciliani (XI sec. studiati da Bresc e Scandaliato) -> fedeli all'endogamia => diffusi i
matrimoni tra cugini e il levirato, che evitavano la divisione delle fortune ed inoltre la parentela
rappresenta un meccanismo di solidarietà e collaborazione, in particolare nel commercio, ma allo
stesso tempo le pratiche esogamiche sono numerose
- Xuetes delle Baleari (XVII sec.) -> endogamia forte, ma rapporti con i "vecchi
cristiani" (soprattutto per sfuggire all'inquisizione)
- Nucleo sefardita-portoghese di Bordeaux (XVII sec.) -> unioni con ebrei di altre nazioni per
allacciare relazioni economico-commerciali, ancora rari i matrimoni misti
- Astruc e Alexandre (XVII-XVIII) -> matrimoni più rappresentativi del sistema di parentela e
alleanza ebraico: zio/nipote, levirato e sororato => intrecci endogamici ma anche numerose
alleanze esogamiche per alimentare i matrimoni endogamici
- ebrei sefarditi di Livorno -> praticano levirato e sororato, matrimoni zio/nipote
- Frizzi di Ostiano -> ritroviamo nella genealogia tutti gli elementi fondamentali che caratterizzano
il sistema ebraico
- Artom di Asti (askenaziti originari di Francoforte) -> tra fine 700 e inizio 800 la proporzione di
matrimoni interni si riduce della metà rispetto a quelli esterni
- Fraenskel di Vienna (askenaziti) -> parentele tradizionali
- Aron di Phalsbourg-> endogamia fino ai primi dell'800, poi apertura (vd. Artom)
Il diverso comportamento matrimoniale di alcuni gruppi askenaziti non sta a significare un
cambiamento sostanziale del sistema, ma soltanto un adattamento a un ambiente sociale e politico
ostile => il sistema è rimasto globalmente immutato dall'antichità all'800.
Per le genealogie di famiglie musulmane disponiamo di poche fonti storiche, povere anche
di informazioni sulle donne. La conversione all'Islam &egrav