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Riassunto esame Antropologia Socioculturale, prof. Potrandolfo, libro consigliato Antropologia culturale, Schultz, Lavenda, Zanichelli, Bologna (terza edizione italiana). Pag. 1 Riassunto esame Antropologia Socioculturale, prof. Potrandolfo, libro consigliato Antropologia culturale, Schultz, Lavenda, Zanichelli, Bologna (terza edizione italiana). Pag. 2
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DIFFERENZA APPROCCIO POSITIVISTA E RIFLESSIVO

I primi antropologi, applicando il metodo scientifico, tentarono di ridisegnare la ricerca

sul campo sul modello di esperimento controllato in laboratorio. L’obiettivo è quello di

raggiungere una conoscenza oggettiva della realtà valida per tutti al di là del tempo e

dello spazio. Seguendo il metodo positivista, gli antropologi raccolsero dati accurati su

varie società esistenti nel mondo. Dagli anni 60-70 questa visione inizia a decadere in

quanto i ricercatori devono essere considerati esseri umani ed il loro coinvolgimento

con gli informatori è importante. Una ricerca sul campo ben riuscita implica che gli

antropologi riflettano sul modo di pensare delle altre culture, ma anche gli informatori

devono riflettere su come loro stessi pensano la loro cultura e come trasmetterla agli

antropologi. Questo processo è alla base dell’approccio riflessivo, che tiene conto sia

delle informazioni (accurate e dettagliate), ma anche al contesto politico, etico della

ricerca, al pieno coinvolgimento degli informatoti, alle relazioni collaborative. Alcuni

antropologi sostengono anche che le conclusioni della ricerca debbano essere

condivise con gli informatori e che queste debbano includere le riflessioni degli

informatori stessi.

CHE COSA SI INTENDE PER RICERCA MULTISITUATA

La ricerca multi situata è una ricerca etnografica in cui gli etnografi seguono fenomeni

culturali che non sono circoscrivibili entro confini sociali, etnici, religiosi o nazionali. La

ricerca avviene solitamente in luoghi e con persone che non sono mai state sottoposte

ad analisi etnografiche. Questo tipo di ricerca permette agli antropologi di

comprendere meglio molti processi culturali che collegano persone, metafore, storie e

vite. Esempio di persone che possono seguire sono i turisti e i migranti. La ricerca di

Philippe Bourgois era incentrata sul quartiere dove vivevano gli spacciatori di crack.

Successivamente, lo studioso li seguì fino a El Barrio, New York, Portorico e approfondì

l’osservazione partecipante con una ricerca sulla storia dell’Harlem spagnolo.

QUALI EFFETTI PRODUCE LA RICERCA SUL CAMPO SUGLI INFORMATORI, SUI

RICERCATORI E SU CHI LEGGE IL LIBRO

La ricerca sul campo cambia sia gli antropologi che gli informatori. Per quanto riguarda

gli informatori, le conseguenze possono essere valutate con il passare del tempo; in

altri casi, esse possono essere già evidenti durante l’esperienza sul campo, dove la

presenza dell’antropologo e le sue domande hanno prodotto negli informatori nuove

forme di consapevolezza (sorprendenti o scomode) riguardanti la propria cultura. Sui

ricercatori invece, inizialmente possono sentirsi titubanti e spaesati perché il contesto

è nuovo e a loro volta anche gli informatori nei loro confronti. In base al carattere

dell’antropologo si riesce a svolgere la ricerca sul campo perché inizia a costruire

rapporti. Molto spesso l’antropologo è soggetto allo shock culturale, ossia il

sentimento, affine al panico, che si sviluppa nelle persone che vivono in una società

non familiare. Sul lettore ha effetti umanizzanti, ovvero deve cercare di capire che ciò

che legge tratta di esseri umani, di conseguenza di persone che hanno loro culture,

tradizioni, e che non sono quindi soggetti primitivi.

A CHE COSA SERVE LA COSMOLOGIA

Le cosmologie fanno leva su simboli importanti, ricorrenti, che sono metaforici e sono

alla base di essere e sulle analogie. Le persone si servono dei simboli per ricordare a

loro stesse le convinzioni che sonsiderano significative. Il simbolo è qualcosa che sta

per qualcos’altro

CHE COS’È LA VISIONE DEL MONDO

Le visioni del mondo sono immagini complessive della realtà. Spesso visioni del mondo

che appaiono inconsuete risultano più comprensibili se siamo capaci di cogliere le

METAFORE CHIAVE (poste a fondamento di una visione de mondo) sui cui si fondano.

L’antropologo Robin Horton sostiene che esse servano per mostrare ordine,

prevedibilità e regolarità. Sono di 3 tipi:

METAFORE SOCIALI: metafore a fondamento di una visione del mondo il cui modello

è l’ordine sociale

METAFORE ORGANICHE: basate sulla consapevolezza degli organismi viventi.

Visione del mondo in cui l’immagine del corpo viene applicata alle strutture ed alle

istituzioni

METAFORE TECNOLOGICHE: utilizzano gli oggetti costruiti dagli esseri umani come

predicati metaforici

CHE COS’È LA RELIGIONE

John Bowen definisce la religione come un insieme di pratiche ed idee che postulano

una realtà al di là di quella immediatamente accessibile ai sensi, dunque essa

comporta sia azioni sia credenze.

LE CATEGORIE MINIME DEL COMPORTAMENTO RELIGIOSO sono molte pratiche

che solitamente sono associate alle religioni (A.F.C. Wallance)

Preghiera è un modo per rivolgersi in maniera abituale alle forze cosmiche

 

personificate. Solitamente la preghiera avviene in luoghi pubblici, sacri, con

speciali apparati (incenso, oggetti)

Esercizio fisiologico alcuni sistemi religiosi usano metodi per manipolare

 

fisicamente gli stati psicologici e indurli ad una condizione spirituale mistica. Vi

sono 4 tipi di manipolazione: droghe, mortificazione della carne tramite il

dolore, la veglia prolungata e la fatica

Esortazione in tutti i sistemi religiosi si pensa che vi siano persone in grado

 

di relazionarsi maggiormente con le potenze invisibili

Mana potere impersonale di natura sovraumana che talvolta si crede possa

 

trasferirsi da un oggetto che lo contiene ad un altro che non lo contiene

Tabù oggetti e persone che non si possono toccare

 

Feste usanza di mangiare e bere in un contesto religioso

 

Sacrificio donare cose di valore alle potenze invisibili o a chi agisce per

 

conto loro

COME SI RELAZIONANO LE ORGANIZZAZIONI SOCIALI E LA RELIGIONE?

Il contatto con le forze cosmiche invisibile è complesso, per questo motivo molte

società hanno elaborato delle pratiche sociali complicate per assicurare che tale

contatto avvenga in maniera corretta. In questo modo la religione viene

istituzionalizzata tramite la creazione di posizioni sociali, specialisti che controllano ed

incarnano la giusta pratica religiosa. Gli antropologi hanno individuato due categorie di

specialisti:

- Sciamano: si ritiene che abbia il potere di viaggiare per raggiungere le forze

invisibili o di entrare in contatto con loro per conto di individui. La sua

formazione è lunga, impegnativa, permanente, spesso comporta anche l’utilizzo

di sostanze psicotrope. Non può scegliere di diventare sciamano ma sono gli

spiriti a chiederlo. La sua figura viene vista con sospetto dagli altri membri della

società in quanto l’uso delle sostanze può avere effetti permanenti sullo

sciamano. Egli agisce nel corso della seduta in cui avviene il trance

- Sacerdote: formato nella pratica di rituali religiosi da compiere a beneficio del

gruppo, il suo ruolo consiste nel mediare tra l’uomo e le forze non

necessariamente con un contatto diretto

DIFFERENZA DOMINIO ED EGEMONIA (GRAMSCI)

Secondo Antonio Gramsci, il governo coercitivo, che chiama dominio, è instabile e

costoso. I governanti possono ottenere risultati migliori se riescono a persuadere i

dominanti ad accettare come valido il loro dominio fornendo loro benefici materiali e

utilizzando le scuole e le istituzioni per spargere un’ideologia che giustifichi il loro

dominio. Al contrario, Gramsci definisce egemonia il modo di persuadere i subordinanti

ad accettare l’ideologia del gruppo dominante attraverso reciproci accomodamenti,

lasciando invariata la posizione privilegiata di chi governa. Il concetto di egemonia

concentra l’attenzione sul ruolo che assumono le credenze e i simboli culturali nelle

lotte a consolidare l’organizzazione sociale ed il controllo politico.

COS’È LA GOVERNABILITÀ E IL BIOPOTERE SECONDO FOUCAULT?

Foucault, insieme ad altri, si accorse (XIX sec.) l’emergere di una forma di potere

definita biopotere o biopolitica; questa s’incentra soprattutto sui corpi dei cittadini, ma

anche sul corpo sociale stesso. Il biopotere si riferisce a forme di potere esercitate

sulle persone specificamente in quanto esseri viventi, una politica che si occupa dei

soggetti in quanto membri di una popolazione. Gli stati europei iniziarono a governare

utilizzando la statistica per gestire i beni dei propri confini. Successivamente si arrivò

alla nascita di una nuova forma di governo, la governabilità, idonea a promuovere il

benessere delle popolazioni all’interno dello stato. Il potere è concepito come un’entità

che esite nell’universo indipendente dagli esseri umani, non appartiene affatto ad essi.

Al massimo possono sperare di avere accesso al potere, solitamente con mezzi rituali.

POTERE DELL’IMMAGINAZIONE

è il potere che tutti li esseri umani hanno di conferire significato al mondo: il modo in

cui le persone danno un senso e usano i vincoli e le opportunità di agire che hanno a

disposizione (es: uomo oppresso in miniera). Durkheim si servì del termine anomie,

mentre Marx alienazione. Gli antropologi hanno visto che l’uomo ha superato le ferite

della schiavitù col potere dei simboli: capacità di riapprocciarsi delle capacità

tipicamente umane ridando un nuovo senso al mondo. Questo potere che hanno le

persone di conferire alle proprie esperienze significati, suggerisce che il potere

coercitivo di chi domani sia limitato (punto di vista Gramsci). Il pensiero da solo non

può modificare le circostanze materiali di coercizione, però ha il potere di trasformare

il significato di quelle circostanze

STRATEGIE DI SUSSISTENZA

Gli esseri umani inventano diversi modi di utilizzare le relazioni reciproche e con

l’ambiente per procurarsi da vivere. Il termine sussistenza si riferisce al

soddisfacimento dei bisogni materiali legati alla sopravvivenza, mentre le diverse

modalità che gli uomini utilizzano per soddisfare questi bisogni sono chiamate

strategie di sussistenza; queste ultime possono essere di due tipi:

Raccoglitori di cibo coloro che pescano, cacciano, raccolgono. Queste strategie

dipendono dalla ricchezza del territorio in cui vivono. Vi sono poi i raccoglitori di

piccola scala e raccoglitori complessi

Produttori di cibo coloro che dipendono dalla domesticazione di piante o animali

(o entrambi). Possono essere esclusivamente coltivatori (agricoltura intensiva,

estensiva, industriale meccanizzata) oppure allevatori o fare entrambe le cose

Sebbene la nostra sopravvivenza dipenda dalla nostra capacità di saper fare un uso

adeguato delle risorse materiali disponibili, non sono le risorse in sé

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
8 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Barons98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Potrandolfo Stefania.