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INQUADRAMENTO
: confine cognitivo che contraddistingue certi comportamenti come
1) “gioco” oppure come “esistenza ordinaria” (facciamo che io …, e che tu …) significa che
d’ora in poi, finché non terminiamo, tutto andrà considerato separato dalla vita quotidiana
RIFLESSIVITA’ : pensiero critico concerne il modo di pensare; riflessione sulla propria
2) esperienza.
Il gioco può essere:
• Modo per controllare i bambini
• Critica degli adulti: modo di fare opposizione politica
• Prova del mondo reale: imitare/apprendere la cultura degli adulti
Es. le bambine povere avevano bambole bianche con capelli lisci: loro li facevano
acconciature da “neri”.
GIOCO secondo regole:
SPORT: attività di esercizio fisico aggressivamente competitiva entro i limiti imposti da definizioni
e regole. Lo sport è una componente della cultura modellato ritualmente, avente il senso della gara,
e consta di gioco, lavoro e svago in varia misura.
varianti atletiche
Lo sport può presentare (attività che esigono una maggior quantità di esercizio
nonatletiche.
fisico) e Forma di identificazione sociale e personale. Il conflitto tipico delle gare e
dello sport è diverso da quello della vita ordinaria: gli avversari lottano per un obiettivo comune:
VINCERE.
Lo sport è influenzato dal contesto (es. calcio: nuove regole a seconda del contesto).
Lo sport, nelle statonazione, tende ad essere istituzionalizzato e quindi favorisce la coesione e
l’identificazione. Tuttavia separa le donne dagli uomini.
METAFORA metafora perfetta della vita quotidiana”:
Sport come es. calcio: “ competitività,
valorizzazione, successo, non sempre i migliori vincono, per vincere puoi corrompere l’avversario.
(si diffonde il calcio nello stesso momento in cui si diffonde l’occidentalizzazione).
ARTE: (limitazione forme/contenuto prospettiva) gioco con una forma che produce una qualche
trasformazionerappresentazione esteticamente efficace.
La società occidentale considera arte: scultura, pittura, danza, teatro, musica, letteratura, cinema,
fotografia, … Tutte queste attività sono limitate da regole che pongono, particolare attenzione, sulla
forma delle attività e degli oggetti. (es. quadro deve avere la forma di un quadro).
MITO: (prospettiva ortodossa asserisce ciò che deve essere) storie la cui verità sempre
autoevidente perché integrano ottimamente l’esperienza personale con un più vasto insieme di
assunti concernenti il modo in cui devono operare la società e il modo generale.
Non sono “false” leggende – sono storie la cui verità sembra autoevidente: essi parlano di eventi
del passato e del futuro. Essi servono a conferire di significato alla vita per coloro che li accettano.
Vengono narrati solitamente dai gruppi che governano le società: anziani, leader politici, …
Ortodossia: “dottrina corretta” proibizione di deviare dai testi mitici approvati.
Esistono:
Miti delle origini : confronto tra prove materiali per determinare la verità o meno
1) Miti ascientifici delle origini: compatibili con il mondo sociale
2)
Malinowski,
Per i miti, fungono da statuti e da giustificazioni dell’assetto sociale: spiegano perché
la società sia come è e perché non la si può modificare.
LewisStrauss,
Per i miti sono strumenti atti a venire a capa delle contraddizioni locali. (es.
distinzione tra maschi e femmine – alti e bassi …).
RITI: pratica sociale ripetitiva composta da una sequenza di attività simboliche in forma di danza,
canto, discorso, gesti o manipolazioni di oggetti, che è separata dalle routine sociali quotidiane,
aderisce a uno schema rituale culturalmente definito e si collega strettamente con uno specifico
insieme di idee spesso codificate in un mito.
Pratica sociale ripetitiva: sequenza di attività simboliche in forma di danza, canto,
1) discorso, gesti , …
Separata dalla vita quotidiana
2) Aderiscono ad uno schema culturalmente definito
3) Aderiscono ad idee spesso configurate in un mito
4)
Ciò che conferisce potere al rito è il fatto che le persone che li compiono asseriscono di essere
autorizzati a farlo da un ente che sta fuori di loro: lo stato, la società, un Dio, gli antenati o la
tradizione. Non sono state loro a creare il rito ma collegano la sorgente di potere.
RITO DI PASSAGGIO: rito che ha il compito di marcare il passaggio e la trasformazione di un
individuo da una posizione sociale a un’altra.
La società è divisa in stanze (status): quando ci si sposta di stanza bisogna compiere dei riti di
passaggio. (Es. battesimo)
SEPARAZIONE
Questi riti iniziano con la rispetto alla vecchia posizione (es. reclute militari:
lasciano le loro famiglie e raggiungono un posto nuovo. Sono costrette ad abbandonare abiti,
TRANSIZIONE
attività, capelli,…). Sussegue un periodo di durante il quale il passeggiero rituale
non si trova né nella vecchia vita né in quella nuova. (es. addestramento militare: le reclute non sono
RIAGGREGAZIONE,
né soldati né civili). L’ultima fase è la il passeggero rituale viene rintrodotto
nella società occupandovi la nuova posizione. (es. promozione – visita a casa in uniforme).
Sequenza temporale: ogni fase è un rito. Separazione: fidanzamento
Margine: cerimonia fase pi ù evidente
Aggregazione: banchetto ritorno alla vita normale
Separazione: seguire le lezioni (separato dal resto)
Margine: passato/non passato – laurea
Aggregazione: ho passato l’esame!!
GIOCO ≠ RITO
Il gioco ha scarso effetto sull’ordine sociale della vita ordinaria permette al gioco di commentare
l’ordine sociale
Ortoprassi: quando ogni atto della vita quotidiana è ritualizzato e sono decisamente proscritte le
altre forme di comportamento.
Rito di inversione: es. laureato che pensa di aver ottenuto l’etichetta di dottore (=serietà) ed invece
viene preso in giro dagli amici durante la festa di laurea. CULTURA E INDIVIDUI
CAPITOLO 6:
La cultura umana si APPRENDE ma sono gli esseri umani che di impegnano nell’apprendimento.
In virtù delle differenze di status e di esperienza definite sul piano sociale, culturale e politico non
tutti, pur vivendo nella medesima società, imparano le stesse cose.
PERCEZIONE: insieme dei processi tramite i quali la persona organizza e sperimenta
un’informazione inizialmente di origine sensoriale. E’ un processo psicologico: collegamento tra la
persona e il mondo esteriore ed interiore.
Intelletto e emozione sono le due modalità con le quali si può trattare la percezione.
senso
• Gli uomini non percepiscono nello stesso modo: (hanno diversa valenza a seconda
cultura.
della società; noi, per esempio, diamo più importanza alla vista e poi all’udito) –
schemi
Mentre crescono gli esseri umani si rendono a poco a poco consapevoli degli (esperienze
ripetitive modellate) che la loro cultura (o subcultura) riconosce.
Prototipo: esempi di istanze, rapporti o esperienze tipici nell’ambito di un dominio semantico
culturalmente pertinente.
La percezione non è CERTA: la nostra percezione può essere deteriorata per
ragioni fisiche
• (es. non abbiamo messo gli occhiali)
nostre osservazioni non sono disinteressate
• le (es. la fronte di nostro figlio sembra fresca
perché teniamo la febbre).
•
Illusione: sono il frutto di procedimenti mal collocati. E’ distorsione: ciò che vediamo sembra più
grande o più piccolo, più lungo o più corto, e così via.
COGNIZIONE: 1) processo mentale tramite il quale gli esseri umani acquistano la conoscenza; 2)
serie di relazioni tra la mente all’opera e il mondo nel quale esso opera.
Ognuno o possiede o sviluppa fin dalla nascita fondamentali capacità cognitive un tempo le si
considerava sostanze e l’obiettivo di chi conduceva i test psicologici consisteva nel misurare la
quantità di capacità cognitiva dei singoli individui: test di intelligenza + quantità di intelligenza =
quoziente di intelligenza QI.
Esistono due tipi di processi cognitivi:
processi cognitivi elementari : capacità di formulare astrazioni: categorizzare – ragionare
1) per inferenza sono dotati tutti gli esseri umani
sistemi cognitivi funzionali : insieme culturalmente connessi di processi cognitivi che
2) guidano la percezione, la concezione, la ragione e l’emozione.
Es. bambini afroamericani sottoposti al test: bambini euroamericani (test come opportunità non
minacciosa di manifestare le proprie abilità verbali) – bambini afroamericani (minaccioso attacco
personale e sociale e non rx al di fuori di quel contesto invece rx)
bisogna conoscere il contesto in cui si va a somministrare il test
STILE COGNITIVO: (stile di pensiero) modello o schema ricorrente di attività percettiva e
intellettuale che caratterizzano ogni individuo.
Stile globale: modo olistico di guardare il mondo. Si organizza il tutto a partire dal contesto e poi i
frammenti.
Stile articolato: modo di guardare il mondo che lo suddivide in frammenti sempre più piccoli,
organizzabili successivamente in blocchi di maggiori dimensioni.
Es. si fa più fatica a fare i calcoli a scuola che non in drogheria.
Cultura e logica: a scuola ci viene insegnato che è più importante il problema che non la messa in
scena e quindi applichiamo uno stili cognitivo senza pensare alla scena.
PENSARE: processo cognitivo attivo che comportare l’andare oltre l’informazione data.
RAGIONAMENTO SILLOGISTICO: forma di ragionamento basata sul sillogismo, una serie di
enunciati nella quale i primi due costituiscono le premesse e l’ultimo la connessione, che da quelle
deve discendere.
STILE DI RAGIONAMENTO: modi in cui comprendiamo un compito cognitivo, codifichiamo
l’informazione che ci viene presentata e interpretiamo le trasformazioni che l’informazione subisce
mentre pensiamo; gli stili di ragionamento differiscono da cultura a cultura e altrettanto vale tra
diversi contesti nell’ambito della medesimo cultura.
SOCIALIZZAZIONE: processo tramite il quale gli esseri umani come organismi materiali,
vivendo insieme con organismi simili, si adeguano alle regole di comportamento stabilite dalle
rispettive società.
INCULTURAZIONE : processo tramite il quale gli esseri umani, vivendo insieme, devono
apprendere come fare i conti con i modi di pensare e di sentire considerati appropriati in seno alle
rispettive culture.
Sé: risultato del processo di socializzazione e d