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Il fenomeno delle lingue pidgin e creole

Hockett ha studiato il fenomeno delle lingue pidgin e creole, nonché il relativismo linguistico a livello del discorso. Ma cosa succede quando lingue diverse vengono a contatto?

Il significato di un linguaggio è il risultato delle proprietà formali del linguaggio stesso e della situazione contestuale in cui viene prodotto. Il contesto comprende sempre conoscenze relative alle relazioni sociali e alla storia passata.

Tuttavia, talvolta le parti coinvolte in uno scambio verbale condividono poco più che la vicinanza fisica. Se tali situazioni si verificano spesso, possono sorgere e svilupparsi nuove forme di pratica, compresa una nuova forma di linguaggio: il pidgin. Il pidgin è una lingua priva di parlanti nativi che si sviluppa nel corso di una singola generazione tra i membri di una comunità che parlano lingue madri distinte.

Lo studio delle lingue pidgin è lo studio del fenomeno per cui la negoziazione del significato tra più lingue porta all'emergere di una nuova lingua, che rispecchia il contesto sociale e storico in cui si sviluppa.

contesto che l'ha generata e mutua di solito il vocabolario dalla lingua del gruppo dominante, la sintassi e la fonologia dalla lingua dei gruppi subordinati; i morfemi che distinguono il genere e il numero dei nomi o i tempi dei verbi tendono a scomparire = pidgin = lingue ridotte Le lingue pidgin tramandate con successo sono definite dai linguisti lingue creole: la creolizzazione delle lingue pidgin comporta una maggior complessità a livello di fonologia, morfologia, sintassi, semantica e pragmatica... = sorta di lingua convenzionale Studi recenti hanno tuttavia ridefinito la lingua pidgin (lingua secondaria condivisa da una comunità linguistica) e la lingua creola (lingua principale di una comunità linguistica) in maniera tale che la creolizzazione di una lingua risulta più probabile in quei contesti sociali nuovi che esigono una lingua nuova per tutte le attività pratiche della vita quotidiana. La creolizzazione non avviene laddove forti disuguaglianze sociali portano ad unaforma di etnocentrismo linguistico che etichetta le lingue pidgin come marginali, carenti, inferiori. Un esempio di diseguaglianza linguistica è l'inglese afroamericano negli USA. Il sociolinguista William Labov ed i suoi collaboratori hanno dimostrato che la forma di inglese parlata nei quartieri popolari delle grandi città americane non è una pseudo lingua imperfetta e che, cambiando contesto, i bambini afroamericani dei quartieri poveri hanno la possibilità di mostrare un inaspettato livello di raffinatezza linguistica. Hanno inoltre dimostrato che l'AAE (African American English) rappresenta una variante dell'inglese caratterizzata da regole nuove e diverse; queste differenze contraddistinguono l'appartenenza di tale lingua ad una determinata comunità linguistica e richiamano le circostanze storiche e socioculturali che hanno generato l'AAE, il quale afferma così una specifica identità e simboleggia allo stesso tempo l'oppressione coloniale e la resistenza.

Tale oppressione) Tuttavia la comunità afroamericana non risulta per questo omogenea né dal punto di vista linguistico né da quello culturale, bensì è caratterizzata da eteroglossia e da una varietà di atteggiamenti, anche contrastanti, a proposito dell'AAE. Le abitudini linguistiche sono definite (almeno) dalla classe sociale, dalla coorte, dal genere.

Che cos'è l'ideologia del linguaggio? In anni recenti, approfondendo le ricerche sulla disuguaglianza linguistica, l'attenzione è stata rivolta all'ideologia del linguaggio, ovvero ai modi in cui viene rappresentata l'intersezione "tra le forme sociali e le forme del parlato". Le ideologie del linguaggio sono marcatori dei conflitti fra gruppi sociali portatori di interessi differenti, i quali si rivelano in ciò che le persone dicono e nel modo con cui lo dicono; le ideologie sono "attive ed efficaci nel trasformare la realtà".

commentano” nb es del “carattere indiretto” dell’AAE, nato in contesto coloniale

Quali controversie sono sorte sulle abitudini linguistiche di uomini e donne?

Le diff abitudini linguistiche fra uomini e donne non sono univ, ma variano tra una cultura e l’altra non solo in rapp aidiversi stili del parlato riconosciuti nelle diverse soc, ma anche in rapp alla misura in cui i diversi stili vengono attribuiti omeno ai parlanti sulla base delle categorie di genere localmente riconosciute sono in rapp con la posizione sociale

Cosa va perduto se una lingua muore?

Molti antropologi e linguisti all’inizio del XXI sec sono entrati a far parte di prog volti a conservare \ rivitalizzare lingueusate da un esiguo numero di parlanti nativi = lingue indigene = lingue sempre più minacciate dalla diff delle lingue“mondiali” e di dialetti più “forti” tuttavia non sempre i tentativi di salvare una lingua hanno avuto successo,

poiché lavitalità di una lingua è legata al suo effettivo utilizzo ed è anche vero che lingue coloniali come l'inglese e lo spagnolo hanno tutte sperimentato l'"indigenizzazione" nel momento in cui le comunità che le hanno adottate le hanno anche adattate alle proprie pratiche comunicative locali + la scomparsa delle lingue non è una novità. Come sono connessi verità e linguaggio? Per quanto riusciamo ad apprendere una lingua, non saremo mai capaci di esaurirne i significati o di delimitarne le regole una volta per sempre. Il linguaggio umano è un sistema aperto, soggetto a mutamenti continui in virtù del fatto che la nostra comprensione della realtà passa appunto attraverso una continua dialettica fra esperienza e linguaggio (cultura), le quali si influenzano a vicenda... "la metafora è il cuore della

scienza”

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Come diamo senso al mondo attraverso il gioco, l’arte, il mito e i rituali?

L’apertura (l’abilità di parlare o pensare la stessa cosa in modi diff) non è una caratt propria del solo linguaggio, ma può essere estesa a tutta la sfera del comportamento (fare la stessa cosa in modi diff) da qui ci si avvicina a def il gioco! Elem imp nello studio dell’uomo perché tutti i mammiferi giocano e gli uomini lo fanno più di tutti e per tutta la vita. Robert Fagen considera il gioco come un prodotto della selezione naturale e sottolinea come appunto il gioco offra ai giovani animali (esseri umani compresi) l’esercizio nec per attrezzare il corpo contro le diff dell’età adulta ed in funzione della sopravvivenza fisica il gioco è imp per lo sviluppo.

delle abilità cognitive e motorie, favorisce l'apprendimento ed una maggior versatilità comportamentale. Ma volendo dare una definizione più precisa, il gioco può essere definito come un inquadramento (o contesto orientativo) che viene coscientemente adottato dai giocatori, è in qualche modo piacevole e ha una relazione sistematica con il non-gioco in quanto allude ad esso e trasforma oggetti, ruoli, azioni e relazioni tra fini e mezzi caratteristiche del non-gioco. Quali sono alcuni effetti del gioco? Muovere dalla realtà quotidiana a quella del gioco esige un radicale cambiamento di prospettiva. Secondo Gregory Bateson (1972) entrare o uscire dalla dimensione del gioco richiede un livello di comunicazione detto metacomunicazione, ossia comunicazione sulla comunicazione: nel gioco ci sono due tipi di metacomunicazione, il framing (inquadramento) e la riflessività. Il primo indica il contesto di inquadramento dell'azione (realtà ordinaria o gioco); la riflessività indica la capacità di riflettere sul proprio gioco e sul gioco degli altri giocatori.

seconda indica una precisa caratt delgioco, il quale offre l'opportunità di pensare e ripensare in maniera diversa alla realtà ordinaria. L'antropologa Helen Schwartzman ha dimostrato come il gioco possa permettere ai bambini di commentare o criticare il mondo degli adulti (ma lo stesso vale per alcune forme di gioco degli adulti). Per questo motivo le soc tengono a bada laminaccia sollevata dal gioco def "non serio, non vero" e ciò risulta tanto più evidente in regimi repressivi, dove vengono attuate pratiche come la censura della satira. vd es delle bambole bianche acconciate alla maniera "nera" da bambine afroamericane che così mettono in discussione la costruzione sociale del loro essere nere, ma anche della razza stessa.

Lo sport come metafora. L'antropologo francese Christian Bromberger (1995) ha scritto molto riguardo al calcio basandosi su una ricerca sul campo multisituata ed è arrivato a def

(lo sport, il gioco) come una "scorciatoia verso le gioie e i drammi che fanno parte della vita" il gioco, infatti, con le sue incertezze, oscillazioni, possibilità alternative, riprese e ricadute, rappresenta la metafora di una realtà vista come caratterizzata da questi stessi improvvisi cambiamenti di corso. Sport e cultura Lo sport è un genere di gioco fisico caratterizzato dalla presenza di competitività e regole pre-stabilite; è anche una componente della cultura e, in quanto tale, è modellato ritualmente, secondo i canoni della gara, con quantità variabili di gioco, lavoro e svago. Inoltre, lo sport può presentare varianti atletiche e non atletiche (con relativo maggior o minore esercizio fisico). Il gioco è solo una delle componenti dello sport, che può diventare un lavoro per chi lo pratica e un investimento per i proprietari di squadre professioniste; nello sport è centrale il confronto fine a se stesso, lo sport.

È lotta per amore della lotta

Lo sport costituisce anche una forma di identificazione sociale e personale, invero è completamente immerso nell’ordine sociale dominante e rispecchia i valori di fondo del contesto culturale, motivo per cui “perfino uno sport di originestraniera viene velocemente ridefinito e adeguato in modo da conformarsi alle norme e ai valori della tradizione”

Secondo Janet Lever, la caratteristica più importante e universale dello sport nello stato nazionale è quella appunto di favorire la coesione in seno alle moderne società complesse, portando a costruire una unità politica e una fedeltà alla nazione più forti.

Esempio della versione Trobriand del cricket inglese + il calcio in Brasile

NB: Esiste un’unica eccezione alla cultura globale di massa dello sport: di solito separa uomini e donne. La segregazione di genere nell’ambito dello sport ha conseguenze significative in rapporto all’esperienza del crescere come

maschi o femmine; inoltre influenza anche, più avanti, le relazioni fra uomini e donne che non condividono le stesse esperienze. esempio di relazione fra sport e cultura: baseball e mascolinità a Cuba

L'antropologo Thomas Carter ha studiato i tifosi di baseball a Cuba, dove questo gioco è dive

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Publisher
A.A. 2017-2018
46 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eioads di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Quaranta Ivo.