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Primo levi
i sommersi e i salvati
La Shoah prima di essere uno sterminio è stata un tentativo (riuscito) di disintegrare
l'umanità dei prigionieri e trasformarli in delle individualità legate unicamente ai
bisogni biologici di sopravvivenza in continua competizione con gli altri.
Il campo di concentramento era un luogo di decostruzione delle identità e poi
diventò un luogo di detenzione, di tortura e di morte. Nel momento in cui entravi tutto
ciò che era il tuo passato veniva cancellato. Esempio : numero sul braccio di
Auschwitz è il sostituto del nome delle vittime.
Alla base di questa idea del campo di concentramento c'è lo sterminio ma anche la
necessità e la voglia di ridere di quanto, determinate persone, riescano a ridussi a
piccole larve deboli quando vengono messe in condizioni estreme.
Primo Levi è importante sia per i sommersi e salvati ma soprattutto per le prime
testimonianze come “Se questo è un uomo” perché descrive bene questi passaggi di
deumanizzazione.
Primo Levi era della borghesia Torinese, ebreo integrato, cittadino italiano e infine un
chimico e come chimico è uno scienziato positivista e per questo, nonostante le
condizioni in cui stava, una volta uscito da Auschwitz riesce a cercare di avere
un'analisi metodologica su quello che gli era successo e arrivò persino ad incolpare
se stesso.
Primo Levi era un partigiano. Viene catturato e portato al campo di Fossoli che era
uno dei punti più importanti di smistamento in cui i fascisti consegnavano gli ebrei
italiani per passarli ai nazisti che gli caricavano sui treni che partivano per i campi di
concentramento della Germania.
Levi ricorda che venne fatto sapere a tutti gli internati che sarebbero partiti per una
destinazione ignota ma loro sapevano benissimo che la destinazione sarebbe stata la
Polonia o uno dei campi dell'est.
Levi dice che fecero sapere che per ogni persona assente all'appello saranno stati
fucilati 10 prigionieri compresi donne e bambini. Scappare non era moralmente così
facile perchè significava caricarsi sulla propria anima 10 morti.
Levi descrive in maniera molto dura il momento di passaggio della notte prima della
partenza quando si trovarono a dover fare i conti con un incubo che stava per arrivare.
C'è una dimensione psicotica di sdoppiamento della realtà per via di questa volontà
di restare attaccati con le unghie e con i denti alla normalità.
Il processo di disumanizzazione diventa realtà quando vennero chiamati pezzi e
non persone. 12 vagoni per 650 persone. Nel vagone di Primo Levi ci infilano 45
persone. I famosi treni di cui parlava Eichmann quando venne processato a
Gerusalemme erano in realtà dei treni merci che non era addatti nemmeno per le
bestie. Dentro non c'era acqua, cibo, riscaldamento e non c'era spazio.
Il treno è anche una metafora di un viaggio verso il fondo ma è sia una metafora
fisica che psicologica perchè ha a che fare con con chi rimane vivo e con chi deve
portarsi dietro la terribile esperienza.
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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche
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