Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il Potere
Potere è un sistema di complicità condiviso, il potere del potente viene dal basso, dalla complicità, dalla condivisione. Nessun potere si regge senza consenso. Un meccanismo per il mantenimento del potere è, ad esempio, togliere la libertà di stampa o limitare le manifestazioni in piazza. Il potere, essendo antimutamento, non è soltanto una dimensione che in qualche modo protegge se stesso, ma in qualche modo ci protegge. (la cultura umana non si trasmette biologicamente, si trasmette con l'imitazione e la ripetizione di gesti sempre uguali; io sono quello che sono grazie alle relazioni sociali che ho avuto in passato, uno scambio di modelli).
Organi del potere:
Il potere ha determinate caratteristiche:
- Ha un'origine naturale ed è quella di afferrare, incorporare, mangiare il potere viene rappresentato sempre da una bocca che ingloba; il potere ti può afferrare ovunque.
- La vera forma del potere è inseguire
(scappare assume un valore negativo).➔
3. Il potere ci controlla ovunque dio come un grande occhio.
4. Il re e il potere sono figure immobili, statiche. La figura del potere non ha la propria individualità perché essa presuppone che se casca quella figura, casca il sistema d’ordine.➔
5. Non lasciarsi afferrare c’è sempre qualcuno che non vuole farsi afferrare. Canetti dice ‘’organi del potere’’ proprio per spiegarci come esistano delle simbologie e delle azioni che hanno una radice nella predazione naturale e che noi oggi rappresentiamo o simbolizziamo in quelle che sono le azioni del potere. ➔
6. Digestione mi avete ‘’digerito’’ e poi mi buttate fuori. Siamo ancora legati a un immaginario arcaico.➔
C’è una vera psicologia del mangiare Canetti dice che non si è ancora studiato il legame antropologico tra il legame e il potere. Mangiare insieme è un segno di unità, è
L'atto della comunione che riproduce lo schema della muta (mangiamo insieme e ci dividiamo il cibo). Il re è l'incarnazione del grande predatore, del grande leone e mangia da solo.
Il sopravvissuto: L'ossessione del potere per l'antimutamento e per la morte produce una delle figure più importanti per Canetti la figura del sopravvissuto. Da un punto di vista biologico la sopravvivenza è una spinta innata che ogni creatura ha dentro di sé. Sopravvivere alla morte è l'istante, secondo Canetti, della potenza. C'è però una differenza tra la dimensione biologica di sopravvivere a un incidente o uno scontro e il far diventare la sopravvivenza il punto centrale della propria esistenza. L'animale non ha coscienza di morte, noi esseri umani si. Siamo all'interno di un sistema culturale umano che, eliminando la morte da un processo normale, la fa diventare qualcosa di esterno e quindi focalizza tutto sulla sopravvivenza.
Se lamorte non è parte del ciclo, il potere è sopravvivere, non morire. Come fa il sopravvissuto a non morire? Il termine sopravvivere significa vivere sopra, in tedesco è ''vivere➔a spese di qualcun altro''. Il potente è qualcuno che sopravvive a spese di qualcun altro il potentecerca di tenere la morte più lontano possibile da sé, sviandola su altri. Il potente come sopravvissuto siriconosce perché tiene lontana la morte e la svia sugli altri, non è coraggioso, non combatte in primalinea. Ci sono varie forme di sopravvivenza.➔Canetti parla dell'eroe è quello che non svia la battaglia ma la va a cercare. →Sia l'eroe che il sopravvissuto dedicano la propria vita alla relazione con la morte uno per tenerlalontana, l'altro per andare a sfidarla. Il vero potente non ama molto gli eroi o chi spicca come figura disopravvissuto perché essi gli rubano il palcoscenico.Diventano un problema, diventano qualcuno che possono sostituirlo o che hanno dimostrato che la morte si sconfigge andandole incontro e non stando nascosti. Le forme della sopravvivenza sono necessariamente non solo quelle del potere ma ci sono anche quelle biologiche, della vita: un solo spermatozoo è sopravvissuto. Già nel processo della generazione c'è un principio di sopravvivenza.
Gli elementi del potere ➔ Bisogna fare la distinzione tra forza e potere. Canetti fa l'esempio del gatto con il topo ci dice che in natura il topo è preoccupato del suo predatore ma non passa l'esistenza a preoccuparsi del gatto, si preoccupa nel momento in cui il gatto appare. ➔ Facendo l'esempio del gatto col topo, Canetti dice che il gatto ha la forza di catturare il topo le sue caratteristiche fisiche gli permettono di dare la forza di catturare il topo. Ma questa cosa non ha niente a che vedere con il potere perché una volta catturata la preda,
alla struttura sociale. Nel contratto c'è scritto che tutte le capacità violente e antisociali dell'essere umano, non devono essere usate individualmente ma verranno delegate a una figura terza, il leviatano. Questo leviatano garantisce il rispetto del contratto. Il leviatano è il prodotto della delega del potere, della forza e della violenza dei cittadini a un ente terzo che ha il compito di usare questo potere per imporre una volontà. Quindi i cittadini si sottomettono al loro stesso potere condensato sotto una figura unica.
Il leviatano di Hobbes centra con il gatto con il topo perché il topo si preoccupa del gatto nel momento in cui il gatto prova a catturarlo, per il resto della sua esistenza vive senza essere ossessionato dal gatto e vive scappando dal gatto. Canetti nel libro scrive "se le gazzelle avessero un dio, il loro Dio sarebbe il leone e invece di farsi cacciare porterebbero a lui una di loro scelta e uccisa in".
modo tale che lui non le terrorizzi dalla caccia’’. Noi, a differenza del topo, invece di scappare dal gatto, il gatto ce lo costruiamo. Questo perché pensiamo di poter avere una relazione di senso con la morte. Se la mia paura è la morte, il conflitto, la violenza, io costruisco il potere in qualsiasi forma e gli do il potere che deve usare per farci paura. I contrattualisti teorizzano anche il diritto di resistenza il diritto di non obbedire al potere, che in maniera troppo smarcata invece di garantire la sopravvivenza provoca distruzione.
Il problema è che ogni società costruisce il suo gatto e successivamente queste immagini confliggono tra loro. L’assurdo antropologico è che una creatura che invece di fuggire alla morte, ne costruisce un fantoccio e vi si sottomette perché questo tipo di morte agisce secondo delle regole, quella vera invece agisce a caso. Il vero potere è quando ti sottometti a qualcuno che ti minaccia.
di morte ma si astiene dall'agire questa minaccia fintanto tu corrispondi a quelle che sono le regole sociali, condivise o religiose. Il gatto è credibile proprio perché siamo consapevoli che lui detenga nelle nostre mani, la nostra vita e la nostra morte. Altri elementi del potere: 1. Raggiungere/afferrare sono direttamente legati alla dimensione predatoria: se gli organi del potere erano la bocca, i denti, il divorare; il raggiungere e l'afferrare sono un altro elemento. Una delle costanti del potere è quella di poterti catturare ovunque. 2. La folgore/il sovrano: la folgore è il tratto distintivo del potere del sovrano. 3. Il potere si caratterizza per il diritto di fare domande, potente è colui che può chiederti le cose, la risposta ci inchioda, ci determina, ci definisce; è una dimensione pericolosa per chi deve darla e il silenzio è una difesa. Capacità del potere di interrogare, il potere interroga per.difendersi dall'ametamorfosi. La capacità di interrogare è quella di grattare via la superficie. Le domande dannofastidio. ➔4. Il segreto al potere, per come lo percepiamo noi, piace nascondersi per spiare. Ancora una volta troviamo una caratteristica tipica del predatore. Il potere raccoglie dati sui cittadini e il silenzio rientra sia nel diritto di non rispondere che anche nelle caratteristiche del potere.➔5. Sentenziare, condannare, graziare una delle caratteristiche del potere umano è la minaccia di morte. Canetti parla di sentenza come malattia: sentenziare ordina il mondo, la sentenza è sempre una classificazione che impedisce la fluidità, la metamorfosi e a inchiodare qualcuno o qualcuna o un gruppo sociale a una definizione incontrovertibile. È per quello che la sentenza e la condanna sono elementi del potere, perché il potere è antimutamento. Quindi il potere sentenzia anche le nostre appartenenze e la definizione di
ciò che siamo. La sentenza crea una distanza. La grazia è un atto di potere perché con la grazia dimostri il proprio potere