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L'ARTE
L'arte è un evento creativo di comunicazione viva che comprende opera, artista, pubblico. È un gioco con una forma (regole culturali del proprio tempo) che produce una qualche trasformazione-rappresentazione esteticamente riuscita (= il creatore dell'opera d'arte e il suo pubblico sperimentano una qualche reazione, sia positiva che negativa). L'arte, per le società occidentali, si ritrova nella scultura, disegno, pittura, danza, musica, teatro, letteratura, ecc.
Le attività definite arte sono limitate dalle regole che indirizzano l'attenzione sulla forma delle attività che forniscono standard per valutarli. La forma è caratterizzata dallo stile (schema riconosciuto appropriato a un dato mezzo) e dai mezzi (utilizzati e riconosciuti culturalmente). L'arte viene valutata nella sua appropriatezza e perfezione tecnica dall'osservatore, che utilizza giudizi di carattere intellettuale, emotivo e morale.
Un establishment dell'arte formato da critici, storici dell'arte, scuole, musei e artisti di professione stabiliscono che cosa è arte e cosa non lo è: infatti distinguono tra arte e mestiere. La suddivisione in arte non è universale. Tutte le società umane hanno la capacità di praticare arte definiti dagli occidentali "arte primitiva" o "etnica". Certi oggetti fabbricati dai popoli tribali accedono al mercato globale dell'arte, che si trasforma in arte primitivi maschere rituali, dipinti religiosi, reliquiari, mobili, ecc. Sherry Errington distingue l'arte intenzionale (oggetti concepiti come arte) e l'arte per appropriazione (oggetti che sono divenuti opere d'arte perché qualcuno li ha definiti tali). Per essere considerato un'opera d'arte, un oggetto deve avere valore di esibizione, cioè qualcuno deve essere disposto a esporlo. Gli oggetti rituali tribali sono entrati
Nel mercato globale dell'arte in sistemi nazionali di compravendita in cui le persone producono arte primitiva per ottenere denaro per sopravvivere. Bigenho (antropologo e violinista), il cui lavoro ha l'obiettivo di analizzare le performance musicali in Bolivia, distingue tre diverse forme di autenticità:
- ESPERIENZIALE = intera esperienza sensoriale delle esecuzioni musicali;
- STORICO CULTURALE = come la musica viene rappresentata;
- UNICA = attività creativa e innovativa dei musicisti compositori, produzione personale e nuova del singolo artista (esempio: hip hop in Giappone, la danza Gbagba dei Baule in Costa d'Avorio).
I MASS MEDIA: UNA SERIE TELEVISIVA IN EGITTO
Oggi i mass media comprendono una vasta gamma di prodotti: i film, la radio, la televisione, i fumetti e il web. Per effetto dei processi globali, queste sono ormai fondamentali nella vita delle persone e possono essere visti come produzioni culturali. In molti paesi del mondo, le soap opera e le
Le serie televisive sono tra gli spettacoli di massa più popolari, seguiti da milioni di persone. L'antropologa Lila Abu-Lughod ha studiato una serie egiziana intitolata Hilmiyya Nights, trasmessa durante il Ramadan per oltre 5 anni. Il programma seguiva le vicende e le relazioni di un gruppo di personaggi dell'Hilmiyya, quartiere tradizionale del Cairo, a cominciare dalla fine degli anni '40 sino agli anni '90. L'azione principale ruotava intorno alle rivalità, agli alti e bassi finanziari e agli interessi amorosi di due uomini ricchi. Inoltre, la vita dei personaggi era collegata agli eventi della politica nazionale egiziana.
Nel corso degli anni '90, l'antropologa studiò due distinti gruppi di egiziane: donne povere della classe operaia del Cairo e contadine di un villaggio dell'altro Egitto. Per quanto riguarda le donne povere del Cairo, non erano interessate tanto ai messaggi politici o sociali, bensì a due personaggi femminili.
Le qualierano poco raccomandabili e finivano male, ma erano apprezzate perché sfidavano il sistema di regole morali, secondo cui le donne per bene devono rimanere modeste e tranquille. Tuttavia, entrambi i due gruppi accettavano le posizioni sulla moralità presentate dal programma solo quando avevano attinenza con il loro mondo, mentre ignoravano gli aspetti del programma che non rientravano nella loro esperienza.
In Egitto, la televisione ha determinato effetti misurabili: ad esempio, di sera le famiglie preferiscono rimanere a casa a vedere la TV, anziché scambiarsi visite tra vicini. Inoltre la TV può aver ampliato il numero di “esperienze” condivise tra generazioni e tra generi, dal momento che vecchi e giovani, uomini e donne, ora trascorrono del tempo insieme a guardarla.
Inoltre, le soap opera sono siti controversi, aperti a una molteplicità di interpretazioni, e non semplicemente luoghi da cui le élite possono trasmettere messaggi.
alle masse.
IL MITO
I miti sono narrazioni che raccontano il mondo in cui i vari aspetti sono arrivati a essere come li conosciamo. Il potere dei miti deriva dalla loro abilità di dare significato alla vita di coloro che li accettano. La verità dei miti sembra autoevidente, perché integrano le esperienze personali entro un insieme più ampio di concezioni relative al modo in cui funziona il mondo. Inoltre, i miti raccontano storie che riguardano il sacro, il cosmo, gli dei, il mondo naturale. Si possono riferire anche a narrazioni usate per validare relazioni di potere, che fanno apparire l'ordine sociale come naturale e preesistente. Trattandosi di storie che implicano un narratore e un pubblico, i miti sono delle rappresentazioni, prodotti di una raffinata arte verbale (e anche cinematografica); solitamente i contenuti riguardano gli eventi del passato o quelli del futuro. Spesso i narratori ufficiali di miti sono i gruppi che reggono la società:
anziani, leader politici, specialisti della religione. Il mito nasce:
- Se è compatibile semanticamente e formalmente con l'insieme dei miti della popolazione interessata;
- Esso diventa una storia generale ed esemplare se viene dimenticata e cancellata la sua origine individuale.
Questi due aspetti si plasmano con il tempo. I miti sono importanti sotto il profilo sociale perché, presi alla lettera, essi dicono alle persone da dove vengono e dove stanno andando e come dovrebbero vivere in questo momento. I margini entro cui i miti fondamentali possono essere oggetto di riflessione variano tra le differenti società.
Inoltre, le società si differenziano per il grado di adesione alle interpretazioni ortodosse dei miti fondamentali che esse richiedono ai propri membri. I miti possono giustificare le azioni del passato, spiegare quelle attuali, generare quelle future e per fare ciò, essi devono offrire spiegazioni plausibili per la nostra esperienza della natura.
dare una giustificazione a tali cambiamenti. Malinowski sottolinea quindi come i miti siano strettamente legati alla società e alla sua evoluzione nel tempo. Secondo Malinowski, i miti non sono semplici racconti fantastici, ma hanno una funzione sociale precisa. Essi servono a stabilire e giustificare l'ordine sociale esistente, fornendo una base di legittimazione per le gerarchie e le strutture di potere presenti nella società. Inoltre, i miti possono anche svolgere un ruolo importante nel rafforzare l'identità di un gruppo e nel definire i suoi confini. Nel suo studio sulle Isole Trobriand, Malinowski ha individuato come i miti delle origini siano strettamente legati ai legami di parentela e alla storia del luogo. Ogni gruppo, legato da vincoli di parentela, raccontava la storia dell'antenato del loro gruppo e del suo fratello emergendo dalle profondità della terra. Questo mito sanciva il diritto del gruppo di vivere su un determinato territorio e possedeva anche un insieme specifico di magie, abilità e mestieri. Malinowski ha anche scoperto che nella società trobriandese i clan erano classificati in base al prestigio e che per giustificare questa gerarchia si faceva ricorso a un altro mito. Inoltre, se gli assetti sociali cambiavano, anche il mito si adattava per dare una giustificazione a tali cambiamenti. In conclusione, Malinowski ha contribuito a una nuova comprensione del mito, sottolineando il suo legame con la società e la sua funzione di giustificazione dell'ordine sociale esistente. I miti non sono solo storie fantastiche, ma hanno una funzione sociale precisa e sono strettamente legati alla storia e all'evoluzione di una comunità.Giustificare il nuovo ordinamento. Levi-Strauss afferma che i miti hanno una struttura significativa a prescindere dall'uso che di essi si può fare. Il mito può trasformare un problema insolubile in una forma concreta e maggiormente accessibile. Da questo punto di vista, i miti non si limitano a parlare del mondo così com'è, ma lo descrivono come potrebbe essere; perciò il pensiero mitico può proporre altri modi di vivere la nostra esperienza. Levi-Strauss sostiene che queste alternative vengano spesso rifiutate in quanto impossibili, perciò anche se i miti permettono di giocare con verità autoevidenti, questo gioco rimane sotto stretto controllo. Tuttavia, il pensiero antropologico più recente adotta un approccio più riflessivo, in cui riconosce che i membri ordinari di una società sono spesso consapevoli di come i loro miti strutturano il significato, permettendo loro di manipolare il modo in cui i miti.
stessi vengono narrati o interpretati per raggiungere un effetto desiderato.
IL POTERE E L'ORGANIZZAZIONE SOCIALE (CAP.8)
L'ANTROPOLOGIA POLITICA si occupa di definire come nelle culture umane viene espressa la dimensione del potere, ossia tutte le situazioni della vita sociale in cui assistiamo a una forma di trasferimento dell'azione, dove qualcuno acquista il potere e la capacità di determinare il comportamento di qualcun altro in una determinata società.
Il potere è la capacità di trasformare una situazione data. Quando le scelte riguardano un intero gruppo sociale, si parla di potere sociale.
Eric Wolf sostiene che ci sono tre tipi di potere sociale:
- POTERE INTERPERSONALE = capacità di un individuo di imporre la propria volontà ad un altro.
- POTERE ORGANIZZATIVO = individui o unità sociali possono limitare le azioni altrui in particolari contesti.
- POTERE STRUTTURALE = organizza gli assetti sociali e controlla la
Occidentali sostenevano che lo Stato costituisse il prototipo del potere sociale civilizzato, costituito da popolo, territorio e sovranità, nonostante esso commetta i propri errori e abusi. Tuttavia, questa visione è stata messa in discussione da diverse correnti di pensiero.
Alcuni critici sostengono che lo Stato sia un'entità oppressiva e autoritaria, che limita la libertà individuale e impone regole e leggi ingiuste. Altri sostengono che lo Stato sia solo un'illusione, un'idea creata dalla società per giustificare l'esistenza di un governo centralizzato.
Indipendentemente dalle opinioni contrastanti, è innegabile che lo Stato abbia un ruolo importante nella società moderna. Esso fornisce servizi pubblici essenziali, come la sicurezza, l'istruzione e la sanità, e regola le relazioni tra i cittadini.
In conclusione, il concetto di Stato è complesso e dibattuto. Mentre alcuni lo considerano un elemento fondamentale per l'organizzazione sociale, altri lo vedono come un'entità oppressiva.