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DUE MODALITÀ/SISTEMI DI SCAMBIO:
1) Scambio equilibrato di beni il cui obiettivo è un loro bilanciamento successivo è basato sulla reciprocità: modalità di scambio più antica tipica delle società egualitarie (scambio di beni e servizi di uguale valore). La reciprocità può essere:
- Generalizzata: beni e servizi di uso comune, spesso tra persone che si conoscono bene
- Tipica: delle società acquisitive, tra parenti e amici. Esempio: la tazzina di caffè dono 'disinteressato' come la donazione di sangue, beneficenza, cure parentali. Non ci si aspetta cioè una ricompensa. Alcuni sostengono, tuttavia, che un dono veramente disinteressato non esista.
- Scambio di attesa: di beni o servizi dello stesso valore tra persone dello stesso status sociale. Se la controparte non ricambia, la relazione si spezza. Esempio: Kula (possedere
Le relazioni nodo centrale della kula e della società trobriandese è la reciprocità, che Malinowski vede come l'elemento che promuove la solidarietà sociale (influenza Durkheim) nella società trobriandese. Ogni aspetto e fase della vita sociale è caratterizzato da forme di scambio e reciprocità, da prestazioni che mettono in atto una solidarietà. Secondo Malinowski, il principio di reciprocità costituisce la base delle relazioni sociali e del diritto stesso presso le società primitive. La kula mostra anche che gli indigeni non vivevano, come si riteneva, in una sorta di magico isolamento (l'isolamento del buon selvaggio), o che praticassero solo commerci finalizzati ai guadagni personali, ma che potevano agire in modo organizzato, coordinandosi tra molti individui e pianificando le loro azioni e i viaggi. La kula, infatti, richiedeva una notevole pianificazione; non aveva fine.
Il testo descrive un sistema di scambio basato su un codice simbolico-sociale condiviso, in cui il possesso implica la generosità e il prestigio. La ricchezza è quindi associata alla generosità, che a sua volta alimenta il prestigio.
Un'altra forma di scambio descritta è la ridistribuzione, in cui i beni ricevuti da un gruppo vengono restituiti attraverso una forma pubblica, con un leader centrale che organizza la redistribuzione dei contributi di tutti i membri del gruppo. Questo sistema permette al gruppo di rimanere coeso, ma può causare diseguaglianze poiché ciò che si riceve non è sempre uguale a ciò che si è donato.
Il testo si focalizza anche sul concetto di "Big Man" (o uomo potente), ma non fornisce ulteriori dettagli su questo argomento.
BIG WOMAN) in Nuova Guinea il Big Man è un individuo carismatico che ha acquisito un consenso politico, prestigio, autorità e autorevolezza non per via ereditaria ma attraverso un sistema di redistribuzione basato su legami personali e partecipazione ad eventi rituali di generosità (clientelismo). Il Big Man mantiene relazioni politiche con molti villaggi e ha la responsabilità della semina, di eventi festivi, scambi commerciali e guerre. A volte è assistito da un gruppo di uomini che godono del rispetto dei suoi sostenitori.
2) Scambio squilibrato: trasferimento di beni dove una delle due parti coinvolte ha l'obiettivo di trarre profitto. Si declina in varie forme:
- Scambio di mercato: trattativa che non produce in genere un legame sociale e in cui le parti non necessariamente hanno una relazione personale. Molte transazioni di questo tipo avvengono in un mercato, luogo fisico dove avviene la
cacciatori-raccoglitori seminomadi) e i Lese (contadini e coltivatori) nella Repubblica Democratica del Congo tra i due gruppi ci sono partnership ereditarie di scambio, forte legame e scambio di prodotti alimentari scambio squilibrato a danno degli Efe ediscriminazione
MARCEL MAUSS E LA TEORIA DEL DONO
- Allievo e nipote di Durkheim (scuola francese)
- 1924 Saggio sul dono (Essai sur le don) opera più conosciuta di Mauss materialeetnografico preso da Boas (potlatch- Nord Ovest americano) e Malinowski (la kula melanesiana)
- esistenza nelle società primitive di complessi e articolati fenomeni di scambio e circolazione di beni lo scambio presso queste società come ‘fatti sociali totali’
- tali fenomeni (potlatch ekula) sono infatti legati a molti altri aspetti della società
Tre sono le regole del dono: dare (per mostrare potenza e ricchezza), ricevere (obbligo), ricambiare (restituire alla
pari o accrescendo)
- In base a queste tre regole si struttura il principio della reciprocità (carattere volontario e obbligato delle prestazioni di dono) caratterizzato dal vincolo e dall'obbligazione
- Oggi il dono viene concepito come qualcosa di assolutamente gratuito, disinteressato, e quindi senza aspettativa di ricambio
- ma questa accezione è una idealizzazione portata avanti dal cristianesimo
- nelle società 'primitive' e nelle società antiche (ma anche in alcune forme della società contemporanea) il dono è al contrario interessato e produce socialità obbligatoria (relazioni sociali)
- Mauss dimostra che il dono, sia nel passato (società antiche) che nelle società 'primitive', come la concezione contemporanea vuole fare credere: il donare è nell'interesse del donatore, così come il contraccambiare è nell'interesse del donatario