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nella famiglia e in gruppi di parentela costruiti su di essa. Morgan fu uno dei pochi teorici dell’ottocento a
condurre ricerche sul campo. Il dibattito sulla matrilinearità e patrilinearità portò a porre l’attenzione sul
secondo termine. Tra gli argomenti di particolare interesse tra l’ottocento e il novecento troviamo la
religione, in particolare il totemismo, ossia la rappresentazione simbolica del sociale per mezzo del
naturale. La religione attirò studiosi come Taylor e Frazer: il primo sostiene che in ogni società esiste
un’essenza spirituale, il seconod è famoso per aver scritto Il ramo d’oro.
l’evoluzionismo multilineare, concepito da Julian Steward si basa sull’assunto che le cose accadono e
cambiano nello stesso modo in tutte le parti del mondo.
Il neodarwinismo comprende due principali scuole di pensiero: la sociologia e il pensiero rivoluzioni sta.
4.
Il diffusionismo mette l’accento sulla trasmissione di cose da una cultura ad un’altra: un presupposto
implicito è che l’umanità non è creativa, in quanto inventa solo una volta. Il diffusionismo ha origine nella
tradizione filologica ottocentesca, che ipotizzò connessioni storiche tra tutte le lingue di origine
indoeuropea.
Muller in particolare diffuse l’idea dell’unità della psiche. Il diffusionismo divenne rilevante nell’opera dei
geografi antropologici tedeschi e austriaci alla fine dell’ottocento. Il primo grande diffusioni sta fu Friedrich
Ratzel, che si oppose all’idea dell’unità della psiche: sosteneva infatti che i singoli oggetti delle culture
tendessero a diffondersi, mentre gli interi complessi culturali si trasmettono con la migrazione. Presto la
coesistenza tra evoluzionisti ed evoluzionisti sarebbe stata messa in discussione in Gran Bretagna.
Perry sostenne che l’Egitto fosse l’unica fonte culturale da cui si diffusero le altre culture: questa posizione
venne conosciuta come diffusionismo eliocentrico (dal culto del sole egiziano). Oggi il diffusionismo è quasi
scomparso in antropologia: le principali correnti sono quella americana e quella della comparazione
regionale.
Boas, Lowie, Sapir e Kroeber contribuirono a sviluppare la nozione di area culturale. E’ utile distinguere tra
3 tipi di comparazione:
- Illustrativa: comporta la scelta di esempi per sottolineare la differenza o la similarità;
- Globale (per campione): comporta il confronto di un campione di società per trovare relazioni
statistiche;
- Controllata: comporta la restrizione del campo delle variabili.
5.
Funzionalismo: è la prospettiva che ha a che fare con le azioni tra individui, i limiti imposti dalle istituzioni
sociali e le relazioni tra i bisogni individuali e la soddisfazione di tali bisogni attraverso quadri sociali e
culturali.
Struttural-funzionalismo: tende a preoccuparsi meno delle azioni e dei bisogni individuali e più della
posizione degli individui nell’ordine sociale.
La fonte più importante per le teorie struttural-funzionaliste è la sociologia di Durkheim. Lo strutturalismo è
legato all’antropologia malinowskiana, in particolare per la ricerca sul campo. Malinowski affermò che è
alla base della sua teoria stavano un insieme di 7 bisogni biologici e le risposte culturali ad essi
corrispondenti. Radcliffe Brown si interessò delle istituzioni sociali: sosteneva che gli antropologi avrebbero
dovuto studiare solo ciò che trovavano sul campo. La concezione che aveva della cultura era sinonimo di
inculturazione o di socializzazione. Usò l’espressione “forma strutturale” per indicare ciò che gli altri
avevano di solito chiamato “struttura sociale” e “struttura sociale” per intendere quello che gli altri
chiamavano invece “dati”.
Il punto di vista di Kroeber era che le terminologie di parentela riflettono non la società, ma la psicologia
(proprietà formali del pensiero umano): quest’ultima determina la terminologia attraverso il linguaggio.
Secondo Rivers la terminologia di parentela deriva direttamente dai fatti sociali: poteva essere utilizzata
come una sorta di archeologia linguistica per comprendere i mutamenti storici delle organizzazioni sociali.
Radcliffe-brown criticò entrambi: la terminologia ha una connessione con la società contemporanea.
6.
Gli approcci processuali e il marxismo acquisirono importanza nell’antropologia degli anni ’70. Tra i
sociologi, la cui comprensione dei processi sociali e dell’azione individuale ha influenzato le idee
antropologiche, si segnalano Simmel e Weber. In un primo momento gli antropologi si sono basati
fortemente sul funzionalismo e sullo strutturalismo, ma dagli anni ’50 iniziarono ad esaminare le loro
lacune e a riadattarle. Il principale fautore del transazionalismo fu freddi Barth: i suoi modelli di studio si
sono rivelati validi per lo studio dell’etnicità e del nazionalismo.
La scuola di Manchester raggiunse il suo apice dagli anni ’50 ai ’70. Due personaggi risaltano su tutti gli altri
per aver fornito alla scuola le sue caratteristiche peculiari: Max Gluckman e Victor Turner.
Durante gli anni ’60 emerse la scuola marxista. Il concetto più importante è quello del modo di produzione
basato sul concetto espresso da Marx ne Il capitale. Altrettanto importanti sono i ocncetti di struttura e
sovrastruttura, centro e periferia.
Claude Meillassoux era critico nei confronti dello strutturalismo di Levi- Strauss, poiché tralasciava la
questione dello sfruttamento e delle cause materiali delle trasformazioni nei sistemi di parentela. Mentre
lo strutturalismo marxista e l’interesse del lavoro e del capitale erano di interesse tipicamente europeo, in
Nord America si diffuse l’economia politica, che pone l’accento sui processi storici.
7.
Relativismo descrittivo: la variabilità culturale e la psicologia produrranno una differente comprensione
culturale e psicologica a seconda della popolazione.
Relativismo normativo: ogni cultura giudica le altre in conformità ai propri criteri interni, non esistono
criteri universali di giudizio tra culture. All’interno di questa corrente troviamo il relativismo cognitivo e
quello morale.
E’ importante distinguere tra un determinismo culturale generico (che assume l’esistenza di uno schema
culturale universale tipico solo dell’uomo all’interno del quale le culture variano) e un determinismo
culturale particolare ( secondo il quale non esiste una cosa del genere). Il primo grande relativista in
antropologia fu Boas.
Boas e i suoi allievi utilizzarono l’ideologia relativista per prendere posizione contro il razzismo,
l’antisemitismo e il fanatismo nazionalista. Boas si oppose all’idea della superiorità razziale e
all’evoluzionismo, che considera una speculazione sul passato. Prosegue sostenendo che i popoli sono
primitivi o avanzati a seconda di quello che si prende in considerazione.
Cultura (Taylor) : il complesso unitario che include la conoscenza, la credenza, le arti, la morale, le leggi e
ogni altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo come membro della società.
Lucien Levy-Bruhl rifiutò la nozione dell’unita della psiche e sostenne che il pensiero primitivo era
qualitativamente diverso da quello logico.
Esistono due filoni abbastanza importanti del pensiero relativista in antropologia: la prospettiva
modernista( che si concentra sulle proprietà formali del pensiero) e quella post modernista (che si
concentra sulle interazioni tra gli individui). I primi chiamarono la loro disciplina etnoscienza, il cui
principale esponente fu Charles Frake.
8.
Il termine strutturalismo si riferisce a quelle prospettive teoriche che mettono in primo piano la forma
rispetto alla sostanza. Ci sono alcune somiglianze con lo struttural-funzionalismo, in quanto entrambi si
interessano alle relazioni tra le cose. Tuttavia lo struttural-funzionalismo trova l’ordine all’interno delle
relazioni sociali; gli strutturalisti sono interessati anche alle strutture di pensiero.
Il pensiero strutturalista è entrato in antropologia con la critica letteraria. Il linguista Ferdinand De Saussure
è lo strutturalista più importante, di particolare rilievo è la sua opera “corso di linguistica generale”.
Introdusse inoltre 4 distinzioni chiave: diacronico e sincronico; langue e parole; sintagmatico e associativo;
significante e significato.
Il tratto caratteristico del contributo di Levi-Strauss è stato la ricerca della struttura di tutte le strutture
possibili, ponendo la sua attenzione sui sistemi di parentela. Gli strutturalisti britannici hanno avuto la
tendenza a lavorare in direzione opposta, concentrandosi su linguaggio, religione sistemi simbolici ed
emozioni.
9.
Il post strutturalismo occupa una posizione ambigua in antropologia, in quanto svolge la sua attività fuori
dall’antropologia sociale, ma ha puntato molto la sua attenzione sul potere e sulla decostruzione di colui
che scrive. Il suo tratto caratteristico è la riluttanza ad accettare la distinzione tra soggetto implicita nel
pensiero strutturalista, in particolar modo quella di Saussure. Derrida ruppe con lo strutturalismo nel
tentativo di esporre quello che riteneva l’errore di ogni analisi che accettasse la totalità del testo come
unità di analisi. Bourdieu combatté contro una nozione statica di struttura: il suo concetto più importante è
l’habitus, culturalmente definito.
Anche i ragionamenti di Foucault furono rivolti contro un approccio semplicemente strutturalista. In
particolare si concentrò sul potere e la conoscenza, sulla forza del potere di manipolare un sistema.
La critica femminista si sofferma sul genere, come principio strutturante delle società umane.
L’antropologia femminista crebbe a partire dall’antropologia “delle donne”, e la differenza fondamentale
tra le due consiste nel fatto che è la concezione delle relazioni di genere ad essere centrale nell’impresa
femminista. Una delle figure chiave ddella prima fase di sviluppo dell’antropologia femminista fu un uomo,
Edwin Ardener, che sostenne che i gruppi dominanti mantengono sempre il controllo dell’espressione. Gli
antropologi che hanno scritto sul genere si sono accostati alla materia con due punti di vista: il genere
come costruzione simbolica e il genere come sistema di relazioni sociali.
Un nuovo tema, derivato sia dalla teoria femminista, sia dagli interesse di Foucault è l’incorporazione, che
considera il corpo come fonte di identità. Gregory Bateson studiò i conflitti in termini di esibizionismo e
ammirazione. L’approccio di Mary Douglas è essenzialmente strutturalista: l’analisi griglia-gruppo è un
metodo per descrivere e classificare culture e società.