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MALINOWSKI E L'ANALISI FUNZIONALISTA DELLA CULTURA
L'antropologo inglese Bronislaw Malinowski (1884-1942), uno dei rappresentanti nonché fondatore dell'antropologia sociale britannica, sostiene invece che ogni cultura formi un sistema i cui elementi sono interdipendenti, e ogni usanza, ogni idea, ogni credenza abbiano una determinata funzione vitale per quella cultura.
Secondo Malinowski, ogni cultura deve essere analizzata in una prospettiva sincronica. Nasce grazie a lui il funzionalismo: nuovo metodo di ricerca sul campo per cui si inizia da zero e, mentre si studia la cultura partecipante con osservazione diretta e (termine da lui coniato, come unico metodo per conoscere in profondità l'alterità culturale che si sottrae all'etnocentrismo*), si prendono appunti. L'antropologo diventa un ricercatore che produce documenti mentre è sul campo (per questo ricerca sincronica).
Per spiegare questo carattere funzionale, Malinowski sviluppa la teoria dei bisogni.
delle culture, M. elabora la che studia l'uomo in quanto appartenente alla specie animale. Perciò l'individuo deve necessariamente rispondere ad una serie di bisogni fisiologici (quali nutrirsi, riprodursi..) che M. definisce fondamentali. La cultura è essa stessa istituzioni.una risposta a questi bisogni, e vi risponde creando Per cui l'oggetto di studio dell'antropologia non sono i fatti culturali, bensì le istituzioni e le relazioni che le interconnettono. etnocentrismo: È la tendenza a giudicare la storia, la struttura sociale e la cultura dei gruppi umani diversi dal proprio gruppo di appartenenza secondo i valori propri di questo, tenuto come ideale centro e punto di riferimento dell'analisi. ("Mettere al centro la propria etnia"). 3. LA SCUOLA DI "CULTURA E PERSONALITÀ" Secondo questa corrente non esiste la cultura come realtà "in sé" al di fuori degli individui,Nonostante mantenga una certa indipendenza da essi. L'interrogativo per cui è presente la cultura negli individui? 6E. Sapir sostiene come non siano gli elementi culturali a rimanere invariati ed essere trasmessi da una cultura all'altra, ma i comportamenti concreti degli individui propri di ciascuna cultura. La questione fondamentale che si pongono gli studiosi appartenenti a questa scuola è quella della personalità (senza mettere in discussione l'unità umana) ossia come si è giunti da individui aventi inizialmente stessa natura, a tanti tipi diversi di personalità? La loro ipotesi fondamentale è che alla pluralità delle culture debba corrispondere una pluralità di tipi di personalità.
RUTH BENEDICT E I "TIPI CULTURALI" tipi culturali Benedict, allieva e poi assistente di Boas, ipotizza l'esistenza dei che si caratterizzano per ia priori. loro orientamenti generali
E le selezioni significative tra le possibili scelte arco culturale. Essi sono collocati all'interno di un che li include tutti (sono un numero limitato), e ogni cultura può metterne in atto solo uno, distinguendosi dalle altre per il proprio pattern (modello/tipo/configurazione), e resta coerente con le proprie "scelte culturali" -> è questo che definisce la cultura: non la presenza/assenza di uno o più tratti culturali, ma la coerenza generale, l'orientamento globale verso quella scelta (che sarà quindi lo schema generale da seguire per gli individui appartenenti a quella cultura).
MARGARET MEAD E LA TRASMISSIONE CULTURALE
L'allieva più famosa di Boas. Si concentra sul modo in cui l'individuo riceve la cultura e le conseguenze sulla formazione della propria personalità -> trasmissione culturale e socializzazione della personalità.
Nel 1935 conduce una nuova ed importante ricerca in Nuova Guinea (Oceania)
dove studia tre diversee temperamento in tre società primitive": società: arapesh, mundugumor e chambuli. "Sesso Riesce così a dimostrare che le personalità maschili e femminili come universalmente intese dettate dalla biologia, non esistono. -Arapesh->Popolazione pacifica, educazione improntata all'affettività, sensibilità (sia maschi che femmine); -Mundugumor->Sistema educativo improntato all'aggressività, alla rivalità (m/f); -Chambuli->Differenza uomini-donne. Le donne detengono il potere economico, vanno in guerra.. gli uomini pensano alla casa, alle attività cerimoniali ed estetiche. I tratti maschili e femminili non sono legati al sesso, ma alla cultura. Tesi: La personalità individuale non si definisce attraverso i caratteri biologici, ma attraverso il modello culturale vigente, il quale la influenza sin dalla nascita attraverso stimoli e divieti più o meno.modo: le istituzioni primarie, che includono la famiglia, la scuola e la comunità, e le istituzioni di base, che sono i modelli culturali e sociali che influenzano la formazione della personalità. Secondo Kardiner, l'inculturazione avviene attraverso l'interazione con queste istituzioni, che trasmettono i valori, le norme e le tradizioni della cultura di appartenenza. Linton e Kardiner sostengono entrambi che la personalità di base è influenzata dalla cultura, ma riconoscono anche che ci sono differenze individuali all'interno di una cultura. Questo significa che, mentre esistono tratti comuni a tutti i membri di una cultura, ogni individuo ha anche la propria unicità psicologica. In sintesi, l'inculturazione è il processo attraverso il quale un individuo acquisisce la cultura di appartenenza e sviluppa la propria personalità di base. Questo processo avviene attraverso l'interazione con le istituzioni primarie e di base, che trasmettono i valori e le norme culturali. Tuttavia, è importante ricordare che esistono anche differenze individuali all'interno di una cultura.senso:istituzioni secondarie(famiglia e sistema educativo) e in risposta a queste vengono create le (sistemi divalori e credenze), che fanno evolvere la cultura nel corso del tempo (margine di variabilità individuale).K. sostiene la possibilità che esista più di un comportamento dominante all'interno di un gruppo/società.L'ANTROPOLOGIA CULTURALE (critiche e meriti)Una delle maggiori critiche rivolte all'antropologia culturale americana è quella di utilizzare un sistema teorico unificato per identificare il culturalismo (essenzialismo/sostanzialismo che interpreta la cultura come realtà a sé) , quando invece si dovrebbe parlare di "culturalismi".relativistaIl dibattito cruciale riguarda l'impostazione delle culture, ossia la tendenza a studiare le culture come realtà autonome e specifiche, per cercare di comprendere se questa impostazione sia una concezione teorica o piuttosto un'esigenza.metodologica. Inizialmente con Boas è un'esigenza metodologica in risposta all'evoluzionismo, per affermare la necessità a priori di studiare le culture individualmente prima di poterle comparare. Un contributo importante dei culturalisti è ravvisabile nella divisione tra ciò che è natura nell'uomo, e ciò che dipende invece dalla cultura (fenomeni di incorporazione della cultura).
LÉVI-STRAUSS E L'ANALISI STRUTTURALE DELLA CULTURA
La concezione di totalità culturale dell'antropologia americana viene ripresa e rivisitata dal teorico francese Claude Lévi-Strauss, che definisce la cultura come un insieme di sistemi simbolici quali il linguaggio, le regole matrimoniali, i rapporti economici, l'arte, la scienza e la religione. Ciascuno di essi contribuisce a esprimere aspetti della realtà fisica e sociale e le relazioni che vi intercorrono. Lévi-Strauss riprende da Ruth Benedict quattro idee essenziali:
le diverse culture sono definite da un determinato modello (pattern), esiste un numero limitato di tipi culturali, per identificare le possibili combinazioni culturali il metodo migliore è studiare le società primitive, ed infine l'idea che queste combinazioni siano inconsapevoli e slegate dai singoli individui. L'invariabilità della cultura. Ma ciò su cui effettivamente cerca di focalizzarsi S. è l'idea di individuare strutture inconsapevoli. Queste invarianti/universali culturali. L'antropologia strutturale si pone dunque l'obiettivo di individuare le ina priori pratiche di ogni società umana. Universalità "della" cultura e particolarità. Metafora di S. del gioco delle carte per spiegare il rapporto tra "delle" culture -> le distribuzioni casuali di carte si compiono ad insaputa dei giocatori, che le subiscono. Ma con una stessa mano di carte giocatori diversi non giocheranno la stessa.partita.Seguendo la metafora, scopo dell'antropologia è individuare e descrivere tutte le partite possibili.
CULTURALISMO E SOCIOLOGIA: LE NOZIONI DI "SUBCULTURA" E DI "SOCIALIZZAZIONE"
Scuola di Chicago,Prima della comparsa dell'antropologia, i sociologi, fondatori della erano sensibili alladimensione culturale dei rapporti sociali, e con lo sviluppo dell'antropologia culturale si moltiplicano glicomunità urbane.studi delle Per cui i sociologi acquisiscono metodi e tecniche antropologiche perstudiare queste comunità di piccole/medie città o quartieri, come fossero dei microcosmi rappresentatividella società intera.
La società americana però è profondamente diversificata e frammentata, per cui questi studi presto portanosubcultura:alla formulazione del concetto di ogni gruppo sociale assume i caratteri di una determinatasubcultura, pur condividendo una cultura globale.
Nelle società complesse,
rispetto a quelle "primitive", diventa normale l'adozione di modelli più flessibili vista la loro natura eterogenea. Inoltre, analizzando i fenomeni definiti di (vedi movimento hippy degli anni '60/'70) essi vengono collocati come forma di manipolazione della cultura globale di riferimento alla quale tentano di opporsi-> invece di indebolire il sistema culturale contribuiscono a rinnovarlo, favorendo lo sviluppo delle dinamiche individuali. Conclusione: la contro-cultura non è altro che essa stessa una subcultura. Un'altra questione sulla quale i sociologi si sono soffermati è quella della socializzazione, da intendere come processo di integrazione di un individuo ad una società/gruppo particolare. Questo nodo è centrale anche nell'opera di Durkheim, nonostante non utilizzi esplicitamente il termine "socializzazione". Egli sostiene come l'educazione sia la chiave di volta pertrasmettere agli individui l'enorme impatto sociale e culturale della società di cui fanno parte, e grazie alle quali si crea solidarietà.