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ANTROPOLOGIA STRUTTURALE FRANCESE (seconda metà del ‘900)

Lévi-Strauss: “Le strutture elementari della parentela” parte dalla critica dei suoi predecessori per formulare una teoria

della proibizione dell’incesto, delle origini della cultura e dello scambio matrimoniale. 1) Morgan, spiegazione

eugenetica, rigettata per 1. ‘chiaroveggenza genetica’ e 2. oggi si pensa che la lunga tradizione di pratica esogamica sia

la causa degli esiti negativi dell’unione tra consanguinei 2) Repulsione psicologica, rigettata per 1. Freud sostiene ci sia

un desiderio represso 2. Non ci sarebbe bisogno di proibire 3) Spiegazione sociologica, proibizione nasce dalla pratica

del matrimonio per cattura, rigettata per generalizzazione arbitraria di fenomeni contingenti 4) Durkheim, conseguenza

dell’esogamia: clan=totem, sangue del clan=sangue mestruale delle donne del clan. Proibizione per rispetto religioso.

Rigettata perché non presenta i caratteri di evidente necessità logica. Per Lévi-Strauss la proibizione dell’incesto è

l’unica regola sociale a possedere il carattere dell’universalità; lui pone l’accento sul carattere prescrittivo e non

proibitivo > invito ad accoppiarsi con donne di altri gruppi, principio dello scambio reciproco: esogamia permette la

creazione di sistemi di comunicazione e scambio tra i gruppi. A questa teoria si lega quella dell’atomo di parentela:

unità minima composta da quattro individui, lo zio materno risulta sempre detenere sul figlio un’autorità inversamente

proporzionale a quella esercitata dal padre. Atomo come elemento irriducibile della parentela conferisce all’alleanza

matrimoniale un ruolo più importante di quello della consanguineità nel processo delle strutture parentali > Teoria

generale della parentela. Lévi-Strauss espone anche una teoria ristretta della parentela: analisi delle strutture elementari

della parentela, ossia quei sistemi che prescrivono il matrimonio con certe categorie di parenti [≠strutture complesse, la

scelta del coniuge è legata a fattori economici o psicologici]. La struttura più elementare è il matrimonio tra cugini

incrociati; distinzione tra cugini incrociati e cugini paralleli discrimina automaticamente gli individui consentiti da

quelli proibiti. Esempio è nella struttura dei bororo dell’Amazzonia, modello dualista, caso perfetto > tra i bororo il

matrimonio tra cugini incrociati bilaterali è un modello di unione altamente apprezzato perché si accorda con

l’organizzazione dualista che per costoro è il ‘modello’ della società.

Tutti questi fenomeni [matrimonio tra cugini incrociati, regole dell’esogamia, organizzazione dualista] sono esempi

della ricorrenza di una struttura fondamentale > reciprocità, elemento costante dei fenomeni di parentela; elemento di

provenienza inconscia, relazione già data nel momento stesso del passaggio dalla natura alla cultura. Inconscio

strutturale. Radcliffe-Brown vedeva la struttura sociale come una serie di relazioni concrete tra individui/gruppi; Lévi-

Strauss considera tale struttura come prodotto di una struttura ‘più profonda’: struttura come categoria dello spirito

umano, fatta di categorie vuote, di opposizioni prive di contenuto. Queste strutture nascoste connaturate al pensiero si

manifestano nei modelli [matrimonio tra cugini incrociati, organizzazione dualista ecc]. L’antropologo deve scoprire, a

partire dai modelli, le strutture inconsce > risulta così che i bororo hanno inconsciamente un’organizzazione

innanzitutto tripartita (superiore, media, inferiore), poi dualista. Struttura che si nasconde sia dietro al modello conscio

che a quello inconscio. Logica binaria e oppositiva che plasma le rappresentazioni della realtà naturale è la stessa logica

binaria e oppositiva dei sistemi fonologici studiati dalla linguistica strutturale. Cultura = Linguaggio > entrambe forme

di comunicazione. Interpretazione del totemismo: semplice sistema di classificazione, nessuna unione mistica o

prelogica con le creature; sono “buoni da pensare”, offrono un repertorio da cui attingere per le classificazioni,

relazioni, opposizioni: pensiero primitivo si esercita su cose concrete invece che astratte. Totemismo frutto di

atteggiamento mentale che prende dati dall’esperienza sensibile per costruire sistemi di classificazione e relazioni >

conversione di un codice in un altro > sistema di trasformazione. Sistemi di trasformazione individuano la possibilità

che il pensiero avrebbe di passare da un sistema di classificazione ad un altro: totemismo australiano e caste hindu,

apparentemente opposti, in realtà riconducibili l’uno all’altro.

Così le unità costitutive del mito (mitemi) sono assimilate alle unità costitutive della lingua (fonemi) > entrambi i

sistemi vivono su relazioni di scarto, differenza, contrasto, opposizione, complementarietà tra ingredienti elementari.

“Tristi tropici”: distinzione tra società calde e società fredde = progresso della società occidentale nasce dai disequilibri

interni da cui trae energia per alimentarsi ma anche per bruciare il mondo. Perdita di unità tra universo naturale e

sociale, si è perduta la convivenza con altre specie e forme di vita sociale. Tristi tropici è un atto di denuncia, tristezza

frutto della devastazione portata dagli occidentali: figura dell’antropologo incarna il rimorso dell’Occidente.

POST-FUNZIONALISMO BRITANNICO (1950-1970)

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Gluckman: fondatore della Scuola di Manchester (di cui fa parte anche Turner), integrazione della società non è un

semplice adattamento reciproco degli elementi che la compongono la un aggiustamento di fenomeni contraddittori e

conflittuali > fondamentale instabilità per dinamiche di competizione (contrapposizioni individuali), lotta (contrasti

ricorrenti, più profondi ma ancora a livello individuale), conflitto (opposizioni interne alla struttura, che non alterano il

modello) e contraddizione (relazioni tra principi e processi discrepanti interni alla struttura sociale che conducono a un

cambiamento radicale del modello). Funzione del rituale > ristabilimento dell’equilibrio sociale, atto liberatorio. Rito

come metafora del conflitto che renda espliciti agli individui i principi da cui deriva l’unità della loro società. Metodo di

analisi dinamica dei casi: da istituzioni a individui, da norma a azione.

Turner: dramma sociale, contrapposizione tra due principi fondamentali nella società ndebu: discendenza matrilineare e

residenza virilocale, obiettivi contraddittori e generatori di conflitto. Assetto reale della società ndebu è il risultato

dell’aggiustamento reciproco; ordine che si genera dal conflitto e rituale come metafora di quest’ultimo (Gluckman).

Riti non chiamano in causa direttamente i membri della comunità ma fanno uso di simboli, che vanno analizzati su 3

livelli: esegetico (interpretazione locale del significato), operazionale (modo in cui vengono utilizzati), posizionale

(contesto della loro utilizzazione) > valore polisemico, significano cose diverse in base a dove sono posti. Simboli

‘attivati’ nel corso della celebrazione dei riti (soprattutto quelli di passaggio, che prevedono fasi liminali) in cui le

contraddizioni sociali hanno modo di essere espresse in forma simbolica. Distinzione tra societas (dimensione della

norma e delle regole strutturali) e communitas (situazioni in cui gli individui vivono una fase liminale).

Leach: mise in dubbio l’assunto fondamentale del funzionalismo strutturale: l’equilibrio; società kurde erano sottoposte

a forze esterne (shan) e quindi a un flusso costante di cambiamento potenziale. Critica alla considerazione della società

e della cultura come ‘sistemi chiusi’. Struttura sociopolitica dei kachin sottoposta a ricorrenti ‘collassi strutturali’,

continuum di forme sociopolitiche compreso tra due estremi: aristocratico (gumsa) [imita il sistema sociale stratificato

stabile dei vicini shan] e egualitario (gumlao). Reciproche trasformazioni dovute a contraddizioni interne al sistema,

sistema oscillatorio. Ulteriore elemento innovativo: analisi di rete per indagare sfere di azione non riconducibili a

schemi normativi, studio di realtà complesse.

Barth: Ridefinizione delle nozioni di gruppo e confine etnico, rifiuto di considerare le comunità studiate come entità

chiuse e circoscritte. Gruppo etnico non è un’entità immutabile, né è definibile in base a criteri culturali, territoriali o

linguistici, ma in base ai criteri che gli interessati elaborano per sentirsi uniti tra loro e per stabilire una distinzione tra sé

e gli altri: dinamiche, pratiche e simboliche [segnali o segni manifesti / fondamentali orientamenti di valore], che tali

gruppi producono allo scopo di stabilire dei confini tra sé e gli altri gruppi; produzione del confine etnico. Il confine può

essere attraversato al fine della produzione sociale della differenza culturale: strategie contingenti che assicurando la

continuità del gruppo etnico a livello di autorappresentazione, gli consentono tuttavia di interagire con gruppi diversi.

ANTROPOLOGIA FRANCESE (1950-1980)

• Prospettiva DINAMISTA: prospettiva dinamica che vuole cogliere le dimensioni della storia, del movimento, della

contraddizione e della trasformazione sociale.

Balandier: ‘situazione coloniale’: dominio imposto da una minoranza straniera razzialmente e culturalmente diversa, in

nome di una superiorità razziale o etnica e culturale affermata in maniera dogmatica, ad una maggioranza autoctona

inferiore sul piano materiale. Carattere antagonistico delle relazioni che si instaurano e necessità per mantenere il

dominio di ricorrere alla forza ma anche ad un insieme di pseudogiustificazioni e comportamenti stereotipati > Questa

situazione sengava la vita delle società studiate dagli antropologi, bisogna assumere una prospettiva diversa da quella

che le aveva definite società ‘prive di storia’. Due dinamiche: interna ed esterna: ogni società è un’entità in grado di

trasformarsi sulla spinta delle proprie contraddizioni interne; ma qualunque società subisce anche la pressione di forze

sociali esterne che la chiamano a rimodellare le proprie istituzioni, strutture e credenze. Inventore dell’espressione

‘Terzo Mondo’ [= terzo stato, escluso].

Bastide: studiò fenomeni di forte e prolungato contatto culturale. Anche Bastide vede una doppia causalità

(interna/esterna) a guidare la dinamica sociale. Causalità esterna è per Bastide anche il passato. “ Religioni africane in

Brasile”: situazioni di sradicamento culturale, situazione di ‘nevrosi culturale’ che si manifesta in un attaccamento

esasperato alla religione an

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
8 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher m.castel di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Ciabarri Luca.