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8.3 G. BATESON, EIDOS E ETHOS NELLE CULTURE

Gregory Bateson (1904-1980) è un pensatore dello struttural-funzionalismo britannico che ha sintetizzato nella sua antropologia elementi di relativismo culturale, filosofia storicistica e psichiatria. Le sue opere sono difficili e complesse.

N.B. Secondo lo struttural-funzionalismo ogni società può essere suddivisa in numerosi sottosistemi che corrispondono alle istituzioni (es. famiglia). Perciò, ogni cultura viene analizzata individuando le istituzioni e il loro funzionamento. Tuttavia, questo metodo può produrre equivoci derivati da un eccesso di preoccupazione empirica (trovare il modo di descrivere i comportamenti umani in maniera analitica) o di semplificazione (suddivisioni irreali e possibilmente errate).

Nel testo "verso un'ecologia della mente" si interessa al problema di come si forma il pensiero sulla realtà. Egli ritiene che le scienze umane, essendo empiriche, non

possano produrre una conoscenza certa come quella delle scienze dure. Perciò, sottolinea la necessità di unire aspetti intuitivi (percezione esterna) e deduttivi (organizzazione della percezione attraverso criteri esplicativi certi).

N.B. Il processo di formazione delle idee nella mente è molto complesso perché influenzato da fattori razionali ed irrazionali, capacità logiche, pratiche ed estetiche, dal contesto, dal rapporto con la natura etc…

Nel testo "Naven" ('36) descrive il rituale di travestimento della popolazione nuovo guineana Iatmul. Durante la cerimonia le donne e gli uomini indossano gli abiti dell'altro sesso per esprimere sentimenti che culturalmente non appartengono al loro genere (es. orgoglio per le donne). Da ciò si può risalire alla struttura culturale e leggere sia gli effetti psicologici, economici e politico-sociali sia le modalità emotive con le quali il soggetto agisce.

Secondo Beatson

in ogni società è presente un: - Eidos: è la struttura culturale, intesa come il contenuto cognitivo manifesto del comportamento. - Ethos: è la funzione emotiva (soddisfazione) che sottende il comportamento umano, espressione di un sistema culturalmente uniformato di organizzazione degli istinti e delle emozioni degli individui.
La cultura non è un'astratta totalità, ma è agita in comportamenti che hanno una dimensione cognitiva e una emozionale e si sviluppa entro una cornice collettiva.
- Schismogenesi: concetto introdotto per spiegare il cambiamento culturale, che combina aspetti sociali e individuali (processi mentali). - simmetrica: confronto violento fra le parti (es. vanterie personali, concorrenza commerciale, corsa agli armamenti etc...). - asimmetrica: una parte si sottomette all'altra (es. atteggiamento di fierezza degli uomini e di sottomissione delle donne, protervia dei dittatori e sudditanza del popolo). N.B. le due

i cambiamenti possono avvenire anche nella stessa cultura (es. conflitto generazionale).-i cambiamenti possono portare a: fusione di due gruppi originariamente diversi; eliminazione diuno dei due gruppi; persistenza di entrambi i gruppi in un equilibrio dinamico, all'interno di una piùvasta comunità.

CAPITOLO 9. STRUTTURALISMO

Strutturalismo: movimento culturale complesso sviluppatosi in Europa fra gli anni '50- 70 cheraccoglie filosofi, linguisti,

psicologi e antropologi. L'eterogeneità di autori e dottrine rende complesso l'utilizzo univoco di questo termine, ma esistono dei temi centrali comuni: la critica alle filosofie esistenzialistiche ed idealiste; la concezione a-finalistica della storia e delle scienze umane; il concetto di struttura e la ricerca delle strutture soggiacenti pensiero e comportamento umano.

Struttura:

  • È la categoria fondamentale nella teoria strutturalista.
  • È la relazione fra gli elementi che costituiscono la società.
  • È l'ordine interno, inconscio, onnipervasivo e dato del sistema, che con le sue componenti (psicologiche, economiche, epistemologiche, linguistiche, sociali etc...) influenza e determina l'individuo, a tal punto che non è possibile parlare di soggettività. L'uomo non è il soggetto dell'azione, ma è determinato dalle strutture sociali (C. Lévi-Strauss).

☆9.1 C.

Lévi-Strauss☆ - Biografia sommaria: nasce nel 1908 da una famiglia ebrea francese. Dopo gli studi umanistici si dedica alla ricerca sul campo in Brasile, dove occupa la cattedra di sociologia all'Università di San Paolo ed incontra i popoli indigeni sui cui fonda la sua antropologia. Sfugge alle persecuzioni naziste trasferendosi in Nord-America. Rientrato in Francia si dedica all'insegnamento e alla ricerca. Nel 1948 pubblica "vita famigliare e sociale degli indigeni Nambikwara" e l'anno successivo esce la sua tesi di dottorato "le strutture elementari della parentela" (applicazione dello strutturalismo all'analisi dei comportamenti matrimoniali e al tabù dell'incesto). Seguono numerose opere dedicate al metodo, alla storia dell'antropologia, alla mitologia, alla revisione della sua vicenda brasiliana, all'arte e alla maschera. Muore nel 2009.

Rifiuta il funzionalismo di Malinowski e il concetto di

La struttura di Radcliffe-Brown (di derivazione biologica). Al contrario è debitore della linguistica (Jakobson), della logica binaria, della cibernetica, del marxismo e della psicoanalisi. Il suo strutturalismo si propone di indagare e comprendere le culture a partire dai segni profondi della loro struttura. Dall'osservazione delle differenti forme culturali ricava l'idea che lo spirito umano sia costituito da "forme invarianti", soggiacenti all'apparente disordine culturale e tali da costituire i binari attraverso i quali tutta l'esperienza umana si struttura. I temi affrontati sono eterogenei (parentela, miti, totemismo, arte, maschere, organizzazione dello spazio, cibo, tradizioni etc...), ma tutti si riferiscono alla capacità creativa dell'uomo che trasforma gli elementi naturali in sistemi simbolici. Secondo C. Lévi-Strauss è la struttura della mente umana generale le esperienze e non viceversa (≠ Durkheim e

Mauss).-Secondo C. Lévi-Strauss l'uomo primitivo pensa in forma di opposizione duale (es. bene e male) e il fatto che i riti siano strutturati sul modello del viaggio/passaggio territoriale suggerisce l'idea che ci si trovi davanti ad una legge generale dello spirito umano (=Van Gennep).-Nel dibattito sul rapporto natura-cultura risponde superando la visione evoluzionista (prima natura e poi cultura) affermando che l'uomo è da sempre cultura e tale dicotomia costituisce una delle coppie di opposti sulle quali funziona la mente umana.-Matrimonio: le regole del matrimonio (scelta della sposa e pratica della dote=ricchezza della sposa) mettono in relazione un tabù universale (incesto) e una regola sociale (reciprocità). Il matrimonio, infatti, permette alla donna di uscire dalla famiglia d'origine e a quest'ultima di guadagnare una ricchezza indispensabile per sposare il figlio maschio.

non per ciò che vieta, ma per ciò che obbliga a fare, cioè la circolazione delle donne con il matrimonio. Infatti per Lévi-Strauss la società è possibile solo attraverso lo scambio delle donne, che permette di allargare la parentela su base non biologica, ma sociale. La donna è il dono per eccellenza e il matrimonio è la risposta culturale che ogni gruppo organizza in forme differenti ma sulle stesse regole implicite.

Arte: è una forma di linguaggio più evocativo che descrittivo il cui scopo è esprimere un sapere comune. Ogni produzione artistica è collettiva perché espressione dello spirito del popolo. In quest'ottica l'arte primitiva può essere detta pienamente arte, mentre quella contemporanea non lo è, perché eccessivamente psicologica e mero gioco estetico.

☆9.2 MARY DOUGLAS☆

M. Douglas (1921-2007) è un'antropologa britannica allieva di

Evans-Pritchard è interessata alla ricerca dei modelli mentali che si esprimono nel comportamento umano. Si interessa alle origini sociali del pensiero e del comportamento e al ruolo culturale del simbolo (sistema di principi che classifica il mondo per renderlo ordinato e comprensibile).

Rapporto individuo-società: la dimensione sociale influenza tutta la vita individuale (modo in cui si usa il corpo, si pensa, si ritualizza, si attuano scelte economiche, ecc...). Perciò il comportamento individuale è comprensibile solo analizzando il quadro culturale di riferimento entro cui l'individuo si ritrova.

Istituzioni sociali: sono create dall'azione degli individui, ma costituiscono sistemi di pensiero e modalità di classificazione che, usati quotidianamente, contribuiscono a rafforzare le istituzioni stesse (es. sistema giuridico influenza l'idea di giustizia).

N.B. Analizzando le inferenze giuridiche sul modo di pensare, l'individuo nota che nella

società europea la responsabilità è ben definibile e sanzionabile, mentre nelle società africane è più complicato individuare la responsabilità individuale. - Sistema di consumo e utilizzo dei beni: dal momento che la società condiziona tutte le scelte dell'uomo allora le teorie del consumo e dell'homo oeconomicus (uomo che massimizza il profitto) non sono valide. L'uomo non è autonomo nelle scelte economiche, non segue inclinazioni personali né è preda della suggestione consumistica. Le decisioni economiche (della massaia inglese e del padre breadwinner) dipendono dal modo in cui si pensano vita sociale, relazioni, amicizia, responsabilità familiari etc... Perciò l'uso di beni e risorse non può essere compreso se non nel quadro culturale condiviso dal gruppo. Inoltre elementi come l'oggetto di consumo e il risparmio acquisiscono valori differenti a seconda dellad'appartenenza.-È il collante sociale, la modalità pratico-simbolica su cui si basa il senso di appartenenza ad una comunità. Non è
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Publisher
A.A. 2021-2022
31 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gretalavanda di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale ed etnologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Casella Anna.