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L'OIKOS

Parola greca che significa casa; da essa deriva l ecologia ovvero lo studio dell'ambiente e

dei rapporti tra ambiente e organismi biologici che determinano l'equilibrio necessario alla

vita.

L'antropologia si interessa agli aspetti umani dell ecologia quindi modi e forme in cui l

ambiente si riflette sulla cultura.

• Osservazione e lo studio della natura sono lo stimolo che consente all uomo di

orientarsi e agire per la propria sopravvivenza. Il sapere umano è fatto di conoscenze

acquisite trasmesse di generazione in generazione, le cui origini non possono essere

conosciute.

Il sapere è stato arricchito e sistematizzato dalla scrittura, la stampa e l'informatica. L'uomo

cerca di dominare l ambiente attraverso la tecnologia e assicurarsi uno spazio sicuro di vita.

L'uomo nutre se stesso e nello stesso tempo ha bisogno di proteggersi dal clima, dalle

malattie, dalle devastazioni. Quindi lo sviluppo tecnologico è condizionato dall ambiente e

l'ambiente condiziona la vita umana.

La forza ambientale (deserto, regioni glaciali, aridità...) sembra essere sconfitta dalla

tecnologia che sembra onnipotente. La tecnologia domina l'ambiente.

L'ambiente nella società Nuer (popoli prevalentemente pastori) condiziona fortemente il

sistema residenziale, politico. L'uomo grazie all attività mentale è sempre alla ricerca di

nuove soluzioni nonostante l ambiente condiziona le sue scelte e soluzioni (gli eschimesi

hanno sviluppato gli iglù).

Nel rapporto con la terra l'uomo trae il suo mantenimento e dal tipo di sfruttamento

materiale della terra per il nutrimento si distinguono le forme di cultura (vengono cosi

classificate determinate culture ad esempio della caccia e della raccolta).

• Tramite l osservazione della natura la cultura umana si informa e ne distingue le

forme: si parla di teismo silvestre (in riferimento alla selva come simbolo di Dio),

teismo agreste( che si fonda sul ciclo stagionale delle coltivazioni), teismo

pastorale( si concentra sul cielo e manifestazioni uraniche come simbolo di Dio).

Esempio: il valore della terra nella tradizione africana.

La terra è vista come parte integrante di tutto il cosmo. Ha come confine l'orizzonte e viene

attuata una netta distinzione tra simbolo universalizzante (la terra è madre della tribù, nutre

il bambino, si prende cura degli spiriti dopo la morte quindi è la cosa più sacra al di sopra di

tutto; è simbolo perchè viene personificata, viene identificata come l'universalità del potere

di Dio) e simbolo di valore economico e sociale (la terra si possiede, si abita, si coltiva si

abbandona; è bene comune, la comunità la possiede,in alcune parti dell africa la terra è solo

bene commerciale, si sfrutta, si vende per solo profitto senza alcun riguardo all antica

relazione con gli antenati).

CHRONOS

il fattore tempo è strettamente legato al processo strutturativo della cultura stessa: la cultura

nasce, si sviluppa e vive nel tempo.

Delle tre dimensioni del tempo (passato presente futuro) quelli che assumono in rapporto

alla cultura un valore significante sono passato e presente. “Il tempo è un fenomeno

bidimensionale con un lungo passato , un presente e nessun futuro “ John Mbiti studioso

africano.

Sasa (parola swahi) vuol dire adesso ed è lo spazio di tempo in cui la gente è conscia della

propria esistenza; è il microtempo.

Zamani (parola swahi) vuol dire non solo passato ma a sua volta ha il proprio passato

presente e futuro e può essere definito macrotempo. Lo zamani si accavalla al sasa e non

possono separarsi: il sasa sparisce nello zamani ma prima che gli eventi vengano incorporati

nello zamani devono essere realizzati e attualizzati nella dimensione sasa, quando avviene

passano nello zamani, e lo zamani diviene il periodo oltre al quale nulla può andare.

• Il passato può intendersi secondo il valore antico, in tempo mitologico.

Ad esempio gli aborigeni australiani descrivono l era del sogno o l'era eroica ovvero quel

tempo primordiale quando gli eroi celesti abitavano sulla terra. In questo tempo passato

presente e futuro fanno parte di una unica realtà.

Il tempo mitologico è un modo di interpretare che consente al uomo di annullare le

dimensioni del tempo allo scopo di riconquistare la forza che era all'origine della vita.

Sempre in questa prospettiva le feste stagionali o l'avvio di una nuova famiglia o di una

nuova vita nella nascita rappresentano la riattualizzazione dell opera della creazione e del

superamento del caos.

• La valutazione del tempo introdotta da Evans Pritchard nell'analisi dei Nuer

distingue:

il tempo ecologico (ha uno svolgimento ciclico determinato dalla dicotomia stagionale della

terra nuer; la sue stagioni determinano il mutamento del clima e il movimento delle

popolazioni dai villaggi ai campi; le cerimonie, le iniziazioni si svolgono in concordanza

con il tempo ecologico; i nuer usano i nomi dei mesi non per riferirsi al tempo ma al attività

sociali ad es tempo dei primi campi, di matrimoni, di raccolto..;

il tempo strutturale( è collegato all idea di distanza) e a sua volta la distanza può essere

ecologica ( relazione tra densità e distribuzione ad es acqua vegetazione vita animale) e

strutturale ( rapporto distintivo tra gruppi di persone in termini di valore).

Il lignaggio secondo E.P è il gruppo di parentela all'interno del clan che tende a

moltiplicarsi. I lignaggi possono essere massimo maggiore minore minimo. Nei neur l

appartenenza ad un lignaggio è il cosiddetto titolo di potere.

Le classi d'età sono i raggruppamenti dei membri della società nuer, le classi si succedono

ad altre secondo schemi precisi, l'impulso ritmico dell'ordinamento in classi è dato dall

iniziazione, i giovani passano dall adolescenza all età adulta, gli iniziati in un periodo di 15

anni formano una classe. Solitamente ci sono 4 classi: la prima dei giovani con compiti

militari, la seconda degli uomini sposati con i doveri sociali della famiglia, la terza degli

anziani con potere politico e di controllo dei giovani, la quarta dei vecchi che rappresenta la

tradizione; il principio strutturale dell ordinamento è l'età.

Il tempo può essere considerato come fattore di cultura. La cultura si muove nel tempo e

diviene tradizione. La cultura e tutte le sue espressioni sono storia. Il fattore temporale

genera cultura e quindi essa risulta come una realtà dinamica, globale e interrelativa.

Tra i 4 fattori della cultura esiste una complementarità bipolare che li distingue in 2 unità.

Vi è il rapporto tra antropos e ethnos (ethnos genera entropos e trai due vi è attrazione

costante di azione)

vi è il rapporto tra oikos e chronos (l oikos offre spazio al chronos, si attua tra le due una

corrispondenza e si origina la cultura dall insieme dei 4 fattori)

I primi due fattori della cultura sono l'individuo e la comunità: riguardano direttamente l

uomo e da lui traggono la loro definizione. Gli altri fattori come tempo e ambiente

rappresentano solo condizionamenti esteriori.

Gli aspetti individuali della cultura sono chiamati antropemi e gli espetti collettivi etnemi.

Gli antropemi possono essere i principi primi del sapere e della struttura sociale: essi sono

le radici sia degli aspetti teorici che pratici della cultura, lo studio degli antropemi serve a

studiare l individuo e le sue intuizioni.

Gli etnemi sono gli elementi compositi e articolati della cultura: i sistemi di pensiero, i

sistemi sociali, e tutto cio che insieme costituisce l'organizzazione sociale.

Gli etnemi possono essere

− semplici

− complessi (che includono sempre altri etnemi); per esempio famiglia, religione

viene fatta una ulteriore precisazione:

− ideoetnemi: tutti gli elementi teorici della cultura coordinati in sistemi di pensiero

− socio-etnemi: tutti gli elementi pratici e materiali della cultura

− etnostili: quei modi singolari o specifici della cultura che sia negli aspetti teorici sia

in quelli pratici caratterizzano una varietà di cultura(es cultura italiana nel 600 è un

etnostile)

CAPITOLO 3 LA DINAMICA CULTURALE

I 3 principali argomenti sotto cui si raggruppano le manifestazioni dinamiche della cultura:

• INCULTURAZIONE

• ACCULTURAZIONE

• DECULTURAZIONE

funzione ed energia

Il termine FUNZIONE descrive il rapporto di energia, che lega tra loro gli etnemi di una

cultura particolare, articolandoli in struttura organica.

− Secondo Redcliffe-brown la funzione di qualunque attività ricorrente (es punizione

di un reato, cerimonia funebre) è la parte che essa svolge nella vita sociale intesa

come un tutto e quindi è in contributo che reca al mantenimento della struttura.

Egli attribuisce al individuo un valore fondamentale, l'attività individuale sta alla base della

cultura intesa anche come struttura sociale. La continuità strutturale non muta con il mutare

degli individui però ciò che muta è la sua qualità, la sua forma.

Mutano gli individui e mutano gli antropemi = cambiano le interpretazioni ele intuizioni che

stanno alla base della cultura e della società.

− Secondo Malinowski, che approfondì il concetto di cultura in maniera più radicale

partendo dai bisogni umani, c'è una distinzione tra bisogni fondamentali (la cui

soddisfazione è necessaria per sopravvivere, ovvero bisogni biologici e universali, al

quale l uomo da risposte culturali, sono bisogni identici ma variabili nelle forme) e

bisogni derivati (sono imposti dal modo e dall attività con cui l'uomo soddisfa i

bisogni fondamentali e quindi M li definisce anche imperativi; ad ogni imperativo

corrisponde una risposta culturale es. comportamento umano= controllo sociale).

− Tullio-Altan afferma che la funzione si misura nella capacità di una struttura a

risolvere un problema; la funzionalità invece consiste nella migliore possibile

soluzione ad un problema; il funzionamento consiste nell'attuazione concreta che la

vita presenta. Quando la struttura ed il sistema sono funzionali, la distinzione tra

funzionalità e funzionamento è irrilevante,ma quando sono

disfunzionali(incongruenti con i problemi che dovrebbero risolvere) allora la

distinzione si rivela utile per analizzare il fenomeno.

Vi è quindi una bipolarità del concetto di funzione che bisogna considerare nell analisi della

dinamica culturale: una polarità positiva ed una polarità negativa.

1. L'INCULTURAZIONE

Inculturazione: processo educativo per cui i membri di una cultura vengono resi coscienti e

partecipi della cultura stessa.

Grazie al inculturazione si

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
46 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FC_08 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Antropologia culturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Palmisano Antonio Luigi.