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MA!

1. In realtà all’interno di ogni linguaggio troviamo valenze di tutte e

tre le tipologie (simboliche, iconiche, indexicale)

es lingua naturale:

le parole sono tendenzialmente simboli, ma esistono anche

· onomatopee (parole con valore iconico)

· interiezioni (parole con valore indexicale)

2. Ogni tipo di segno “puro” si mescola con altri

es l’emblema è un simbolo con risvolti iconici

le fotografie istantanee sono icone con risvolti indexicali

è Anche le immagini in movimento presentanto tutte e tre le valenze

· un oggetto/pg può avere valenze “iconiche” quando

è soprattutto “raffigurato”: la cosa importante non è tanto

che esista, che sia relae ma piuttosto il suo essere “visibile”,

il suo essere un figura grafica

es c’è molta attenzione all’impostazione fotografica con

cui viene ripreso, ma ha ruolo marginale nella

dinamica dell’azione

· un oggetto/pg può avere simboliche perchè assume connotati

fortemente codificati, che rimandano chiaramente a ruoli o

17

elementi unanimemente riconosciuti

· una scena può assumere valenze “indexicali” quando per la

prova recitativa a cui sono chiamati, l’intensità emotiva,

gli attori vengono in qualche modo “messi in gioco” oltre

e accanto ai personaggi, col risultato di raggiungere una

“verità” intrinseca all’azione

Oppure, gli inglesi in Paisà assumono tutte e tre le valenze

ð

· indexicali sono “veri” inglesi

ð

· iconiche abbigliamento da soldato

ð

· simbolica simbolo di indifferenza e distanza

3. CODICI

Modalità di analisi del linguaggio cinematografico più estesamente trattata e

più utilizzata da Casetti-DI Chio, perchè comporta alcuni vantaggi

- consente di vedere non solo quello che “c’è” nel film ma anche le

possibilità che gli si aprono

- permette di valutare il senso delle scelte effettuate

- porta a cogliere quali siano gli effetti sul cinema di soluzione

derivate da altre aree espressive (musica, arti visive…)

La nozione di codice

Possibili diverse definizioni di codice

· Definizione “correlazionale”

Sistema di corrispondenza “punto a punto”, relazione biunivoca

tra due insiemi

es codice Morse, si limita a stabilire l’equivalenza

tra una lettera dell’alfabeto e una sequenza di simboli

· Definizione “cumulativa”

Repertorio di segnali dotati di senso

es codice marinaro, elenca una serie di bandiere o

di combinazioni di bandiere e stabilisce il significato

di ognuna di esse

· Definizione “istituzionale”

Insieme di leggi o norme di comportamento

es codice giuridico 18

MA in realtà in ogni codice, affinchè sia efficace, devono essere presenti

contemporaneamente tutti e tre questi aspetti

Ogni codice è

· un sistema di equivalenze, grazie a cui ogni segnale

ha un significato

· uno “stock” di possibilità, grazie a cui i segnali utilizzati

fanno riferimento a un canone, a un “insieme” di partenza

· un insieme di comportamenti ratificati, grazie a cui mittente

e destinatario hanno la sicurezza di operare su un terreno

comune (es usano entrambi la stessa lingua)

SOLO se questi tre aspetti sono compresenti un codice funziona, è

decrittabile e comprensibile

Codici forti e codici deboli

es lingua naturale

· ogni parola ha un significato fisso (ð correlazionale)

·

· ogni qualvolta viene usata, tutti possono afferrarla (ð istituzionale)

è La lingua naturale è un CODICE FORTE

= è univoco, ci sono norme precise di relazione tra significato

e significante, ad ogni significante è associato un significato preciso

MA questo significa che è a “alto livello di codifica”: i suoi contenuti

sono interpretabili solo da chi possiede una conoscenza specifica

del codice

è Il cinema è costituito prevalentemente da CODICI DEBOLI

= un’immagine può essere interpretata in modo diverso,

associa ad ogni significante un “orizzonte di riferimento”

piuttosto che un significato preciso

MA questo non significa che nel cinema non ci siano dei codici:

esistono comunque degli insiemi di possibili scelte ben precisi,

in cui gli elementi hanno valori ricorrenti e condivisi.

Anche il cinema ha dei codici, sebbene più “fluttuanti”

19

PLURALITA’ DI CODICI

Il linguaggio cinematografico non utilizza un unico codice ma è costituito da

una pluralità di codici che però convergono sul piano della significazione

= il film fa agire le diverse componenti secondo una strategia

complessiva

Linguaggio cinematografico come codice di codici?

# Per analizzare un film attraverso l’analisi dei codici si può dunque procedere

· analizzando singolarmente l’operato di un determinato codice

(visivo, linguistico, di montaggio…)

· riconoscendo come ognuno di questi codici contribuisca, intervenendo

accanto e al pari degli altri, al risultato finale

Codici cinematografici e codici filmici

Di fronte all’apertura tipica del cinema a componenti provenienti dalle più

diverse aree espressive, potrebbe sorgere l’idea che tutti i codici presenti

all’interno del film siano – in quanto tali – “cinematografici” e che

dunque il linguaggio cinematografico non abbia nessuna specificità

MA in realtà all’interno di questi codici, ne esistono alcuni che sono

invece peculiari del lnguaggio cinematografico, non mutuati da altree

aree espressive

‡ Pertanto i codici si possono dividere in

ð

· CODICI CINEMATOGRAFICI tipici del solo linguaggio

cinematografico

ð

· CODICI FILMICI codici non legati al cinema in quanto tale,

mutuati da altre aree espressive

20

CODICI 1. Cinematografici o codici tecnologici di base

1.1 Codici del supporto

· sensibilità

· formato

1.2 Codici dello scorrimento

· cadenza

· direzione

1.3 Codici dello schermo

· superficie

· luminosità 2. Filmici

2.1 Codici visivi

2.1.1 Iconicità

2.1.1.1 Codici della denominazione e del riconoscimento iconico

2.1.1.2 Codici della trascrizione iconica

· resa

· distorsione

2.1.1.3 Codici della composizione iconica

· figurazione

· plasticità

2.1.1.4 Codici iconografici

2.1.1.5 Codici stilistici

2.1.2 Fotograficità

2.1.2.1 Organizzazione prospettica

2.1.2.2 Margini del quadro

2.1.2.3 Modi della ripresa

· scala campi e piani gradi d’angolazione

· gradi d’inclinazione

2.1.2.4 Forme di illuminazione

2.1.2.5 Bianco e nero e colore

2.1 21

CODICI TECNOLOGICI DI BASE

Codici che caratterizzano il cinema in quanto “mezzo” ancora prima che in

quanto “mezzo di espressione, codici che determinano il tipo di conservazione

e di trasmissione dell’informazione cinematografica

# Non sono estranei alla dimensione linguistica (cioè di veicolazione di

significati) del cinema

ð incidono sulla “definizione” e quindi sulla qualità e quantità

di informazione trasmessa, e quindi sulla praticabilità o meno

di certe soluzioni espressive

1.1 Codici del supporto

Riguardano la tipologia di supporto usato

1. Sensibilità

La diversa sensibilità delle pellicole permette riprese con diverse condizioni di

luce, e va ad incidere sulla “grana” dell’immagine

2. Formato

Comporta diversa “resa” dell’immagine, diverso rapporto con la realtà

rappresentata

35mm formato standard

70mm ha formato pi`¨grande quindi definizione migliore

1.2 Codici dello scorrimento

Riguarda come la pellicola scorre nella cinepresa o nel proiettore, quindi

riguarda la registrazione e la riproduzione in particolare del movimento

1. Cadenza

= numero di fotogrammi al secondo

Cadenza standard: 24 fot/s

2. Direzione di marcia

Cioè “ordine” in cui viene proiettata (proiettando al contrario si avrà

l’inversione dell’ordine del movimento, un “rewind”)

1.3 Codici dello schermo

1. Superficie

(Trasparente, riflettente etc)

2. Luminosità

3. Ampiezza 22

CODICI VISIVI

1. Iconicità

Non specifici del linguaggio cinematografico, in quanto condivisi da altri

linguaggi visivi come fotografia e pittura

1. Codici della denominazione e riconoscimento

Permettono di identificare le figure sullo schermo e definire ciò che esse

rappresentano, ci permettono davanti al continuum della realtà di isolare

determinati elementi e identificarli

es quelli che, davanti a una figura umana, ci permettono di riconoscere

una mano, un braccio etc

· Ovviamente non sono specifici del cinema, ma riguardano l’esperienza

diretta e quotidiana di ognuno di noi in quanto ci permettono

di interpretare ciò che vediamo: sono specifici della cultura cui

apparteniamo (oltre ad avere tratti “universali”)

à sono codici filmici nella misura in cui il film, come ogni

dispositivo fotografico, tende a riprodurre in alcuni

suoi aspetti fondamentali la nostra percezione, apprensione,

comprensione del mondo

2. Codici della trascrizione

Permettono di associare determinati tratti semantici, determinati “significati” a

dei tratti grafici

es quello che ci permette di associare l’immagine di un volto percorso

da righe nere orizzontali all’idea di volto rugoso

es quello che ci permette di associare un quadrato sormontato da

un triangolo all’idea di casa

3. Codici della composizione

Organizzano i rapporti tra I diversi elementi all’interno dell’immagine, la loro

disposizione, il rapporto tra le loro dimensioni etc e quindi regolano la

costruzione dello spazio visivo

Codici della figurazione

Riguardano la disposizione degli elementi all’interno dell’immagine

(simmetria, centralità, dispersione vs densità degli elementi…)

es figurazione forte = disposizione degli elementi molto strutturata, spesso

giocata su simmetria o centralità, in cui è molto

evidente come gli elementi siano disposti

figurazione dispersa = la distribuzione degli oggetti nell’immagine

non è chiara, o perchè parte dei bordi degli

oggetti sono “cancellati”

Dettagli
A.A. 2018-2019
101 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francesca.mrossi1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi del film e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Noto Paolo.