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Foraggi di graminacee
Più basso tenore proteico e di calcio, contenuto più elevato in E.I e fibra, valore energetico maggiore rispetto alle leguminose. Abbiamo l'avena, che ha dei prati naturali con molte essenze. Non ci si riferisce al cereale. È meno pregiata ma è più precoce, ha fusti importanti ed alti e proteina bassa. Poi altri sono la Loiessa, Loietto, Mazzolina eccetera. Sono meno adatte in generale all'insilamento, a causa del livello basso di calcio. In generale, i valori nutrizionali della S.S. paragonati alle leguminose sono abbastanza buoni, fra tutte la loiessa sembra essere quella più equilibrata.
L'erba dei prati polifiti invece sono prati naturali, seminati o erbai, le cui essenze foraggere sono costituite da un miscuglio di graminacee e leguminose. La proporzione tra queste e lo stadio vegetativo influenzano le loro caratteristiche nutritive. Si completano tra loro, per questo perfette per il pascolo.
O fieni. Inoltre, queste essenze sono fondamentali per il recupero del suolo in calcio, potassio ed azoto.
Il prato polifita è simile al prato naturale. Nell'erbaio diciamo abbiamo un contenuto proteico alto, e meno fibra, in quanto sono più precoci. Per avere valori di UFL più bassi devono essere prati a stadi maturi.
Creazione delle scorte foraggere: importanza e vantaggi delle conservazione dei foraggi
Da quanto l'uomo è diventato allevatore ha dovuto risolvere il problema della continuità dei foraggi. Meno climi che comprendono produzione vegetativa tutto l'anno, quindi non climi aridi o troppo impegnativo con freddi.
Vi sono vari fattori da considerare:
- La stagionalità della produzione foraggera;
- Negli animali domestici c'è la necessità di mantenere costante il razionamento per sopperire ai fabbisogni produttivi degli animali;
- Nei selvatici bisogna operare foraggiamenti di soccorso quando le
- Stadio vegetativo: rapporto foglie/stelo e grado di lignificazione;
- Fattori ambientali, come clima, terreno, piovosità e concimazioni;
- Composizione floristica: rapporto fra graminacee e leguminose, con presenza di infestanti.
climatico. Le condizioni posso essere favorevoli, se la temperatura è elevata, con bassa umidità e vento, o sfavorevoli, con temperatura bassa, umidità alta e pioggia. Vi sono delle perdite in base alla condizione, drammaticamente più alte se sono sfavorevoli, in generale vanno a rovinare quantità e qualità. La proteina grezza è variabile, le differenze sono a livello di vari tipi.
Insilamento Si tratta di una tecnica che consente di conservare i foraggi allo stato umido o di semiessiccazione. Si basa su processi chimico-biologici, dovuti a specifiche fermentazioni favorevoli, che creano un ambiente sfavorevole alla proliferazione di microrganismi dannosi agenti di processi degenerativi della massa organica. I vantaggi dell'estate, sono vari: possibilità di disporre di foraggi succulenti e appetibili nella stagione fredda o durante possibilità di conservare foraggi che non sono affienabili (mais sotto forma di pianta intera, erbai)
Costituendo ingenti riserve, possibilità di ottenere, a parità di superficie investita a foraggere, maggiore produttività, minor impiego di manodopera (cantieri di contoterzisti), minori perdite di raccolta.
Le tecniche sono varie in base:
- Avanzato è lo stadio di maturazione dell'erba, maggiore è la sua fibrosità minore è la sua appetibilità e il valore nutritivo. Si può indicare per prati polifiti, la spigatura incipiente, prati di graminacee, inizio fioritura, cereali autunno vernini e mais piante intera. Il rapporto più favorevole deve essere tra la SS, e condizioni per l'insilamento, quindi umidità, contenuto in zuccheri fermentescibili.
- Pre appassimento: Si effettua solo con foraggi a rischio (leguminose). Consiste nella parziale essiccazione (40-50% di SS) in campo dell'erba prima dell'insilamento e permette di...
Insilare le essenze più "difficili" come le leguminose, diminuisce le perdite per percolamento ma aumentano le perdite in campo. Favorisce i lattobacilli rispetto ai clostridi. Riuscita dell'insilamento. Più il foraggio viene
C-Trinciatura: Riveste una importanza basilare nella buona tagliato corto, meglio si pressa con l'eliminazione dell'aria dalla massa, all'interno del silo. Facilita anche l'uscita dei succhi cellulari che costituiscono il substrato per le fermentazioni. La lunghezza della trinciatura può variare da 0,5 a 3 cm. Ha ripercussioni sulla attività ruminale se costituisce l'unica fonte foraggera molto corta se si usa per vitelli all'ingrasso su grigliato perché (meglio più lunga). È preferibile dà origine aliquami che defluiscono meglio.
D- Riempimento e compressione: per favorire lo sviluppo della fermentazione lattica occorre allontanare il più possibile
L'aria della massa per impedire che vi penetri in un secondo tempo. Operazione rapida. Quando la situazione non è ottimale per l'insilamento, se i foraggi magari sono troppo ricchi di acqua o proteine, si può aggiungere sostanze che modulino positivamente i processi fermentativi o che riducano i difetti del foraggio da insilare. Vi sono vari tipi di strutture: sili vari, a chiusura ermetica, o l'ideale, a trincea.
Le corrette tecniche di insilamento sono finalizzate a: favorire le condizioni che rendono ottimale lo sviluppo di m.o che provocano processi utili alla conservazione, evitare invece che lo sviluppo di fermentazioni dannose. Diversi m.o hanno infatti diverse esigenze di substrato, pH e ossigeno. Le trasformazioni chimiche e fermentative che avvengono sono: la respirazione, quindi si consuma l'ossigeno e si produce un innalzamento della temperatura, fenomeni autolitici, ossia
Processi enzimatici, ammuffimento, ossia con il contatto con l'aria c'è la produzione di micotossine, oltre ad altri fattori. Le fermentazioni batteriche utili sono varie: i batteri lattici, i clostridi, che producono o acido butirrico o ammoniaca. Anche i colibatteri producono acido acetico. Devono assicurare l'eliminazione dell'ossigeno. Dell'insilato si guarda l'odore, colore, consistenza, presenza di muffe o cariossidi. Nella valutazione si possono insilare tutti i tipi di foraggio verde: cereali, tuberi, radici eccetera. La loro possibilità ad essere insilati con successo è stabilita principalmente in base al rapporto zuccheri/proteina grezza. All'insilamento, al contrario delle Leguminose. Le Graminacee infatti hanno una buona attitudine. Il Silomais ha SS maggiore del fieno e concentrati perché ha semi e fusti più secchi e digeribili, al contrario della Loiessa. Però rende possibile l'insilamento.
delle leguminose, oltreIl pre-appassimento che a favorire i batteri lattici,riduce perdite e quantità totale degli acidi organici aumentando l’appetibilità.Alimenti per il bestiame: i concentrati
I concentrati sono ottimali per tutti gli animali, che hanno enzimi per digerire i componenti dei concentrati.
Sono caratterizzati da:
- Sono ricchi di amido e quindi apportano molta energia;
- Sono è poveri di proteina ed a basso biologico;
- Sono poveri di fibra e quindi hanno alta digeribilità;
- Riguardo i minerali, sono poveri di calcio e di zinco ma ricchi di fosforo, ma poco disponibile.
Si tratta di semi dei cereali e delle leguminose, come mais, frumento, orzo, avena, riso eccetera. Sonoparagonabili al frutti di bosco, caratteristica di alcune fitocenosi boschive che producono semi e frutti moltodigeribili paragonabili a questi concentrati.
I cereali in particolare sono molto energetici.
Partiamo dal mais. È il cereale più
diffuso e con maggiore valore nutritivo. L'amido ha fermentescibilità ruminal più lenta rispetto ad altri, e la fibra è so