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OSMOREGOLAZIONE
L’omeostasi è definita come il mantenimento del mezzo interno in una condizione di equilibrio
dinamico. L’omeostasi dei liquidi interni è regolata da due processi: l’osmoregolazione e l’escrezione.
Attraverso l’osmoregolazione è mantenuto costante il bilancio tra acqua e soluti nei fluidi corporei.
Attraverso l’escrezione vengono rimossi i prodotti di scarto derivati dal catabolismo cellulare.
Per quanto riguarda i meccanismi omeopatici attraverso i quali gli organismi mantengono costanti le
condizioni dei propri liquidi corporei, è importante considerar l’ambiente in cui vivono: differenziamo
quindi organismi acquatici e terrestri.
Gli animali marini, con poche eccezioni, sono costantemente immersi nell’acqua, e devono
continuamente mantenere l’ambiente interno ad un valore di osmolarità diverso da quello
dell’ambiente circostante. Questi animali sono detti osmoregolatori. Gli animali che invece adattano la
loro osmolarità all’ambiente esterno, sono detti osmoconformisti . I vertebrati marini sono quasi tutti
osmoregolatori, e mantengono costante la composizione dei loro liquidi corporei. Gli invertebrati marini
sono in maggioranza osmoconformisti.
OSMOREGOLAZIONE NELL’ACQUA DI MARE
L’acqua di mare ha una salinità del 34-36% ed un pH=8. I pesci marini sono iposmotici rispetto
all’acqua di mare, ciò significa che tendono a mantenere una concentrazione osmotica dei loro liquidi
corporei minore rispetto a quella dell’acqua di mare, e devono quindi fronteggiare una continua perdita
di acqua e un continuo ingresso di sali che devono smaltire. Per fronteggiare la perdita di acqua, i pesci
ossei marini introducono acqua bevendola ma così facendolo vengono ingeriti anche i sali che vengono
escreti attivamente attraverso le branchie e le urine sono concentrate.
OSMOREGOLAZIONE IN ACQUA DOLCE
L’acqua dolce ha una concentrazione salina del 3-10% ed un pH <0,5.
I pesci di acqua dolce, ma anche gli anfibi, i rettili sono iperosmotici rispetto all’ambiente esterno.
Ciò significa che la loro osmolarità è maggiore rispetto a quella dell’ambiente esterno per cui si
trovano nella condizione di dover fronteggiare continuamente due problemi:
• il continuo ingresso di acqua dall’esterno e il relativo rigonfiamento;
• la continua perdita di sali verso l’esterno;
Per fronteggiare questi problemi assorbono attivamente i sali tramite le branchie ed eliminano
l’eccesso d’acqua che entra continuamente producendo un’urina diluita e riassorbendo NaCl
attraverso il glomerulo renale.
Anche gli uccelli e i rettili marini bevono acqua di mare, e un'altra importante fonte di sali è
rappresentata dal cibo ingeritoli. Gli uccelli marini eliminano l’eccesso di sali attraverso la
ghiandola del sale. Circa l’80% dei sali ingeriti sono eliminati in questo modo insieme ad un 50%
dell’acqua ingerita. Così essi producono urina ipotonica senza mai disidratarsi. La ghiandola del
sale deriva probabilmente dalla trasformazione della ghiandola lacrimale, ed è localizzata nella
regione post-orbitale. Si presenta solitamente bilobata, con un lobo mediano e uno laterale che si
congiungono in un canale centrale che si apre poi nella cavità nasale. Da qui il secreto se ne esce
attraverso le narici.
OSMOREGOLAZIONE SUBAEREA
Gli animali che vivono fuori dall’acqua, devono proteggersi dalla disidratazione. Essi perdono
acqua dalle superficie corporee e respiratorie e per escrezione con le urine e le feci. Nei
Mammiferi l’acqua viene assunta soprattuto con l’alimentazione anche se alcuni animali riescono a
vivere in condizioni di aridità estrema (es deserto) esclusivamente con l’acqua metabolica che si
forma nelle cellule durante l’ossidazione delle sostanze nutritive, particolarmente dei carboidrati e
dei grassi. La perdita di acqua attraverso le urine e le feci può essere ridotta dall’attività del
nefrone e attraverso assorbimento da parte dell’epitelio dell’ultimo tratto intestinale.
ESCREZIONE
L’escrezione di cataboliti azotati avviene in fase liquida, per questo è strettamente correlata
all’osmoregolazione.
Gli organismi acquatici e le larve degli anfibi hanno come prodotto d’escrezione l’ammoniaca e
sono definiti ammoniotelici. L’NH3 è molto tossica ed idrosolubile e viene rilasciata sotto forma di
ioni ammonio che diffondono attraverso l’epitelio delle branchie.
Gli animali a vita subaerea trasferiscono i gruppi NH2 su composti intermedi, eliminandoli poi sotto
forma di urea o acido urico.
L’urea è meno tossica dell’ammoniaca ed è idrosolubile. Essa è prodotto di escrezione di quelli
animali che hanno a disposizione molta acqua (anfibi adulti) o che sono in grado di evitare la
disidratazione producendo un’urina fortemente concentrata. Mammiferi, anfibi adult, squali ->
organismi urotelici.
L’acido urico non è solubile in acqua e viene escreta in forma cristallina, viene prodotto da quelli
organismi esposti a frequente carenza d’acqua, prevalentemente esapodi, rettili e uccelli. ->
organismi uricotelici.
I sistemi di escrezione variano nei diversi organismi e per grado di complessità:
1. Vacuoli contrattili -> Protisti
2. Protonefridi -> Platelminti e Nematodi
3. Metanefridi -> Anellidi e Molluschi
4. Tubuli Malpighiani -> Esapodi
5. Ghiandole antennali e mascellari -> Crostacei
6. Ghiandole cotali -> Aracnidi
7. Reni -> Vertebrati