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Analisi economica
L WH = H - HL t WVINCOLO DI BILANCIO = è la quantità di risorse disponibili che un soggetto può acquistare è data da P*G dove P è un indice di prezzo. Il reddito complessivo dell'individuo è dato da reddito da lavoro W(H – H ) più il reddito non da lavoro YT L 0il vincolo di bilancio può essere espresso come:
Ora è importante risolvere il problema di massimizzazione, trovare cioè il massimo livello di utilità dato il vincolo di bilancio. Cioè il livello massimo di beni che un individuo si può permettere.
40c) Analisi grafica domanda di lavoro: relazione tra Y (livello di produzione) e L (numero lavoratori). Il grafico cidice che la produttività del lavoro è crescente fino ad una certa, poi decresce. La caratteristica chiave del punto di equilibrio è che in concorrenza perfetta si ha un livello di occupazione di pieno impiego. Per pieno impiego s'intende che non
c'è spazio per la disoccupazione.
Conclusioni sul modello di concorrenza perfetta
- L'equilibrio che si determina sul mercato del lavoro prevede un salario reale w/p in corrispondenza del quale si ha piena occupazione del lavoro N*.
- A fronte del livello di pieno impiego N* corrisponde un reddito prodotto Y che coincide con il reddito massimo realizzabile Y* con il pieno utilizzo della capacità produttiva.
- Ogni variazione dei prezzi p, si traduce in una corrispondete variazione dei salari nominali w, così che non cambia il salario reale w/p, e quindi N*.
- Non modificandosi N*, non cambia neppure Y*.
- Quindi non vi è alcuna relazione tra P ed il livello del reddito Y: la curva offerta aggregata è una retta verticale.
CONCORRENZA IMPERFETTA
È una forma di competizione dove le imprese sono grandi e hanno capacità di controllo sul mercato, quindi possono scegliere/influenzare il livello dei prezzi. Le imprese diventano price-taker.
Un esempio è l'oligopolio, dove ci sono poche e grandi imprese. Le imprese possono effettuare azioni di controllo sui prezzi, che è più alto rispetto alla concorrenza perfetta. Per consentire profitto, ricordiamo che il prezzo dev'essere >= al costo medio di produzione. Sostanzialmente in concorrenza imperfetta il profitto è dato a seconda del potere dell'impresa sul mercato (alzando i prezzi). Se per semplificare si suppone che l'unico fattore produttivo sia il lavoro, il costo medio sarà dato dal costo del lavoro per unità di prodotto (CLUP), calcolabile come salario nominale W diviso per la produttività media del lavoro (a = Y/N), per cui: Costo medio = W/a. Il CMV è dato dal CLUP CLUP = costo di lavoro per unità prodotto e si calcola così Costo medio (CMV) = W/a. Come si determina il prezzo dato il costo? costo medio + mark-up. Il mark-up è la capacità dell'impresa di.imporre un prezzo maggiore rispetto a quello che è il costo medio di produzione. Sarà tanto più elevato quanto lo è il potere di mercato delle imprese. P = costo medio + mark-up = W/a + z W/a = W/a (1 + z) Formazione dei prezzi e offerta aggregata CONCORRENZA PERFETTA = le imprese non hanno alcuna influenza sul prezzo dei prodotti che offrono. Difatti questo è definito dalle forze di mercato. Dato il prezzo l’impresa punta a massimizzare il profitto ampliando la produzione fino a che il costo dell’ultima unità prodotta (costo marginale) sarà uguale al prezzo stesso. CONCORRENZA IMPERFETTA = le imprese possono decidere il prezzo dei prodotti e cercheranno di fissarlo in modo da ottenere il profitto più elevato possibile tenendo conto della domanda e delle reazioni dei concorrenti. I due metodi di formazione dei prezzi hanno un requisito in comune: il prezzo di equilibrio deve essere > al costo medio variabile (CMV), ovverodeve essere = CMV + un margine di profitto lordo volto a coprire i costi fissi. P = costo medio variabile (CMV) + margine di profitto lordo (MPL) MPL = anche detto mark-up 42 La produttività del lavoro La produttività del lavoro dipende dall'intensità di capitale, dalla tecnologia e dalla qualità del capitale umano. Tali variabili cambiano nel lungo periodo, mentre nel breve o medio periodo possiamo per semplicità assumere la: a=aprobabilità come data e quindi (quindi diciamo che a è data/esogeno, nel breve/medio periodo) Salario nominale Il salario nominale dipende dalla contrattazione collettiva e/o aziendale fra i datori di lavoro e i lavoratori dipendenti, ossia tra gli insider, mentre gli outsider (lavoratori disoccupati, altri soggetti economici) esercitano, come vedremo, un'influenza sul potere contrattuale delle parti. Possiamo quindi supporre che il salario nominale sia rigido verso il basso, ossia che non scenda sotto il livello contrattuale.se c'è disoccupazione, ma che sia flessibile verso l'alto in caso di piena occupazione.- Per cui: W = se Nd (domanda di lavoro) ≤ FL (forza lavoro)- In base a queste ipotesi, la formula del prezzo sarà:Assumendo che i lavoratori determinano un salario nominale fisso, implicitamente assumiamo che non si curino deiprezzi, e quindi del salario reale. Ogni variazione possibile di P in questa fase dell'analisi non si trasmette su W inquanto i lavoratori sono soggetti a illusione monetaria.Potremmo dire che non percepiscono gli effetti di P sul loro salario reale; il singolo lavoratore considera il salariorelativo, ovvero quanto lui percepisce rispetto a quanto percepisce un altro lavoratore.Cosa succede se siamo in piena occupazione? La concorrenza dei datori per accaparrarsi i lavoratori è rilevante, inquanto saranno i lavoratori stessi a contrattare un salario più elevato.Conclusioni (provvisorie) sul modello di concorrenza
imperfettaL'equilibrio che si determina sul mercato del lavoro prevede un salario reale w/p determinato dalla forza contrattuale di imprese e lavoratori (insider), e dalle condizioni di massimo profitto delle imprese. Imprese e lavoratori (insider) contrattano un salario nominale, poi le imprese fissano i prezzi P in base ad una regola di mark-up applicato sul costo medio. Per ogni volume di occupazione inferiore al pieno impiego il salario nominale w è rigido verso il basso, per cui in presenza di disoccupazione il salario nominale non scende. In pieno impiego il salario nominale è flessibile verso l'alto, cioè può crescere. Con salari rigidi verso il basso, i prezzi sono dati, una volta determinato il mark-up dalle imprese. A quei prezzi le imprese sono disposte a vendere qualsiasi quantità che viene domandata, quindi la curva di offerta AS è una retta orizzontale dato P. Il livello di produzione e reddito Ysarà determinato dalla domanda di beni, e quindi sarà determinato dalla domanda di beni anche il livello di occupazione N < N*. Ogni variazione positiva della domanda di beni si ripercuote sul livello della produzione e quindi dell'occupazione, che crescono, senza che cambino i salari ed i prezzi. Ciò sino al raggiungimento del pieno impiego.OFFERTA E DOMANDA AGGREGATA
Trattiamo ora congiuntamente tutti e 4 i mercati, tramite lo schema AD-AS costruito. Considereremo il breve e medio periodo e quindi l'approccio Neoclassico e Keynesiano.
ECONOMIA CHIUSA
Riepilogo AD
Domanda aggregata AD: è la quantità di prodotto domandata in corrispondenza di ciascun livello di prezzi. In economia chiusa AD indica, per ogni livello dei prezzi, il livello di prodotto in corrispondenza del quale i mercati dei beni (IS) e quelli delle attività finanziarie (LM) sono contemporaneamente in equilibrio. Mettendo a sistema IS e LM (ipotizzando che L = 0)
E risolvendo rispetto a Y si ottiene la funzione ADp: La AD ha la forma di un'iperbole e tra Y e P c'è un legame inverso. Nell'AD notiamo che:
La funzione varia secondo 2 casi particolari:
- CASO KEYNESIANO = LM orizzontale (offerta) (h=infinito) è il caso della trappola della liquidità oppure IS verticale (domanda). La politica monetaria diviene inefficace e la AD è verticale, l'unica politica efficace è quella fiscale. Y = a AGI
- CASO CLASSICO = LM verticale (h =0) è il caso della teoria quantitativa della moneta. La AD diviene un'iperbole equilatera asintotica agli assi. MOLTIPLICATORE POLITICA FISCALE è nullo (γ=0), mentre quello della politica monetaria diventa = 1/kβ AD si trasforma nella formula P della teoria quantitativa della moneta cioè P= M/kY
Riepilogo AS L'offerta aggregata, AS indica la quantità di prodotto che le imprese sono disposte ad offrire a ogni
livello dei prezzi. Nel breve periodo AS può essere espressa come una linea ad angolo retto. Se il sistema è sotto il livello di piena occupazione, l'offerta aggregata è una linea orizzontale in corrispondenza del prezzo P. Il prodotto di equilibrio è determinato dalla domanda aggregata. Se il prodotto è al livello di piena occupazione AS è verticale. La domanda aggregata incide solo sul livello dei prezzi e dei salari nominali.
Situazione di concorrenza perfetta: Occupazione di pieno impiego, cioè che ogni lavoratore che domanda lavoro a quel livello di salari lo trova e ogni azienda che offre lavoro trova lavoratori da assumere. Se modifico il livello dei prezzi aumenta il salario monetario verso l'alto ma non varia il livello di occupazione o del reddito.
Conclusioni sulla concorrenza perfetta:
- Nel mercato del lavoro si determina l'equilibrio che prevede un salario w/p in piena occupazione del
lavoro(N*)
- In situazione di pieno impiego (N*) corrisponde ad un reddito prodotto Y che = Y* (reddito massimo realizzabile usando pienamente tutta la Cp
- Al variare dei prezzi p varia w, salari nominali. Questo non fa modificare w/p e non varia N.
- Non cambiando N* non cambia Y*
- NON VI E' ALCUNA RELAZIONE TRA P E Y.
Situazione di concorrenza imperfetta
Le imprese determinano i prezzi per realizzare il massimo profitto. Per ottenere un profitto P> costo medio. Con il lavoro come unico fattore produttivo, il costo medio è il costo del lavoro per unità di prodotto (CLUP) calcolato come salario nominale W diviso per la produttività media del lavoro ( a= Y/N)
Costo medio = W/a
Le imprese aggiungono al costo medio il mark-up (margine di profitto) per realizzare un profitto netto. Quindi possiamo definire che P è dato da: incontrata in precedenza
P = costo medio + mark-up = W/a + zW/a= W/a (1+z)
La produttività del lavoro