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RELAZIONALI/ SACRIFICI RELAZIONALI.
In definitiva viene sancita la criticità del marketing interattivo (relazionale) accanto al marketing di
transazione e la crucialità dei part time marketer accanto ai full time marketer. In altri termini, nell’industria
turistica trova validazione il passaggio dal paradigma di marketing transazionale a quello del marketing
relazionale, in cui si pone l’enfasi sulla capacità dell’impresa di stabilire, rafforzare e mantenere nel tempo
relazioni con i consumatori, attraverso un reciproco scambio e mantenimento di promesse. L’obiettivo non è
dunque solo quello di acquisire nuovi clienti, ma di gestire le relazioni di lungo termine con la clientela
acquistata per ottenere la fedeltà tramite la piena soddisfazione delle loro aspettative. In funzione della fase
del ciclo di vita della relazione dunque, nella fase del primo contatto prevalgono forme di marketing
tradizionale; nella fase di acquisto vengono affiancate le attività di marketing tradizionale al marketing
interattivo; nella fase di consumo il marketing interattivo assume un ruolo determinante. Per perseguire
questo traguardo le aziende turistiche devono personalizzare il più possibile il servizio reso, consentendo al
cliente di vivere un’esperienza straordinaria, unica e coinvolgente. Ovviamente l’efficacia dei processi
erogativi e delle interazioni con la clientela dipende anche dall’adeguatezza delle risorse e dalla costruzione
e mantenimento di una cultura aziendale fortemente orientata al servizio, a tal proposito si parla di
marketing interno, che richiede che l’impresa presti attenzione alla gestione della qualità sia verso il
mercato esterno che verso quello interno all’azienda.
3.4 Il ruolo del marketing interno e l’esigenza di ampliare la prospettiva del marketing: verso il
marketing integrato
La partecipazione dei clienti alla produzione del servizio turistico e la criticità dei sistemi di erogazione
impongono alle organizzazioni del turismo competenze e professionalità differenti rispetto a quelle
necessarie nel mondo dei beni di consumo. Il fattore critico ai fini della creazione del valore e della
soddisfazione della clientela è rappresentato dal personale, in particolare gli addetti al front-line, che
personificano l’impresa agli occhi del cliente. Tuttavia la qualità trae origine da ogni istante della vita
aziendale ed è garantita dall’esistenza di una forte cultura della qualità diffusa in tutta l’organizzazione,
dunque sia nel front line che nel back-office. Per ottenere interazioni efficaci fra personale di contatto e
clientela, l’impresa turistica deve accostare alla filosofia del marketing relazionale anche quella del
marketing interno, che pone l’accento su come sviluppare nel personale dipendente e nella direzione
l’attenzione al cliente. Il presupposto è dunque che un requisito critico per la soddisfazione della clientela
esterna sia la soddisfazione dei dipendenti, ergo, un’efficace azione di marketing esterno presuppone
un’efficace azione di marketing interno. Una delle principali attività in cui si sostanzia il marketing interno è
la formazione, la quale può agire su: la trasmissione dei valori e della mission aziendale; il potenziamento
delle capacità di comunicazione e di vendita del personale di contatto; la costruzione e il rafforzamento
della motivazione delle risorse umane; lo sviluppo ed il miglioramento delle attitudini del personale al
problem-solving; il miglioramento della professionalità delle risorse umane e il miglioramento dei processi
di apprendimento interni. Gli stessi obiettivi raggiungibili tramite la formazione, in un programma di
marketing interno, possono essere raggiunti grazie alla comunicazione interna, considerata lo strumento
con il quale il top management coordina, motiva, ascolta ed interagisce con le risorse umane. Il fine del
marketing interno può dirsi raggiunto quando le persone ed i gruppi appartenenti a diversi livelli gerarchici e
diversi settori funzionali dell’organizzazione si aiutano l’un l’altro, fornendosi servizi ed informazioni di
buona qualità con lo scopo di portare tutte le risorse ad operare meglio sul cliente. Ovviamente per la
realizzazione di ciò occorre che il management creda fortemente nella filosofia del marketing interno,
diventandone il principale interprete. Il marketing interno costituisce uno strumento di gestione delle
risorse umane customer oriented. Alla luce di quanto detto fin ora, emerge che per erogare un’offerta
coerente con le promesse fatte, le imprese turistiche devono adottare un approccio al marketing più ampio,
definito approccio integrato, che tiene conto contestualmente delle impostazioni contenute nel paradigma
tradizionale delle 4P e dei nuovi paradigmi del marketing relazionale ed interno. Marketing integrato =
marketing esterno + marketing interno + marketing relazionale. Non vi è quindi contrapposizione fra essi,
piuttosto un rapporto di stretta complementarità. Tutto ciò è volto in primo luogo alla soddisfazione del
cliente, ma anche dei collaboratori aziendali. Se si assume poi un’impostazione olistica, le organizzazioni
turistiche dovrebbero puntare anche ad inserire e raccordare la propria offerta e le proprie attività in un
contesto di relazioni che travalica il rapporto diadico con i singoli clienti, indirizzandosi verso un approccio di
governo delle relazioni più ampio che coinvolge il network e la rete di rapporti con altri partecipanti
all’industria turistica (fornitori, consulenti, concorrenti, pubbliche autorità, clienti). Il marketing integrato
risulta dunque in definitiva un approccio manageriale olistico volto ad acquisire le preferenze dei
consumatori ed il consenso sociale degli stakeholder, rafforzare siffatti legami attraverso la conquista e il
mantenimento della fiducia, accrescendo la percezione del valore dei servizi offerti presso i consumatori ed
aumentando il grado di legittimazione presso gli altri interlocutori sociali dell’impresa.
3.5 L’integrazione estrema del marketing nell’evoluzione del marketing concept: il marketing
relazionale totale
Come appena detto, il marketing relazionale assume una portata più ampia che va oltre al rapporto col
singolo cliente, coinvolgendo invece la molteplicità dei soggetti che partecipano alla generazione del valore
per il cliente finale. Le recenti linee evolutive hanno così portato uno dei fondatori del concetto di marketing
relazionale (Gummesson) a proporre l’idea del marketing relazionale totale. Questo, è basato sulle relazioni,
il network e l’interazione, riconoscendo che il marketing è immerso nella gestione totale del network delle
organizzazioni di vendita, del mercato e della società. Esso è rivolto a relazioni di lungo termine a somma
positiva con i singoli clienti e gli altri stakeholder, ed il valore si crea congiuntamente tra le parti coinvolte.
Esso trascendo i confini tra funzioni e discipline specialistiche. Neppure nel caso del marketing relazionale
totale le 4P sono completamente morte: esse mantengono un ruolo importante, anche se si tratta di un
ruolo che cambia. Si passa infatti dal concetto di marketing management a quello di marketing oriented
management, ossia dalla gestione manageriale del mercato alla gestione manageriale orientata al mercato.
Il concetto di marketing relazionale totale viene poi declinato lungo trenta dimensioni, in quanto sono
trenta le relazioni che Gummesson colloca al centro del nuovo marketing concept. Le relazioni sono
raggruppate dunque in due grandi classi: relazioni di mercato (relazioni tra clienti, fornitori e concorrenti ed
altri soggetti che agiscono nel mercato) e relazioni di non mercato (relazioni che influenzano indirettamente
i rapporti di marketing). Le relazioni di mercato comprendono: i classici rapporti di marketing e rapporti
particolari di marketing. Nell’ambito delle relazioni non di mercato trovano collocazione le cosiddette mega
e nano relazioni. Il modello proposto rappresenta uno strumento sistemico, olistico, e soprattutto un’attività
di complessità dinamica. In definitiva il marketing relazionale totale è dunque un nuovo paradigma il cui
percorso evolutivo parte dalla teoria del marketing management delle 4P, trasportata poi al marketing dei
servizi e dei beni industriali, per poi condurre alla formulazione di nuovi impostazioni teoriche, che hanno
condotto ad accostare al marketing dei beni di consumo i concetti del marketing dei servizi e del marketing
industriale. Si arriva infine alla teoria del marketing relazionale totale sulla base dell’apporto di teorie ed
esperienze empiriche provenienti dalle applicazioni del marketing dei beni di consumo, dei servizi, e dei
beni industriali, dagli studi sulla qualità totale e dalle nuove teorie contabili ed organizzative. Dagli studi
organizzativi infine il paradigma del marketing relazionale totale recepisce l’idea di un’impresa moderna
caratterizzata da elevata flessibilità organizzativa, confini labili e mobili, bassi costi di transizione e rapida
capacità di aggiustamento alle condizioni ambientali emergenti: si tratta dunque di un’impresa di processo,
dove il ruolo della gerarchia, delle strutture e delle risorse fisiche è ridotto in favore di risorse immateriali e
competenze che agevolano la predisposizione dell’impresa all’adattamento dinamico.
3.6 Marketing relazionale totale e turismo
L’impostazione di Gummesson consente di partire dalla tradizionale concezione del marketing e di
collocarne gli elementi fondanti (4P) all’interno di uno schema concettuale più esteso, a vocazione eclettica
ed olistica, che si prospetta come un approccio fortemente integrato al governo delle organizzazioni private
e pubbliche che operano nel turismo. Il marketing relazionale totale ricordiamo, è: l’affermazione forte ed il
riconoscimento esplicito dell’importanza della filosofia delle relazioni a somma positiva ai fini del successo
aziendale, relazioni intese come relazioni organizzativamente diffuse con l’ambiente interno ed esterno e
non circoscritte ai rapporti diadici ed esogeni tra fornitore e cliente. Applicando questi concetti al turismo
non può sfuggire che le possibilità applicative sono enormi, sia dal punto di vista degli operatori privati, che
dal punto di vista delle organizzazioni pubbliche e delle località turistiche nel loro complesso. Il governo
dell’industria turistica richiede infatti capacità relazionali diffuse e sia gli imprenditori che gli amministratori
pubblici coinvolti nelle attività turistiche sono obbligati a ricercare e consolidare forme di cooperazione.
Nell’industria turistica l’azione di marketing si basa dunque sulle relazioni interattive fra soggetti all’interno
di un network. Il valore per le parti coinvolte si genera mediante l&rsq