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Estratto del documento

JACOPO G.

In Italia per i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT), si utilizza il metodo dell’asta competitiva, per i

restanti titoli del debito pubblico a medio lungo termina quello dell’asta marginale.

Nell’asta competitiva, il prezzo per ogni operatore è quello formulato nella domanda. Sono

aggiudicate prima le domande con il prezzo maggiore e, fino ad esaurimento dell’offerta, in ordine

decrescente, le richieste minori. Ciascun operatore autorizzato può presentare fino a cinque

domande per un valore minimo, di ciascuna domanda, pari a 1,5 milioni di euro.

Il prezzo medio ponderato delle domande aggiudicatarie, rappresenta il prezzo (rendimento)

di ciascuna tipologia di BOT, relativamente a quell’emissione; costituirà altresì il prezzo a

cui gli intermediari sono obbligati (per effetto di apposito D.M.) a cedere i titoli medesimi sul

mercato secondario. Pertanto, il differenziale tra prezzo medio ponderato e prezzo di acquisto

rappresenta l’utile o la perdita dell’intermediario.

Allo scopo di evitare la presentazione di domande speculative definite “anomale”, è previsto un

sistema di controllo mediante la fissazione di un prezzo minimo “prezzo di esclusione” e massimo

“prezzo massimo ammissibile”, rispettivamente, al disotto e al disopra dei quali le domande non

vengono accolte.

Nell’asta marginale, l’aggiudicazione avviene al prezzo più basso tra quelli proposti dai

sottoscrittori risultati aggiudicatari. I prezzo è, infatti, quello della domanda marginale più bassa

(cioè quella dell’ultima domanda che trova capienza – anche pro-quota - nelle quantità offerte).

Ciascun operatore può formulare fino a cinque domande per importi minimi pari a 500.000 euro.

Anche nell’asta marginale, per evitare domande speculative viene calcolato un prezzo di

esclusione.

Gli operatori, pertanto, nella definizione delle proposte devono mediare tra la formulazione di un

prezzo che risulti il più basso possibile senza rischiare di essere esclusi dall’asta o di non rientrare

tra le domande “capienti”.

IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO PRIMARIO DEI TITOLI DELLE IMPRESE

Nel mercato primario dei titoli obbligazionari emessi da imprese private, il processo di

collocamento può essere: a fermo, a rubinetto, private placement.

Nel collocamento a fermo, l’emittente comunica agli investitori tutte le caratteristiche del

titolo di debito, compreso quantità offerta e prezzo. Provvederà, alla raccolta delle domande

entro un determinato lasso di tempo, e alla soddisfazione delle stesse fi no ad esaurimento

dell’offerta.

In tale modalità di collocamento, il rischio dell’emittente è legato al pricing. Infatti, nel caso l’offerta

sia stata effettuata ad un prezzo inferiore a quello a cui gli investitori sarebbero stati disposti ad

acquistare, l’emittente perde la possibilità di raccogliere fondi ad un costo inferiore. Nel caso

opposto, rischia di non incontrare la domanda e, dunque, di non collocare i titoli.

Nel collocamento a rubinetto, viceversa, l’emittente comunica solamente il prezzo e non le quantità

del titolo offerto. Le richieste degli investitori posso intervenire in un lasso di tempo ampio e

l’emittente si rende disponibile a soddisfare tutta la domanda. In tale procedura, il rischio è legato

alle quantità del finanziamento, non alla sua onerosità.

Nel private placement sono direttamente le società emittenti i titoli che si occupano di contattare gli

investitori, coadiuvate da intermediari specializzati, generalmente organizzati in “consorzi di

collocamento”; la cui formazione e il cui coordinamento, è generalmente affidato ad una banca

capofila, definita originator.

A seconda delle garanzie date dal consorzio di collocamento alla società emittente, si distinguono

le seguenti categorie di consorzi:

- Selling group, dove il consorzio si assume solo l’onere di offrire i titoli della emittente tramite la

propria rete;

- Underwrite group, dove oltre la diffusione dei titoli il consorzio si obbliga a sottoscrivere

una parte dell’offerta;

- Purchase group, dove il consorzio acquista la totalità dei titoli obbligazionari emessi e si occupa

del loro collocamento presso il pubblico. Il rischio dell’operazione è interamente a carico del

consorzio

MERCATO OBBLIGAZIONARIO SECONDARIO

Una volta emessi (e collocati) il titoli obbligazionari sono negoziati sul mercato secondario dei titoli,

suddiviso in due mercati distinti: “al dettaglio” e “all’ingrosso”.

JACOPO G.

JACOPO G.

Il mercato obbligazionario secondario al dettaglio italiano è rappresentato dal MOT (Mercato

Obbligazionario Telematico), gestito da Borsa Italiana S.p.A. e suddiviso nel segmento

DomesticMOT e EuroMOT.

Nel MOT il pricing è effettuato secondo il criterio orden-driven, con il quale gli investitori formulano

le loro offerte di prezzo oltre che di quantità.

Segue un criterio di pricing quote-driven il Mercato all’ingrosso per i titoli di Stato, denominato MTS

(Mercato Telematico dei Titoli di Stato) e gestito da MTS SPA.

IL MERCATO AZIONARIO, RELATIVA SEGMENTAZIONE E MERCATO DEL RISPARMIO

GESTITO

Il mercato azionario è il luogo in cui vengono trasferiti i titoli rappresentativi della

partecipazione al capitale sociale delle imprese.

In Italia il mercato secondario dei titoli azionari è gestito da Borsa Italiana S.p.A., costituita nel

1998 a seguito della privatizzazione dei mercati come disposto dal TUF che ha recepito la Direttiva

Eurosim (1993/22/CE).

I mercati azionari gestiti da Borsa Italiana S.p.A. sono:

- MTA (Mercato Telematico Azionario)

- AIM Italia (Alternative Investment Market)

Nel MTA vengono scambiate azioni, obbligazioni convertibili, diritti di opzione e warrant.

MERCATO TELEMATICO AZIONARIO - MTA

Borsa Italiana S.p.A. stabilisce l’ammissione a quotazione al MTA, sulla base di requisiti formali e

sostanziali, principalmente:

- Capitalizzazione della società (min 40 mil./euro)

- Flottante

- quota percentuale delle azioni destinate alla negoziazione sul mercato secondario e ad un

numero elevato di sottoscrittori (almeno il 25% - 35% nel caso di STAR)

- Libera trasferibilità dei titoli

Tra i requisiti sostanziali vengono considerati:

- una chiara visione strategica

- un buon posizionamento competitivo la sostenibilità finanziaria

- l’autonomia gestionale

- gli indicatori della capacità della società a creare valore per gli azionisti

L’MTA è articolato nei seguenti segmenti: Standard, STAR (Segmento Titoli ad Alti Requisiti),

MTA International.

Fino al 2010 esisteva anche il segmento Blue Chip riferito alle società con una struttura economico

finanziaria di particolare solidità ed una capitalizzazione superiore a 1 miliardo di euro.

Il segmento standard riguarda le aziende che pur soddisfacendo i requisiti formali e sostanziali

esaminati non sono classificabili altrimenti Il segmento.

STAR comprende le medie imprese con capitalizzazione tra i 40 milioni e 1 miliardo di euro. Le

società del segmento STAR sono obbligate a rispettare i seguenti requisiti:

- Flottante minimo pari al 35% delle azioni

- Elevata trasparenza e comunicazione delle scelte e dei risultati aziendali

- Liquidità del titolo e garanzia di controparte in caso di smobilizzo

- Standard internazionali della corporate governance

Nel segmento MTA International sono scambiati i titoli emessi da società estere già

negoziati in altri mercati (dual listing).

Gli indicatori di riferimento del mercato azionario sono definiti FTSE Italia Index Series e

rappresentano il 95% della capitalizzazione delle azioni nazionali Uno dei maggiori sviluppatori e

gestori di indici di mercato sulle piazze finanziarie mondiali è FTSE Group, frutto di una Joint

Venture tra Financial Times e il London Stock Exchange.

Tra gli indicatori, il più importante è l’FTSE MIB rappresentativo dell’andamento delle

principali azioni del mercato italiano (campione costituito dalle 40 azioni più liquide e

capitalizzate).

All’FTSE si affiancano numerosi altri indicatori al fine di fornire specifiche e puntuali indicazioni agli

investitori.

AIM - ALTERNATIVE INVESTMENT MARKET ITALIA

JACOPO G.

JACOPO G.

AIM – Alternative Investment Market Italia è il mercato dedicato alle piccole e medie imprese

italiane ad alto potenziale di crescita ed è gestito da Borsa Italiana S.p.A. Il modello a cui si

ispira è quello dell’AIM UK.

Caratteristica dell’AIM è quella di consentire alle imprese di quotarsi in maniera veloce ed

efficiente, eliminando i criteri minimi di ammissione (capitalizzazione, flottante, corporate

governance, stabilità economica finanziaria).

Per l’ammissione ad AIM è sufficiente dotarsi di un intermediario finanziario (nomad, nominated

advisor) che accompagni la società nella fase precedente l’ammissione e in quella di negoziazione

del mercato.

Unico documento necessario in fase di ammissione è “il documento di ammissione” ,

anche sotto il profilo della reportistica le società devono presentare il bilancio e la relazione

semestrale.

MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO

Il mercato del risparmio gestito, nonostante le sue origine antiche, si è sviluppato in Italia

agli inizi degli anni ‘80 (L.77 del 23/03/1983), con l’introduzione dei fondi comuni di

investimento mobiliari aperti.

Lo sviluppo dell’asset management ha avuto impulso in Italia solo a partire dagli anni 90 anche a

causa della riduzione del rendimento offerto dai titoli di Stato.

Il 1999, anno in cui sono aumentate le competenze e i servizi delle SGR, il ruolo di tali società ha

assunto rilevanza principale tanto che le banche hanno ridotto la loro attività tipica di gestione delle

risorse raccolte per affidarle alle SGR di gruppo.

A fine 2011 il patrimonio complessivamente gestito dalle SGR ammontava a circa 950 miliardi di

euro.

Il sistema finanziario offre una molteplicità di prodotti e servizi finalizzati alla gestione del risparmio

I fondi comuni aperti rappresentano oltre il 45% del risparmio gestito delle famiglie.

ETFplus è istituito da borsa italiana ed è interamente dedicato agli strumenti finanziari che

replicano gli indici di borsa o di singole materie prime.

Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono fondi o SICAV, caratterizzati da basse commissioni di

gestione e negoziati in borsa come le normali azioni.

Gli ETC (Exchange Traded Commodities), viceversa, sono strumenti finanziari che replicano

l’andamento di materie prime o di contratti derivati sulle materie prime.

IL MERCATO DEI DERIVATI E MERCATO VALU

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A.A. 2019-2020
128 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jacopogiunta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli intermediari finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Formica Costantino.