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Estratto del documento

La battaglia finale avvenne ad Alalia, sulla costa orientale della Corsica. La

battaglia fu vinta dai focesi, ma perdettero un numero consistente di navi e

dovettero sgomberare Alalia per rifugiarsi a Reggio. La colonia ebbe una

costituzione oligarchica, e fu il centro di molte scuole filosofiche, a partire da

quelle di Zenone e Parmenide.

Il quinto secolo

Il conflitto fra Greci e Persiani fu sentito dai contemporanei come un vero e

proprio scontro di civiltà. Aretè vs desposyne. La stessa coscienza di una unità

dei Greci, a livello etnico-culturale, sembra maturare in quest’epoca. Il regno

persiano appare come un grande impero sovranazionale, molto

decentralizzato, in cui il re delegava la propria autorità a governanti locali, i

satrapi. Dario divide il regno in 20 satrapie. Verso il 500 la Persia di Dario I

controllava l’intero bacino orientale del Mediterraneo. I Greci d’Asia Minore

avevano convissuto bene con il regno di Lidia: l’avvento dei Persiani nel 546

costituisce una svolta negativa. I Persiani imposero agli Ioni il versamento del

tributo. Il crescente malcontento trovò espressione nella rivolta ionica. Erodoto,

ostile ad Aristagora di Mileto, capo della rivolta, e agli Ioni, parla di motivo

occasionale. In questo, come in altri casi, un concorso di cause spiega meglio la

vicenda. Aristagora di Mileto, consigliere di Dario, nel 500 propose al satrapo di

Sardi, Artaferne, una spedizione contro Nasso. L’impresa fallì, e Aristagora

depose la tirannide, stabilì l’isonomia e provocò la ribellione. Egli chiese l’aiuto

degli Spartani; tuttavia Cambise, non appena seppe dei tre mesi di navigazione

per raggiungere il Re, rifiutò. Allora Aristagora ripiegò su Atene e ottenne 20

navi. Nel 498 le città greche d’Asia ottennero alcuni successi, come la ribellione

di Cipro, della Caria e dell’Ellesponto. La coalizione giunse fino a Sardi, e la

incendiò. Nel 497 si registrò la riscossa persiana: ripresero Cipro, Caria e

Ellesponto, e nel 494 avevano preso il controllo della situazione. Quando la

flotta fenicia attaccò e distrusse Mileto, le città greche della costa meridionale

fecero pace con la Persia. (Presa di Mileto di Frinico).

Dopo la morte del tiranno di Mileto Istieo, i Persiani ripresero il controllo di Chio,

Lesbo e Ellesponto. Milziade fu costretto a riparare in Atene dal Chersoneso

tracico. Nel 491 furono inviate delle ambascerie nelle principali città greche, a

chiedere “terra e acqua” cioè un atto di sottomissione al Re. Molti accolsero la

richiesta, in particolare gli abitanti delle isole, ma Atene e Sparta opposero un

netto rifiuto, uccidendo gli araldi; Atene punì Egina, che si era sottomessa. Nel

490 prende avvio la spedizione punitiva contro Atene e Eretria, ree di aver

aiutato gli ioni ribelli. I Persiani, guidati da Artaferne e Dati, con una flotta di

300 navi, distrussero Nasso, presero Caristo e distrussero Eretria. Dall’Eubea

sbarcarono 20.000 opliti in Attica. Milziade convinse gli ateniesi a uscire fuori

dalla città e combattere: chiese l’aiuto a Sparta, che tardò per motivi religiosi.

Dopo diversi giorni, con 10.000 ateniesi e 1.000 plateesi, Milziade attaccò

battaglia a Maratona, e aggirando l’armata persiana, vinse. Dati imbarcò la

flotta, con l’intento di sbarcare al Falero di Atene, e attaccare la città sguarnita

di truppe, e contava su appoggi ad Atene (segnale dello scudo di Erodoto).

Milziade rientrò rapidamente da Maratona, e difese la città. Dopo il ritiro dei

Persiani, le Cicladi rimasero sotto il controllo della Persia. Milziade tentò di

recuperare Paro, ma fallì. Al ritorno fu accusato di corruzione da Santippo,

padre di Pericle, fu condannato a una multa, ma morì per le ferite in battaglia.

La guerra fra Atene e Egina continuò: la prima ottenne l’aiuto dei Corinzi, la

seconda quello degli Argivi. Atene fu sconfitta per l’inadeguatezza della flotta.

In questi anni (488-487) fu applicato per la prima volta l’ostracismo, ai danni di

Ipparco di Carmo, poi Megacle e Santippo; inoltre gli arconti venivano eletti per

sorteggio. Nel 483-2 legge navale di Temistocle, con cui intendeva riutilizzare i

proventi delle miniere del Laurion per finanziare la costruzione della flotta. I teti

così vennero ad assumere un ruolo importante in Atene, dato che erano

impiegati come rematori. Nel frattempo la Persia era diventata un asilo per i

Greci delusi: vi si recarono Ippia di Atene, Demarato di Sparta, alcuni Pisistratidi

ed emissari degli Alevadi. I tessali erano molto importanti per i Persiani, perché

essi potevano fornire la base per le operazioni e i necessari rifornimenti.

Dopo la morte di Dario, 486, prese il potere il figlio Serse. Questi progettò una

spedizione di conquista. I lavori cominciarono nel 483: l’esercito avrebbe

dovuto passare l’Ellesponto su un ponte di barche, per poi raggiungere la

Grecia attraverso la Tracia e la Macedonia. Hybris di Serse la causa principale

della sconfitta persiana. Serse chiese e ottenne la sottomissione dei Macedoni,

dei Tessali, dei Locresi, dei Beoti. Nel 481 le truppe si raccolsero a Sardi, e nel

480 l’esercito passò l’Ellesponto. Nel 481 sull’Istmo di Corinto si riunì la lega

degli Hellenes, che comprendeva 31 membri, tra cui Sparta, Atene e Corinto. Il

comando fu affidato a Sparta. I Greci dell’Istmo mandarono ambascerie ad

Argo, Siracusa, Creta, Corcira. Argo e Creta rimasero neutrali, Siracusa era

impegnata nella guerra contro Cartagine, Corcira equipaggiò 60 navi, ma con

un pretesto non le fece partire. I Tessali dissero di voler combattere con i Greci,

solo se la Tessaglia fosse stata inserita nel piano di difesa: non furono ritenuti

attendibili, pertanto furono rifiutati. Gli Spartani volevano mettere la linea di

difesa sull’Istmo; Atene ed Eubei insistettero per le Termopili. Nel 480 furono

inviati alle Termopili 4000 opliti, tra i quali 300 Spartiati, guidati da Leonida.

All’avvicinarsi dei Persiani, la maggior parte dei greci si ritirò: Leonida trattenne

soltanto il 300 Spartiati e i 700 Tespiesi e i Tebani. Dopo tre giorni, Leonida fu

accerchiato dai Persiani. La flotta greca riuscì a contrastare quella Persiana a

capo Artemisio. L’esercito persiano devastò la Focide, invase l’Attica, distrusse

l’acropoli per vendicare l’incendio di Sardi. La popolazione ateniese era già

stata evacuata a Trezene, Egina e Salamina. Il comandante spartano Euribiade

voleva combattere sull’Istmo, Temistocle ottenne invece che si combattesse a

Salamina. Così le navi Persiane, non potendo essere agevolmente manovrate,

furono distrutte dalla flotta ateniese. Secondo Erodoto, la vittoria greca di

Salamina fu decisiva per le sorti della guerra. Gli spartani si concentrarono

sull’Istmo e costrinsero Mardonio a ritirarsi a Platea. Pausania con 11.000

uomini travolge 300.000 persiani. Il territorio di Platea fu dichiarato sacro e

inviolabile. Tebe, che dopo le Termopili era passata dalla parte del Re, fu punita

con l’uccisione dei filopersiani. Nel frattempo a Capo Micale, Leotichida e

Santippo ebbero la meglio sulla flotta persiana. Dalle guerre l’unità greca ne

uscì fortemente consolidata.

Nello stesso giorno della vittoria di Salamina, Gelone e Terone sconfissero a

Imera 300.000 Cartaginesi. Eforo e Diodoro parlano di accordi fra Cartaginesi e

Persiani. Gelone dovette affrontare questa guerra, detta “degli empori”, senza

l’aiuto dei greci della madrepatria. Nel 485 Gelone si impadronì di Siracusa e

lasciò Gela al fratello Ierone. In politica estera, Gelone stabilì un accordo con

Terone di Agrigento, della famiglia degli Emmenidi, sposando la figlia

Damarete. Nel 483 Terone attaccò e conquistò Imera, scacciando il tiranno

filopunico Terillo, suocero di Anassilao di Reggio. Secondo Erodoto il conflitto

Greci- Cartaginesi si intreccia con il conflitto fra elemento dorico e ionico-

calcidese. La vittoria di Gelone e Terone rimase nella memoria dei Sicelioti

come un successo che assicurò in Sicilia decenni di pace. Dopo la morte di

Gelone (478), a Siracusa prese il potere il fratello Ierone: il fratello Polizelo, cui

andò in sposa Damarete, ottenne il comando su Gela. Con Ierone l’egemonia

siracusana si estendeva oltre lo stretto, appoggiando Sibari nel conflitto contro

Crotone. Ierone dedicò attenzione al problema dei barbari: Cuma, attaccata

dagli Etruschi, invocò l’aiuto di Siracusa, che intervenne e sconfisse gli Etruschi

nel 474 nelle acque di Cuma. Strinse un’alleanza con Taranto. Morì nel 467 e fu

seppellito ad Etna. Gli succedette il fratello Trasibulo, che entrò presto in

contrasto con i siracusani. In questo periodo finiscono le tirannidi dei

Dinomenidi e degli Emmenidi.

All’indomani della vittoria contro Serse, Sparta propose una riforma

dell’Anfizionia delfica, che prevedeva l’espulsione di tutti i medizzanti e la

sostituzione con le città che avevano combattuto contro i persiani. Temistocle si

oppose, perché Sparta avrebbe assunto l’egemonia dell’Anfizionia. Temistocle

inoltre si adoperò alla ricostruzione delle mura ateniesi. Il problema della

continuazione della guerra si manifestò subito dopo la presa di Sesto. Ma

Pausania vide con lucidità il pericolo di lasciare l’iniziativa militare nell’Egeo agli

ateniesi. Costui quindi si fece inviare in Asia con 20 navi peloponnesiache;

insieme agli ateniesi e agli alleati, prese Cipro e Bisanzio, dove però l’egemonia

spartana traballò. In seguito gli alleati non riconobbero più l’egemonia di

Sparta, e gli Ioni la offrirono agli Ateniesi. In realtà Sparta era disinteressata

alla continuazione della guerra nell’Egeo. Quindi adesso si vede il modello della

doppia egemonia, navale di Atene, terrestre di Sparta (Thuc). Nel 478 fu

istituita la lega delio-attica, in funzione difensiva contro i Persiani, condivisa

dagli Ioni dell’Asia, ma non da Sparta. Si organizzò subito la lega sul piano

fiscale, stabilendo chi degli alleati avrebbe dovuto contribuire alla guerra con

navi e chi avrebbe invece contribuito con denaro. La cassa del phoros (tributo)

era a Delo, nel santuario di Apollo. L’ammontare originario era di 460 talenti. La

prima impresa della lega ricordata da Tucidide è la presa di Eione, alle foci del

fiume Strimone, piazzaforte persiana conquistata da Cimone, figlio di Milziade.

A questa seguirono la conquista dell’isola di Sciro, la guerra contro Caristo in

Eubea; infine la repressione della rivolta di Nasso (467), il primo alleato ribelle.

Quando nel 543 la cassa della lega venne trasferita ad Atene, si stabilì che si

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A.A. 2017-2018
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/02 Storia greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alfogia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Vattuone Riccardo.