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Qui Atene e Tebe formarono un alleanza che sconfinò nello scontro con Filippo:
338 a Cheronea i Macedoni vincono la lega Ellenica grazie alla cavalleria, guidata
dal giovane figlio del re: Alessandro. Filippo dopo la vittoria umiliò Tebe. Tuttavia
con Atene si impegnò a non entrare in Attica e a riconsegnare i prigionieri ateniesi
a patto che Atene sciogliesse la lega navale e rinunciassero alla Calcidica. Filippo
posizionò guarnigioni in punti chiave della Grecia e moltissimi popoli del
Peloponneso si schierarono con lui (Filippo li aveva precedentemente sostenuto
contro Sparta).
337 Filippo creò la Lega di Corinto, che riuniva i Greci sul modello delle leghe
militari. Filippo non aveva così sottomesso la Grecia ma divisa nel modo più
appropriato, come una pace comune garantita da lega militare egemonica. Al
sinedrio della lega fu deciso di attaccare la Persia per vendicare l'oltraggio subito
ai templi greci, per combattere il barbaro e per cercare nuove risorse.
Sicilia: Dioniso I, Dione, Timoleonte
Nel 409 i Cartaginesi tornarono ad attaccare la Sicilia. L'anno seguente Ermocrate,
che era stato precedentemente esiliato, sbarcò in Sicilia dove contrastò i
Cartaginesi. 407 un'armata cartaginese attaccò e distrusse Agrigento e si diresse
minacciosamente verso Siracusa. Dioniso I era determinato a sconfiggere i
Cartaginesi: accusò gli strateghi siracusani di essere responsabili della caduta di
Agrigento. Egli instaurò un regime tirannico antiaristocratico e demagogico.
Concluse una pace con Cartagine nel 405 e fu un successo diplomatico. Dopo altri
vari scontri, una nuova pace fu inaugurata nel 392. dopodichè egli si espanse
ulteriormente nell'Adriatico e nel Tirreno. Nel 383 riprese la guerra con Cartagine
che aveva attaccato la Sicilia e la Magna Grecia. Nel 375 Dioniso subì una brutta
sconfitta a Cronion: egli dovette accettare che i Cartaginesi possedessero territori
fino al fiume Alico. Atene lo riconobbe come arconte (Platone e Senofonte lo
osannavano). 367 Dioniso fece un ultima guerra per riprendersi i territori ma morì.
Grazie a lui una polis come Siracusa divenne centro di un grande impero. Seguì il
figlio Dioniso II: diatriba contro Dione, accusato di tramare contro di lui. Dione lo
accusò nel 360 e ad Atene stava organizzando mercenari contro Siracusa. 357,
sostenuto da Cartagine, arrivò a Siracusa dove venne nominato autokrator. Dioniso
dovette fuggire a Locri e lasciare il potere a Dione. Morì vent'anni dopo in una
congiura: le speranze erano di avere un riformatore platonico ma si rivelò un
tiranno. Timoleonte fu un corinzio: abile condottiero anti cartaginese, anti
tirannico e difensore della libertà e autonomia: ma il suo potere a Siracusa fu
autocratico. Giunse a Siracusa sconfiggendo i filo cartaginesi (Iceta): lì si stabilì
assumendosi l'onere di combattere Cartagine. Instaurò la democrazia, ripopolò la
città e creò un alleanza militare con le altre città greche della Sicilia. 339
schiacciante vittoria sui cartaginesi: tuttavia alla fine dovette riconoscere la
presenza cartaginese fino all'Alico. 338 avviò grande colonizzazione panellenica
della Sicilia. Introdusse a Siracusa una costituzione oligarchica moderata. Morì
dopo essersi ritirato a vita privata e fu elogiato.
Alessando
356 nascita di Alessandro (egli fu educato da Aristotele). Egli era figlio di una
madre epiriota. Aminta e Attalo, potenziali eredi, vennero eliminati. Sopravisse
solo Arrideo che aveva però una disabilità mentale. 335 fece una spedizione contro
barbari ed ebbe la meglio su Illiri, Tribali, Geti, Peoni. Nello stesso anno Tebe si
ribellò: venne distrutta e sacheggiata con l'assenso della Lega di Corinto, della
quale Alessandro fu autokrator. Dal 339 al 326 ad Atene amministrò Licurgo che
potenziò la flotta, introdusse la leva militare e vi fu un riassestamento economico.
Nel 334 iniziò la spedizione verso l'Asia: giustificò la spedizione in chiave
panellenica come vendetta contro i Persiani. 336 intanto in Persia inziò a regnare
Arsete dopo Dario III. Battaglia di Granico prima vittoria Macedone sulla Persia
(334). Le città greche dell'Asia minore si schierarono con Alessandro. Scese in
Cilicia, presa di Tarso e battaglia di Isso (Siria settentrionale) contro Dario III.
Dario a questo punto fuggì oltre l'Eufrate e propose l'Asia a ovest del fiume, 40
000 denari e una figlia in sposa in cambio della pace. Ma Alessandro rifiutò e
iniziò a scendere verso la costa del Levante fino all'Egitto. L'Egitto dal 404 al 343
era indipendente dalla Persia: venne conquistato nel 332. 331 fondazione di
Alessandria. Si diresse poi in Libia all'oracolo di Ammone e venne salutato dal
sacerdote come figlio del dio. 331 anche le isole dell'Egeo passarono sotto il suo
controllo. Si prese poi una pausa per amministrare bene il territorio conquistato: le
casse furono affidate ad Arpalo e la terra dell'Asia fu divisa in zone tributarie.
Prossima tappa: Babilonia. 331 vinse i Persiani a Ninive. 330 Babilonia, Susa e
Persepoli (incendiata) furono ormai conquistate. Dario fuggì ad Ecbatana (nord
Iran) e in satrapie nord. Finì la fase ellenica della spedizione. In luglio Alessandro
aveva raggiunto la Battriana (Afghanistan). Dario era stato ucciso da un satrapo
(Besso) che si dichiarò suo successore con il nome di Artaserse IV. A Pasargade
(sud Iran) Alessandro seppellì il Re con rito regale atteggiandosi a suo successore.
In autunno proseguì ad oriente conquistando le ultime satrapie (Asia
centrale/Afghanistan/Pakistan). Qui nacque però una spaccatura interna all'impero
macedone: Filota, che si vantava di essere il vero responsabile delle conquiste,
venne accusato di tramare e venne ucciso e così anche suo padre Parmenione.
Iniziò, a detta di Plutarco, Alessandro ad essere messo in brutta luce per molti. Nel
frattempo stava fondando nuove colonie ad oriente. Giustiziò Besso, l'assassino
del Re. 326 capitolò il satrapo d'Asia centrale Ossiarte e Alessandro sposò
Rossane, sua figlia. Formò un esercito di 30 000 giovani persiani per avere un
armata mista. Alessandro era sempre stato aperto verso i barbari (Babilonia era
stato affidata al satrapo Mazeo), non sempre con il consenso dei suoi. Nel 328, in
preda al vino, uccise Clito, un suo caro compagno, che l'aveva criticato di
assumersi tutti i meriti quando questi non gli erano dovuti, e che si mise a
denigrarlo. L'anno dopo dichiarò a morte Callistene di Olinto, uno storico che
venne accusato di congiurare perchè contrario all'adozione di costumi orientali. In
particolare egli era contrario, come molti, al Proskynesis: la pratica di inchinarsi
davanti al Re in ossequio alla sua natura divina, secondo la tradizione orientale. Lo
spirito greco era incompatibile con una monarchia assoluta: si creò una spaccatura
di dissenso. 326 Alessandro penetrò in India, terra che da Erodoto aveva colpito
l'immaginario greco. Arrivato alla valle del Gange e cacciato un re locale, Poro,
egli voleva proseguire ulteriormente fino ai confini posti dalla divinità in terra ma
alla fine rinunciò a causa del dissenso dei suoi. Anche qui organizzò delle satrapie.
326 inziò il ritorno a Babilonia ma, passando per il deserto, molti compagni di
Alessandro persero la vita. 324 ritorno a Susa. Episodio delle Nozze di Susa:
soldati e compagni furono congiunti in matrimonio a donne persiane con
l'obiettivo di creare un aristocrazia mista di elementi greci e asiatici. Lui stesso
sposò Statira, moglie del defunto Re. Ma il malcontento di orientalizzarsi suscitò
una rivolta ad Opis. Alessandro si assunse onori divini. Dopo aver passato
l'inverno a Ecbatana, Alessandro morì improvvisamente a Babilonia nel 323. La
moglie Rossane era incinta e c'era un altro figlio illeggitimo mai riconosciuto. I
Macedoni proclamarono Re il fratellastro Arrideo.
Dopo di lui si affermarono conflitti tra forze che volevano tenere l'impero unito e
altre che volevano frazionarlo. Perdicca, fu il maggior esponente delle forze
unitarie (Alessandro gli aveva consegnato l'anello alla morte). 323 accordi di
Babilonia, Perdicca rimase chiliarco (gran vizir), Antipatro governante della
Macedonia, Cratero ebbe la tutela del regno. I restanti compagni si divisero le
satrapie. Ad Atene esplose una rivolta guidata da Leostene che sconfisse Antipatro
e lo chiuse a Lamia in Tessaglia. Ma giunse Cratero dall'Asia che sconfisse gli
Ateniesi su mare nel 332. La pace proposta dai filomacedoni con Antipatro
richiedeva l'installazione di un oligarchia al posto della democrazia. Demostene
fuggì e si uccise, Iperide fu catturato e ucciso. Perdicca nel frattempo aveva il
comando supremo ma accanto a lui stavano crescendo Antipatro e Cratero: nacque
una coalizione che portò alla guerra di A e C, Tolomeo ecc contro Perdicca che
venne sconfitto e ucciso in Egitto. Morì anche Cratero nello scontro con Eumene.
Tolomeo=Egitto, Lisimaco=Tracia, Antipatro=Macedonia, Seleuco=Babilonia.
Antigono=Asia Minore. 319 morte di Antipatro: scontro tra i due eredi
Poliperconte e Cassandro. Ad Atene venne restaurata la democrazia ma fu ripresa
da Cassandro nel 317. La potenza di Cassandro si stava affermando in Grecia:
fondò Cassandria (316) e ricostruì Tebe, devastata da Alessandro. A lui si oppose
Antigono, che andava agitando gli ideali di libertà ed autonomia. Si allearono tutti
contro di lui (Lisim, Cassand, Tolome e Seleuc). La guerra si concluse con il
riconoscimento dei domini dell'Asia ad Antigono e la riconferma dei domini già in
possesso per gli altri. 310 Cassandro, con una mossa ulteriormente anti
alessandrina, fece uccidere Rossane e Alessandro IV. 307 Antigono entrò ad Atene
riassegnandole la democrazia (abbattuta da Cassandro). Una nuova coalizione
alleata contro di lui e Demetrio lo portò all'uccisione nella battaglia di Ipso (301).
Relativa stabilizzazione e varie alleanze matrimoniali. Nel teatro si inserì Pirro,
figli del re d'Epiro. Era stato alleato di Demetrio con cui combattè ad Ipso e fu
condotto come ostaggio presso Tolomeo. Dopo la morte di Cassandro ereditò il
potere di Macedonia Demetrio nel 294. Egli restaurò nuovamente la democrazia
ad Atene e fondò Demetriade in quell'anno. Ma il suo accrescimento di potere lo
portò ad essere mirino dell'alleanza (stavolta anche con Pirro): sconiftto a Berea
nel 289 fu prigioniero di Seleuco dove morì. Lisimaco, che si trovava ad avere il
controllo della Grecia, fu sconfitto e ucciso da Seleuco nel 281. Nel frattempo nel
283 era morto Tolomeo. Restava solo Seleuco che poteva dive