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Psicologia clinica e dintorni

Psicologia clinica e discipline di confine

L'area di applicazione della psicologia clinica è caratterizzata da un elemento fondamentale: non è patrimonio esclusivo della psicologia clinica, infatti sulla stessa area di applicazione insistono discipline diverse.

Definire il terreno generale di applicazione della psicologia clinica richiede quindi la messa a fuoco dei rapporti che tale disciplina ha con le altre affini.

Psicologia Clinica e Psicologia generale

Il rapporto tra queste due discipline è un rapporto a due vie:

  • da un lato i disturbi psicopatci vengono studiati andando alla ricerca di una compromissione di una qualche funzione cognitiva il cui funzionamento normale è stato studiato dalla psicologia generale
  • dall'altro i modelli elaborati interno alla comprensione consentono di riformulare e integrare i modelli elaborati dalla psicologia generale sul funzionamento cognitivo normale.

Queste due diverse tradizioni di ricerca rivolgono la loro attenzione a differenti oggetti di studio:

  • La psicologia generale mira a delineare gli aspetti generali del funzionamento psichico, nel tentativo di ricavare vere e proprie leggi che possono a loro volta essere ri-verificate nel singolo individuo.
  • La psicologia clinica ha invece a che fare con singoli soggetti, con specifiche situazioni di crisi, sofferenza o vero e proprio disturbo.

Psicologia Clinica e Psicologia Differenziale

La psicologia differenziale ha come specifico ambito di applicazione lo studio delle differenze individuali. Ha posto al centro dei suoi interessi la quantificazione dell'intelligenza nei diversi soggetti. Più in generale indaga le differenze tra individui con strumenti di carattere quantitativo con i test psicometrici.

Può essere considerata un sotto-insieme della psicologia clinica, specializzato in uno specifico settore di ricerca e di applicazione clinica, in stretto rapporto con un altro sottoinsieme la psicometria.

Psicologia Clinica e Psicologia Medica

Con il termine psicologia medica si fa riferimento a quella parte della psicologia clinica che ha sviluppato particolari competenze applicate alla medicina.

I medici e gli operatori sanitari non possono trascurare la dimensione psicologica del loro intervento, soprattutto perché tale dimensione è comunque presente.

Tale branchia si pone il compito di non lasciare sguarnita quest'area. Attraverso tre modalità:

  1. Ponendosi l'obiettivo di integrare la preparazione del medico e del personale sanitario con competenze di carattere psicologico relative alla psicologia della malattia e del rapporto medico-paziente
  2. Mettono al centro del suo interesse il rapporto medico-paziente, sia a livello individuale, sia a livello del gruppo familiare o del gruppo curante
  3. Favorendo la diffusione delle conoscenze e competenze psicologiche nel personale sanitario, attraverso una funzione di educazione, guida e addestramento all'ascolto delle implicazioni psicologiche della malattia.

Psicologia Clinica e Psicologia Dinamica

La psicologia dinamica comprende le competenze scientifico disciplinari che considerano da un punto di vista psicodinamico e psicogenetico le rappresentazioni del Sé, i processi intrapsichici e le relazioni interpersonali. Va a ricercare la genesi di fenomeni psichici nella storia delle persone.

La psicoanalisi è la principale ispiratrice della psicologia dinamica, tuttavia i due termini non sono cosistenti.

La Psicopatologia è la scienza che si occupa di descrivere e classificare le esperienze, i comportamenti e le espressioni umane abnormi.

  • A tale scopo essa isola i fenomeni mentali abnormi per poi raggrupparli usando solo quegli aspetti dei fenomeni che sono realmente esperiti come punti di differenza del paziente stesso ed escludendo ogni ulteriore nozione o teoria.

Se la psicopatologia in quanto disciplina descrittiva fonda la psico(pato)logia dinamica, allo stesso tempo la psicologia dinamica ha da sempre ispirato la psicopatologia, cioè la disciplina che si propone di comprendere il senso delle esperienze, dei comportamenti e delle espressioni umane abnormi.

La Psicopatologia dinamica è venuta a declinandosi in modelli cosiddetti "dialettici" secondo i quali i sintomi, le sindromi e i decorsi psicopatologici nascono dalla interazione tra vulnerabilità e persona.

  • Il pensiero dialettico introduce l'idea che i sintomi non si presentano fin dall'origine come tali, a opera di una qualche causa, sono piuttosto il frutto di un percorso psicopatologico che conduce ai quadri conclamati della clinica. Alcuni tra i principali modelli dialettici hanno un'ispirazione fenomenologica e non affondano le proprie radici nella tradizione psicoanalistica. Essi rappresentano la base di una psicologia del patologico.

In determinate situazioni limite sperimentiamo la nostra vulnerabilità e proviamo l'essere mortali finiti e spaventati.

  • Vulnerabilità + persona = sintomo/fobia (-)
  • Vulnerabilità + persona = crescita personale (+)

Psicologia Clinica e Psichiatria

I confini tra i due approcci sono diventati sempre più labili.

  • Un criterio pratico di differenziazione è costituito dal fatto che le due discipline rimandano a due differenti percorsi formativi: mentre la psichiatria è una specialità medica, la psicologia clinica è una specialità psicologica.
  • La labilità dei confini dipende dal fatto che psicologia clinica e psichiatria condividono in parte lo stesso oggetto di studio: la clinica dei disturbi mentali, cioè diagnosi, prognosi e trattamento.

Tuttavia, esse si differenziano per l'ampiezza delle rispettive aree applicative e soprattutto per il metodo con il quale intenzionano tale oggetto.

  • Ampiezza
  • Mentre la psichiatria esaurisce il suo campo di applicazione nei disturbi mentali codificati dai moderni sistemi diagnostico-nosografici, la psicologia clinica ha un campo di applicazione più vasto che va al di là del catalogo dei disturbi mentali.
  • Dopo che la clinica ha condiviso questo aspetto, estende la sua applicazione ad altri fenomeni clinici e non che appartengono ad ambiti differenti e variegati. Inoltre, gli compete una serie di interventi di carattere informativo, educativo o preventivo.

Con psicopatologia s'indica la patologia psichica nel suo complesso e il termine coincide con l'oggetto della clinica cioè l'insieme delle patologie psichiche.

In altri contesti, è frequente che psicopatologia venga impiegato per fare riferimento a una descrizione precisa dei fenomeni psichici abnormi e in questa accezione la psicopatologia finisce per coincidere con la semeiotica psichiatrica. (Uso corretto ma parziale del termine)

La semeiotica prende in considerazione i fenomeni psichici abnormi in quanto sintomi.

  • Negli Stati Uniti una tradizione che risale a James, Prince e Meyer ha scelto il termine psicopatologia per indicare lo studio scientifico del comportamento anormale; in questo contesto la psicopatologia ha conservato un interesse specifico per la ricerca eziologica.
  • Nell'Europa invece, culla della tradizione della psicopatologia jaspersiana, il termine designa la disciplina che isola i fenomeni mentali per poi raggruppare i fenomeni correlati su una base esperienziale.
    • I fenomeni psichici abnormi ai quali si attribuisce più valore sono le esperienze dei pazienti.
    • In misura minore si attribuisce importanza al comportamento dei pazienti.

Il metodo psicopatologico si fonda principalmente sulla comprensione intesa come riattualizzazione delle esperienze del paziente per mezzo dell'empatia ed è rivolto a cogliere i fenomeni mentali soggettivi per ordinarli secondo categorie semantiche.

Delle esperienze riportate dai pazienti si valutano gli aspetti formali cioè il modo in cui i fenomeni si danno nel campo di coscienza, piuttosto che gli aspetti relativi al contenuto.

Nell'opera di Jaspers la forma è il modo in cui il contenuto si presenta alla conoscenza.

  • Es. Un contenuto di gelosia può presentarsi nella forma di uno stato emotivo, di un'idea prevalente, di un'idea ossessiva o di un'allucinazione.

Con nosografia si intendere la descrizione delle singole malattie con finalità diagnostiche.

Essa traccia i confini delle sindromi in maniera provvisoria e convenzionale e con lo scopo di fornire criteri per una diagnosi empirica.

La nosologia rende esplicito il sistema di concetti e teorie che supportano la propria strategia di classificazione. Ha l'ambizione di individuare entità naturali:

Nonostante a tutt'oggi le classificazioni delle patologie mentali siano puramente nosografiche cioè “convenzioni diagnostiche provvisorie”, una tentazione nosologica sembra nascondersi anche dietro una nosografia di facciata.

Molti studi hanno mostrato l'inaffidabilità nosografica dei sintomi di primo rango ed è stata messa in discussione la loro specificità diagnostica. Per non creare confusione è necessario tra due orientamenti della psicopatologia stessa:

  • La psicopatologia clinica è volta all'identificazione di sintomi significativi in vista della diagnosi nosografica. Perde di vista la ricerca del senso complessivo che sottende, nel mondo della singola persona, la congerie delle esperienze psichiche abnormi.
  • Il compito della psicopatologia fenomenologica non riguarda il contributo che essa può dare alla diagnosi descrittiv o nosografica, quanto ciò che può dire attorno al senso delle esperienze umane abnormi, indipendentemente dalla loro attribuzione nosografica.
Dettagli
A.A. 2020-2021
35 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simona98.longo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Stanghellini Giovanni.