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I primi modelli di psicopatologia: i traumi

Trauma: Per Freud il trauma si riferisce ad un'esperienza dalla durata temporale limitata eppure capace di indurre una stimolazione così intensa che travalica le capacità del soggetto di farvi adeguatamente fronte, provocando così disturbi durevoli del funzionamento psichico.

Trauma nella fantasia: passa in secondo piano il reale, Freud stesso si accorge che i traumi non sempre sono reali ma appartengono alla fantasia.

I modelli contemporanei della clinica del trauma individuano nell'esperienza traumatica un fattore psicopatogenetico centrale alla base di diverse forme di psicopatologia, in quanto determina deficit in termini di carenze di due passaggi integrativi:

  • La personificazione, cioè il riuscire a sentire come proprie le esperienze che si vivono
  • La presentificazione, ovvero la complessa impresa umana che consiste nell'essere e nell'agire nel momento presente in modo

spiccatamente riflessivo. Essere nel momento presente vuoldire sperimentare il momento dell'esperienza soggettiva mentre sta avvenendo. Essa è un'attitudine attiva, che richiede enerigiaIl passaggio ricostruttivo verso la reintegrazione delle dissociazioni post-traumatiche si compiedunque recuperando prima le capacità di personificazione e successivamente quelle di presentificazione.

Pulsioni e strutture psichiche: conflittiNell'evoluzione del pensiero freudiano diventa centrale il problema dei conflitti, questa prospettiva domina nella prima metà del XX secolo con Freud e poi Melanie Klein. Freud modificò successivamente la sua teoria sulla genesi delle nevrosi avandanzo l'ipotesi delle fantasie intrapsichiche e quindi arrivando a focalizzarsi su un io impegnato a ridurre i perenni conflitti tra le pulsioni e le altre strutture psichiche, cioè quelle dell'es, del super-io e dell'ideale dell'io. In tal senso si può

osservare che lo scenario psicoanalitico classico è rappresentato dai seguenti concetti: mondointrapsichico, fantasie primarie interne e conflitto. L'attenzione verso i bisogni: carenze
  1. Balint riconduce lo sviluppo del disagio alla carente soddisfazione di un bisogno vitale per il bambino, che in questo caso si troverebbe a patire la genesi del difetto fondamentale, le cui caratteristiche sono:
    1. Tutto quanto quello che avviene all'interno di questo livello appartiene a un rapporto esclusivo tra due persone, non esiste una terza persona
    2. Questo rapporto duale ha una natura sua particolare, completamente diversa da quella delle modalità di rapporto del livello edipico
    3. La natura della forza dinamica che aglisce a questo livello non è di tipo conflittuale
    4. Per descrivere i fatti che avvengono a questo livello il linguaggio dell'adulto spesso risulta inutile e fuorviante
La forza che si sviluppa da esso, per quanto estremamente dinamica, non ha

L'aspetto di una pulsione e neppure quello di un conflitto intrapsichico. È qualcosa di storto nella psiche, una specie di deficit che va colmato. L'uso dell'aggettivo fondamentale fa fede al fatto che riguarda la totalità dell'individuo implicando a diversi livelli sia la psiche che il corpo.

Fairbairn elaborò una prospettiva teorica per cui il bambino modella, struttura e distorce la sua esperienza, il suo comportamento, la sua percezione di sé, per conservare le migliori relazioni possibili con il genitore (falso sé). Il conflitto che costituisce il nucleo di ogni psicopatologia è quello tra la spinta evolutiva verso una dipendenza matura e relazioni più ricche e la riluttanza regressiva ad abbandonare la dipendenza infantile e legami con oggetti indifferenziati per paura di perdere ogni genere di contatti. Importanza dell'amore materno: il disagio nasce da una mancanza di amore dalla madre e dal mancato.

riconoscimento da parte della madre dell'amore che il bambino nutre per lei3. Sullivan dice che l'interazione personale guidata dal cosiddetto "teorema della tenerezza" può essere caratterizzata dal proficuo instaurarsi di un circolo vizioso. L'insicurezza è legata all'azione dell'altro rispetto alle manifestazioni dei propri bisogni da parte del soggetto. La ricerca dell'approvazione scaturisce dal tentativo di liberarsi dall'angoscia e di soddisfare a ogni costo il bisogno primario, quello di sicurezza. Egli descrive le operazioni di sicurezza, come la disattenzione selettiva, che permettono di evitare l'angoscia collegata a una data situazione. Circolarità del modello dissintonia-sintonia4. Deutsch differenzia una specifica forma di disturbo psichico che caratterizza individui capaci di simulare un'esperienza affettiva come se la provassero. Concetto di "personalità come sé"4. Disturbo.

psichico: capacità di simulare un'esperienza affettiva come se fosse realmente provata. La patologia del "come se" deriva da carenze di calore e sentimenti5. Winnicott dice che il disagio deriva da carenze di cure genitoriali, ma anche dalla qualità delladinamica relazionale. Per Winnicott è impossibile capire la psicopatologia considerando la persona "isolata". La fonte del gesto è il vero sé e il gesto indica l'esistenza del vero sé potenzialei. La madre sufficientemente buona va incontro ai diversi gesti spontanei del figlio e dà loro senso, il vero sé sorge grazie alla forza data dall'io debole dell'infante dal supplemento offerto dalla madre alle sue espressioniiii. La madre non sufficientemente buona fallisce e sostituisce il proprio gesto chiedendo al figlio di dare a esso un senso tramite la propria condiscendenza. Questa condiscendenza è lo stadio precoce del falso sé6.

Anna Freud sostiene la possibilità di disturbi psichici di origine non conflittuale. Lei riconosce due tipi di psicopatologia infantile: una conflittuale e una basata su arresti dello sviluppo inconseguenza di carente sostegno ambientale. Una data psicopatologia deve essere compresa come emergente dall'interazione tra l'ambiente potenzialmente psicopatogeno e le innate e acquisite risorse del bambino.

La svolta relazionale: dissintonie

Sander ritiene che l'individualità emerga e si mantenga all'interno di un sistema evolutivo nel quale vi è una complementarietà specifica e sincronizzata tra gli stati interni del bambino e la capacità di riconoscerli da parte di chi si prende cura di lui.

Il riconoscimento è un prender atto di un certo oggetto o evento come occupante un posto determinato in una situazione. Il bisogno di riconoscimento è una complessa interazione tra due persone, sostenuta da una circolarità di stimoli.

di risposte, della quale si può dare una schematica descrizione come di una successione temporale di tre differenti singoli elementi. Il processo che conduce alla condivisione di esperienze interiori in cui radicare la competenza emotiva è trifasico:
  1. Attenzione congiunta
  2. Riconoscimento: scoprire gli affetti vitali momento dopo momento
  3. Sintonia
Sintonia diadica e asintonia traumatica costituiscono le due polarità di un continuum all'interno delle quali si dispongono i differenti gradi di dissintonia. Essa può essere considerata come uno stato emotivo già connotato dalla sofferenza psichica ma anche passaggio determinante per l'insorgenza di manifestazioni psicopatologiche. 26 In situazioni di dissintonia si determinano alterazioni citochimiche e neuroanatomiche determinate dal rilascio costante di ormoni dello stress: il risultato è un'alterazione della citoarchitettura. I suoi effetti sono:
  • Abnorme allerta: caratterizzata
si configura come l'insieme di procedure che regolano i ritmi spazio-temporali delle sedute e la modalità del rapporto fra psicoterapeuta e paziente. Il setting si guarda da due punti di vista: 1. Esterno, l'insieme di regole formali che raffigurano la situazione terapeutica, ossia la sistemazione della stanza, la modalità dell'incontro, la regolarità delle sedute, la durata delle stesse, l'onorario. 2. Interno, ovvero l'assetto mentale dello psicoterapeuta che si attiva nell'incontro con il paziente consentendogli un ascolto interiore che implica un'attenzione uniformemente sospesa e fluttuante rispetto ai propri stati interni. Il setting è un elemento fondamentale nella pratica della psicoterapia, poiché crea un ambiente sicuro e strutturato in cui il paziente può esplorare i propri pensieri, emozioni e comportamenti.esterno è quello che crea l'ambiente più favorevole al mantenimento di questo assetto della mente e allo svolgimento di questo particolare tipo di lavoro mentale. Il setting classico: la visione freudiana Freud definisce la tecnica così: alcuni incontri preliminari consentono allo psicoterapeuta di valutare l'analizzabilità del paziente. Definita l'analizzabilità le sedute terapeutiche avvengono all'interno di una serie di regole. I principali strumenti sono il lento sviluppo e la successiva risoluzione della nevrosi di transfert attraverso l'interpretazione. Le regole sono: 1. Una stanza tranquilla con divano o lettino 2. Un contratto: che fissa i tempi, le modalità e oneri 3. La regola fondamentale: impegno alla sincerità 4. Un'attenzione fluttuante 5. La regola dello specchio: i vissuti dello psicoterapeuta devono rimanere incogniti, solo così il paziente può proiettare su di lui i propri vissuti 6. Laregola dell'astinenza: lo psicoterapeuta frustra i tentativi del paziente di soddisfare desideri inconsci, evita di dare consigli Il fine delle regole è: • L'instaurarsi di una condizione di isolamento che protegga dalla realtà esterna • Il mantenimento di una condizione di sospensione dell'azione affinché possa emergere più intensa la produzione emozionale • La possibilità di arginare eventuali irruzioni incontrollabili della realtà interna del paziente • Consentire il graduale sviluppo del transfert e della sua successiva risoluzione. La relazione psicoterapeuta-paziente si caratterizza per il fatto che lo psicoterapeuta non fissa la propria attenzione in una determinata direzione (attenzione liberamente fluttuante) e in modo speculare il paziente deve dire tutto ciò che gli viene in mente (associazioni libere). Si configura così un' impostazione filosofico-epistemiologica realista che vede la funzione.eluppa il contenuto.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
41 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher enricagrande di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Carretti Barbara.