Anteprima
Vedrai una selezione di 15 pagine su 68
riassunto di psicologia clinica Pag. 1 riassunto di psicologia clinica Pag. 2
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto di psicologia clinica Pag. 6
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto di psicologia clinica Pag. 11
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto di psicologia clinica Pag. 16
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto di psicologia clinica Pag. 21
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto di psicologia clinica Pag. 26
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto di psicologia clinica Pag. 31
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto di psicologia clinica Pag. 36
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto di psicologia clinica Pag. 41
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto di psicologia clinica Pag. 46
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto di psicologia clinica Pag. 51
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto di psicologia clinica Pag. 56
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto di psicologia clinica Pag. 61
Anteprima di 15 pagg. su 68.
Scarica il documento per vederlo tutto.
riassunto di psicologia clinica Pag. 66
1 su 68
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

CAP. 1

PSICOPATOLOGIA

LA PSICOPATOLOGIA: si occupa della comprensione della natura, delle cause e del trattamento dei disturbi mentali.

COSA SI INTENDE PER ANORMALITA'

Non esiste una definizione univoca ma ci sono alcuni indicatori:

  • Disagio soggettivo: esperienza di dolore psichico che prova un individuo
  • Disadattamento: il comportamento disadattivo interferisce con il funzionamento dell'individuo
  • Devianza statistica: la parola "anormale" significa letteralmente "lontano dal normale". Nel definire l'anormalità, usiamo dei giudizi di valore. Se qualcosa è raro e poco desiderabile, siamo più propensi a considerarlo anormale rispetto a qualcosa che sia raro ma altamente desiderabile
  • Violazione delle norme della società: quando una persona appartenente a una determinata cultura smette di seguire le convenzioni sociali, tali comportamenti sono considerati anomali. Molto dipende dal grado della violazione e quanto costantemente la regola venga violata anche dagli altri
  • Disagio sociale: violazione di regole sociali implicite (non scritte) e disagio percepito dagli altri
  • Irrazionalità e imprevedibilità: riguarda l'attesa che ogni soggetto ha che le persone si comportino in un determinato modo
  • Pericolosità: chi è pericoloso per sé e/o per gli altri si ritiene essere psicologicamente anormale. Ma non è la norma, le ricerche infatti suggeriscono che nelle persone malate di mente la pericolosità è più l'aspettativa che non la regola

Nessun elemento è sufficiente per definire o determinare l'anormalità. La CULTURA gioca un ruolo nel determinare cosa è o non è anormale.

DSM-5:

  • Fornisce tutte le informazioni necessarie per diagnosticare i disturbi mentali, in modo categorico
  • Fornisce ai medici criteri diagnostici specifici per ogni disturbo, questo crea un linguaggio comune in modo che una diagnosi fatta in un'occasione si applicherà per tutti gli altri
  • Darà informazioni descrittive sul tipo e numero di sintomi necessari per ogni diagnosi e aiuta a garantire l'accuratezza diagnostica e la coerenza

DISTURBO COGNITIVO definito all'interno del DSM-5:

  • Disturbi clinicamente significativi nel comportamento, nella regolazione emotiva o nelle funzioni cognitive
  • Associati a un disagio significativo o alla disabilità
  • Disfunzioni biologiche, psicologiche e dello sviluppo nell'individuo

ICD-10:

  • Un altro sistema di classificazione psichiatrico
  • Ha somiglianze e differenze con il DSM-5
  • Usato in altri paesi

CLASSIFICAZIONE E DIAGNOSI

La maggior parte delle scienze si basano sulla classificazione di:

Vantaggi:

  • Fornire la nomenclatura e il linguaggio comune tra i clinici
  • Permettere la strutturazione delle informazioni in modo più organizzato
  • Facilitare la ricerca
  • Stabilire il range di problemi da affrontare

Svantaggi:

  • Perdita di informazioni individuali
  • Stigma e stereotipi associati alla diagnosi
  • Concetto del sé influenzato da etichettatura

CAP. 1

PSICOPATOLOGIA

LA PSICOPATOLOGIA: si occupa della comprensione della natura, delle cause e del trattamento dei disturbi mentali.

COSA SI INTENDE PER ANORMALITA'

Non esiste una definizione univoca ma ci sono alcuni indicatori:

  • Disagio soggettivo: esperienza di dolore psichico che prova un individuo
  • Disadattamento: il comportamento disadattivo interferisce con il funzionamento dell'individuo
  • Devianza statistica: la parola “anormale” significa letteralmente “lontano dal normale”. Nell definire l'anormalità, usiamo dei giudizi di valore. Se qualcosa è raro e poco desiderabile, siamo più propensi a considerarlo anormale rispetto a qualcosa che sia raro ma altamente desiderabile
  • Violazione delle norme della società: quando una persona appartenente a una determinata cultura smette di seguire le convenzioni sociali, tali comportamenti sono considerati anomali. Molto dipende dal grado della violazione e quanto costantemente la regola venga violata anche dagli altri
  • Disagio sociale: violazione di regole sociali implicite (non scritte) e disagio percepito dagli altri
  • Irrazionalità e imprevedibilità: riguarda l'attesa che ogni soggetto ha che le persone si comportino in un determinato modo.
  • Pericolosità: chi è pericoloso per sé e/o per gli altri si ritiene essere psicologicamente anormale. Ma non è la norma, le ricerche infatti suggeriscono che nelle persone malate di mente la pericolosità è più l'aspettativa che non la regola

Nessun elemento è sufficiente per definire o determinarne l'anormalità. La CULTURA gioca un ruolo nel determinare cosa è o non è anormale.

DSM-5:

  • Fornisce tutte le informazioni necessarie per diagnosticare i disturbi mentali, in modo categoriale
  • Fornisce ai medici criteri diagnostici specifici per ogni disturbo - questo crea un linguaggio comune in modo che una diagnosi specifica abbia lo stesso significato per tutti i clinici
  • Dà informazioni descrittive sul tipo e numero di sintomi necessari per ogni diagnosi e aiuta a garantire l'accuratezza diagnostica e la coerenza

DISTURBO COGNITIVO definito all'interno del DSM-5:

  • Disturbi clinicamente significativi nel comportamento, nella regolazione emotiva o nelle funzioni cognitive
  • Associati a un disagio significativo o alla disabilità
  • Disfunzioni biologiche, psicologiche e dello sviluppo nell'individuo

ICD-10:

  • Un altro sistema di classificazione psichiatrico
  • Ha somiglianze e differenze con il DSM-5
  • Usato in altri paesi

CLASSIFICAZIONE E DIAGNOSI

La maggior parte delle scienze si basano sulla classificazione di:

Vantaggi:

  • Fornire la nomenclatura e il linguaggio comune tra i clinici
  • Permettere la strutturazione delle informazioni in modo più organizzato
  • Facilitare la ricerca
  • Stabilire il range di problemi da affrontare

Svantaggi:

  • Perdita di informazioni individuali
  • Stigma e stereotipi associati alla diagnosi
  • Concetto del sé influenzato da etichettatura

CAP 3

I FATTORI CAUSALI DEI DISTURBI E I VARI PUNTI DI VISTA IN PSICOPATOLOGIA

Dal '900 diverse importanti scuole di pensiero hanno sviluppato vari modelli elaborati per spiegare le origini del comportamento patologico e hanno suggerito come potrebbe essere trattato a livello terapeutico.

3.1 FATTORI DI RISCHIO E CAUSE DEL COMPORTAMENTO PATOLOGICO

Nel campo della psicopatologia è di importanza fondamentale chiedersi cosa provochi nelle persone un disagio mentale o cosa conduca un comportamento disadattivo. Se conoscessimo le cause di alcuni disturbi potremmo essere in grado di prevenire le condizioni che portano a un certo stato di sofferenza e forse annullare l'effetto delle condizioni.

La comprensione delle cause del comportamento è molto difficile da raggiungere perché questo è complesso e anche semplici atti si basano su diversi processi biologici e su migliaia di precedenti esperienze.

Uno degli obiettivi primari della psicologia clinica è in ogni caso quello di comprendere la natura delle relazioni tra le variabili di interesse. Possiamo conoscere le relazioni tra le variabili osservandole e misurando il grado in cui due variabili o eventi si verificano insieme.

Nel tentativo di capire che cosa provochi diversi tipo di psicopatologie, un primo passo è quello di osservare quali variabili siano associate a determinati risultati.

Una variabile X che è associata con un risultato di interesse Y è considerata correlata a tale risultato.

  • Se X precede Y, diciamo che X è un fattore di rischio per Y (cioè un fattore che è associato a un maggiore rischio di sviluppare la condizione Y).
  • Se X può essere modificata, allora è un fattore di rischio variabile per l'esito Y.
  • Se X non può essere modificata, allora è un indicatore fisso/invariabilid esito Y.
  • Se il modificare X comporta una variazione di Y, allora è un fattore di rischio causale per la condizione Y.
  • Se il modificare X non comporta una variazione di Y, è un indicatore variabile di Y.

Ci sono diversi tipi di relazioni causali nell'eziolegia e nel modello causale del comportamento patologico.

  • Una causa necessaria (X) è una caratteristica che deve esistere per il verificarsi di un disturbo (Y).
  • Una causa sufficiente (X) è una caratteristica che garantisce la presenza del disturbo (Y).
  • una concausa è una causa che aumenta la probabilità di sviluppare una malattia, ma non è necessaria né sufficiente perché il disturbo si verifichi. Se si verifica X aumenta la probabilità che si verifichi Y.

Oltre a distinguere tra necessario, sufficiente e concausa dei comportamenti, bisogna anche considerare il lasso di tempo entro il quale accadono gli avvenimenti da poter considerare come cause.

Alcuni fattori causali che si verificano relativamente presto nella vita possono non mostrare i loro effetti anche per molti anni, questi sono fattori di rischio distale, che possono comunque contribuire a una predisposizione a sviluppare un dato disturbo.

Altri fattori invece precedono di poco la comparsa dei sintomi di un disturbo, questi sono considerati fattori di rischio prossimali. A volte possono essere una condizione che si rivela troppo pesante per un individuo e fa scattare l'insorgenza del disturbo.

Per gran parte dei disturbi psicopatologici non vi è ancora una chiara comprensione sulle eventuali cause, sia necessarie che sufficienti. Disponiamo però di una discreta conoscenza di molti fattori di rischio per la maggior parte delle forme di psicopatologia conosciute.

P.S. Questo quadro complesso è ulteriormente complicato dal fatto che ciò che può essere un fattore di rischio prossimale per un problema in una fase nella vita può fungere anche da fattore di rischio distale, cioè la predisposizione per un altro disturbo più avanti nella vita.

Dettagli
A.A. 2020-2021
68 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simona98.longo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Verrocchio Maria Cristina.