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TECNICHE DI INDAGINE (lezione 2)

Processo parallelo: aumentando il numero di distrattori (devo cercare un oggetto rosso tra totoggetti neri), appena il pattern da codificare appare si trova subito l'oggetto, si possono analizzare in parallelo tutte le informazioni della scena visiva e identificare una determinata feature (=rosso)

Processo seriale: ogni volta che aggiungo un distrattore aggiungo anche un tipo di modifica che devo fare

  • processo efficiente: costa poco tempo talmente è saliente lo stimolo
  • processo inefficiente: dove si deve stabilire un target unico complesso

Attenzione visiva spaziale

Ipotesi della self-terminating search: se quello che cerchiamo è effettivamente presente nella scena (target presente), in media lo troverete dopo aver analizzato metà degli stimoli; nel caso in cui il target non sia presente saremo invece costretti ad analizzare tutti gli stimoli prima di affermare con certezza che quello che cerchiamo non è

Modelli teorici per la ricerca visiva: feature integration theory (Treisman e Gelade)

Fase di elaborazione attentiva: unione delle caratteristiche dello stimolo a costruire la rappresentazione dell'oggetto

Fase di elaborazione preattentiva: analisi indipendente delle varie caratteristiche dello stimolo (colore, orientamento, profondità, movimento, curvatura)

I tempi di reazione sono una misura spuria perché non spiegano bene la differenza tra il tempo intercorso tra l'analisi sensoriale, quello decisionale e la risposta

Alba della Psicofisica:

  • Fechner (1801-1887): inventò la psicofisica da tutti riconosciuta come il punto di partenza della psicologia sperimentale (i suoi pioneristici lavori riguardavano la relazione tra cambiamenti nel mondo fisico e cambiamenti nella nostra esperienza percettiva)
  • Weber (1795-1878): scoprì che il più piccolo cambiamento nelle caratteristiche di un oggetto che si riesce a percepire è una

Proporzione costante del livello di stimolazione -> legge di Weber: è il rapporto tra la soglia differenziale e l'intensità dello stimolo; intuitivamente maggiore è lo stimolo e maggiore è la soglia differenziale, ma la legge fallisce per valori dello stimolo molto bassi in cui il valore di k cresce e la ragione potrebbe essere una specie di rumore interno a livello cerebrale.

Legge di Weber: intensità di un suono (0,003), intensità della luce (0,01), concentrazione dell'odore (0,07), concentrazione del sapore (0,20), intensità della pressione (0,14).

Limiti della percezione:

  • soglia differenziale: la variazione in uno stimolo necessaria a produrre una differenza appena percepibile nello stimolo (JND, just noticeable difference), cioè la più piccola differenza discriminabile tra due stimoli.
  • soglia assoluta: la più piccola quantità di energia dello stimolo necessaria a produrre una sensazione.

Cioè il più piccolo stimolo rivelabile

La legge di Fechner: descrive la relazione fra la grandezza della stimolazione e quella della sensazione da questa creata; la legge di Fechner dice che la dimensione della sensazione soggettiva cresce in maniera proporzionale al logaritmo dell'intensità della stimolazione

Legge di Weber-Fechner: la relazione deve essere una legge logaritmica (una funzione che approssima ma non arriva mai allo zero sull'Asse delle X e che ha una crescita molto veloce dei valori piccoli, quindi non è una relazione lineare ma di ordine superiore, poiché curvata)

TECNICHE DI INDAGINE (lezione 3)

Calcolo delle soglie:

  • metodo dei limiti: se si vuole calcolare una soglia assoluta bisogna creare delle scale discendenti e ascendenti di intensità
  • es domanda: nel metodo dei limiti si può misurare la soglia con una sola scala discendente/ascendente? No, servono n misurazioni sia ascendenti che discendenti
  • metodo
  • della curva sigmoide è dovuta alla risposta non lineare del sistema sensoriale. Inizialmente, con stimoli di bassa intensità, la risposta del soggetto è debole. Man mano che l'intensità dello stimolo aumenta, la risposta del soggetto aumenta in modo graduale. Tuttavia, una volta raggiunta una certa intensità, la risposta del soggetto raggiunge il suo massimo e non aumenta ulteriormente, nonostante l'aumento dell'intensità dello stimolo. Questo porta alla forma caratteristica a "S" della curva sigmoide.

    dipende dalla funzione di probabilità con cui vengono codificati gli stimoli

    TECNICHE DI INDAGINE (lezione 4)

    Metodo della magnitude estimation: con il metodo della stima della grandezza si chiede al soggetto una volta sottoposto ad una certa stimolazione di valutare l'intensità di questa stimolazione; la stima può essere fatta su una scala totalmente arbitraria o su parametri definiti dallo sperimentatore

    Stevens e la legge potenza: descrive la relazione tra la grandezza dello stimolo e la grandezza dellarisultante sensazione (la grandezza della percezione soggettiva è proporzionale alla grandezza della stimolazione elevata ad un esponente)

    Teoria della detezione del segnale (Signal Detection Theory): Una persona si trova di fronte ad unostimolo molto debole o confuso (=segnale). Ciò che rende questa situazione confusa e difficile è la presenza di altro disordine simile al segnale (=rumore). Il soggetto prende una decisione: se il segnale è

    quando è assente

    quando è assenteNo detection (lanciando una moneta): 50% sì quando presente, 50% sì quando assente, 50% no quando presente, 50% no quando assente

    No detection (risposta "visto" nel 30% delle prove): 30% sì quando presente, 30% sì quando assente, 70% no quando presente, 70% no quando assente

    P RIMI PASSI IN VISIONE (lezione 5)

    Luce: un'onda, un flusso di fotoni, piccolissime particelle che trasportano un QUANTO di energia

    Può essere:

    • assorbita: l'energia è trattenuta e per niente trasmessa
    • diffratta: curvare o diffondere onde
    • riflessa: si ha la riflessione quando l'energia che colpisce una superficie viene ri-diretta da qualche parte, di solito indietro al punto di origine
    • trasmessa o rifratta: si ha trasmissione quando l'energia attraversa una superficie, nel caso in cui cioè l'energia non è né riflessa né assorbita da tale superficie

    Rifrazione: la

    luce viene deviata dal passaggio da un mezzo ad un altro che ne varia la velocità di propagazione; accade alla superficie di contatto tra due mezzi ottici con indici di rifrazione diversi

    Legge di Snell: implica che se cambia l'angolo di incidenza cambia anche l'angolo di rifrazione (in modo tale che il rapporto tra i seni dei due angoli sia un valore costante e uguale al rapporto tra l'indice di rifrazione del secondo mezzo e quello del primo mezzo)

    OCCHIO

    PRINCIPI DI OTTICA GEOMETRICA

    Lente bi-convessa: positiva – le diottrie (positive) della lente si sommano con quelle della cornea e cristallino (ipermetropia), fuoco dietro all'occhio

    Lente bi-concava: negativa – le diottrie (negative) della lente vanno a diminuire quelle della cornea e cristallino (miopia), fuoco davanti all'occhio

    Cornea: mette a fuoco tutta la luce che arriva; la sua potenza è definita dall'indice di rifrazione diviso la distanza focale (tanto più piccola

    sarà la distanza focale tanto più grande sarà la potenza)
    Potenza dell'occhio= 60 diottrie. La potenza è dovuta dalla cornea (più potente, ne dà circa 44) e dal cristallino (meno potente, ne dà 16)
    Cristallino: mette a fuoco oggetti vicini (con un processo chiamato accomodazione) e per fare questo la potenza dell'occhio deve aumentare (può arrivare da 16 a 28 diottrie) in modo da riportare sulla retina il punto immagine, che all'avvicinarsi dell'oggetto andrebbe a formarsi dietro la retina; l'aumento della potenza è dovuto esclusivamente al cristallino
    L'accomodazione necessaria per vedere nitidamente un oggetto posto a distanza X metri dall'occhio è di 1/X diottrie (per mettere a fuoco un punto a distanza di 33 cm sarà necessaria un'accomodazione di 3 diottrie) ---> il valore massimo che l'accomodazione può raggiungere è circa 12-14 diottrie nelbambino (mettere a fuoco oggetti fino a 7cm di distanza), circa 5-6 diottrie nell'adulto intorno ai 35-40 anni, negli anziani scende sotto 1 diottria causando la difficoltà a mettere a fuoco oggetti vicini (presbiopia)
    Emmetrope: soggetto che ci vede bene
    Astigmatismo: un deficit visivo causato dalla diversa curvatura di una o più delle superfici rifratte dall'occhio (usualmente il problema riguarda la cornea)
    NEUROFISIOLOGIA
    Cornea: finestra trasparente della sfera oculare
    Umore acqueo: fluido contenuto nella camera anteriore
    Cristallino: la lente dentro l'occhio che permette la messa a fuoco
    Pupilla: la scura apertura circolare al centro dell'iride dell'occhio che permette alla luce di entrarvi
    Umore vitreo: fluido trasparente che riempie la camera vitrea nella parte posteriore dell'occhio
    Retina: membrana foto-sensibile posizionata nella parte posteriore dell'occhio che contiene coni e bastoncelli
    Percorso verticale: fotorecettori (che
    trasducono il segnale) cellule bipolari cellule
    Dettagli
    Publisher
    A.A. 2020-2021
    31 pagine
    1 download
    SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

    I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiarabucelli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicofisiologia della percezione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Arrighi Roberto.