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l’ambiente. TEORIA STADIALE DELLO SVILUPPO COGNITIVO:
PERIODO SENSO-MOTORIO (0-18 MESI)IL bambino scopre che
1) le sue azioni influiscono sull’ambiente. Capacità di afferrare cose
non direttamente afferrabili.
PERIODO PRE-OPERATORIO ( 2/7 ANNI) il bambino supera i
2) limiti dell’ambiente percettivo evocando cose e persone non presenti.
Attività caratterizzante= gioco simbolico ad esempio barchetta di
carta.
STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE (6/11 ANNI9 IL
3) bambino produce img mentali e le mette in relazione tra loro.
STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI: il bambino compie
4) ragionamenti logici anche in contrasto con la realtà oggettiva di quel
momento. (12 anni).
PENSIERO E LINGUAGGIO, II PARTE:
Al problema tra pensiero e linguaggio la filosofia analitica ha cercato
di dare una soluzione, vedendo nell’analisi del linguaggio l’unico
modo per analizzare il pensiero umano. Come la linguistica e la
semiotica, essa vede il pensiero dipendente dal linguaggio. Tra XIX e
XX sec. L’idea è contraria. Ciò diede luogo all’estromissione del
pensiero dalla mente. Le teorie del linguaggio analitiche e
strutturaliste hanno messo al centro del loro pensiero i significati
verbali intesi come unità interdipendenti dalla mente individuale. I
discontinuisti invece hanno parlato del PROTOPENSIERO che tocca
agli animali e ai bambini pre-linguistici.
SCHEMA DI VIGOSKY: I bambini dagli 0 agli 8 mesi danno forma
alla PRIMA COGNIZIONE INFANTILE, ove gli oggetti acquistano
una prima significazione. Ciò aumenta nei bambini grazie alla
sperimentazione e via via comprenderanno le capacità degli oggetti
anche al di fuori del contesto.si passa quindi a una fase di immagini
sincretiche di massima distanza tra il significato infantile e quello
della lingua madre, ad una fase di organizzazione categoriale
collegata alle conoscenze dei bambini (complessi o concetti
sovraestesi). Il contenuto dei segni è dato da una mental imagery. I
concetti spontanei nascono tra i 3 e i 6 anni, nella fase detta prima
fase di transizione. Nella seconda i bambini noteranno le classi di
oggetti (6/8 anni) e nella terza (dai 9 in poi) i bambini riorganizzano
il sistema semantico.
LINGUAGGIO E REALTA’:
Convenzionalismo: i convenzionalisti dicevano che l’uso dei nomi
dovevano rispettarne i criteri imposti dal nome stesso.
Naturalismo: le parole sono associate ai nomi. Per esempio le parole
con la s evocano soffio ecc..)
Socrate confuta il naturalismo, affermando che la correttezza dei
nomi diventa convenzione dal momento che le lettere hanno capacità
ostensive quando entrano nell’uso e nella convenzione. Platone
afferma che i nomi servono a classificare a confutare le cose. Il
linguaggio è lo strumento conoscitivo per eccellenza.
Aristotele: le parole si dividono in Onoma e Rema. Il nome è il
suono significativo per convenzione e prescinde dal tempo e il verbo,
esprime una determinazione temporale. Nel De Interpretatione dice
che le parti significative del discorso sono quelle che rinviano ad un
contenuto. La METAFORA ha un valore specifico in quanto la si può
applicare laddove manca un nome specifico.
Inolte egli distingue la voce – phoné- in senso proprio dal suono
generico. La voce è un suono significante emesso volontariamente
con funzione comunicativa, associato ad un’img mentale. I suoni e le
parole sono x A. affezioni dell’anima e poi simboli.
Secondo gli stoici dalla rappresentazione mentale discerne la verità
delle cose. Il pensiero enuncia ciò che vede dalla rappresentazione
mentale. La parola esprime il pensiero. La parola espressa in forma
proposizionale è detta da loro LEKTON ovvero IL DETTO O IL
DICIBILE, COSA SIGNIFICANTE. Esso è in relazione alla voce
significante e al referente (cosa che si trova ad esistere). Il discorso
proferito, inoltre è L’EPIFENOMENO, ossia l’aspetto secondario del
discorso interiore.
Agostino : afferma l’importanza del discorso mentale/interiore,
quando parliamo ogni parola è anticipata.
Epicuro : sostenne che i nomi furono posti per natura dagli u omini
e poi si convenzionalizzarono. L’etimologia dal 7 secolo viene inteso
come metodo di ricerca euristico. Essa studia la derivazione delle
parole le une alle altre (homo-humanitas) e la causa delle parole
(fiume si chiama così xkè deriva da flumen poiché si forma fluendo).
Conoscere la genesi del nome vuol dire conoscerne il valore.
REALISMO E NOMINALISMO: Esistono due teorie di come
l’uomo conosce le cose. Quella nominalista non attribuisce esistenza
reale agli elementi che costituiscono l’essenza reale delle cose,
concetto
rapporto segno/oggetto essenza universale. Il rapporto è
convenzionale, non esistono le cose ma la loro essenza. Per la teoria
realista invece la mente dell’individuo riconosce le cose poichè gli
elementi di fondo che consentono la riconoscibilità delle cose sono
entità astratte, sganciate dalla cosa ma dotate di esistenza reale.
Queste entità sono concetti universali esistenti. Ciò che esiste non è
l’oggetto, ma l’idea del reale.
Realismo aristotelico: gli universali possono essere:
nella
anterem nella mente divina, inre sostanza delle cose,
pstrem concetto nell’intelletto.
Anterem, in Dio, secondo la teoria platonica le cose sono proiettate
sul mondo, inre, teoria aristotelica, noi entriamo nella cosa ed
estrapoliamo da essa ciò che ci interessa sapere, essenza presente;
postrem, nella mente che lavora per costruire l’essenza delle cose, il
segno è il concetto. L’origine etimologica di reale è res= cosa. I segni
inoltre possono essere rammemorativi, si riferiscono a cose oscure
per il momento e quelli indicativi, si riferiscono alle cose oscure per
natura.
Gli uomini possono presupporre una common acceptation, idee,
collettive, tramadate tramite l’esercizio linguistico. Per Aristotele, il
legame tra mondo e segno è frutto di una relazione storica
convenzionale. Infatti dirà
ALIQUID STAT PRO ALIQUO, ovvero il segno è qualcosa che sta
al posto di qualcos’altro sotto certi aspetti o capacità. Esso ha una
struttura triadica dove abbiamo a, b e i dove I sta per IDEA, a PER
SEGNO E b PER REFERENTE.
FERDINAND DE SAUSSURE:
Nasce a Ginevra nel 1857 da una famiglia di fisici. Fondatore della
linguistica strutturale, usando il termine semiologie in relazione allo
studio dei segni. Con il successo del corso sulla Linguistica generale,
tenuto a Ginevra pubblicato postumo nel 1916 ha inizio lo
strutturalismo da cui iniziano la semiotica generativa e le tendenze
post-strutturaliste. Il corso è una raccolta delle lezioni tenute tra il
1906 ed il 1909. I compiti della linguistica, dice, sono: la descrizione
di tutte le lingue, la loro parentela, le lingue madri. Le leggi ed i
fenomeni linguistici ed infine la definizione della linguistica come
disciplina. Il fenomeno ha sempre una presentazione duale.
Il suono e l’articolazione che serve a produrlo,
il movimento degli organi che emettono il suono e l’impressione
vocale che esso suscita nell’ascoltatore,
la componente individuale (l’uso del singolo parlante) e la
componente sociale (lessico che i parlanti hanno già come retaggio
culturale del loro ambiente)
l’aspetto stabile e l’aspetto evolutivo della lingua. Una lingua si può
analizzare in quanto sistema grammaticale colto in un determinato
momento, oppure come successione di trasformazioni avvenute nel
corso dei secoli. La lingua è una parte del linguaggio, è l’insieme
delle condizioni sociali per consentire questa facoltà negli individui –
langue- che si distingue dalla parole, ovvero dall’atto linguistico
individuale. La lingua è per noi il linguaggio meno la parole. È
l’insieme delle abitudini che permettono ad un soggetto di farsi
comprendere. Saussure distingue inoltre 3 livelli circa il fenomeno
linguistico e sono: livello fisico ( trasmissione da a a b), livello
fisiologico ( dal cervello agli organi di fonazione trasmissione di
un’immagine acustica) e livello psichico ( 1 concetto fa scattare
un’img acustica e viceversa). X Saussure riceviamo la lingua
passivamente , chiama poi semiologia la scienza che studia la vita dei
segni nel quadro della vita sociale. Il vero oggetto della linguistica, è
la lingua PARLATA. La scritta la offusca. Lo studio dei suoni porta
alla verità. S. rimpiazza i termini di concetto ed immagine acustica
con significato e significante (concetto (significato) veicolato da
un’immagine acustica (significante). Il legame delle lingue è
arbitrario, relativo ai contesti culturali ( sister, soer, sorella…). Altra
caratteristica del segno linguistico, è la LINEARITA’ del significante:
segni linguistici prodotti secondo una successione temporale. A tal
proposito parliamo di Linguistica sincronica, che studia i rapporti
logici e psicologici che collegano i termini coesistenti che formano
un sistema e diacronica, che studia i rapp. Che collegano i termini
successivi percepiti da una stessa coscienza collettiva. La fonetica
studia i suoni articolati dal p. di vista fisico, la fonologia li studia in
relazione alla funzione distintiva di comunicazione ling. La
significazione di un suono è data dalle differenze foniche. Vedi ad
esempio la pertinenza (parca – barca). Le operazioni linguistiche
infine, sono due: ordine associativo (es: il cielo è azzurro/ ho
associato bene articoli, verbi ecc) e ordine sintagmatico (ordine della
sintassi).
FREGE:
Le poche testimonianza rinvenuteci le abbiamo grazie al suo allievo
Rudolf Carnap, che ci parlò di ideografie o strani ideogrammi,
elaborate da Frege x dimostrazioni matematiche. Non fu soltanto un
matematico, ma s’interessò anche al linguaggio, infatti escogitò le
ideografie per evitare le insidie del linguaggio. La prima distinzione
importante fu quella di SENSO E SIGNIFICATO, infatti la sua prima
opera maggiore fu Uber sinn und beteutung, che sign. Proprio senso
e significato. Circa i termini del linguaggio, li divide in nomi propri
(Carlo), e descrizioni definite (il marito di Giovanna). Il
SIGNIFICATO di un nome per Frege è l’oggetto di cui N è il nome,
mentre quello di descrizione definita è ‘oggettoche D descrive. Il
nome è una descrizione abbreviata, mentre il senso del nome è cio
che la descrizione abbrevia. L’impossibilità di essere precisi circa il
SEGNO risiede nel fatto che ciascun parlante associa ad un
medesimo nome, un senso diverso. La noz