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Realizzando si impara
L'azione educativa, oltre al raggiungimento di determinati obiettivi prefissati, punta a un'idea della realtà, della ragione, dell'uomo e di ogni sistema formativo, formulata dal docente che, avendo cura dei discenti, gli permetterà di esprimersi, di essere e di vivere.
La realizzazione di un progetto educativo può essere interpretata come una sfida culturale, una risposta alla necessità naturale delle persone di formarsi e sviluppare le proprie risorse e potenzialità.
La molteplicità degli interventi educativi, mossi dalla società della tecnologia, non agevola la persona a orientarsi nel suo difficile compito di maturare. Occorre allora agire, fare, procedere, realizzare, per caratterizzare il proprio operato di quella specificità che connota ogni azione formativa.
È solo attraverso l'esercizio costante dell'azione che il soggetto può apprendere direttamente e in modo
realizzazione di un'idea innovativa. Durante questo processo, è importante imparare dai propri modi e dagli errori commessi, al fine di evitare di ripetere gli stessi errori lungo tutto il percorso di sviluppo formativo. Nel campo della pedagogia della cultura, la fase di realizzazione richiede l'utilizzo di strumenti e metodi in grado di garantire alla persona una scelta e una critica dei percorsi formativi equilibrata e consapevole. Questi strumenti includono: - La padronanza della lingua come canale comunicativo per esprimere esigenze e diritti. - La percezione storica come profondità antropologica della persona. - La trascendenza delle cose come momento di espressione spirituale. - L'aggiornamento tecnologico come proiezione dell'avanzamento scientifico. - Una spiccata sensibilità per la bellezza presente nelle cose e nella natura. L'azione educativa, in ogni caso, si configura come un'azione intenzionalmente orientata verso la realizzazione di un'idea innovativa.realizzazione di interventi idonei a seconda del contesto di appartenenza non è, dunque, indirizzata dal caso o dall'intuito dell'insegnante ma è frutto di un lavoro di programmazione collegiale, in cui ogni singolo soggetto si sente pienamente coinvolto nel raggiungimento di predeterminati obiettivi. Si connota, dunque, come una serie di indicazioni relative al realismo e al fare non meramente individuale, in quanto già nel progetto c'è una tensione al realizzarsi, una volontà di attuazione del modello, del disegno come architettura di un'ipotesi. L'intenzionalità realizzativa La realizzazione è strettamente legata a una progettazione ampia che, però, lascia spazio a un'organizzazione flessibile che permette di sfruttare la creatività. Dalla realizzazione è possibile estrapolare il concetto esperienziale (di cui parla Dewey, sociologo americano) che permette, nel circuito realizzativo,un'azione meccanica e priva di significato. Durante la fase di realizzazione, il docente deve essere in grado di trasmettere agli studenti l'importanza di mettere in pratica ciò che è stato progettato, di sperimentare e di apprendere attraverso l'azione stessa. Solo così si può acquisire una vera conoscenza, che va oltre la teoria e si basa sull'esperienza diretta. Durante la realizzazione, il docente deve anche essere in grado di gestire in modo intelligente lo spazio e il tempo, creando un ambiente favorevole all'apprendimento e organizzando le attività in modo coerente con la fase progettuale. Solo in questo modo gli step previsti nel progetto possono essere effettivamente realizzati. La realizzazione del progetto è strettamente legata all'intenzionalità, ovvero alla consapevolezza di ciò che si vuole ottenere e di come si intende raggiungerlo. È fondamentale evitare di cadere nell'ovvietà e nella banalità, cercando invece di dare un senso personale e significativo all'azione. Solo così si può evitare di agire in modo impersonale e meccanico, e si può dare valore e profondità al processo di pensiero e di apprendimento.rinuncia di motivazioni personali del proprio agire; l'improvvisazione e, conseguenti, logiche casuali, estemporanee e non ragionate, spogliando l'educatore di quell'assunzione di ruolo e di responsabilità che richiede una approfondita argomentazione e una conseguente spiegazione delle scelte operate. Rischi e doveri Il passaggio dalla progettazione alla realizzazione è particolarmente impegnativo, tantoché, spesso, richiede l'intervento di una vera e propria équipe di lavoro (composta da esperti), dotata di un'approfondita competenza e conoscenza di tutti gli elementi e passaggi che occorrono per l'avvio e l'esecuzione del progetto. La realizzazione è la prova del nove del progetto in quanto ciò che è stato elaborato in teoria (in misura generale e poi sempre più specifica) si trasferisce sul piano concreto e operativo. Prendono il via le attività, si iniziano a verificare le ipotesi.Vengono messi in atto gli interventi e con essi iniziano i primi processi di confronto e valutazione, che determineranno gli aggiustamenti e le modifiche necessarie. Il progetto nasce dal disegno di un'idea da realizzare, si costruisce sulla base di comuni scelte di fondo e si esprime concretamente nella programmazione.
Programmare la valutazione
Come già detto, la 3° fase della programmazione è la valutazione, che può essere sia collegiale sia individuale e consiste in un'attenta lettura e oggettiva rappresentazione delle potenzialità individuali.
Storicamente, nella scuola, la valutazione ha un valore di giudizio espresso dal docente in seguito a intuizioni o determinate esperienze. Fino a non molto tempo fa di valutazione si parlava per una selezione fiscale per l'appartenenza a una classe elitaria, oggi, invece, come affermato da Bruner, viene definita come "forma di intelligenza pedagogica".
La valutazione chiama in causa tutte
le scienze appartenenti alle Scienze Umane e dell'Educazione del cerchio piagetiano, perché possiede molteplici sfaccettature in quanto prende in esame tutte le variabili del processo educativo e acutizza le variabili appartenenti all'essere umano. La padronanza delle tecniche di valutazione, di natura docimologica, necessita di una competenza disciplinare specifica e di un piano di lavoro scientificamente sostenuto. In un profilo scolastico la valutazione può assumere determinate aggettivazioni, parliamo per esempio di valutazione scolastica; valutazione di sistema; valutazione clinica; autovalutazione. La valutazione solo apparentemente è l'ultima fase della programmazione in quanto, in realtà, il progetto è dotato di processi di monitoraggio costanti che accompagnano e verificano le singole azioni compiute in ogni fase. La verifica è un'operazione parziale dell'atto valutativo visto nel suo insieme, chesi svolge durante il percorso, alla fine di ogni sezione di lavoro per controllare se il messaggio educativo è stato recepito. Valutare: dove, come e quando Secondo Bruner la valutazione deve indagare, formare educare e sviluppare determinati elementi, quali: - la conoscenza dell'alunno; - cosa l'alunno già conosce; - cosa l'alunno deve ancora imparare per raggiungere un determinato obiettivo; - il rendimento dell'alunno; - lo stile di apprendimento dell'alunno; - interessi, abilità e problemi inerenti lo sviluppo individuale dell'alunno; - la motivazione dell'alunno; - il percorso fatto fino ad allora dall'alunno; - le potenzialità dell'alunno già espresse e quelle da far ancora manifestare. Una valutazione così concepita rileva i risultati ottenuti, tramite azioni di giudizio e di autovalutazione da parte dell'alunno, perdendo ogni intento selettivo e fiscale, per farsi, invece,Controllo dei processi di formazione, rilevando successi e insuccessi il valutatore è prima di tutto un educatore, un "mezzo" e un "tramite" a disposizione del discente, tanto che, secondo don Milani bocciare un discente vuol dire bocciare se stessi. Tale operazione, esposta ripetiamo sia alle variabili inerenti il processo formativo che quelle più specifiche della natura umana, si pone sul crinale dei seguenti ambiti specifici:
- La didattica e la pedagogia generale (che indagano le strategie e descrivono le forme più efficaci per raggiungere il successo nell'azione educativa)
- La psicologia (quale scienza garante di interventi ad hoc nello scorgere le funzioni regolative della psiche)
- Le neuroscienze (come cartina tornasole capace di affrontare le variabili fisiologiche di tale processo)
- La filosofia (che incarna l'incantesimo di un uomo totale)
- La sociologia (che entra di diritto in un discorso
La valutazione richiede competenza riflessiva, critica e statistica, sia per i docenti sia per i discenti e (intesa come forma di "intelligenza pedagogica")