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PUNTI CARDINE ATTIVISMO PEDAGOGICO:

- piani di lavoro e di sviluppo personalizzati

- stretto rapporto tra scuola e vita

- valorizzazione dell'intelligenza operativa e pratica

- spazio privilegiato alle attività manuali

- cultura scientifica considerata alla pari di quella classica

Logica: teoria dell'indagine

Dewey Bruner. segna una svolta e influenza fortemente Entrambi pensano che la trasmissione del sapere è compito istituzionale di ogni sistema formativo. Questi autori non si accontentano di esporre idee, vogliono che i sistemi istituzionali facciano cambiamenti. In Italia si è verificato tardivamente e in modo parziale. Pensano che ricerca e trasmissione del sapere non sono in contrapposizione. Il bambino deve diventare un piccolo ricercatore. Il tema di ricerca è il tema formativo per eccellenza. Chi non fa ricerca non può autoformarsi.

Il rapporto tra conoscenza ed indagine quindi non solo i saperi ma la capacità

conoscere significa essere in grado di porsi in ricerca, di essere un investigatore della conoscenza. Secondo il metodo dell'intelligenza di J. Dewey, ci sono tre postulati fondamentali: a. L'attività cognitiva fondamentale del soggetto è pensare. b. Il pensiero si attiva in situazioni problematiche. c. La situazione problematica e l'attività cognitiva rendono possibile la formulazione e quindi la soluzione del problema. Dewey sostiene che i problemi non vengono posti, ma si incontrano lungo il cammino e si sente la necessità di risolverli, attivando così il processo di risoluzione del problema. La risoluzione del problema richiede abilità che il bambino deve imparare: - Definire i punti chiave del problema. - Formulare un'ipotesi di soluzione. L'idea di conoscere nel metodo dell'intelligenza è collegata all'idea di fare e di sapere. Conoscere, nel suo significato più autentico, significa essere in grado di mettersi in ricerca e di acquisire conoscenza.inteso quindi come allargamento e ettivodelle potenzialità umane di controllare settori sempre più variabili di esperienza reale. Fare: intendiamo riferirci all'operatività. Sapere: il farsi del sapere stesso, non il sapere già sistematizzato. Perché il sapere non è qualcosa di sistemico ma deriva dalla rielaborazione personale di ciò che hai conosciuto. È una posizione prassica, la prassi è quella che definisce pensiero e azione. Nessun pensiero ha valore se non collegato ad un'azione, nessun azione ha valore se non è collegata ad una logica. Dewey: Sta all'insegnante organizzare momenti in cui le due esperienze vengano in contatto, e far raggiungere all'esperienza dell'alunno quel grado di sistematicità e di razionalità propria dell'esperienza scientifica e tecnologica. Bruner: l'insegnate come ruolo principale avrà il ruolo di fare da struttura portante quindi o

Rireallo studente l'opportunità di fare le esperienze.fi fi fi fl fi fi ff ff

Democrazia e Educazione

Nei primi capitoli di Democracy and Education Dewey sottolinea che potenza tecnologica, scientifica, ed economica non costituiscono di per sé la civiltà. Piuttosto, è l'uso strumentale che facciamo di tali esperienze che determina la possibilità di migliorare e ampliare l'esperienza di tutti e non di pochi.

La democrazia è alla base dell'educazione ma non esiste democrazia senza educazione. La democrazia partecipativa ha bisogno di persone che sappiano pensare e abbiano spirito critico e quindi non facilmente manipolabili. Quindi è l'educazione che genera la democrazia.

Democrazia e Educazione offre numerose indicazioni, tanto per l'educazione, quanto per la formazione pre-service e in-service degli insegnanti, soprattutto richiamando l'attenzione su alcune competenze prioritarie da incentivare e rafforzare:

la teoria della comunicazione, l'importanza del controllo del curricolo, della socializzazione, dello sviluppo professionale inteso come crescita costante in termini di agentività e, soprattutto, della ricostruzione di esperienza. Gli insegnanti devono imparare a comunicare perché la comunicazione è alla base della relazione educativa e è la base degli apprendimenti. Comunicazione è la base di ogni forma di educazione. Centralità della formazione degli insegnanti come condizione indispensabile, mai abbandonare un insegnante a se stesso e continuare gli aggiornamenti. Gli insegnanti non devono solo formarsi ma svilupparsi come persone. Sviluppo del capitale umano e sociale legato agli insegnanti. Come fa ad applicare le sue idee agli istituti scolastici? Va verso lo studio e la progettazione di curricoli scolastici. Curricoli che rispettino i principi della scuola attiva. Si apre l'orizzonte dell'educazione fino ai nostri giorni che è l'orizzonte dello

Studio dei curricoli per cambiare l'educazione nei sistemi nazionali. Centralità della socializzazione, la socializzazione è la base democratica. Senza socializzazione non c'è democrazia ma non c'è neanche vero apprendimento. Crescita dell'attività è importante. Per Dewey l'educazione è sempre "ricostruzione di esperienza". Le implicazioni di questo concetto per la formazione degli insegnanti sono notevoli. Sempre secondo il metodo di ricerca di Dewey, il processo di ricerca nasce dall'esperienza e torna all'esperienza.

  • L'esperienza ha una natura trans-azionale.
  • L'esperienza ha una natura prospettica.
  • L'esperienza ha una natura attiva (sperimentale).
  • L'esperienza (passata) ha una natura strumentale.

Nella formazione, è "la ricostruzione o la ristrutturazione di esperienza che aggiunge senso all'esperienza stessa e che aumenta

La capacità di dirigere il corso delle esperienze successive». Gli apprendimenti non sono solo dei saperi. La ricostruzione dell’esperienza richiede coincidenze tra indagine e pensiero riflessivo. La ricostruzione dell’esperienza richiede coincidenze tra “fare ricerca” e apprendere, purché imparare significhi imparare a pensare. Per fare esperienze Dewey indica come dimensione migliore il laboratorio. Laboratorio inteso come luogo mentale. È lo spirito di ricerca il punto focale della formazione, quello che consiglia di collocare la teoria nella pratica. Al lavoro scolastico Dewey dà il compito di educare allo spirito sociale ed allo spirito scientifico, cioè di rappresentare il tramite fra l’educazione e la democrazia. Nella società moderna il lavoro deve puntare al fine che ogni uomo, per essere tale, deve prefiggersi: l’acquisizione della massima coscienza di ciò che vien facendo, onde salvarsi dal pericolo.

è quello di produrre qualcosa di utile o di guadagnare, ma piuttosto di favorire lo sviluppo e l'apprendimento del fanciullo. Per raggiungere questo obiettivo, la scuola deve offrire occupazioni che siano rilevanti e significative per il bambino. Queste occupazioni devono essere connesse alla sua realtà quotidiana e alle sue esperienze familiari. Solo in questo modo l'immaginazione del bambino potrà essere alimentata e stimolata. Le occupazioni scolastiche possono essere considerate come una forma di attività che riproduce il lavoro svolto nella società o che si svolge parallelamente ad esso. Questo permette alla scuola di diventare una sorta di comunità in miniatura, una società embrionale, che offre un ambiente educativo efficace. Al contrario, le attività extra-scolastiche, sebbene possano avere dei benefici educativi occasionali, sono spesso subordinate a scopi produttivi esterni. Il ragazzo partecipa a queste attività non per il piacere di partecipare, ma per raggiungere un obiettivo produttivo. Pertanto, gli effetti educativi di tali attività sono limitati. Nella scuola, invece, le occupazioni sono libere da pressioni economiche. Il loro scopo principale è quello di favorire lo sviluppo del bambino e il suo apprendimento.

è il valore economico dei prodotti, ma lo sviluppo della capacità edell’intelligenza sociale. E questa liberazione da utilità anguste, questa apertura alle possibilitàdello spirito umano che fa di queste attività pratiche nella scuola delle alleate dell’arte, e dei centridi scienza e di storia.

Spirito scienti co: spirito di ricerca.

Educazione intellettuale: abbiamo visto in logica la natura del pensiero. Esso è un pensierori essivo, attività cioè vivi cata dall’incertezza e dall’indagine ed il suo ne è quello di risolvereuna di coltà, di risolverla completamente, senza fermarsi alle prime soluzioni che vengono inmente ed alle quali sovente per pigrizia mentale o per torpore ci si arresta.

Questa teoria del pensiero è autentica teoria del “pensiero pensante creatore”, quello che, inquanto tale consente la invenzione di nuovi signi cati. Tale teoria consente pure il controllo

l'arricchimento dei valori, permette soprattutto di porre in rilievo il carattere responsabile, individuale e sociale, del pensare e la necessità di una sua scrupolosa educazione, che si esprime attraverso la sollecitazione all'attività riflessiva.

L'attività riflessiva si esplica secondo Dewey in cinque fasi: suggestione, intellettualizzazione, idea come guida o ipotesi, ragionamento in senso stretto, controllo dell'ipotesi mediante l'azione.

Importanza che egli conferisce all'attività ludica ed al lavoro come mezzo di educazione del pensiero.

Attività ludica: importanza del gioco e della disposizione al gioco. I giochi hanno "un principio, un punto di mezzo". Nei giochi, regole d'ordine corrono sempre attraverso i vari atti, anche minori, e li legano in un tutto ben connesso. "Il ritmo, la competizione e la cooperazione implicati nella maggior parte dei giochi introducono inoltre l'organizzazione".

Ma la disposizione al gioco rappresenta "un atteggiamento dello spirito", di cui il gioco è solo una manifestazione esteriore. È un atteggiamento creativo che, perché non si esaurisca in pura fantasticheria, deve tradursi in attitudine di lavoro. Educazione morale: Secondo Dewey una vera moralità non è né quella puramente interiore delle buone intenzioni, di tipo kantiano, né quella, nata per reazione, la cui sola unità di misura è il risultato. La vera moralità si misura dall'esito sociale, risultato se si vuole esso stesso, ma più di un interesse attivo e della riflessione. Per la scuola agire moralmente significa un po' agire per il dovere, un po' per l'interesse proprio. Un apprendimento intriso di socialità, invece, è esso a porre le basi di una effettiva educazione morale. Per questo la scuola "dovrebbe essere una vita di comunità in tutto quello che"

Implica questo concetto "»" e "«l'apprendere de"

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Publisher
A.A. 2022-2023
53 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Frabruelli99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Minello Rita.