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Tipologie di titoli di Stato italiani
CCT - Certificati di Credito del Tesoro
Il valore è pari al rendimento dei BOT semestrali aumentato di uno spread percentuale, variabile dallo 0,3% al 1%, a seconda della durata del CCT. I CCT possono essere sottoscritti per un valore minimo di 1.000 euro o multipli di tale importo.
CTZ - Certificati del Tesoro Zero-Coupon
Durata: 24 mesi
Modalità di collocamento: sono collocati attraverso un'asta marginale sul prezzo, cui partecipano le banche e gli altri operatori autorizzati.
Profilo finanziario: sono titoli zero coupon. Il rendimento è dato dalla differenza tra il valore di rimborso (pari al valore nominale) e il prezzo di emissione (sempre sotto la pari). I CTZ possono essere sottoscritti per un valore nominale di 1.000 euro.
BTP€i - Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all'Inflazione Europea
Durata: i BTP€i attualmente emessi presentano durate pari a 5, 10, 15 e 30 anni.
Prima emissione: 2003
Modalità di collocamento: l'emissione dei...
BTP€i avviene tramite il sistema di astamarginale con fissazione discrezionale da parte del Tesoro della quantità collocata all'interno di un intervallo preannunciato, o tramite sindacato di collocamento.- Parametro di indicizzazione: IAPC. Sia il capitale rimborsato a scadenza, sia le cedole pagate semestralmente sono, infatti, rivalutati sulla base dell'inflazione dell'area euro, misurata dall'Eurostat attraverso l'Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IAPC) con esclusione del tabacco. Si tratta dunque di titoli che offrono protezione contro l'aumento del livello dei prezzi dell'area euro.
- cedole periodiche e ratei cedolari: le cedole, pagate semestralmente ai possessori dei titoli, sono calcolate applicando un tasso fisso di interesse al valore nominale del prestito corretto attraverso un coefficiente di indicizzazione. Cedola = i fisso x VN x coeff. di indicizzazione
- indice giornaliero di inflazione: sulla base
dell'IAPC viene calcolato un indice giornaliero di inflazione.
Il coefficiente di indicizzazione è da applicare al valore nominale del prestito. È calcolato attraverso il seguente rapporto:
Il valore di rimborso è pari al massimo tra:
- VN delle obbligazioni
- VR = VN x coeff. di indicizzazione a scadenza
Nell'improbabile caso di un fenomeno di deflazione, ai risparmiatori è comunque garantito il pagamento del valore facciale dei titoli.
e) Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all'Inflazione Italiana (BTP Italia)
Durata: pari a 4, 6 e 8 anni.
Modalità di collocamento: il BTP Italia è proposto direttamente sulla piattaforma MoT, il mercato regolamentato dedicato agli scambi al dettaglio di Borsa Italiana.
Il prezzo di offerta è noto a priori ed è pari a 100.
Premio fedeltà: Per incentivare i risparmiatori a sottoscrivere il titolo, il Tesoro ha previsto un "premio fedeltà" nella
misura del 4 per mille lordo sul valore nominale dell'investimento per coloro i quali acquistano i titoli in emissione e li detengono sino a scadenza.
Profilo finanziario: il Btp Italia ha un taglio minimo di 1000 € e attribuisce all'investitore cedole semestrali.
- Le cedole sono rivalutate in base all'inflazione italiana, misurata dall'Istat attraverso l'indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operati ed impiegati (FOI) con esclusione dei tabacchi.
- Inoltre anche il capitale investito viene rivalutato semestralmente in base allo stesso parametro e detta rivalutazione viene attribuita all'investitore contestualmente al pagamento delle cedole.
Garanzia in caso di deflazione: Alla scadenza viene restituito il capitale nominale sottoscritto, anche in caso di deflazione:
- floor sulle cedole
- floor sul capitale
Le obbligazioni emesse dagli enti locali
Una seconda famiglia di emittenti nel panorama finanziario italiano è
composta dagli enti locali: comuni, province e regioni. Si tratta di un mercato caratterizzato da interessanti spazi di crescita, ma tuttora tarpato da notevoli limiti e criticità. Le possibilità di crescita sono da ricondurre essenzialmente al processo di decentralizzazione amministrativa in atto in Italia. I vincoli di bilancio imposti dai governi dell'UEM dalla sottoscrizione del Patto di Stabilità e Crescita e la connessa necessità di limitare l'entità dei deficit pubblici spiegano la graduale delega da parte dei governi centrali a favore degli enti locali. Per quanto concerne le criticità, vi è da segnalare innanzitutto che il processo di decentralizzazione è ancora incompleto. Un secondo aspetto limitativo è rappresentato dalla frammentazione dei potenziali emittenti e dalla dimensione spesso ridotta degli interventi da finanziare. La soluzione sembrerebbe essere quella di "aggregare" emittenti/interventi.formattazione:Ma i problemi di coordinamento non possono dirsi trascurabili. Infine, l'accesso al mercato dei capitali da parte degli enti locali è reso problematico dalle numerose limitazioni legislative e dalle procedure spesso farraginose a cui sono ancora sottoposte le operazioni di emissione.
Per tali ragioni gli enti locali trovano spesso più semplice finanziarsi attraverso il tradizionale prestito bancario.
2.3.2.1. Il quadro normativo
La denominazione prescelta per le obbligazioni degli enti locali richiama quella dei titoli più familiari per gli investitori italiani: i Buoni Ordinari del Tesoro. Si parla infatti di:
- BOC (Buoni Ordinari Comunali)
- BOP (Buoni Ordinari Provinciali)
- BOR (Buoni Ordinari Regionali)
Caratteristiche delle obbligazioni degli enti locali:
- Durata: la durata del prestito non può essere inferiore a cinque anni
- Metodo di...
-
Destinazione dei fondi
Il prestito obbligazionario deve essere finalizzato a investimenti e deve essere parziall'ammontare del valore del progetto esecutivo cui fa riferimento. Gli investimenti a cui è finalizzato il prestito devono avere un valore di mercato, attuale o prospettico, almeno parziall'ammontare del prestito.
Non è invece possibile emettere titoli a copertura delle spese correnti dell'ente.
Il parallelo tra i titoli italiani e i revenue bonds americani è parziale.
Alla previsione legislativa in merito al valore di cui l'investimento finanziato deve essere dotato non fa seguito, infatti, un legame preciso tra i ricavi generati dal progetto e il servizio del prestito → gli obbligazionisti sono sostanzialmente equiparati agli altri creditori dell'ente e non sono direttamente danneggiati dall'eventuale deludente riuscita dell'opera realizzata. Infatti, il rimborso del prestito deve essere
- assicurato attraverso il rilascio di“delegazioni di pagamento” sui primi tre titoli del bilancio in cui sono compresi l’insiemedegli introiti fiscali, i trasferimenti dallo Stato e i proventi dei servizi pubblici.
- Situazione delle finanze locali
La legge esclude dal novero degli emittenti gli enti che:
- si trovano in situazione di dissesto oppure in situazioni strutturalmente deficitarie
- abbiano registrato un disavanzo di amministrazione nel conto consuntivo del penultimoesercizio
- Limitazioni al livello di indebitamento
- province e comuni: l’importo annuale complessivo delle spese per interessi non puòessere superiore al 15% delle entrate afferenti ai primi tre capitoli del rendicontoannuale.
- regioni: le quote annue di ammortamento dei prestiti non possono essere superiorial 25% delle entrate tributarie.
- I punti di forza e di debolezza
Emittente
Punti di forza
- possibilità di diversificare la raccolta, rivolgendosi a un pubblico
più vasto di datori di fondi
possibilità di rivolgersi a un pubblico maggiormente sensibile a causa della fruizione successiva del servizio (si pensi, ad esempio, alla creazione di un'autostrada).
Ciò consentirebbe anche all'ente di approvvigionarsi a costi inferiori rispetto ad altri canali potenziali. Tale vantaggio si è rivelato più teorico che pratico a causa dei pesanti adempimenti procedurali che un'offerta al pubblico comporta. Fra questi risulta particolarmente onerosa la redazione del prospetto informativo previsto dalla Consob e la valutazione da parte di una società di rating.
Ne consegue che, per evitare di incappare in complicazioni e oneri eccessivi, nella maggior parte dei casi le obbligazioni degli enti locali non sono offerte al pubblico, ma sono sottoscritte da un gruppo ristretto di intermediari finanziari, realizzando un cosiddetto "collocamento privato".
Punti di debolezza
complessità
amministrativa superiore (gli enti locali devono spesso di trovano a finanziare numerosi interventi, nessuno dei quali dotato di una dimensione sufficiente per giustificare un’emissione obbligazionaria – aggregare una pluralità di investimenti richiede sforzi di coordinamento ingenti)
grado di flessibilità inferiore rispetto ai tradizionali prestiti bancari e della Cassa Depositi e Prestiti.
Sottoscrittori
Punti di forza
- Le obbligazioni degli enti locali presentano il vantaggio di offrire un livello di remunerazione interessante, a fronte di un livello di rischiosità limitato. Infatti, in caso di dissesto, i debiti dell’ente sono saldati attraverso la vendita di beni di proprietà e tramite l’intervento residuale dello Stato.
- Priorità rispetto agli altri creditori implicita nella delegazione di pagamento
Punti di debolezza
- mancanza di liquidità: benché sia prevista la possibilità di quo