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Trasparenza dell'amministrazione e diritto di accesso ai documenti amministrativi

L'amministrazione, essendo preordinata alla soddisfazione di interessi pubblici, richiede la trasparenza dell'amministrazione agli occhi del pubblico. Un'applicazione concreta di tale principio è costituita dal diritto di accesso ai documenti amministrativi.

Principi dell'ordinamento comunitario

Il nostro ordinamento rispetta il principio di prevalenza del diritto comunitario rispetto a quello nazionale. Rappresenta una norma mobile in attesa dello sviluppo del diritto comunitario. Il diritto comunitario ha esportato in Italia i principi di:

  • Proporzionalità: l'azione amministrativa deve salvaguardare l'interesse privato
  • Legittimo Affidamento: il cittadino che in buona fede è indotto a credere al comportamento dell'amministrazione e in virtù di quel comportamento è indotto a comportarsi in un certo modo, se l'amministrazione fa un cambiamento repentino il cittadino ha diritto alla tutela giurisdizionale.

Indica concreta e...

Preparatoria o istruttoria, formata da atti che assolvono una funzione preparatoria rispetto all'emanazione del provvedimento finale. Fase Decisionale, in cui l'amministrazione prende una decisione definitiva sul caso in questione. Fase Esecutiva, in cui viene data attuazione al provvedimento adottato. Fase di Controllo, in cui si verifica la corretta esecuzione del provvedimento e si valutano eventuali ricorsi o reclami. Queste fasi sono regolate da principi come la trasparenza, l'imparzialità, la tempestività e l'efficienza.

Decisoria o deliberativa, viene emanato l'atto con efficacia costitutivaFase Integrativa dell'efficacia, fase di chiusura del procedimento, che è eventuale, inquanto in alcuni casi la legge non la prevede, con la conseguenza che comunque il provvedimentoprodurrà la sua efficacia dopo la fase decisoria.Tra i due estremi del procedimento, trovano posto gli atti endoprocedimentali che sonodestinati a produrre effetti rilevanti nell'ambito del procedimento. Sono atti (pareri,osservazioni, memorie) che generano l'impulso alla progressione del procedimento econtribuiscono a condizionare la scelta discrezionale finale.La conoscenza delle fasi in cui si articola il procedimento è importante poiché l'illegittimitàdi uno di questi atti del procedimento determina in via derivata l'illegittimità delprovvedimento finale, salvo che operi l'articolo 21-octies.Rapporti tra procedimenti amministrativiTra più

procedimenti amministrativi possono sussistere molteplici rapporti. Esistono subprocedimenti nei quali il rapporto deriva dal fatto che alcuni procedimenti costituiscono una fase del procedimento principale. Oppure si ha una Connessione funzionale quando l'atto conclusivo di un procedimento autonomo influenza l'esercizio del potere che si svolge nel corso di un altro procedimento. La connessione più importante è la Presupposizione che si ha quando al fine di esercitare un potere, occorre la sussistenza di un certo atto che funge da presupposto di un altro procedimento in quanto crea una qualità in un bene, cosa o persona che costituisce l'oggetto del successivo provvedere (Esempio: Dichiarazione di Pubblica Utilità rispetto all'emanazione del decreto di esproprio). In alcune ipotesi, il nesso tra i vari procedimenti non è di presupposizione ma di Consecuzione in quanto i vari procedimenti corrono in parallelo. L'iniziativa

Il procedimento si apre con l'iniziativa, che ai sensi dell'articolo 2 può essere:

  • Ad istanza di parte, se l'avvio è sollecitato da un soggetto giuridico privato. Una volta sollecitata l'avvio del procedimento, l'amministrazione può decidere anche di non avviarlo. Ma una volta che l'ha avviato deve concluderlo.
  • D'ufficio. Una volta che l'amministrazione ha iniziato il procedimento, ai sensi dell'articolo 2 ha il dovere di concluderlo entro un determinato termine che decorre dall'inizio d'ufficio del procedimento o dal ricevimento della domanda se il procedimento è ad iniziativa di parte. La conclusione deve avvenire mediante l'adozione di un provvedimento espresso, entro 90 giorni. In realtà per le amministrazioni statali può essere diversamente disposto da regolamento. Ma l'articolo 20 ammette delle deroghe consentendo la possibilità che il procedimento sia concluso non
con provvedimento ma con silenzio-assenso, che può essere impedito esclusivamente emanando un provvedimento di diniego. Quindi, in sostanza, l'amministrazione ha il dovere di provvedere in modo espresso solo se intende rifiutare il provvedimento richiesto dal privato, potendo altrimenti restare inerte. L'articolo 20 prevede un ulteriore strumento per evitare il formarsi del silenzio-assenso, la conferenza di servizi. Tale articolo inoltre riduce fortemente il campo di applicazione del silenzio-assenso prevedendo una serie di eccezioni per quanto riguarda "gli atti e i procedimenti riguardanti il patrimonio culturale e paesaggistico, l'ambiente, la difesa nazionale, la pubblica sicurezza e l'immigrazione, la salute e la pubblica incolumità, i casi in cui la normativa comunitaria impone l'adozione di provvedimenti formali, i casi in cui la legge qualifica il silenzio dell'amministrazione come rigetto dell'istanza, nonché gli"

Atti e procedimenti individuati da uno o più decreti dal Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della Funzione Pubblica, di concerto con i ministri competenti. In tali ipotesi, decorso inutilmente il termine senza che l'amministrazione abbia emanato il provvedimento, si forma il silenzio-inadempimento che non produce effetti uguali a quelli di un provvedimento. Il cittadino può fare ricorso avverso il silenzio, preordinato comunque ad ottenere un provvedimento espresso. L'amministrazione non decade dal potere di agire, ma il ritardo può causare una responsabilità per lesione di interessi meritevoli di tutela. Tale ricorso avverso il silenzio può essere proposto anche senza necessità di diffida all'amministrazione inadempiente e non oltre un anno dalla scadenza dei termini procedimentali. Tale ritardo può anche comportare l'ipotesi di illecito disciplinare per il dipendente.

L'interessato, decorsi 60 giorni dalla presentazione dell'istanza (quindi per procedimenti ad istanza di parte), deve presentare diffida all'amministrazione e all'impiegato, a mezzo ufficiale giudiziario. Decorsi 30 giorni dalla diffida, può presentare l'azione volta ad ottenere il risarcimento. I termini possono essere interrotti o sospesi. L'articolo 10-bis stabilisce che, con riferimento ai procedimenti ad istanza di parte, l'amministrazione comunica agli istanti i motivi che ostano l'accoglimento della domanda. Questa comunicazione interrompe i termini che iniziano nuovamente a decorrere dalla data di presentazione delle osservazioni o scaduti 10 giorni dal ricevimento della comunicazione attribuito agli istanti per presentare per iscritto le loro osservazioni. Tale disciplina non si applica alle procedure concorsuali e ai procedimenti in materia previdenziale e assistenziale. Con riferimento alla sospensione, l'articolo 2.4

dispone che, nei casi in cui leggi o regolamenti prevedono per l'adozione di un provvedimento l'acquisizione di valutazioni tecniche di organi o enti appositi, i termini sono sospesi fino all'acquisizione delle valutazioni tecniche per un periodo massimo non superiore a 90 giorni. I termini possono essere sospesi una sola volta.

Il responsabile del procedimento è una figura che svolge importanti compiti per quanto riguarda l'avvio del procedimento e lo svolgimento di esso nel suo complesso. A norma dell'articolo 4 le amministrazioni sono tenute a individuare per ciascun tipo di procedimento, l'unità organizzativa responsabile dell'istruttoria, di ogni adempimento procedimentale e dell'adozione del provvedimento finale. A ciò seguirà l'individuazione del responsabile del procedimento, persona fisica che agirà in concreto. A norma dell'articolo 5 il dirigente dell'unità organizzativa assegna

la pubblicazione o la notifica. Inoltre, il responsabile può richiedere pareri tecnici o consultare altri uffici o enti esterni per acquisire informazioni necessarie all'istruttoria. Infine, il responsabile ha il compito di garantire la corretta applicazione delle norme e dei regolamenti durante tutto il procedimento.

L'adozione altrimenti emana egli stesso il provvedimento. L'organo competente per l'adozione del provvedimento se diverso dal responsabile, non può discostarsi dalle risultanze dell'istruttoria se non indicando la motivazione nel provvedimento finale.

Comunica i motivi ostativi all'accoglimento prima della formale adozione di un provvedimento.

Comunicazione di avvio del procedimento

A norma dell'articolo 7 l'avvio del procedimento deve essere comunicato dal responsabile del procedimento al:

  • Soggetto sul quale ricadono gli effetti del provvedimento finale (titolare di interesse legittimo pretensivo o oppositivo)
  • Soggetti che per legge devono intervenirvi (in genere enti pubblici)
  • Soggetti individuati o facilmente individuabili quando il provvedimento finale può recare loro pregiudizio (c.d. cointrointeressati sostanziali) Esempio: proprietario di un fondo vicino a quello il cui proprietario ha chiesto un permesso edilizio.

Tale comunicazione

deve essere fatta dal responsabile del procedimento amministrativo mediante comunicazione personale oppure in altra forma quando per il numero dei destinatari o per altre ragioni non sia possibile effettuare la comunicazione personale.
Dettagli
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A.A. 2009-2010
55 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trick-master di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Amministrativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Alì Michele.