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ERRORI
L’attività di proof reading delle polimerasi, porta l’errore a 10-7. Ci possono essere però errori che
sfuggono alle polimerasi, creando dei mismatch o errori dovuti a danni chimici-fisici o dovuti ai
trasposoni.
Mismatch repair: è l’appaiamento scorretto fra basi. Mut-s scorre sul filamento e riconosce la
distorsione. Mut L riconosce il gruppo metile vicino a MUt S e si lega e MUT H si lega in quella
zona, tagliando il filamento non metilato e creando quindi un nick. Una esonucleasi taglierà creando
un gap che verrà risintetizzato da dna pol e poi la ligasi legherà il tutto.
Tautomeria cheto-enolica: Le basi del DNA esistono in conformazioni diverse, chiamate tautomerie
che cambiano per la disposizione degli elettroni. Ognuna delle basi ha un tautomero principlae e vi
permane per la maggior parte del tempo. Può essere però che cambi conformazione mentre sta
passando la dna pol e quindi verrà stabilizzata una base diversa. La timina ha tautomeria cheto-
enolica poiché si ha un doppio legame fra N e C con formazione di un gruppo OH, un gruppo
donatore che può stabilizzare una guanina. L’adenina invece ha tautomeria ammino-imminica .
L’adenina se ha un doppio legame con l’NH2 in posizione 6 passa alla forma imminica e stabilizza
una citosina.
RER: riparazione per escissione di ribonucleotide può succedere che la dna polimerasi aggiunga
ribonucleotidi piuttosto che desossinucleotidi. In questo caso, il ribonucleotide rappresenta un punto
di debolezza del filamento. In questo caso interviene RNAasi H2 che è un’endonucleasi che
inserisce un nick, poi interviene una esonucleasi che fanil gap, una dna polimerasi che risintetizza e
una dna ligasi che lega le posizioni risintetizzate.
Mutazioni chimiche delle basi azotate:
• deaminazione citosina: NH2 sostituito da un doppio legame con l’ossigeno. Si stabilizza un
uracile. Riparazione per sito abasico. Ovvero un’endonucleasi con sito AP
(purinico/pirimidinico) taglia un lega,e N-glicosidico e toglie una base, poi una esonucleasi
forma un gap, dna pol e dna ligasi.
• Deaminazione adenina: diventa ipoxantina che stabilizza una citosina. Riparazione sito
abasico
• Deaminazione 5-metil citosina: si stabilizza una timina, non riparabile, consegue
silenziamento genico.
• Ossidazione guanina: diventa oxoguanina, stabilizza una timina
• Deaminazione guanina: diventa xantina, stabilizza una timina
• Metilazione guanina in posizione O6: diventa una O6- metilguanina che stabilizza una
timina. Riparazione diretta con metiltransferasi.
N.E.R: riparazione per escissione di nucleotidi: esempio i dimeri di timina. Questi si possono
riparare in due modi: 1) in presenza di luce, enzima fotoliasi che ripara direttamente il danno. 2)
sistema UVRA;B;C;D. UVR A in assenza di luce riconosce la distorsione. UVR B si lega ad A e fa
piegare il DNA. Poi interviene UVR C che è un’endonucleasi che inserisce due nick e infine
interviene UVR D che è un’elicasi che crea un gap, funzione simile alle esonucleasi e poi la dna
polimerasi risargirà il danno e una ligasi legherà.
Double strand Break e riparazione NHEJ: si verifica un nick su un filamento che è tanto vicino al
filamento complementare che sembra sia un taglio sul doppio filamento. Si ripara con il sistema
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NEHJ, riparazione fra terminali omologhi. 1)legame tra proteine KU e terminali liberi 2)appaiamento
di zone omologhe 3) ricostituzione con perdita di basi
Test di Ames
E’ un test che serve per indicare se una sostanza può indurre mutazioni. Fu effettuato con il ceppo
della Salmonella che è mutato per l’His-. In genere, i ceppi batterici sono in grado di produrre da soli
le sostanze necessarie, ma per via di alcune mutazioni possono perdere questa capacità e quindi
diventare ad esempio His- che se crescono in terreni di coltura senza istidina muoiono. Quindi, fu
preso il ceppo His- e messo su una piastra con agar e isitidina. Poi fu presa carta assorbente con la
sostanza e posta sulla piastra. La sostanza si diffonde in maniera inversamente proporzionale al
centro della piastra. Viene poi fatta un’impronta della piastra su un’altra piastra che non contiene
istidina e se ci sono delle colonie, vuol dire che quei ceppi sono diventati His +. Probabilmente una
retromutazione ha reso di nuovo il ceppo His+.
Trascrizione
Nei procarioti, trascrizione e traduzione sono accoppiate per rispondere velocemente agli stress
ambientali e anche perché nei procarioti abbiamo un genoma più corto e l’assenza del nucleo. Negli
eucarioti invece, se si ha trascrizione di un certo mRNA, non è detto che questo venga per forza
tradotto.
I geni strutturali sono quei geni che vengono trascritti e che sono compresi tra un promotore e un
terminatore. Non abbiamo la trascrizione simultanea di tutti i geni ma si parla di trascrizione per
singolo gene. Nei procarioti, abbiamo il promotore, questa sequenza ha delle sequenze consenso
ricche di A e T che nei procarioti si chiama Prignow box. E’ qui che verrà aperto il DNA. La RNA
polimerasi procariotica è solo una e ha un fattore, chiamato sigma, che riconosce due zone, una a
-35 basi dal punto in cui inizia la trascrizione e una a -10 basi di inizio dalla trascrizione. Il fattore
sigma si lega alla -35 e la -10 si apre. La RNA polimerasi non ha bisogno di inneschi e ha attività
processiva, e utilizzerà un solo filamento del DNA, mentre l’altro è detto filamento senso e ha la
stessa sequenza di basi dell’RNA neosintetizzato. Alla fine del gene, si ha una sequenza chiamata
terminatore. Nei procarioti, la terminazione si svolge così: viene sintetizzata una forcina con uno
stelo ricco in CG che presentano tre legami a H che sono stabili, seguita da una sequenza di poli-U.
La forcina è ingombrante e disturba il legame fra la RNA pol e il DNA. Quando poi la RNA pol
destabilizzata incotra poli-U, quella sequenza che è un punto di debolezza nel filamento, la rna pol
si stacca. Ci sono ache proteine, chiamate proteine rho, che possono aiutare a staccare la RNA
polimerasi con consumo di ATP.
Nei procarioti per la regolazione genica si parla di operoni, ovvero un insieme di geni che vengono
regolati in maniera coordinata. Infatti nei procarioti si parla di mRNA policistronico, ovvero un RNA
che può portare alla formazione di più proteine a partire dallo stesso mRNA. Furono studiati due
operoni: l’operone LAC e l’operone TRP. L’operone LAC si basa sul fatto che, in presenza di lattosio
sia abbia la trascrizione di quegli enzimi che servono alla sintesi del lattosio per ricavare energia (B
galattosidasi, permeasi) e che in assenza di lattosio non si abbia la trascrizione. Questo perché
l’operone LAC, nella regione a valle del promotore, presenta una regione chiamata operatore a cui
si lega il repressore quando non c’è lattosio. Se nel messo esterno invece si ha lattosio, il
repressore che ha più attività per il lattosio rispetto all’operatore, si lega al lattosio, cambia
conformazione e si stacca dall’operatore permettendo all’RNA polimerasi di trascrivere. Si possono
avere anche livelli di trascrizione basale, dovuti a un secondo messaggero L’AMPc, che deriva per
ciclizzazione dell’ATP tramite adenilato cilasi. Questa molecola, è inversamente proporzionale alla
quantità di glucosio. Questa molecola, inoltre è la responsabile del legame della proteina Cap al sito
CAP che permette la trascrizione dell’operone LAC. Quindi, ci possono essere più scenari possibili.
Potrebbero esserci alti livelli di glucosio, bassi livelli di AMPc, nessun legame fra proteina CAP e
sito cap, ma presenza di lattosio e quindi assenza di repressore; in questo caso però la trascrizione
non è efficace. Potrebbe esserci alti livelli di cAMP, bassi di glucosio, ma assenza di lattosio:
avremmo comunque il legame fra proteina CAP e sito CAP, ma il repressore sarebbe legato
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all’operatore e quindi niente trascrizione. Una trascrizione efficace quindi dell’operone LAc si ha
quando si hanno alti livelli di AMPc e presenza di lattosio.
L’operone TRP invece è l’operone che contiene il set di geni necessari per gli enzimi per sintetizzare
l’a.a TRP. Se abbiamo già alte concentrazioni di TRP, il TRP si lega al repressore, che si attiva e va
a legarsi all’operatore, in maniera tale da impedire la trascrizione. Se ci sono basse quantità di TRP,
il repressore è inattivo e si ha trascrizione.
La trascrizione eucariotica, invece, si differenzia principalmente da quella procariotica per la fase di
inizio e di terminazione. Nella fase di inizio, infatti abbiamo sempre il promotore con le sequenze
consenso ricche di A e T, questa regione si chiama TATA Box e si trova a -25 basi dall’inizio della
trascrizione. Qui, abbiamo TFIID che ha come subunità TFB che riconosce la TATA BOX. Poi arriva
l’RNA polimerasi con TFIIH e altri TF e tutti questi elementi formano un complesso chiuso. Ci sono
poi elementi di regolazione che influenzano i fattori di trascrizione e sono attivatori e repressori. Il
complesso del mediatore media fra attivatori / repressori e il complesso di trascrizione. L’RNA
polimerasi ha una coda che nel momento in cui inizia la trascrizione vera e propria, viene fosfrilata
da TRFIIH, sui residui di SER e TRE della coda della RNA pol. Poi, grazie a un’elicasi, si formerà un
complesso aperto. Ci sono molti elementi in Cis, quindi sul DNA, che vengono influenzati da
elementi o fattori in Trans rispetto al DNA. Esistono elementi basali in Cis, come la TATA BOX e altri
prossimali al promotore che influenzano l’attività rna pol e che sono sempre in cis come la CAAT
BOX e la GC BOOX. Ci sono anche elementi distali, distanti dal promotore, che potenziano la
trascrizione, come gli enhancer a cui si legano fattori in trans trascrizionali. Un esempio di questa
regolazione è quella degli ormoni lipofili. Gli ormoni lipofili, penetrano all’interno della cellula poiché
il loro recettore si trova nel citoplasma. Quando l’ormone si lega al recettore, questo cambia di
conformazione, diventa un fattore trascrizionale ed è capace di migrare nel nucleo legandosi ad un
enhancer. Un esempio di recettore del genere, è il GRE, che presenta 3 domini diversi, uno per
legarsi all’ormone, uno per legarsi all’enhancer e uno che agisce sul promotore, attivando la
trascrizione. Questa proteina è a forma di Zinc Finger, ovvero le cui dita sono ripiegate più volte e
presentano in ciascun dito cisteine che coordinano lo zinco bivalente.
La terminazione della trascrizione eucariotica, è diversa da quella procariotica. Infatti la formazione
dell’estremità 3’ sembra essere attribuita a un’endonucleasi. Sembra che alla