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DEBELLATIO
o di una delle parti (distruzione, sotto il profilo fattuale, di una delle
entità). ius speciale”.
Il diritto applicabile ai conflitti armati è considerato “
In qualunque ramo del diritto, l'esistenza di un diritto speciale comporta la deroga alle
regole generali.
Rapporto tra diritto comune e ius in bello → CEDU, art. 15: prevede la c.d. “deroga alla
Convenzione europea dei diritti dell'uomo”, derogando agli obblighi della stessa.
Non è possibile però derogare al diritto alla vita, divieto di schiavitù, divieto di tortura
e principio del “nulla poena sine lege”.
L'art. 15 prevede che lo Stato non sia responsabile dei suoi atti, ammesso che questi
legittimi,
siano considerati applicabili ai conflitti armati.
Altro elemento da considerare riguardo al coordinamento tra i due diritti è la possibilità
misure di rappresaglia
di ricorrere a → autotutela.
Lo stato che ha subito la violazione di una norma potrebbe ricorrere al titolo di
autotutela alla rappresaglia, giustificando la decisione dello stato leso di non applicare
a sua volta nei confronti della parte belligerante quella norma che essa stessa ha per
prima violato.
Regola che potrebbe astrattamente funzionare del diritto comune, ma non nel diritto
internazionale umanitario → convincimento di divieto di rappresaglie con riferimento a
norme di diritto internazionale umanitario. Art. 20, 1° protocollo addizionale 1977.
Nonostante questi divieti siano stati sanciti in modo specifico nel '77 vi è ancora
qualche stato che non ritiene del tutto rimossa la possibilità di rappresaglia.
ius in bello
Fonti normative dello
Sottoposto a codificazione → in primis grazie alle Conferenze dell'Aja del 1899 e 1907.
Prima di allora esistevano prassi statali, manuali militari, provvedimenti normativi che
regolavano la condotta delle ostilità degli organi militari, ecc... importante fu il c.d.
“codice liber” adottato dagli Stati Uniti nel corso della guerra di secessione, dove le
regole del conflitto diventarono assimilabili a quelle di un conflitto internazionale
perché il governo federale adottò nei confronti dei confederati una condotta
es: blocco navale attorno alle
equiparabile a quella di un conflitto internazionale (
coste controllate dai confederati).
Fu elaborato a cura di un professore questo codice, che servì molto anche per
orientare la prassi successiva degli stati. Non si trattava comunque di regole
internazionali codificate.
Le convenzioni dell'Aja erano fatte a mò di manuale militari → brevi e coincise, con
annesso un regolamento più analitico. La caratteristica è quella di immaginare una
condizione di assoluta simmetria tra le parti belligeranti.
I limiti dell'Aja 1907 vengono superati dalle Convenzioni di Ginevra del 1949 →
attenzione verso la popolazione civile, che consente un'integrazione delle disposizioni
dell'Aja.
L'aspetto è diventato più marcato con il 1° protocollo addizionale del 1977.
Art. 75 protocollo → garanzie. es: Stati Uniti),
Alcuni stati però non hanno aderito al 1° protocollo ( però questi
ritengono che varie norme dello stesso siano norme di diritto internazionale generale,
già di per sé ricognitive di regole di diritto internazionale. Tra queste gli Stati Uniti vi
hanno inserito l'art. 75, che viene applicato a prescindere.
Differenza di struttura degli obblighi definiti nella Convenzione dell'Aja e quelli definiti
nella Convenzione di Ginevra:
Art. 2, quarta Convenzione Aja 1907 → se in un determinato scenario esistono le
– condizioni per applicare la quarta convenzione, queste condizioni non sono di
per sé sufficiente ma occorre capire se le parti belligeranti del conflitto sono
tutte parti della quarta convenzione.
Si applica se tutte le parti del conflitto sono parti dell'Aja.
Il senso di questa impostazione era il non poter stabilire per una o più parti
belligeranti delle condizioni di conduzione che non vengono poi rispettate dalle
altre parti: deve esserci assoluta simmetria.
Bastava però che una delle parti del conflitto non fosse parte dell'Aja per far
saltare tutto.
Le convenzioni di Ginevra quindi superano questa impostazione → sancisce un
obbligo solidale: le parti contraenti si adoperano per rispettare e far rispettare il
presente trattato, senza subordinare il rispetto degli obblighi ad una condizione
di simmetria tra le parti.
Il “far rispettare” è obbligo solidale.
Varie norme delle convenzioni Aja e Ginevra hanno anche valenza
– consuetudinaria.
Ginevra e protocolli del '77 hanno avuto un largo seguito da parte degli Stati,
ma ci sono stati che non hanno ancora aderito. L'orientamento diffuso è che ci
sono molte regole con valore anche consuetudinario. Questa verifica va fatta
analizzando quali disposizioni hanno contenuto/valenza veramente
consuetudinaria.
L'art. 75 1° protocollo è considerato una norma espressione del diritto
internazionale consuetudinario.
Se si tratta di norme consuetudinarie, l'applicazione di regole contenute nelle
convenzioni è dovuta anche da parte degli stati che non sono parte delle
convenzioni o soggetti che non sono stati, in particolare le convenzioni
internazionali.
Il carattere consuetudinario può poi correlarsi di un ulteriore elemento, ovvero il
carattere imperativo. La norma imperativa è al vertice di una gerarchia.
Le norme imperative sono norme che vanno comunque sempre rispettate e non
conoscono il limite del diritto speciale. Nulla impedisce che, avendo la
possibilità di considerare la natura consuetudinaria di alcune norme contenute
in trattati, alcune di queste norme siano anche norme imperative → la Corte di
giustizia accoglie.
Principi intrasgressibili = non deve far pensare che ci sia un altra categoria di
norme internazionali che si distingue da quelle imperative.
Sviluppo progressivo = far avanzare il diritto.
Il ricorso allo strumento della Convenzione permette e favorisce il percorso
offrendo un testo scritto → vantaggio di avere una regola generale scritta, a cui
tutti possono fare direttamente riferimento.
Clausola Martens
Contenuta nelle convenzioni di diritto internazionale fin dalle prime convenzioni
dell'Aja del 1907.
Natura della clausola: parte di un sistema normativo.
È una norma che ha una dichiarata funzione integrativa delle norme contenute nel
trattato.
Si parla di casi non previsti, quindi intende affrontare le lacune delle norme contenute
nei trattati.
Con che cosa colmiamo le lacune che abbiamo individuato? Più complesso,perché la
formazione della clausola è abbastanza generica.
La CIG ha ritenuto che tale clausola abbia natura consuetudinaria.
La sua funzione integrativa si dispiega anche nei confronti di regole di diritto
internazionale di natura consuetudinaria. Diventa quindi importante andare ad
analizzare il contenuto della clausola.
Perché viene chiamata Martens? Prende origine dal diplomatico russo che era presente
nella conferenza dell'Aja del 1907 e rappresentava gli Zar; all'epoca aveva una forte
sensibilità nella promozione del diritto umanitario e fu lui a proporre la conferenza ed
inserire la formula integrativa per colmare le lacune.
È bene ricordare che i principi generali del diritto hanno la funzione di promuovere le
regole del dirtto internazionale → dimensione simile si ripropone nell'impiego della
clausola.
Quando la normativa vigente non è in grado di rispondere tempestivamente ai nuovi
scenari e tecnologie militari, molte volte accade che la tecnologia militare stia più
avanti del diritto, allora si scopre l'esistenza di una lacuna o interpretazione evolutiva
della norma quindi ausilio del riferimento alla clausola rvieste una particolare
importanza.
Modo in cui il fenomeno del conflitto armato incide sul diritto internazionale
comune
Il diritto internazionale applicabile ai conflitti armati è speciale, ma ciò non esclude la
rilevanza di altre norme giuridiche internazionali, che si applicano normalmente in
tempo di pace.
Non c'è una separatezza assoluta tra tempo di pace e tempo di guerra.
Il diritto internazionale contemporaneo ha rimosso che la guerra sia libertà degli stati
ed ha quindi inglobato il sistema nella sua 'aurea'. La guerra non è fenomeno normale,
ma spezza le relazioni ordinarie per gli stati → spiega il ricorso al diritto speciale.
Il diritto speciale è comunque parte si un sistema e bisogna capire in che parte il
sisitema giuridico è modificato dall'evento bellico.
Cosa accade per gli obblighi preesistenti degli stati in relazione al fatto che questo è
parte belligerante? Quali sono gli effetti della guerra sugli obblighi preesistenti degli
stati? Effetto sui trattati di due parti belligeranti: nel diritto internazionale tradizionale
• si riteneva che la guerra comportasse la estinzione dei trattati. Questo effetto
così radicale è oggi contestato.
La commissione del diritto internazionale ha elaborato un documento/progetto
(draft 2011) in cui la commissione prende in esame gli effetti della guerra sui
trattati.
La commissione ha ritenuto che la guerra non ha di per se effetto estintivo →
fondamentale il principio di conservazione dei valori; il patrimonio giuridico v
conservato.
Nel diritto dei trattati c'è una circostanza estintiva che potrebbe essere invocata
in ragione dell'esistenza di un conflitto: art. 62 mutamento delle circostanze.
La guerra costituisce un mutamento rilevante.
La circostanza però va motivata, in modo automatico o valutata in relazione al
contenuto del trattato la rilevanza dell'evento bellico come mutamento.
Richiamo che le norme di diritto internazionale formulano allo stesso evento
• bellico. Modo in cui le norme comuni prendono in considerazione l'evento
bellico.
Ipotesi (art. 15 CEDU) in cui si coordina i modi previsti nella convenzione con
l'esistenza di uno stato di guerra → dimensione presa in considerazione in vari
strumenti di tutela dei diritti umani, tra cui art. 4 Patto diritti civili e politici delle
Nazioni Unite.
Senso della clausola di salvaguardia: consentire allo stato parte impegnato in un
conflitto armato di alleggerirsi di alcuni obblighi contenuti nel testo di modo da
poter affrontare le ostilità militari più efficacemente.
La CEDU riconosce alle parti contraenti un certo margine di apprezzamento per
lo stato, che deve valutare se e un che misura derogare agli obblighi
internazionali.
Il limite assoluto e nucleo inderogabile di diritti non può essere rimosso dallo