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Grande innovazione è stata l'introduzione formale dei ddu nel trattato costituzionale europeo nel 2004: anche

prima erano rispettati e considerati, ma cosi diventano delle vere e proprie condizioni d'adesione. Si sono quindi

costituzionalizzati i ddu. Ma è un passo avanti?

5.2) I diritti fondamentali europei: innovazione o tradizione?

Ogni individuo dell'UE sarà dunque beneficiario di due diversi sistemi normativi: il sistema costituzionale

nazionale e quello comunitario. (nb: la costituzione europea ha immediata efficacia nei paesi dell'UE, mentre la

convenzione europea necessita di leggi di adattamento). Nella costituzione europea molti diritti si sovrappongono a

quelli delle costituzioni nazionali, ma ce ne sono anche di innovativi (no clonazione, diritti anziani e disabili). I

diritti costituzionali europei hanno ovviamente dei limiti (nei casi di emergenze sanitarie, sicurezza pubblica ecc)

che non sono chiaramente espressi a livello europeo: la loro limitazione fa riferimento alle prassi nazionali,

differenziandosi quindi da paese a paese, creando cosi la mancanza di una vera tutela europea uniforme dei ddu,

anche a causa di una clausola (proposta dalla GB) che lascia molto potere d'interpretazione ai giudici.

5.3) Norme prescrittive e programmatiche

Quasi tutti i diritti politici e civili si esprimono in norme prescrittive (non tutti in quanto alcuni sono troppo

vaghi). I diritti sociali, culturali ed economici sono di natura programmatica. Molte voci della costituzione italiana

sono “ammorsature” per successive modifiche (art.2: “la Repubblica riconosce i diritti inviolabili dell'uomo” che

quindi potranno evolversi) e la vaghezza ha, quindi, anche una connotazione positiva.

5.4) Quali garanzie per i diritti europei?

I diritti fondamentali proclamati dalla Costituzione Europea sono assai poco assistiti da efficaci meccanismi di

garanzia, al contrario dei diritti garantiti dalle Costituzioni nazionali. L'adesione dell'Unione alla Convenzione

Europea dei ddu sarà un parziale rimedio (prima solo i singoli i paesi erano membri), oltre ad avere un forte valore

simbolico e di aggregazione (un'identità europea) e un passo avanti verso la collaborazione tra le due Corti

(Strasburgo e Lussemburgo). (nb: I ddu non contenuti nella Convenzione europea dei ddu non godono della tutela

giurisdizionale della Corte.)

5.5) Come raccordare il sistema statale e quello comunitario dui ddu

Il giudice nazionale può bloccare l'attuazione di leggi in contrasto con la Costituzione europea: prevale la

normativa comunitaria. L'obbiettivo è far si che il cittadino europeo goda dei medesimi diritti sia quando ha a che

fare con organi statali, sia quando si ritiene leso da atti comunitari. Ma la disarmonia tra sistema normativo

statale ed europeo rimane grave nelle garanzie e nei contenuti, e appare evidente quando leggi nazionali violano i

ddu riconosciuti nella Convenzione Europea, situazione nella quale il cittadino può impugnare l'atto che viola i

ddu davanti allorgano comunitario.

6) I meccanismi di garanzia a livello universale

6.1) Introd.

Per far rispettare i ddu sono necessarie garanzie giudiziare internazionali (perché spesso sono proprio gli stati i

primi violatori) ma bisogna scontrarsi con l'ostacolo del rispetto alle sovranità dei singoli paesi. È per questo che le

garanzie giudiziare sono più efficaci a livello regionale. Inoltre, non esistono organi che possono agire a livello

universale (come invece possono fare le Corti europee e americane, ma non quelle africane): in cosa consistono allora

i meccanismi di garanzia universali? Sono quelli derivanti dai trattati sui ddu e quelli derivanti dalle azioni degli

organi ONU.

6.2) I meccanismi istituiti dai trattati sui ddu

I vari Comitati (Comitato contro la tortura, ecc) sono composti da esperti che non rappresentano alcuno stato. Essi

operano analizzando i rapporti periodici degli stati contraenti ed esaminando le presunte violazioni (su istanza di

stati o individui). Ogni 5 anni gli stati devono trasmettere al Comitato un rapporto sullo stato di attuazione del

patto, ma spesso ci sono ritardi e l'efficienza dei Comitati è limitata.

6.3) I meccanismi istituiti da risoluzioni di organi ONU

I principali meccanismi di garanzia a livello universale sono quelli legati all'ONU (ECOSOC o Assemblea

Generale); sono procedure che fanno capo a due organi: Commissione dei ddu e Alto Commissario per i ddu. La

commissione dei ddu è composta da 53 stati (non deve essere confusa con il Comitato, che è formato da 18 persone a

titolo individuale) ed è quindi un organo politico dell'ECOSOC che si occupa delle gravi violazioni: si occupa in

modo ampio delle violazioni, ma non di quelle sporadiche (il Comitato invece di tutte ed è legato ai singoli trattati)

e, dal 67, è attivabile anche dai singoli individui. La Commissione agisce attivando dei Relatori speciali (esperti che

verificano le violazioni) oppure rivolgendosi all'Alto Commissario o al Segretario dell'ONU. L'Alto Commissario

per i ddu, istituito nel 93, è una persona di elevata moralità che coordina l'azione dell'ONU nel preservare i ddu. I

meccanismi di controllo universali devono agire in modo cauto per evitare il rifiuto della collaborazione da parte

dei singoli stati.

7) La Corte europea dei ddu

7.1) La Corte, organo efficace di controllo internazionale

La Corte di Strasburgo è sicuramente l'organo di controllo più efficace. È un organo giurisdizionale, può quindi

emettere sentenze giuridicamente vincolanti (i vari Comitati dell'ONU non sono giurisdizionali, ma possono

svolgere controlli preventivi). L'accertamento della Corte può essere attivato dalle vittime di presunte violazioni

della Convenzione da parte di uno stato: cosa normale a livello statale, ma rivoluzionaria a livello europeo. La

protezione prevista dalla Convenzione europea dei ddu non è accordata solo ai cittadini dei vari stati che hanno

ratificato la Convenzione, ma tutti gli individui i cui diritti siano calpestati da uno di quegli stati.

7.2) Nascita della Corte

Il Consiglio d'Europa, nato nel 49, ha portato alla nascità della Convenzione europea dei ddu che creò la Corte nel

50. Il Consiglio d'Europa fu proposto dopo la seconda guerra mondiale da Churchill, per creare unità del vecchio

continente basata sul rispetto dei ddu: l'introduzione di una Carta dei ddu, quindi, e di una Corte che controllasse

la loro attuazione. Il consiglio nacque quindi nel 49, grazie a un compromesso franco­britannico (inizialmente

divergenti), fondato sulla democrazia. La nascita della corte fu frenata dalla paura di ledere la sovranità dei

singoli stati. La Convenzione fu introdotta nel 53 dopo la pressione di Churchill per il rispetto dei ddu, ed essa

prevedeva anche la Corte, malvista da GB, Olanda, Grecia e paesi scandinavi.

7.3) Il gradualismo della Convenzione europea del 50

Perché nonstante le opposizioni si creò cosi in fretta una Convenzione vincolante e una Corte? Perché fu previsto

un gradualismo, che permetteva ai singoli stati di accettare le norme in modo graduale, ed era chiara a debolezza

(almeno iniziale) del sistema di controllo. La garanzia della Convenzione si basava, poi, su due organi: la già citata

Corte, e la Commissione, che filtrava i ricorsi diretti alla Corte, che agiva, inoltre, solo dopo che la giurisdizione

interna ai paesi si rivelava inefficiente. Nel 1998, con il Porotcollo 11, fu abolita la Commissione e il ricorso degli

individui venne reso obbligatorio per tutti gli stati contraenti.

7.4) La giurisprudenza della Corte

La Corte (e prima anche la Commissione) ha dato contributi rilevanti all'applicazione dei ddu, come: diritto alla

vita, a non essere torturati, alla sicurezza, alla libertà, ad un equo processo, ecc.

7.5) Esempi.

La Russia ha violato l'art.2 (la forza deve essere usata solo quando necessario) bombardando zone popolate anche

da civili anche in assenza della condizione di necessità dell'uso della forza, violando il diritto alla vita nei conflitti

armati, ed è stata condannata dalla Corte europea.

Il Sunday Times, critico a proposito del caso talidomide (deformazioni), fu censurato dall'House of Lords che

sosteneva l'imparzialità della stampa su argomenti ancora non giudicati da un giudice. Tale censura violava però

l'art.10 della Convenzione, o libertà di pensiero, in quanto la censura non era motivata da necessità sociali

impellenti.

Liam Averill, cittadino irlandese, fu accusato di reati terroristici dalla GB, e gli venne negato un contatto con il

suo avvocato. La Corte europea condannò la GB in quanto violatrice dell'art.6, o diritto ad un equo processo;

stessa condanna rifilata ai tribunali Italiani, che condannarono uno stupratore senza informarlo chiaramente dei

capi di imputazione e delle prove, limitando la sua capacità di difesa.

La Convenzione europea non impone sono obblighi “negativi” (non torturare ecc) ma anche “positivi”: predisporre

tutte le misure affinchè i cittadini dello stato siano tutelati contro le violazioni dei ddu.

Per esempio, la GB, che permetteva la violenza fisica dei genitori sui figli come punizione, secondo la Corte europea

violava l'art.3 e dovette quindi emendare una nuova legge, o la Bulgaria, che a livello legislativo riconosceva come

stupro solo un'azione violenta, senza considerare la paralisi emotiva della vittima.

7.5) Meriti e limiti del controllo giudiziario della Corte

I ricorsi alla Corte sono sempre di più: 45mila nel 2004, con 80mila arretrati (dovuti ai moltissimi ricorsi personali).

La Corte non produce effetti diretti sulle cause della violazione all'interno degli stati, ma si affida al buon senso

dello stato (mentre infliggono attivamente sanzioni economiche e obblighi di rimborso): uno stato collaborativo,

quindi, cambierà le proprie leggi, mentre uno stato meno collaborativo (come è per l'Italia pluricondannata per la

lentezza dei processi) si limiterà a pagare un risarcimento alla vittima, senza risolvere i problemi alla radice. Solo in

rari casi la Corte ha anche indicato misure da adottare per risolvere il problema, ma l'azione rimane prerogativa

della sovranità statale. In molti paesi, e anche da noi, gli articoli della Convenzione e le sentenze sono molto poco

conosciute e, di conseguenza, poco prese in considerazione. Il Comitato dei Ministri, inoltre, dovrebbe sorvegliare e

punire più efficacemente i trasgressori, comunicando anche alla stampa gli avvenimenti.

8) Il ruolo della società civile

8.1) I governi e le istituzioni internazionali non bastano

Gli enti intergovernativi non bastano: spesso sono condizionati politicamente. Sono cosi necessari esponenti della

società civile internazionale, raccolti in Organizzazioni Internazionali Non Governative (ONG), composte da

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pietrolicini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto degli scambi interculturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Scevi Paola.