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LA PROSPETTIVA DEI TRATTI (DISPOSIZIONALISMO)

In primis c’è da dire che non esiste un’ unica teoria dei

tratti globalmente

condivisa ma ci sono dei punti su cui gli studiosi sono

d’accordo:

in un individuo è possibile individuare dei pattern

1)

(modelli) di comportamento, di pensiero e di

emozione coerenti nel tempo e nelle situazioni . I

tratti sono quindi delle tendenze, variabili da un individuo

all’altro, a mostrare specifiche e stabili configurazioni di

comportamento, di pensiero e di emozione.

Peculiarità

2) il tratto è distintivo dell’individuo ed

esprime le sue differenze con altre persone.

Coerenza

3) i tratti si manifestano con regolarità nei

comportamenti dell’individuo nel tempo e nelle situazioni.

Decontestualizzazione

4) i tratti si manifestano a

prescindere dalle situazioni sociali in cui si trova l’individuo.

I tratti sono variabili decontestualizzate, quindi si

attivano a prescindere dal contesto .

Gerarchizzazione

5) esistono tratti più generali ed altri

più specifici e più semplici.

Studi lessicali dei tratti e studi fattoriali (analisi

fattoriale): sono strategie per identificare i tratti.

Identificare i tratti è utile per descrivere le tipologie di

individuo, spiegare i perché dei comportamenti e prevederli

(previsione utile ad esempio per fare una selezione del

personale a un colloquio di lavoro).

Strategia di tipo lessicale: Più un tratto è descrivibile a

livello linguistico più è importante quante più parole sono

state coniate per descrivere una caratteristica di

personalità, tanto più questa caratteristica è importante.

Studi fattoriali (analisi fattoriale): L’analisi fattoriale è

usata per verificare il modo in cui un elevato numero di

fattori si presentano insieme, al fine di identificare un

numero limitato di fattori che riassumono le inter-

correlazioni fra moltissime variabili. Ad esempio mediante

le risposte dei soggetti alle domande di un questionario,

l’analisi fattoriale riduce le correlazioni da un numero

elevato di variabili a un numero limitato di fattori

riassuntivi osservando i rapporti di correlazione tra le

risposte date. Un soggetto che possiede in grado elevato

un certo fattore, presenterà in grado elevato le

caratteristiche influenzate da quel fattore.

se una persona appare generosa e solare

Ad esempio

è probabile che sia anche amichevole; mentre se

una persona è scontrosa e irritabile è improbabile

che sia amichevole .

LA TEORIA DEI TRATTI DI GORDON ALLPORT

Per Allport la personalità non può essere definita una volta

divenire importanza

per tutte, ma essa è in costante (

del futuro mediante i tratti della

). Allport dice che

personalità è possibile dare una spiegazione al

comportamento di una persona . Infine, per quanto i

tratti possano essere stabili nel tempo, essi possono

evolvere per favorire un adattamento più funzionale.

Tratti e situazioni: Il tratto va a definire un insieme di

possibili comportamenti ma è la situazione che determina il

tipo di comportamento effettuato tra i possibili. La

situazione spinge il comportamento verso il livello massimo

o il livello minimo del suo range di potenzialità, rimanendo

sempre nei propri limiti. Inoltre il comportamento

individuale può essere influenzato nello stesso momento da

più tratti, cioè non vi è un confine netto tra i tratti.

Tipologie di tratti: Allport suddivide i tratti in comuni,

individuali, cardinali, centrali e secondari:

Tratti comuni , i tratti comuni sono caratterizzati dalla

condivisione di razza e cultura, quindi sono i tratti condivisi

da persone appartenenti a una stessa razza e cultura.

Tratti individuali , sono determinati sia dalla particolare

configurazione di tratti, sia dal diverso modo in cui uno

stesso tratto si manifesta in persone differenti.

Tratti cardinali , ovvero tratti che influenzano tutti i

comportamenti dell’individuo, non tutti li presentano e

alcuni esempi possono essere la seduttività del don

Giovanni o l’astuzia del Machiavelli.

Tratti centrali , corrispondono ai tratti che vengono usati

per descrivere una persona (creatività, estroversione,

loquacità ecc.).

Tratti secondari , ovvero le abitudini di un individuo.

Autonomia funzionale dei bisogni e motivazioni

intrinseche: Allport critica la psicoanalisi poiché per

comprendere la mente e il comportamento di un soggetto

dà troppa importanza al suo passato; mentre l’uomo pensa

principalmente al suo futuro, pertanto per Allport la

psicologia dovrebbe invece studiare la persona normale

i tratti di un

nelle sue aspirazioni future. Sostiene che

individuo adulto divengono indipendenti da quelli

che erano presenti in periodo di sviluppo e quindi le

motivazioni dei comportamenti infantili hanno meno peso

rispetto a quello che la psicologia gliene dà.

Autonomia funzionale dei bisogni : In età adulta le

motivazioni per cui si era intrapresa un attività adesso

diventano indipendenti dai bisogni che le avevano prodotte

uno studente può

durante l’infanzia, per esempio

trovare intrinsecamente motivante dedicarsi a un

corso di studi originariamente scelto per le pressioni

dei genitori . A differenza di quanto sostenuto da Freud, il

soddisfacimento del bisogno (le pressioni dei genitori) può

produrre un piacere intrinseco e fine a se stesso

(motivazioni intrinseche).

Il “divenire”: per “divenire” Allport intende che la

personalità non può essere definita una volta per tutte,

divenire importanza del futuro

essa è in costante ( ), è in

continua evoluzione e trasformazione (divenire).

Proprio

Il “Proprio”: il “ ” include tutti gli aspetti della

personalità, si sviluppa gradualmente con la crescita (è

l’espressione unitaria del divenire) e rappresenta il punto di

massima coerenza con la personalità, e racchiude tutte le

funzioni dell’io (identità corporea, immagine/stima di sé,

senso di padronanza, auto-consapevolezza). La formazione

del proprio permette alla mente umana di distaccarsi dal

passato, distaccandosi dai condizionamenti infantili e

permettendo di elaborare mete liberamente scelte.

LA TEORIA DI EYSENCK

Definizione e livelli della personalità: Per Eysenck la

personalità è la somma totale di intelligenza + carattere +

temperamento affettivo + costituzione. Eysenck crede che i

fattori neuro-biologici prevalgano nel determinare le

differenze individuali. Crede che la genetica influisca per il

60% sul temperamento affettivo e per l’80%

sull’intelligenza. Poi crede che la personalità dipenda dai

livelli di eccitabilità della corteccia, i quali sono causati

dall’ipotalamo il quale manda vari segnali nervosi che

regolano il livello di estroversione/introversione. Ogni

persona presenta un livello di eccitazione ottimale per se

stessa. Dunque questo studioso ipotizza che gli introversi

hanno elevati livelli di eccitazione corticale ed è proprio per

questo che preferiscono attività individuali o la compagnia

di pochi intimi; dunque non passano molto tempo in

ambienti molto stimolanti poiché rischierebbero di avere un

livello di eccitazione eccessiva e non ottimale. Al contrario

gli estroversi hanno livelli di eccitabilità più bassi e quindi

mediante l’ambiente stimolante riescono a raggiungere il

proprio livello ottimale. Alcune successive ricerche hanno

dimostrato che gli introversi sono più eccitabili a livello

corticale in conseguenza ad uno stimolo ambientale

rispetto agli estroversi. Infine Eysenck crede nel fatto che

siano i due fattori ambiente individuo a definire la sua

personalità, dunque il soggetto è definito da due facce

diverse della stessa medaglia (la vita è una medaglia, su un

lato vi sono io e sull’altro vi è la situazione ambientale).

I tre super-fattori: i super-fattori sono tratti indipendenti

di livello gerarchico superiore (più generale) che includono

fattori più specifici. Questi tre super-fattori (trovati

attraverso due analisi fattoriali) sono

introversione/estroversione instabilità emotiva

,

(nevroticismo) psicoticismo

e .

Introversione/estroversione: super-fattore che dipende

dai livelli di eccitabilità della corteccia, i quali sono causati

dall’ipotalamo che manda vari segnali nervosi, con

eccitabilità corticale più alta negli introversi, i quali

perciò evitano le stimolazioni esterne, o eccitabilità

corticale più bassa nel caso degli estroversi, i quali

perciò cercano le stimolazioni esterne.

Instabilità emotiva (nevroticismo): super-fattore che

conferisce capacità o meno nel gestire situazioni stressanti.

Persone con instabilità emotiva alta hanno scarsa

considerazione di sé, frequenti sbalzi d’umore e fanno

fatica a risollevarsi dopo un errore. Se l’instabilità emotiva

è bassa, le persone sono controllate, calme e rilassate,

dopo una delusione sono capaci di tornare

al loro livello umorale abitudinario.

Psicoticismo: lo psicoticismo è un super-fattore che indica

la capacità di creare o meno empatia. Persone con

psicoticismo alto sono aggressive, asociali, egocentriche e

con assenza di empatia. Persone con psicoticismo basso

sono altruiste ed empatiche.

Mediante questi tre super-fattori si possono combinare

varie caratteristiche per definire una vasta quantità di

personalità. Esempio: introverso con alta instabilità

emotiva (nevroticismo), umorali-ansione-pessimiste.

Introverso con bassa instabilità emotiva (nevroticismo),

sereni-riflessivi-cauti.

LA TEORIA DEI 16 FATTORI DI R. CATTEL

Definizione e classificazione dei fattori: Per Cattel la

ciò che consente di prevedere come si

personalità è

comporterà una persona in una certa situazione .

questionario basato su 16

Cattel mise a punto un

fattori (trovati attraverso un analisi fattoriale) utilizzato

per valutare le differenze individuali. tratti

I 16 fattori identificati da Cattel sono definiti come

originari (strutture psicologiche sottostanti a quelle

tratti superficiali

superficiali) e distinti dai (tendenze

comportamentali osservabili). I 16 fattori vengono raccolti

in tre categorie:

tratti di abilità

I , che fanno riferimento alle capa

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
46 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher c.ofria di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della personalità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Cardaci Maurizio.