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CLIO MAKE UP!
La tv impiegava già la sua prima telecamera nascosta, la candid camera, che riprendeva le
reazioni di persone comuni di fronte a situazioni bizzarre e non previste. In seguito grazie
anche alla graduale diffusione e alla maggiore accessibilità della videocamere, il video
amatoriale che dimostrava incidenti domestici, situazioni buffe, divertenti ed episodi
familiari, andò a riempire contenitori appositi. La privatizzazione della sfera pubblica e la
pubblicizzazione di quella privata tipica della neotv , segneranno l'ingresso dell'intimità in
tv. Dagli anni '90 la tv mette in scena il privato delle persone comuni attraverso le loro
vicende sentimentali (uomini e donne) o le loro aspirazione al successo, utilizzando la forme
della confessione, della confidenza a volte spudorata dei segreti più intimi.
Tra luglio e settembre del 2006 alcune testate statunitensi, cominciavano a parlare di Bree,
una vlogger adolescente, che aveva aperto un canale youtube : in particolare in suo video
nel quale si commuoveva parlando del suo difficile rapporto con i genitori molto religiosi,
segno in due giorni 500.000 di visite. Da quel momento i suoi video massaggi, regalarono a
Bree un'improvvisa fama ma attirarono l'attenzione di alcuni utenti che scoprirono che il
blog di Bree era in realà un esperimento dei produttori indipendenti, che intendevano
mettere alla prova i linguaggi emergenti sulle piattaforme digitali in un prodotto finzionale.
Paradossalmente questi video hanno segnato un passaggio fondamentale nella costruzione
del significato del filmato amatoriale sul web: pur essendo frutti di un progetto di finzione la
loro aderenza ai parametri formali dei video-blog e la popolarità ottenuta hanno legittimato
il video blogging come genere della produzione culturale.
Lo stardom generato da youtube fin dai i suoi primi anni di vita è presto sbarcato sugli
schermi televisivi.
L'offerta tematica italiana non ha atteso ad accorgersi delle potenzialità di formati nati e
cresciuti in rete.
Vorremo concentrarsi sui fenomeni di trucco di grande interesse del programma che Real
Time ha affidato a Clio Zammatteo, Alias clio make up. Ragazza di Belluno trasferitasi a
New York per seguire un corso professionale per truccatori, non è solo la più nota vlogger di
make up italiano: il suo enorme seguito cresciuto in pochi anni è frutto di un mix di buone
capacità comunicative, talento della gestione del proprio canale e competenza dichiarata. La
Zammatteo ha saputo catalizzare il proprio successo attraverso la partecipazione ad
affollatissimi meeting, in occasione di fiere di cosmesi come il cosmo prof, scrivendo un
manuale di trucco per Rizzoli. Clio make up è insomma diventata un marchio esportabile su
piattaforme. L'occasione è arrivata con Real Time. Dal febbraio 2012 Real Time ospita un
programma affidato interamente a Clio , appunto intitola Clio Make Up, che cerca di
sfruttare la popolarità della vloger adattando alla tv il linguaggio del suo vlog senza però
snaturare gli aspetti fondamentali. Il format, prodotto dalla Zodiak Active e programmato
nel Day Time pomeridiano. Invece di utenti senza volto che chiedono consigli , abbiamo
due protagoniste che si presentano in un contributo video e chiedono aiuto a Clio su
tecniche e prodotti.
L'ambiente in studio è attento a trovare un equilibrio tra le esigenze televisive e l'integrità
della dimensione “domenistica” dei video di You Tube : di fatto si tratta di uno specchio
dietro al quale le telecamere riprendono la lezione inserito nella riproduzione di un salotto.
Il divano è il luogo dove Clio spiega spiega alla sue ospiti cosa realizzerà e ispezione le loro
trousse gettando spesso prodotti che ritiene non adatti o scadenti.
E' presente una cucina come secondo ambiente, nel quale Clio mostra, esattamente come è
solita fare nei suoi vlog, come si possono produrre in casa, con ingredienti naturali, i propri
prodotti di bellezza. Il format punta sull'atmosfera casalinga e sulla capacità della
conduttrice a metà tra una chiacchierata tra amiche e il ruolo di maestra. Il suo personaggio
non viene snaturato e riesce a portarsi a casa un pubblico, una nuova fetta assai grande.
L'adattamento tradizione è la chiave per questo tipo di format.
CON GLI OCCHIALI ROSA
Il genere sessuale, fondamentale bussola nello studio della comunicazione mediale, in
particolare, fra gli anni '80 e '90 risulta assente.
Fin dai primi anni '80, la riflessione sui media include in modo sistematico lo studio del
genere sessuale.
Nonostante l'importanza del contributo della critica femminista agli altri studi sui media,
all'inizio degli anni '90, la questione del femminile e del maschile comincia a essere messa
in secondo piano (il maschile e il femminile non sono più considerati chiavi di lettura
privilegiate, ma fattori fra gli altri).
L'idea del digitale come ambiente che azzera le sperequazioni e come spazio accessibile da
tutti, indipendentemente dal profilo culturale e sociale, induce a depennare la questione del
genere sessuale dell'agenda degli studi mediali. La questione appare oggi marginale. Il fatto
non sarebbe problematico, se non fosse che la variabile sessuale continua a sostituire un
riferimento fondamentale sia per la pratica produttiva, sia per i processi di consumo dei
media digitali. Ci sembra importante recuperare questo studio per verificare alcuni
fenomeni.
Si possono riconoscere 4 principali formule d'uso del gender nella pianificazione dell'offerta
televisiva in ambiente digitale.
1. La prima assegna al genere sessuale una funzione identificativa primaria, dichiarata
già nel nome del canale, e che si associa a una precisa e selettiva scelta del contenuto.
E' il caso del canale LEI, esplicitamente femminile.
2. Nella seconda formula, il genere sessuale compare come corollario dell'opzione della
rete per una certa tipologia di contenuti (temi o generi) , rientrano in questa tipologia
alcune discipline sportive di tradizionale appannaggio maschile, o i canali di moda
sul versante dei canali femminili.
3. Il genere sessuale viene, proposto esplicitamente per formati, regimi discorsivi e
tematiche. Il gender può costituire il riferimento per un ventaglio di proposte
diversificate sotto il profilo contenutistico e di formato, omogenee dal punto di vista
dello stile (FOX Life, AXN).
4. Il genere sessuale continua a ricoprire un ruolo centrale della tv italiana.
QUEL CHE RESTA DEL GENDER.
Le ricerche sulle esperienze di consumo dei pubblici della televisione digitale continuano a
restituire una discontinuità fra stili divisione maschili e femminili. Si tratta di una
disomogeneità che investe la preferenza per specifici generi, ma anche i modi e gli stili di
fruizione.
Considerando, in particolare, le attitudini delle donne dai 20 ai 55 anni, emergono 5 fattori
distintivi:
1. Il carattere interstiziale: la fruizione televisiva continua a presentarsi come una
parentesi fra le attività lavorative e le occupazione domestiche, come pausa.
La fruizione televisiva dipende ancora, fortemente, dalle scelte e dalla posizioni
2. assunte dagli altri componenti della famiglia. Sopratutto le madri tendono a
privilegiare le esigenze degli altri componenti del nucleo domestico
3. Il consumo televisivo femminile è il più alto livello di consapevolezza e una spiccata
inclinazione all'esercizio critico nei confronti delle proprie scelte. Il consumo della tv
deve essere giustificato (per rimanere aggiornate o per raccogliere competenze che
possono servire alla vita di tutti i giorni), rispetto al pubblico maschile che mostra un
atteggiamento più ludico ed esplorativo. In particolare si possono distinguere due
procedure nella selezione dei canali : una verticale (i programmi imperdibili) e una
orizzontale (hobby, passioni).
4. Le piattaforme d'uso, i device usati. Quelli analogici, dove il consumo appare ancora
fortemente caratterizzato da una centralità dell'apparecchio televisivo. In questo caso
internet e le altre piattaforme rappresentano solo un completamento e operano in
un'ottica integrativa rispetto all'offerta televisiva.
5. A un aspetto tv-centrico, se ne affianca un altro contraddistinto da un utilizzo
parallelo del mezzo tv e del web. Canali tv, social network, portatiti video, blog e
forum vengono gestiti contemporaneamente per approfondire i propri interessi. La
capacità di organizzare un palinsensto di consumo personalizzato, capace di
rispondere in maniera efficace ai tempi e alle esigenze della propria quotidianità.
I NUOVI HABITAT DELLA CULTURA FEMMINILE
Il FACTUAL ha saputo incarnare al meglio l'esigenza del pubblico femminile.
Programmi come S.O.S TATA, CAMBIO MOGLIE, CHEF PER UN GIORNO, hanno
conquistato il favore del pubblico, guadagnandosi una propria notorietà e riconoscibilità : un
canale come Real Time si è posto nel panorama digitale come caso di successo.
A caratterizzare il factual vi è da un lato la promessa del racconto del day by day “ la
telecamera guarda alla vita di tutti i giorni”, ma raccontando “dal vero” il loro ambiente, le
loro abitudini e le loro passioni. L'attenzione all'aspetto del saper fare pone in constante
dialogo il genere con una promessa di utility. Molto utili sono anche le strutture narrative
semplici e lineare, unite alla tendenza a comporre ogni puntata per moduli, unità fruibile
anche singolarmente, che è compatibile con una modalità discontinua, tipica del consumo
femminile.
Il factual si è riempito di elementi differenti:
La tipologia di personaggi, che posso essere persone comuni o vip.
Vocazione di servizio e la dimensione di intrattenimento ( vi sono programmi che si
sforzano di bilanciare le due componenti).
Struttura fissa(make-over) o una formula variabile( a seconda degli ospiti e dei casi, come
malattie imbarazzanti).
NUOVE PROSPETTIVE
Sul versante della produzione il genere sessuale continua a costruire un punto di riferimento
essenziale: se non la bussola, certo una delle principali coordinate entro cui si articola
l'offerta digitale.
UNO SGUARDO OLTRE CONFINE
A partire dagli anni '80 del XX secolo, il sistema televisivo ha subito una serie di importanti
trasformazioni. Lo sviluppo della tecnologia satellitare, ha portato sia a una diffusione della
tv fuori dai confini nazionali, che a un aumento dei programmi, sia nel numero delle
trasmissioni che negli orari del palinsesto. In seguito, negli anni '90, la digitalizzazione ha
dato una nuova spinta e moltiplicano le possibilità di ricezione dei programmi. La tv è
diventata sempre più internazionale. Cosi oggi in Germania è possibile ricevere circa 40
canali in chiaro, ai quali si ag