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5. RAPPRESENTAZIONI INCONSCE E INAMMISSIBILI ALLA COSCIENZA.

SCISSIONE DELLA PSICHE

Noi chiamiamo coscienti quelle rappresentazioni delle quali sappiamo. Esiste

nell’uomo l’autocoscienza, ma ciò non avviene sempre. Esistono comunque

rappresentazioni attuali ma inconsce o subconsce. Tutta la condotta della

nostra vita è continuamente influenzata da rappresentazioni subconsce.

Ogni attività intuitiva è guidata da rappresentazioni subconsce. Solo le

rappresentazioni più chiare, più intense, vengono percepite

dall’autocoscienza, mentre la grande massa delle rappresentazioni attuali

rimane conscia.

Il processo fisico che sta alla base della rappresentazione, come contenuto e

come forma è lo stesso, sia che la rappresentazioni varchi la soglia della

coscienza sia che ne rimanga al di sotto. Quando l’intensità delle

rappresentazioni inconsce cresce, esse penetrano nella coscienza.

Rimangono consce solo quando la loro intensità è esigua.

La chiarezza delle nostre rappresentazioni e la loro attitudine a venire

osservate dall’autocoscienza, è determinata anche dalle sensazioni di

piacere o di dispiacere che destano.

Le rappresentazioni che sono attuali ma inconsce, nonostante la loro grande

intensità, le potremmo chiamare rappresentazioni “inammissibili alla

coscienza”. l’esistenza di tali rappresentazioni è patologica. Nella persona

sana, tutte le rappresentazioni che sono atte a diventare attuali entrano di

fatto nella coscienza quando hanno sufficiente intensità. Nei malati, troviamo

affiancate le rappresentazioni ammissibili alla coscienza e un complesso più

piccolo di rappresentazioni inammissibili. l’attività psichica rappresentatrice si

scinde in una parte cosciente e in una inconscia. Quindi possiamo parlare di

una scissione della psiche.

Le rappresentazioni subconsce non si possono influenzare e nemmeno

correggere sol pensiero cosciente. Quella scissione dell’attività psichica

esiste in stato rudimentale in ogni grande isteria e l’attitudine e la tendenza a

tale dissociazione è il fenomeno basilare delle nevrosi. Nelle persone

isteriche una parte dell’attività psichica è inaccessibile alla percezione da

parte dell’autocoscienza della persona sveglia, e così la psiche è scissa.

I reperti di Binet e di Janet meritano di essere descritti come casi di scissione

sia dell’attività psichica che della coscienza. Questi osservatori sono riusciti a

stabilire rapporti con il subconscio dei loro malati, con quella parte dell’attività

psichica della quale l’Io desto cosciente non sa nulla.

Janet ritiene che la scissione della personalità sia basata su una originaria

debolezza mentale. Ogni attività mentale normale presupporrebbe una certa

capacità di sintesi. Negli isterici, questa prestazione della psiche si

troverebbe al di sotto della norma. Nella persona normale, una

rappresentazione ne richiama alla coscienza associativamente una quantità

di altre che, rispetto alla prima, assumono un rapporto, e solo le

rappresentazioni più vivaci sono talmente sovraintense che le loro

associazioni restano sotto la soglia della coscienza. Negli isterici, ogni

rappresentazione occuperebbe tutta l’esigua attività mentale; ciò

determinerebbe l’eccessiva affettività dei malati. Janet designa questa

proprietà della loro psiche con il termine di “restrizione del campo della

coscienza” degli isterici. Le rappresentazioni non entrate nella coscienza

formano il subconscio. Janet ritiene una forma di debolezza mentale innata

come disposizione all’isteria.

Qui però si vuole stabilire che è inaccettabile l’opinione di Janet, secondo cui

la debolezza mentale sta alla base dell’isteria e della scissione psichica.

Presumo che lo sdoppiamento della capacità psichica disponga

essenzialmente alla scissione veramente patologica della psiche. Quello

sdoppiamento diventa scissione della psiche quando ole due serie coesistenti

di rappresentazioni non hanno più contenuto dello stesso tipo, quando una di

esse contiene rappresentazioni non ammissibili alla coscienza. La confluenza

delle due correnti temporaneamente separate diventa impossibile e si

stabilisce in permanenza una regione separata di attività psichica inconscia.

Le osservazioni e analisi di Freud dimostrano che la scissione della psiche

può essere determinata anche dalla difesa, dal distogliersi volontario della

coscienza dalle rappresentazioni penose. Nelle persone normale, la

soppressioni di tali rappresentazioni riesce, e allora queste ultime

scompaiono del tutto, o non riesce, e allora continuano a riemergere nella

coscienza. Occorre l’aiuto dello stato ipnoide quando, con la difesa, si

vogliano non solo rendere inconsce talune rappresentazioni convertite, ma si

voglia effettuare una vera scissione della psiche.

Allo stadio iniziale, le isterie di grado superiore permettono di osservare una

sindrome che si può designare come isteria acuta. In questo stadio acuto

dell’isteria sono chiari tratti psicotici: stati di eccitazione maniaca e rabbiosa,

rapido alternarsi di fenomeni isterici, allucinazioni. La scissione della psiche

può avvenire in modo diverso. Dato che le condizioni di formazione di una

siffatta isteria acuta non sono note, sarebbe, questa, una specie ulteriore di

scissione psichica che sarebbe da chiamare irrazionale.

Le rappresentazioni inconsce non entrano mai o solo di rado nel pensiero

vigile, ma lo influenzano. In primo luogo per mezzo delle loro conseguenze.

Poi, influenzano l’associazione, facendo diventare talune rappresentazioni più

vivaci di quanto sarebbero senza questo rafforzamento proveniente

dall’inconscio. Inoltre, dominano le condizioni di spirito, lo stato d’animo.

l’impressionabilità degli isterici è determinata in gran parte dalla loro originaria

eccitabilità.

La psiche scissa, inconscia, dell’isteria è suggestionabile, per via della

povertà e incompiutezza del suo contenuto rappresentativo. l’attività

intellettuale vera e propria è ridotta, perché il pensiero vigile, data la

separazione di un inconscio, dispone solo di una parte dell’energia psichica.

La loro capacità di resistenza contro autosuggestioni è ridotta.

6. DISPOSIZIONE ORIGINARIA. SVILUPPO DELL’ISTERIA

La maggior parte dei fenomeni che ci sforziamo di comprendere possono

essere basati anche su una peculiarità innata. Anche l’attitudine ad acquisire

l’isteria è legata ad una peculiarità della persona.

La vivacità e irrequietudine degli isterici, il loro bisogno di sensazioni e di

attività intellettuale, la loro capacità di sopportare la monotonia e la noia, si

possono formulare così: essi appartengono a quella categoria di persone il

cui sistema nervoso in quiete libera un eccesso di eccitamento che chiede

impiego. Durante lo sviluppo della pubertà e in conseguenza di essa, si

aggiunge l’esaltazione dell’eccitamento che emana dalla sessualità in

risveglio, delle ghiandole sessuali. Da allora è disponibile una quantità

sovrabbondante di eccitamento nervoso, libero per fenomeni patologici.

Ma perché questi si manifestino in forma di sintomi isterici, occorre un’altra

peculiarità, specifica, dell’individuo. Infatti, la grande maggioranza delle

persone vivaci, eccitate, non diventa affatto isterica. Questa peculiarità viene

indicata con “anomala eccitabilità del sistema nervoso”. La quantità di

eccitamento che abbia investito una volta una via sensoria, non l’abbandona

di nuovo, come sempre viene nella persona normale; non solo persiste, ma si

accresce per l’afflusso di sempre nuovi eccitamenti.

l’eccesso di eccitamento che il sistema nervoso degli isterici libera quando è

in quiete, determina la loro incapacità a sopportare la via monotona e la noia,

che li spinge a interrompere l’uniformità della loro esistenza malata con ogni

genere di incidenti. l’autosuggestione spesso li soccorre. Sono condotti a

spingersi sempre più lontano su questa via dal loro bisogno di malattia.

Esempio di una malata: quando la paresi delle sue gambe venne

erroneamente dichiarata una malattia spinale, ne ebbe una sensazione di

sollievo, e la spiegazione che si trattava di un fatto solo nervoso e che

sarebbe passato, bastò a crearle un grave tormento di coscienza. Il bisogno

di malattia nasce dal desiderio della paziente di convincere sé e gli altri della

realtà del suo male. Se poi il bisogno viene ad accompagnarsi alla tortura

determinata dalla monotonia della stanza di ospedale, si sviluppa in modo

forte la tendenza ad avere sempre nuovi sintomi.

Anche nella sfera motoria l’eccesso di eccitamento crea fenomeni patologici. I

bambini dotati di questa costituzione sviluppano facilmente movimenti del tipo

tic che diventano duraturi se non vengono combattuti subito.

Vediamo spesso adolescenti eccitabili sì, ma sani, ammalarsi di isteria

durante lo sviluppo della pubertà. Riconosciamo già nella sessualità una

grande componente dell’isteria. La maggior parte e le più importanti

rappresentazioni respinte e convertite hanno contenuto sessuale. Esse

stanno alla base di una gran parte dell’isteria della pubertà. Le fanciulle che si

stanno facendo donne si comportano in modo diverso di fronte alle

rappresentazioni e sensazioni sessuali che si trovano ad affrontare. Alcune

con perfetta disinvoltura, altre accettandole come i maschi, altre ancora, con

curiosità più o meno perversa, cercano tutto ciò che di sessuale porta loro la

conversazione e la lettura. E infine vi sono nature che sentono ogni cosa

sessuale come inconciliabile con il lor intimo morale. Queste rimuovono la

sessualità dalla loro coscienza, mentre le rappresentazioni affettive di

contenuto corrispondente diventano inconsce in quanto respinte per difesa.

La tendenza a respingere ciò che è sessuale viene rafforzata dal fatto che

l’eccitamento sensuale nella vergine ha una componenti di angoscia, il timore

dell’ignoto. La maggioranza delle nevrosi gravi nelle donne proviene dal letto

di matrimonio. Una parte degli elementi patogeni sessuali, conduce, secondo

Freud, non all’isteria ma alla nevrosi di angoscia. Accanto alla sessualità si

deve ricordare l’isteria da spavento, l’isteria traumatica vera e propria. Essa

costituisce una delle forme di isteria meglio conosciute e riconosciute. Il

costituente della disposizione isterica è lo stato ipnoide, la tendenza

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Publisher
A.A. 2017-2018
18 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara92p di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia morale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Chitussi Barbara.